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Autore: Sara Rossi    23/05/2015    3 recensioni
La donna che amo e la sua vendetta
Genere: Erotico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Heiji Hattori, Kazuha Toyama | Coppie: Heiji Hattori/Kazuha Toyama
Note: Lemon, Lime | Avvertimenti: nessuno
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Erano ormai le ventidue passate, è veramente esasperante lavorare dietro una scrivania, ma a me piacciono i casi intricati, contorti e complicati, quelli che per risolverli devi ragionare per ore. 
Il telefono squillò, era un promemoria, sarebbe passato verso le ventitré un cliente.
Bussarono alla porta, si aprì e fece la sua comparsa una delle creature più belle che io abbia mai visto.
-cosa posso fare per lei cara signorina?- rise, si avvicinò lentamente e si sedette sulla poltrona dinnanzi a me.
-vorrei che indagasse su mio marito...- storsi leggermente il capo, -...è sempre a lavoro...- mi alzai, -...non chiama mai a casa...- mi appoggiai alla scrivania, -...credo non mi ami più...-mi chinai e le diedi un bacio sulla fronte.
-kazuha... perdonami...- mi fulminò con lo sguardo, -non mi hai chiamata nemmeno una volta, sono stata in pensiero...-, le chiedo perdono con lo sguardo, -perdonami... ho avuto a che fare con un caso che mi ha attirato molto e... non ho pensato più a nulla...-.
Strinse le braccia al petto e si voltò stizzita.
Mi avvicinai a lei e le posai un bacio sulla gola, creando una scia fin sotto l'orecchio, -...perdonami...- gemette quando poi le morsi il lobo.
Salii lentamente arrivando poi a baciarla tenendole il viso stretto.
Le mie mani passarono leggere dal sfiore il suo viso allo sbottonarle la camicia.
Era bellissima, una dea...
-Heiji...- fu l'unica cosa che riuscì a dire mentre le massaggiavo leggero un seno, mentre l'altra mano scendeva fino a quei pantaloncini corti che avrei voluto strappare.
Mi tolse la camicia che fu lancia sulla scrivania, seguita poi dai pantaloncini di lei e la sua camicetta.
Stavo impazzendo, la volevo, immediatamente...
Sentii la porta bussare, merda, era arrivato l'uomo che aspettavo, merda...
Mi scostai velocemente da lei, -mi perdoni di aspettare un secondo prego...- Kazuha si rivestì in fretta, seguita dal mio sguardo che avrebbe voluto incendiare quell'uomo, strapparle i vestiti di dosso e farla mia.
Mi rivestii anche io, Kazuha fece per uscire dalla stanza, non potevo permetterle di andare in giro mezza spogliata, cosa avrebbe pensato il mio cliente...
La afferrai per un braccio, la avvicinai a me, le diedi un bacio sulle labbra e la nascosi sotto la scrivania.
Lei sorrise, aveva capito. il mio cliente entrò, mi feci trovare seduto sulla poltrona dietro la scrivania.
Non avevo potuto metter la testa sotto l'acqua, infatti avevo ancora quella stamaledettissima eccitazione fra le gambe.
Kazuha sembrò apprezzarla, infatti la sfiorò da sopra i pantaloni, un brivido mi attraversò il corpo, per fortuna  l'uomo sembrò non accorgersene.
Cominciammo a parlare, Kazuha sembrò aver trovato la mia punizione, aprì con una lentezza esasperante i pantaloni e liberò la mia erezione dai boxer solo dopo averla accarezzata con dolcezza per un piaio di volte, sarei potuto morire lì adesso.
Il mio telefono squillò, stranamente Kazuha si era fermata, per fortuna...
-pronto?-, udii la sua risata, -vorrei proprio vedere come si comporta il nostro detective in una situazione del genere...-.
Passò con un dito dalla punta tutta la lunghezza della mia eccitazione, -questa sarà la tua punizione mio caro...- sbiancai non appena sfiorò con le labbra il prepuzio.
Attaccò il telefono, e feci lo stesso, l'uomo di fronte a me incomincio a raccontarmi il caso nei minimi dettagli, dettagli che non ascoltai minimamente perché distratto dalle labbra di lei che si facevano avanti baciandomi inizialmente il capo arrivando poi alla base, tronando di nuovo al capo.
Stavo letteralmente impazzendo.
D'un tratto mi bloccai, sbattei i palmi della mani sulla scrivania, Kazuha si fermò spaventata, non fermarti, ti prego...
Inviatai il mio cliente ad andarsene invitandolo a contattare il mio caro amico Kudo che lo avrebbe aiutato di sicuro.
Quando l'uomo uscì tirai Kazuha fuori dalla scrivania e la biaciai con passione.
Amo quelle labbra, le amo, vorrei viverci dentro, rimanere così per sempre.
Si staccò da me scendendo poi a concludere il suo lavoro.
La risollevai poco prima di arrivai al culmine, -non pensi di avermi punito abbastanza?- sorrisi malizioso.
La sollevai e la posai sulla scrivania dove la spogliai e la feci mia.
Penso che non sarei più riuscito a vedere quella scrivania senza eccitarmi.
Dannazione.
  
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