23/05/2015
1 recensioni“Agron”
Ti senti scuotere nel cuore della notte e con molta calma apri gli occhi.
Ultimamente ti serve sempre un po’ prima di uscire da quella sensazione di rintontimento dovuta al sonno. Sei stanchissimo e i problemi di gestazione di Nasir ti hanno tenuto sveglio parecchie notti.
Ti volti verso il comodino solo per incrociare lo sguardo beffardo della sveglia che segna le quattro.
Di nuovo. Sono solo le fottute quattro del mattino.
Nuovamente una mano sottile si appoggia alla tua schiena e una voce flebile richiama la tua attenzione
“Agron”
Quella voce quasi disperata ti riporta alla realtà all’istante e ti volti preoccupato verso il suo proprietario
“Nasir,ti senti male?Dobbiamo andare in ospedale?”
“No” ti sussurra
Lo guardi perplesso ma ti perdi ad ammirare la sua chioma corvina che scende scomposta sul suo collo cesellato. Ha raccolto i capelli che gli ricadono sul viso fermandoli dietro la nuca e mostra pienamente la sua aria stanca e gli occhi rossi.
Conosci il sacrificio che fa ogni giorno per te e non puoi che farlo sentire amato sempre più
“Cosa guardi?” ti domanda curioso
“Te” rispondi dolcemente
“C’è poco da guardare ormai - sbotta esausto - Credimi!”
D’improvviso,assume un’espressione vergognosa e inizia a giocare col piumone.
Anche quel giorno l’ha fatto e i brutti ricordi ritornano.
“ Non ti credo”
“Bene,sei liberissimo di non farlo. Nessuno ti costringe, Agron!”
“Perché era lì di nuovo?
“Perché forse torna da lavoro?Perché forse gli piace ciò che faccio?Perché forse gli piace come lo faccio?”
“Smettila,mi da fastidio quando fai così!”
“Così come,Agron?Ultimamente è come se fossimo peggio di due estranei”
“Come se non ci tenessi a me”
Ti riscuoti da quella brutta sensazione riportando la tua attenzione su tuo marito
Pazientemente, gli fermi le mani e gli alzi con delicatezza il mento
“Ehi,cosa c’è? Ti senti male?”
“No” pigola
“Allora cosa succede?” domandi pazientemente
“Ho vergogna a dirlo”
Sospiri pesantemente e ripensi sempre che otto ore di sonno come si deve risulta sempre più difficile farle. Tenti di capire cosa affligge la piccola personcina dinanzi a te.
“Nasir?”
“Sì” ti risponde seccato
“Allora?”
“Ho voglia”
Lo guardi quasi stranito. Non puoi credere a quello che ha detto.
Non di nuovo. Ti prego.
Sai cosa ti tocca ma pensi al piccolo filibustiere protetto dal ventre di tuo marito e un sorriso ti sfugge involontario.
Sospiri sconfitto.
“Di cosa?”domandi
“Lo sai” sussurra infastidito
Ditemi che non è come credo. Per pietà,ditemi che finirà presto tutto questo.
Scendi giù dal letto e ti fiondi nella cabina armadio che hai di fronte, uscendo con una felpa sdrucita dei tempi del college ma rimanendo con il pantalone della tuta con cui di solito vai a letto. Infili un paio di calzini e delle scarpe da ginnastica spostandoti a tentoni. Recuperi anche le chiavi e il portafogli imboccando l’uscita della vostra camera ma una vocetta dietro di te ti ferma
“Agron”
Ti volti e nell’oscurità vedi la figura del tuo piccoletto appesantita dal ventre gonfio. È esile il tuo Nasir e quel pancione in cui sembra nascondersi un gigante lo assottiglia ancora di più. Si mostra in tutta la sua fragilità nella felpa extra large che indossa insieme alle gambe gonfie e alla fronte velata di sudore.
Un’ondata di tenerezza ti travolge e d’impulso lo avvicini a te e lo baci sulla fronte. Poggi delicatamente una mano sul pancione e senti vostro figlio scalciare.
È felice il piccolo rivoltoso e lo sei anche tu.
Allora, Nasir ti attira vicino e ti abbraccia. Ti bacia il punto sul collo che sa essere quello che ti fa impazzire fino ad arrivare al lobo mordicchiandotelo leggermente.
“Grazie. Di nuovo”
“Di nulla – rispondi sorridendo – farei di tutto per voi”
Se solo Duro mi vedesse.
Ti avvii verso l’uscita nuovamente ma d’un tratto ti volti sulla soglia
“Sappi che per le prese in giro di Gannicus mi ripagherai in natura” ridacchi
Ti arriva un cuscino in pieno viso e una risata cristallina ti riempie il cuore
“Muoviti,cretino”
_ _ _ _ _
Arrivato dinanzi al Whole Food , ti incappucci cercando di evitare la leggera pioggerellina che cade. Corri all’interno di esso dove ti accoglie il vociare della televisione che una cassiera guarda e il leggero russare di una guardia che si è appoggiata sul muro a sinistra dell’entrata.
Velocemente trovi la corsia dei gelati artigianali e ti munisci di una vaschetta che , svelto, inizi a riempire. Un odore di caramelle e arachidi ti entra nelle narici portandoti in luoghi lontani.
“Wow”
“E ancora non hai visto niente,piccoletto”
“Se avessi saputo che ti intendevi di questo tipo di degustazioni ti avrei sbattuto prima a letto. Lo rifacciamo?”
“Quando vuoi”
Ridacchi lievemente
Chubby hubby e burro d’arachidi … vallo a capire!
“Agron”
Geli sul posto riconoscendo quella voce immediatamente
Fottuti dei,la solita fottuta fortuna
Ti giri con un sorriso affettato tentando di nascondere la vaschetta alla meno peggio. Fallisci miseramente.
“Ehi,Sybil. Come va?”
Ti guarda perplessa ma poggia il suo sguardo sulla vaschetta e ti sorride intenerita
“E’ per Nasir?”
Sospiri afflitto
“Già. È sempre così ultimamente e pensare che prima neanche gli piaceva”
La sua risata argentea rompe il silenzio che avvolge l’ambiente circostante
“ E’ normale,non preoccuparti. L’unica cosa che gli invidio è che tu glielo venga a prendere a quest’ora e con questo tempaccio. Salutamelo,ok?Io ora torno a casa”
“Buona nottata … e ti sarei grato se Gannicus non lo sapesse” la supplichi
“Parola di lupetto” ti sussurra divertita facendoti un furbo occhiolino
Sono fottuto.
Ti senti scuotere nel cuore della notte e con molta calma apri gli occhi.
Ultimamente ti serve sempre un po’ prima di uscire da quella sensazione di rintontimento dovuta al sonno. Sei stanchissimo e i problemi di gestazione di Nasir ti hanno tenuto sveglio parecchie notti.
Ti volti verso il comodino solo per incrociare lo sguardo beffardo della sveglia che segna le quattro.
Di nuovo. Sono solo le fottute quattro del mattino.
Nuovamente una mano sottile si appoggia alla tua schiena e una voce flebile richiama la tua attenzione
“Agron”
Quella voce quasi disperata ti riporta alla realtà all’istante e ti volti preoccupato verso il suo proprietario
“Nasir,ti senti male?Dobbiamo andare in ospedale?”
“No” ti sussurra
Lo guardi perplesso ma ti perdi ad ammirare la sua chioma corvina che scende scomposta sul suo collo cesellato. Ha raccolto i capelli che gli ricadono sul viso fermandoli dietro la nuca e mostra pienamente la sua aria stanca e gli occhi rossi.
Conosci il sacrificio che fa ogni giorno per te e non puoi che farlo sentire amato sempre più
“Cosa guardi?” ti domanda curioso
“Te” rispondi dolcemente
“C’è poco da guardare ormai - sbotta esausto - Credimi!”
D’improvviso,assume un’espressione vergognosa e inizia a giocare col piumone.
Anche quel giorno l’ha fatto e i brutti ricordi ritornano.
“ Non ti credo”
“Bene,sei liberissimo di non farlo. Nessuno ti costringe, Agron!”
“Perché era lì di nuovo?
“Perché forse torna da lavoro?Perché forse gli piace ciò che faccio?Perché forse gli piace come lo faccio?”
“Smettila,mi da fastidio quando fai così!”
“Così come,Agron?Ultimamente è come se fossimo peggio di due estranei”
“Come se non ci tenessi a me”
Ti riscuoti da quella brutta sensazione riportando la tua attenzione su tuo marito
Pazientemente, gli fermi le mani e gli alzi con delicatezza il mento
“Ehi,cosa c’è? Ti senti male?”
“No” pigola
“Allora cosa succede?” domandi pazientemente
“Ho vergogna a dirlo”
Sospiri pesantemente e ripensi sempre che otto ore di sonno come si deve risulta sempre più difficile farle. Tenti di capire cosa affligge la piccola personcina dinanzi a te.
“Nasir?”
“Sì” ti risponde seccato
“Allora?”
“Ho voglia”
Lo guardi quasi stranito. Non puoi credere a quello che ha detto.
Non di nuovo. Ti prego.
Sai cosa ti tocca ma pensi al piccolo filibustiere protetto dal ventre di tuo marito e un sorriso ti sfugge involontario.
Sospiri sconfitto.
“Di cosa?”domandi
“Lo sai” sussurra infastidito
Ditemi che non è come credo. Per pietà,ditemi che finirà presto tutto questo.
Scendi giù dal letto e ti fiondi nella cabina armadio che hai di fronte, uscendo con una felpa sdrucita dei tempi del college ma rimanendo con il pantalone della tuta con cui di solito vai a letto. Infili un paio di calzini e delle scarpe da ginnastica spostandoti a tentoni. Recuperi anche le chiavi e il portafogli imboccando l’uscita della vostra camera ma una vocetta dietro di te ti ferma
“Agron”
Ti volti e nell’oscurità vedi la figura del tuo piccoletto appesantita dal ventre gonfio. È esile il tuo Nasir e quel pancione in cui sembra nascondersi un gigante lo assottiglia ancora di più. Si mostra in tutta la sua fragilità nella felpa extra large che indossa insieme alle gambe gonfie e alla fronte velata di sudore.
Un’ondata di tenerezza ti travolge e d’impulso lo avvicini a te e lo baci sulla fronte. Poggi delicatamente una mano sul pancione e senti vostro figlio scalciare.
È felice il piccolo rivoltoso e lo sei anche tu.
Allora, Nasir ti attira vicino e ti abbraccia. Ti bacia il punto sul collo che sa essere quello che ti fa impazzire fino ad arrivare al lobo mordicchiandotelo leggermente.
“Grazie. Di nuovo”
“Di nulla – rispondi sorridendo – farei di tutto per voi”
Se solo Duro mi vedesse.
Ti avvii verso l’uscita nuovamente ma d’un tratto ti volti sulla soglia
“Sappi che per le prese in giro di Gannicus mi ripagherai in natura” ridacchi
Ti arriva un cuscino in pieno viso e una risata cristallina ti riempie il cuore
“Muoviti,cretino”
_ _ _ _ _
Arrivato dinanzi al Whole Food , ti incappucci cercando di evitare la leggera pioggerellina che cade. Corri all’interno di esso dove ti accoglie il vociare della televisione che una cassiera guarda e il leggero russare di una guardia che si è appoggiata sul muro a sinistra dell’entrata.
Velocemente trovi la corsia dei gelati artigianali e ti munisci di una vaschetta che , svelto, inizi a riempire. Un odore di caramelle e arachidi ti entra nelle narici portandoti in luoghi lontani.
“Wow”
“E ancora non hai visto niente,piccoletto”
“Se avessi saputo che ti intendevi di questo tipo di degustazioni ti avrei sbattuto prima a letto. Lo rifacciamo?”
“Quando vuoi”
Ridacchi lievemente
Chubby hubby e burro d’arachidi … vallo a capire!
“Agron”
Geli sul posto riconoscendo quella voce immediatamente
Fottuti dei,la solita fottuta fortuna
Ti giri con un sorriso affettato tentando di nascondere la vaschetta alla meno peggio. Fallisci miseramente.
“Ehi,Sybil. Come va?”
Ti guarda perplessa ma poggia il suo sguardo sulla vaschetta e ti sorride intenerita
“E’ per Nasir?”
Sospiri afflitto
“Già. È sempre così ultimamente e pensare che prima neanche gli piaceva”
La sua risata argentea rompe il silenzio che avvolge l’ambiente circostante
“ E’ normale,non preoccuparti. L’unica cosa che gli invidio è che tu glielo venga a prendere a quest’ora e con questo tempaccio. Salutamelo,ok?Io ora torno a casa”
“Buona nottata … e ti sarei grato se Gannicus non lo sapesse” la supplichi
“Parola di lupetto” ti sussurra divertita facendoti un furbo occhiolino
Sono fottuto.