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Autore: Lois Lane 89    24/05/2015    2 recensioni
Tess è una costumista e lavora sul set del film Avengers Age of Ultron. Lei e l'intero cast sono diventati come una famiglia allargata. Sono amici e si divertono. Ma quando gli occhi marroni di Tess incontrano quelli coloro ghiaccio del capitano, qualcosa succede. Questa storia è raccontata sia da Tess che da Chris. Ma bisogna leggere per sapere.
Genere: Commedia, Fluff | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Crack Pairing | Personaggi: Chris Evans, Chris Hemsworth, Nuovo personaggio, Scarlett Johansson, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Avendo del tempo libero, pensai che andare nella mia casa fuori città era un buon modo per riflettere.
Scarlett mi aveva raccontato del suo incontro con Chris e del fatto che lui non poteva più farcela senza di me.
Sono fuggita da tutto anche per poter riflettere sulla questione; ma più ci pensavo e più mi sentivo confusa.
Quando stavamo insieme era così sincero e dolce; ma poi ho scoperto che era tutta finzione.
Due giorni dopo il mio arrivo, si sarebbe svolta la festa di paese con musica, cibo e fuochi d'artificio per concludere la serata.
La sera arrivai nel centro del paese e vidi che c'era già un sacco di gente.
Mi unì alle danze, e ad un certo punto la musica si fermò.
Guardai verso il palco e vidi una persona che non ero sicura di voler rivedere: Chris.
Ma come aveva fatto a trovarmi qui? C'era solo una persona che sapeva dove mi trovavo: Scarlett.
Era in piedi sul palco con il microfono in mano che scrutava la folla: ero sicura che stesse cercando me.
"Buona sera a tutti e scusate l'interruzione. Ma in mezzo a voi c'è la ragazza che amo, e che per colpa di un colossale equivoco, rischio di perdere per sempre. Tess, lo so che sei qui. Voglio che tu sappia che non ti ferirei mai e poi mai. Ti amo con tutto il mio cuore e ciò che voglio è vederti felice. Quella mi aveva preso il cellulare e ti ha chiamato. Quello che ti ha detto è assolutamente falso. Non è la mia fidanzata, perchè l'unica ragazza che ha spazio nel mio cuore sei tu." disse Chris.
Lasciò il microfono, scese dal palco e iniziò a camminare lentamente tra la folla, cercandomi.
Le sue parole mi avevano talmente colpito che le mie gambe si rifiutavano di muoversi; non impiegò molto tempo a trovarmi.
Infatti si mise a circa un metro di distanza da me.
"Finalmente ti ho trovata. Ti prego di credermi. Io voglio solo e unicamente te. La mia vita non ha più senso senza di te." disse Chris.
Mi guardai intorno e notai che tutti ci stavano fissando in attesa di una mia risposta; guardai Chris e vidi sincerità nei suoi occhi.
"Nessuno aveva mai fatto una cosa del genere per me prima d'ora. Se mi avessi fatto davvero una cosa simile non mi saresti mai corso dietro fin qui." risposi io.
Cercando di trattenere le lacrime, gli misi le braccia intorno al collo e lo abbracciai.
"Cavolo quanto mi sei mancata. D'ora in avanti non ti lascerò mai più un solo istante." disse Chris.
Oltre alle sue braccia, fu anche il suo profumo fantastico ad avvolgermi.
"Mi sei mancato anche tu." risposi io.
La gente intorno a noi applaudì e fischiò; noi ci guardammo e sorridemmo.
Ma poi iniziarono a urlare la parola "bacio" in continuazione; quindi dopo esserci guardati per un secondo, ci baciammo tra i fischi e gli applausi.
Quando ci staccammo, guardai l'orologio che Chris aveva al polso e vidi che era quasi l'ora: lo presi per mano e me lo trascinai dietro.
"Dove stiamo andando?" domandò Chris mentre mi seguiva continuando a tenermi per mano.
"Tra poco iniziano i fuochi d'artificio. Li guardo sempre da un posto ed è lì che stiamo andando adesso." risposi io.
Lo portai in cima ad una scogliera recintata da una ringhiera e ci fermammo.
"E' molto bello qui." disse Chris.
"Ci vengo sempre a guardare i fuochi. Quando c'era ancora mio padre salivo su quella ringhiera e facevamo la scena del Titanic. Da quando non cè più l'ho fatto una volta con Luke, ma poi lui è dovuto partire per lavoro. Sono due anni che non lo faccio più. Vengo qui e mi limito a guardare i fuochi d'artificio." risposi io.
"Allora sono arrivato al momento giusto. C'è una tradizione da rispettare." disse Chris porgendomi la mano.
Io la presi e lasciai che mi conducesse alla ringhiera: salì sul gradino e mi tenni stretta alla sbarra di ferro.
Chris salì dietro di me: dai miei fianchi, le sue mani salirono lungo il mio corpo fino a prendere le mie, staccandole dalla sbarra.
Entrambe le nostre braccia si aprirono come delle ali, e proprio in quel momento, i fuochi iniziarono.
"Mi mancava fare questa cosa." dissi io.
"E a me mancavi tu. Questi fuochi sono meravigliosi, ma c'è una cosa molto più bella che vorrei fare con te." rispose Chris.
Voltai la testa quanto bastava per guardarlo.
"Capisco a cosa ti stai riferendo. E questa volta nessuno ci disturberà. Ma non qui. Torniamo a casa." dissi io.
Scendemmo dalla sporgenza e lo condussi fino a casa mia.
Non appena chiusi la porta, mi afferrò per i fianchi, mi sollevò da terra e mi posò sulla testiera del divano.
"Cavolo quanta fretta. Potevi almeno aspettare di arrivare in camera." dissi io.
"Non riesco più a resistere. Due settimane lontano da te sono state una tortura. Ti voglio, adesso." rispose Chris.
Come al solito aveva ragione: eravamo stati lontani troppo a lungo.
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Avvicinò il suo viso al mio, mi sfiorò le labbra prima con le sue e poi con la lingua.
La mia reazione fu immediata: la presi in braccio, e lei per non cadere incrociò le gambe intorno ai miei fianchi e le braccia intorno al mio collo.
Riuscì ad arrivare in camera e a quel punto l'adagiai sul letto prima di impossessarmi della sua bocca.
Mentre riprendevamo fiato, i nostri vestiti finirono sul pavimento.
Mi misi sopra di lei, appoggiando i gomiti accanto alla sua testa per non pesarle addosso.
Ci guardammo negli occhi e in quel momento nessuno dei due fu più in grado di resistere: entrai dentro di lei e ci amammo come non avevamo mai fatto fino a quel momento.
Quando aprì gli occhi, mi accorsi che Tess si era già alzata; indossai i boxer e uscì dalla stanza.
La trovai in cucina: era a piedi nudi, con addosso solo gli slip e la mia maglietta.
"Buon giorno principessa. Ti sta bene la mia maglia." dissi io arrivandole alle spalle.
"E' la prima cosa che mi è venuta in mano. Finisco di preparare e poi facciamo colazione." rispose Tess.
"Ci penso io. Tu adesso resti qui e aspetti." dissi io; la misi a sedere sul bancone e finì di preparare la colazione.
Dopo aver fatto colazione, ci vestimmo e andammo a fare un giro per il paese.
"Domani devo tornare a casa. La pausa è finita e Scarlett ha bisogno di me sul set." disse Tess mentre eravamo sulla spiaggia, seduti su una roccia.
"Ma non credere che io adesso ti lasci andare. Sei mia." risposi io stringendola a me.
Lei appoggiò la testa sulla mia spalla, e rimanemmo in silenzio; sentivamo solo il rumore delle onde che si infrangevano sugli scogli.
Finalmente eravamo insieme: non avrei mai più permesso a nessuno di allontanarla da me.
Passò più di un anno, e le cose tra me e Tess andavano a gonfie vele: il lavoro ci teneva separati, ma alla fine tornavo sempre da lei.
Si era trasferita da me, e vivevamo insieme.
Una sera entrai in camera, la vidi sul letto con un libro tra le mani; non era coperta, e indossava una maglietta e dei pantaloncini corti.
Mi sedetti sul bordo del letto e inziai ad accarezzarle la gamba con una mano, mentre con l'altra le tolsi il libro dalle mani e lo lasciai cadere per terra.
"Io veramente stavo leggendo." disse Tess.
"Ora non più." risposi io.
"Ho imparato che quando fai così significa che hai in mente qualcosa. Che cosa c'è?" domandò Tess.
Aveva indovinato: ormai mi conosceva bene.
Tirai fuori una scatoletta blu dalla tasca e gliela feci vedere.
"Aprila." risposi io.
Tess la prese in mano e l'aprì: la sua espressione sorpresa quando vide l'anello contenuto al suo interno non la dimenticherò mai.
"Che cosa significa questo?" domandò Tess.
"Significa che ho rischiato già troppe volte di perderti e che non voglio più lasciarti. Significa che voglio passare il resto della mia vita con te. Sposami." risposi io.
"Chris io... non so cosa dire." disse Tess.
Ero riuscito a lasciarla senza parole.
"Se tu mi ami quanto ti amo io, devi solo dire sì." risposi io.
"Ti amo Chris. E tanto. Quindi la mia risposta è.... sì." disse Tess.
Quando le infilai l'anello all'anulare della mano sinistra, lei mi abbracciò forte; la strinsi a me, poi ci baciammo per un momento che sembrò infinito.
"Mi hai appena reso l'uomo più felice dell'universo." dissi io.
"Sei sempre il solito esagerato." rispose Tess.
Ci addormentammo che eravamo entrambi al settimo cielo.
Meno di un anno dopo, Tess diventò mia moglie: quando la vidi arrivare all'altare, non riuscivo a trovare una parola per descivere quanto fosse bella.
Mi sembrava ieri che l'avevo conosciuta sul set, e ora è diventata mia moglie.
Passammo il viaggio di nozze ai caraibi, ma non eravamo soli: Tess era al quarto mese di gravidanza.
Ebbene sì: presto sarei diventato papà.
"Tu cosa preferiresti? Maschio o femmina?" domandò Tess dopo che fui uscito dall'acqua.
"Per me non fa alcuna differenza. Gli o le vorrò bene in ogni caso." risposi io stendendomi sul lettino per asciugarmi.
Due mesi dopo, scoprimmo il sesso: sarebbe nata una femmina.
Meno di tre mesi dopo, nacque nostra figlia: il suo nome fu Camille Lauren Evans.
Quando vidi mia figlia per la prima volta, le volli subito un mondo di bene.
La portammo a casa tre giorni dopo la nascita, e la sera l'avevo in braccio io.
"Sembra ancora più piccola in braccio a te." disse Tess avvicinandosi.
Con un braccio reggevo Camille, mentre misi l'altro intorno al fianco di Tess abbracciandola.
"E' un amore. Siete i miei tesori e vi proteggerò sempre." risposi io.
Avevo una famiglia e d'ora in avanti avrei fatto qualunque cosa per tenerle al sicuro.
Passò il tempo e Camille cresceva sana: diventò una bambina stupenda.
Sia io che Tess eravamo fieri di lei.
THE END
   
 
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