Il funerale di Bella.
Il giorno più brutto della mia esistenza arrivò come un fulmine in un
cielo sereno. Seppellirono Isabella in una giornata di metà settembre e a Forks
diluviava come se tutti gli angeli del paradiso stavano piangendo, ma per loro avrebbe
dovuto essere un giorno di giubilo visto che l’anima più candida si stava
unendo a loro. La pioggia era incensante, per un umano la visibilità sarebbe
stata molto ridotta ma per era tutto chiaro, tutto troppo limpido come il
dolore che mi stava devastando. Avrei voluto piangere, ma non mi era concesso
nemmeno quello. Infondo ai mostri non era concesso di piangere e se non fossi
tremendamente disperato lo avrei ritenuto giusto.
Giunsi nel luogo dove si sarebbe tenuta la funzione funebre prima di
tutti, non me ne importava se qualcuno avesse notato la mia velocità disumana,
ma ciò che mi interessava veramente era vederla per l’ultima volta.
Fortunatamente ero il primo ad arrivare e nessuno c’era in quella stanza
tranne lei. La sua bara era aperta e vederla distessa lì fu un dolore talmente
forte per poterlo descrivere tanto che sperai di essere finalmente morto, ma mi
ero illuso . Isabella sembrava che dormisse. Il suo volto segnato dalla
vecchiaia sembrava sereno . Forse aver lasciato che vivesse la sua vita da
umana era stata la scelta migliore che potevo fare, ma se era stata la scelta giusta perché stavo così male?
“Nemmeno la morte, nemmeno la vecchiaia ha scalfito la tua bellezza. O
mio amore, avrei voluto che tu fossi mia sposa! Ma in nessun caso avrei
rovinato la tua anima. Non sono degno di te, ma vorrei poter avere solo un ultimo
istante con te per poterti dire che ti ho sempre amata. Ti prometto che in
qualche modo ci rivedremo! Avrei voluto che fossimo invecchiati insieme, ma non
ci è stata concessa questa possibilità. L’immortalità è sopravvalutata e non
sai quanto desidero raggiungerti. Solo che sono un uomo d’onore e mantengo le
promesse. Non sono certo che per me ci sarà un “dopo” della morte ma vivere in
un mondo dove non esisti è impossibile”
“Edward, non dire così! Ti ho già detto che lei ritornerà.” mi disse
Alice.
“Io mantengo sempre la parola data, quindi non ti preoccupare non farò
niente di stupido e insensato per i prossimi tre anni. Se lei non rinascerà
nessuno mi potrà fermare!” guardai Jasper che stava cercando di manipolare i
miei sentimenti. Avevo già provato a farmi uccidere dai miei fratelli ,ma non
ero riuscito nemmeno in quello. Mi sentivo un fallito perché non ero riuscito a
vivere con Isabella e ora non ero riuscito nemmeno a farmi fuori, per questo
ora ero un sorvegliato speciale con tutti i parenti al seguito per impedirmi di
andare a Volterra.
“Se vuoi rimanere anche per la funzione è meglio che ci allontaniamo per
non destare sospetti” intervenne Emmett.
Da vero masochista quale sono sempre stato decisi di assistere al
funerale del mio unico grande amore. Quella celebrazione per me fu la giusta
tortura per il mostro che ero stato tanto tempo prima.
Notai con grande piacere che Isabella era riuscita a realizzare i suoi progetti, ma mi chiedevo se nella sua vita era stata veramente felice. C’era anche l’amata figlia Marie che assomigliava tanto alla madre tanto da farmi male, il nome del più piccolo dei figli di Bella era come il mio e ciò significava che lei non mi aveva mai dimenticato. Alle esequie di Isabella c’erano i suoi familiari e anche Charlie ,il ragazzino da cui doveva nascere il mio amore.
Quando la seppellirono per me il dolore fu indescrivibile peggio degli
ultimi istanti della mia breve vita umana, peggio della trasformazione in
vampiro, peggio dei rimorsi per l’essermi nutrito di sangue umano, peggio del
dolore fisico che la sete del sangue di Isabella mi provocava ma non c’era modo
per spegnere tutto quel dolore. La speranza era l’unico modo che mi faceva
sopravvivere.
“Edward, dobbiamo andare!” mi implorò Alice perché non riuscivo a
staccarmi da quel luogo.
“Ricorda che se non nascerà il 13 settembre 1987 io andrò dai Volturi.
Ricorda che ogni istante del mio dolore è perché mi hai voluto tenermi legato
ad una tua stupida visione!”
“Le mie visioni si avverano sempre”
“Ma sono imperfette!” cercai di evitare di ringhiare sulla tomba di
Bella. Noi avevamo assistito alle esequie e alla tumulazione del corpo della
mia amata da lontano e solo dopo che tutti i parenti di Isabella se ne andarono
ci avvicinammo.
“Figlioli, non è luogo da litigare. Fatelo almeno per Isabella!” ci
implorò mio padre accompagnato da un’ondata di pace controllata da Jasper.
Appena i miei familiari certi che mi ero tranquillizzato e che non avrei
fatto delle pazzie sussurrai sulla tomba di Isabella.
“Ti prometto che ci rivedremmo!”
Mentre sussurravo quelle poche parole pensai a come mi sarei ucciso ,l’avrei
raggiunta il prima possibile se la visione di Alice non si fosse avverata.
Quando avevo scoperto che Isabella era morta di Alzheimer avevo provato a
farmi uccidere da Jasper e a irritare Emmett, ma loro si erano limitati a
bloccare il loro fratellino disperato quindi decisi che avrei potuto scatenare
la sadicità di Caius perché farsi ridurre in cenere dalla propria famiglia era
impossibile.
“Sento che sei sconvolto, ma noi ti impediremmo di commettere atti
insensati. Hai voluto che lei vivesse la sua vita da umana e quindi sapevi che
sarebbe giunta anche per lei la fine” mi disse chiaramente Jasper dopo che
avevo provato attaccarlo, ma fui immerso in un’ondata di pace e per giunta
giunse Emmett a trattenermi.
“Non vale, il controllo dell’umore. Sono lieto della scelta di aver
permesso a Isabella di vivere la sua vita da umana però non riesco a vivere in
questo mondo senza di lei!”
“Come puoi mentirmi in questo modo? Lo sai che senza di lei non posso
vivere, lo sai che i morti non ritornano!”
“Non ti sto mentendo, Bella ritornerà!”
“Lo sai che succederà. Lo sai che lo farò appena ne avrò la possibilità.”
“Edward, io sento il tuo atroce dolore però Alice non ha mai mentito su
ciò che vede del futuro” intervenne Jasper.
“Quando si avvererà questa sua visione?”
“Il 13 settembre 1987 nascerà Isabella Marie Swan da Charlie e Reneè
Swan”
“Ma Charlie è il nipotino preferito di Isabella. Com’è possibile che lei
rinascerà proprio da lui? Non dirmelo, io devo andare a dirle addio ma se tra
tre anni la tua visione non si avvererà sai ciò che farò, nessuno può impedire
di raggiungerla!”
Al funerale avevo visto i familiari e anche Charlie ,il ragazzino da cui
doveva nascere il mio amore con la sua amichetta del cuore Reneè.
Isabella era riuscita a realizzare i suoi progetti, ma mi chiedevo se
nella sua vita era stata veramente felice. C’era anche l’amata figlia Marie che
assomigliava tanto alla madre tanto da farmi male, il nome del minore dei figli
della mia amata significava che lei non mi aveva mai dimenticato.
Il ricordo di quando la seppellirono per me fu un dolore indescrivibile
peggio degli ultimi istanti della mia breve vita umana, peggio della
trasformazione in vampiro, peggio dei rimorsi per l’essermi nutrito di sangue
umano, peggio del dolore fisico che la sete del sangue di Isabella mi provocava
ma non c’era modo per spegnere tutto quel dolore. La speranza era l’unico modo
che mi faceva sopravvivere.
“Edward, dobbiamo andare!” mi implorò Alice perché non riuscivo a
smuovermi da quella tomba.
“Non puoi rimanere sempre lì, figliolo” mi implorò Esme che ormai per me
era diventata come una madre.
“Lasciatemi qui, vi supplico!”
Non mi ricordo cosa successe dopo, strano per un vampiro, ma mi ricordo
che se qualcuno non mi avrebbe trascinato via sarei rimasto lì per gli altri
tre anni…
Dovevo una promessa alla mia famiglia e da uomo d’onore l’avrei mantenuta
e avrei impiegato quegli anni a diventare l’uomo degno per Isabella.
Se ciò che aveva predetto Alice il mio destino si sarebbe segnato il 13 settembre 1987 quando la fidanzatina di Charlie avrebbe partorito Bella, ma se veramente lei si sarebbe rincarnata l’avrei aspettata per anni per incontrarla.
Angolo tutto mio: Scusate il ritardo e spero di essere riuscita a trasmettere un po' di angoscia di Edward. Questo è il link della canzone che mi ha ispirato questo capitolo. Il prossimo sarà un capitolo femminile....
https://www.youtube.com/watch?v=-2U0Ivkn2Dsil testo e la traduzione della canzone
Say something, I’m giving up on you
I’ll be the one, if you want me to
Anywhere, I would’ve followed you
Say something, I’m giving up on you
And I am feeling so small
It was over my head
I know nothing at all
And I will stumble and fall
I’m still learning to love
Just starting to crawl
Say something, I’m giving up on you
I’m sorry that I couldn’t get to you
Anywhere, I would’ve followed you
Say something, I’m giving up on you
And I will swallow my pride
You’re the one that I love
And I’m saying goodbye
Say something, I’m giving up on you
And I’m sorry that I couldn’t get to you
And anywhere, I would’ve followed you
Say something, I’m giving up on you
Say something, I’m giving up on you
Say something
Say Something, traduzione
Dì qualcosa, sto rinunciando a te
Sarò la persona giusta, se mi vuoi
Ovunque, Ti avrei seguito
Dì qualcosa, sto rinunciando a te
E mi sto sentendo così piccolo
Era sopra la mia testa
Non so proprio nulla
E io inciamperò e cadrò
Sto ancora imparando ad amare
Semplicemente iniziando a gattonare
Dì qualcosa, sto rinunciando a te
Mi dispiace di non essere riuscita ad arrivare a te
Ovunque, Ti avrei seguito
Dì qualcosa, sto rinunciando a te
E ingoierò il mio orgoglio
Tu sei la persona che io amo
E ti sto dicendo addio
Dì qualcosa, sto rinunciando a te
Mi dispiace di non essere riuscito ad arrivare a te
Ovunque, Ti avrei seguito
Dì qualcosa, sto rinunciando a te
Dì qualcosa, sto rinunciando a te
Dì qualcosa