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Autore: Tsunade1    24/05/2015    3 recensioni
In ordine sono:Una sfidaper Kakashi,Pain,Il ricordo di Iruka,Una guerra inaspettata e Naruto e Kida diviso in 6 capitoli.Grazie sempre!ho deciso di scrivere una sorta di storia parallela a quella originale mantenendo il più possibile l’originalità dell’opera, da un lato perché è giusto, dall’altro perché l’adoro e la rispetto. Perché? Qualcuno mi ha chiesto, perché voglio dare un po’ più di giustizia, che secondo me manca, ai personaggi che amo di più e volendo me una gran bella storia d’amore e non “essere lasciato come una pezza vecchia” citando una mia recensista, è Kakashi, perché insomma quante ne ha passate? Se lo merita no? E poi è talmente bello…Prendetela come una storia di rivincita per chi è stato lasciato solo, o dovrei dire rovinato di più, per chi conosce gli sviluppi delle novel di Kishimoto. L’unica libertà che mi sono presa è stata creare un personaggio che gli facesse totalmente da contrappunto e che in qualche modo però fosse uguale a lui, e le vicende legate a loro ovviamente: direte voi, per quale motivo fare ora questa premessa? In realtà perché avrei voluto spiegarlo alla fine, ma ci ho ripensato.(Continua nella seconda)
Genere: Azione, Comico, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Hiruzen Sarutobi, Kakashi Hatake, Minato Namikaze, Naruto Uzumaki, Nuovo Personaggio
Note: Missing Moments, Raccolta, What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Naruto Shippuuden, Più contesti
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Il pomeriggio prima, Naruto era passato a salutarla prima di partire, turbato ed elettrizzato allo stesso tempo, e lei, per farlo andare via con qualcosa di nuovo, evocò Shado, il suo drago fatto di chakra, glielo presentò e lo sfidò a volargli in groppa. Naruto era rimasto assai affascinato e si galvanizzò subito accettando; avevano volteggiato per tutta Konoha a velocità media, per poi accelerare ed arrivare fino alla periferia, e poi ancora oltre fino al mare: considerando in pochi ricordavano il drago di Kida e che Naruto urlava a pieni polmoni tutto il suo entusiasmo, il tramonto era una fascia oraria più che adatta. Dopo, era saltata giù senza preavviso e lo lasciò solo a trovare l’equilibrio quando Shado avrebbe girato su sé stesso: e se non avesse visto coi suoi occhi che si stava divertendo da matti, avrebbe scambiato quelle grida per quelle di uno in preda alle torture più atroci; eppure lei lesse oltre l’entusiasmo, sapeva che misto a quello c’era tutto il suo dolore, con cui combatteva ogni giorno, i suoi dubbi e le sue paure. Shado ruotò più volte, tagliando elegantemente con gli artigli di una zampa il pelo dell’acqua. Kida li guardava, proteggendosi con una mano dal sole ormai a metà dell’orizzonte, ridendo soddisfatta, poiché il ragazzo ci aveva preso gusto e si posizionava di volta in volta agilmente sul dorso del drago; infine tornarono indietro e lasciò Naruto a casa: -Adesso riposa, ti aspetta un duro addestramento- si era raccomandata, e lui affatto stanco e ancora gasatissimo le era saltato rapido addosso ringraziandola, e prima di entrare con un balzo in casa, aveva dichiarato competitivo: -Wow! Dev’essere fantastico cavalcare una bestia del genere! Non vedo l’ora di tornare a sistemare questa faccenda e parlarti come si deve per vedere se vale la pena sfidarti! -
-Ci conto! - aveva risposto accogliendo positivamente la sfida.
Amava i momenti di dormiveglia che precedono il risveglio: rendevano sempre tutto perfetto e magico, in particolare se c’era stato un bel sogno con le immagini fresche di qualcosa accaduto il giorno prima… L’alba che scorgeva dal cuscino posto sotto la finestra era tinta degli stessi colori del pomeriggio di prima, il rosso che andava sfumando in rosa nel cielo, il bianco e il giallo fusi a formare la luce del sole nascente. Quella mattina Kida avrebbe continuato a dormire fino a sole alto; da una settimana lavorava ininterrottamente tra i laboratori e l’archivio del villaggio per analizzare composti e incrociare miscugli in vari esperimenti, tanto che persino Konohamaru, non vedendola rientrare neanche per la notte, pensò stesse lavorando duramente e allora andava a farle compagnia e lavorando anche da assistente, e non era raro che si addormentasse dove capitava e che Kida, benché intenerita, lo dovesse riportare a casa. Da poco si era abituata ai ritmi di questo lavoro, dato che per tutta la vita ricerche ed esperimenti li aveva condotti per sé o per gli altri paesi ed, essendo una ninja di Konoha procedeva comunque coi suoi tempi; un altro aspetto negativo dell’essere stata lontana era non aver seguito gli sviluppi “tecnologici” di Konoha: in laboratorio avevano tutto più moderno, microscopi, provette, strumenti vari, persino le schede (nei villaggi che aveva visitato solitamente gliele avevano prestate) cioè i contenuti erano gli stessi ma compattati in modo sistematico, a tabelle, e compilando le crocette anziché gli spazi vuoti si otteneva un lavoro sicuramente più pulito ed efficiente; aveva pensato pure di chiedere di potersi portare del lavoro a casa (attenta però a non offendere l’orgoglio del nipote) affinché non venisse pesante a nessuno, in seguito non ne aveva fatto parola credendo di risultare petulante, oltre che presuntuosa. Si stiracchiò sbadigliando rumorosamente, senza svegliare Konohamaru che nella stanza accanto russava della bella… Per sfortuna quello era il giorno del termine ultimo del compito affidato al Team 10 e proprio lei non poteva tirarsi indietro; Tsunade aveva detto che non c’erano problemi naturalmente su un eventuale assenza. Considerando che era ancora presto ma che non avrebbe ripreso sonno (era sempre così, anche quando era stanchissima) e che Konohamaru non si sarebbe svegliato ancora per un po’, decise di andare a correre: si alzò e sciacquò la bocca, dopo mangiò così da far scendere la colazione mentre si preparava e, una volta pronta, uscì. L’aria umida era piacevolmente pungente sui polpacci, le braccia ed il collo scoperti, invece la nebbiolina dava l’impressione che Konoha fosse  sospesa in aria; decise di correre fino alla periferia e tornare ”Dovrebbero essere 10 km circa” e più correva più l’aria fresca ed il silenzio pacifico le davano la carica, aumentò la velocità finché non sentì tutti i muscoli tesi e brucianti per l’adrenalina: il rumore dei suoi passi le dava ritmo, per un attimo le venne in mente quando prendeva lezioni di musica e sorrise. Trafelata, passò sotto un’abitazione familiare che non riconobbe, distratta dalla luce spettacolare proiettata sui maestosi volti di pietra più avanti a lei ”Quasi t’invido, papà… Neppure noi del villaggio siamo salutati da una luce così magica, quando inizia o finisce un giorno…” si disse pensierosa; passò per la radura, neanche a farlo apposta, dove di lì a poco avrebbe incontrato i suoi allievi, e correndo notò dietro un masso un piccolo coniglietto grigio che ancora dormiva e non scappò impaurito, avendo sicuramente avvertito una presenza innocua: le balenò subitanea un’idea e, avendo finito il percorso, lo fece a ritroso, prima di risalire a casa a lavarsi e preparare la colazione al nipote, si fermò da Teuchi che stava per aprire bottega -Ehi! Buongiorno Teuchi! Ti resta qualche avanzo vegetale per caso? -.
 
Kakashi si svegliò di soprassalto a corto di fiato; aveva sentito un respiro molto irregolare e dei passi frettolosi avvicinarsi velocemente sotto la finestra della sua camera; per una volta pensò che l’addestramento ninja consistente nell’avvertire il più impercettibile dei movimenti, che fossi di vedetta o addormentato, era del tutto fuori luogo in quel momento. Infatti, affacciato alla finestra, vide che era solo Kida che stava correndo, immersa sorridente forse nei suoi ricordi ”Chissà dove starà andando…” si chiese, consigliandosi di non seguirla per scoprirlo, cosa che puntualmente al contrario fece.
Per strada, con le mani in tasca, rimuginò sul sogno che aveva appena fatto, infatti non era il solito incubo su Rin, c’erano pure Obito e Kida, tuttavia era indistinto e sconnesso… Ricordava vagamente Obito e Rin che si tenevano per mano giulivi e Kida che sorrideva e gli faceva cenno di seguirlo e gli diceva qualcosa… Ma cosa? Kakashi scrollò il capo rassegnato, poi era finito, per colpa del suo stramaledettissimo udito fine; cambiò strada all’improvviso essendosi scordato che Kida quel giorno non lavorava ma aveva la prova coi suoi allievi ”Non era pure per questo che avevo deciso ieri sera, di incontrarla oggi? Per vedere come se la cavava da istruttore, o in caso aiutarla? Ah quella Kida, mi farà dannare se continua a distrarmi così… Come Kakashi? Ora dai la colpa agli altri per le tue mancanze?” si diede del tu ”Eh si, stai invecchiando Kakashi… Naruto è partito, Sakura è la prima allieva dell’hokage e tu ti senti solo, ripiegando così la tua solitudine, perché Gai non ti basta, eh no” si sconsolò di sé stesso per un momento. Finalmente giunse alla radura dove gli avevano detto si sarebbe tenuta la prova; il vento soffiava sollevando piccole foglie e pulviscolo, che insieme al lascito della nebbia mattutina, colorava di un verde opaco tutt’intorno; l’uomo si fermò: Kida era appoggiata ad un masso, a gambe incrociate, che teneva in braccio un batuffolo grigio chiaro, stava finendo di dargli una carota che l’animaletto divorò subito e intanto che masticava, lei se lo portò al naso stampandogli un bacio sul pelo morbido che poi gli accarezzò, infine lo lasciò andare saltellante nella foresta. Agli occhi di Kakashi passò per una frazione di secondo l’immagine dei suoi capelli grigi, al posto del pelo del coniglio, ad essere accarezzati… Scrollò forte la testa e accorgendosi che Kida si rialzava stiracchiandosi e guardandosi in giro, forse d’istinto per il filmino appena fattosi, si schermò al primo cespuglio utile, per giunta la nebbia s’era quasi tutta diradata. Kida si girò a guardare muovendo alcuni passi, qualcuno però richiamò la sua attenzione: i 3 compagni arrivarono uno più addormentato dell’altro, poteva vederlo da come si stropicciavano gli occhi; Kida batté le mani effervescente e gesticolò per svegliarli e, capendo che non ci avrebbe risolto nulla, fece fare loro qualche giro di corsa, in seguito 2 serie di addominali e di flessioni ”Ci sta andando leggera, c’era da aspettarselo, male Kida…” e quando li vide abbastanza carichi si posizionò un po’ distante da loro, quasi vicino al cespuglio “misterioso”, in posizione di difesa: una cortina d’insetti sfrecciò in blocco su di lei, che era in procinto d’incenerirli ma Kiba e Akamaru attaccarono con le zanne perforanti nascosti dal diversivo di Shino, lei scomparve e si ritrovò proprio in mezzo a Kiba e Akamaru, lanciando in aria una copia di lui su Hinata che intanto tentava una sortita dall’alto ”Non erano le zanne perforanti… Erano in tre” Kakashi osservava ogni mossa, però la velocità dei movimenti di lei gli avevano fatto sfoderare lo sharingan. Kiba e il cane provarono un attacco ai lati, inclusi gli insetti, mentre Hinata si rialzava, Kida afferrò i 2 per la collottola proiettandoli dritti contro il cespuglio accanto a quello dell’uomo e bastò che un lieve mantello di fuoco la ricoprisse perché gli insetti fuggissero lontano: rimasta isolata, stava per contrattaccare nella direzione di Shino, Hinata le si parò davanti e colpì con un palmo d’aria  fortissimo che l’avversaria scansò e facendo una giravolta a mezz’aria, da lì si trovò d’improvviso dietro la ragazza che non parò in tempo il pugno sotto il costato, e si ritrovò completamente supina e col respiro mozzo vicino il masso ”Come ha fatto? Io non l’ho vista, che sia… E poi quel pugno, era impercettibile non l’avrei visto senza il mio occhio, si è fermato a più di un cm da Hinata e lo stesso è volata via come un fuscello… Incredibile, deve aver acquisito un attentissimo controllo del chakra, anzi di entrambi i chakra, per riuscirci” rifletté Kakashi accoccolandosi meglio per non essere notato da Kiba e Akamaru di fianco a lui, i quali doloranti cercavano di rimettersi in piedi. L’unico rimasto incolume era Shino: inaspettatamente abbassò le mani, segno che non avrebbe usato gli insetti, e provò un attacco frontale, un pugno ” Vuole tentare le arti marziali? Non so quanto ti convenga Shino…”di fatti a Kida bastò mettersi col corpo di taglio, prendergli il polso a 2 mani con fermezza e flettere un palmo sul suo chiuso facendo leva sull’altra mano: il ragazzo fu in un istante col sedere per terra a guardare davanti a sé, Kiba ne approfittò (perché Hinata si stava rialzando ora) e provò sì le zanne perforanti, la donna balzò agile in aria facendo colpire con quell’attacco Shino, che riuscì appena ad attutire il colpo per mezzo degli insetti, venendo così trascinato poco lontano. I 3 ragazzi stettero un po’ appoggiati sulle loro ginocchia, ansanti (cane compreso, con la lingua a penzoloni) e sudaticci a guardare loro stessi in quello stato, e Kida fresca e piena di energie. “Non è durato molto, e loro certo non sono i tipi che non si allenano, sono a corto di ossigeno perché lei è troppo veloce…” Kida si mise di fronte ai ragazzi ricominciando a gesticolare: con lo sharingan lesse sulle labbra di lei, che stava spiegando ai ragazzi le lacune dell’attacco (lacune che Kakashi aveva già individuato, chiaramente): se volevano usare come diversivo gli insetti, dovevano prima aprire un’apertura e poi attaccare, apertura che nel caso particolare di Kida sarebbe dovuto essere di taijutsu o kumitè, quantomeno, mandando avanti quindi Hinata, in ogni caso era una strategia sbagliata, infatti loro sapevano del suo uso del fuoco, e non li aveva inceneriti proprio per spiegargli, in quel momento, perché era sbagliato; se non il fuoco, l’aria o anche mettendosi sottoterra, erano parecchi i modi con i quali annullare il colpo, ecco a cosa serviva l’apertura… Quanto alla Santoro combinata a Shino, poteva anche funzionare ma, premesse quelle cose, andava perfezionata, e pure tanto; fare la copia prima e non dopo la trasformazione animale, inoltre mai quando ci si sta difendendo, saranno ninja, ma non hanno 100 occhi, eccetto se si possiede lo sharingan, e sarebbe una distrazione troppo grande, almeno per ora; infine Hinata, era stata veloce, le aveva parato una spazzata rapidissima, ugualmente si era distratta e per fortuna ciò che l’aveva colpita era l’onda d’urto del pugno, non esso stesso, altrimenti avrebbe avuto 3 costole rotte ”Una spazzata? Impossibile, io non l’ho vista, ed il mio sharingan arriva a coordinare 4 raikiri e oltre, a meno che… Sì, può essere stato solo questo: Hinata ha eguagliato, anche se per un soffio, e un secondo, la velocità di Kida bloccandole la caviglia coinvolta, annullando così l’attacco… Non è che lo sharingan non l’ha registrato, il fatto è che sembrava fossero rimaste ferme, inoltre ho un margine infinitesimale di errore dovuto all’occhio destro: ha ingannato il potere dello sharingan!” Kakashi spalancò la bocca da sotto la maschera:
-A ogni modo avete fatto un buon lavoro ragazzi davvero, visto e considerato che vi ho dato una settimana e partivate da zero… Perciò in conclusione: meno testa calda Kiba, Hinata continua così e fa i complimenti da parte mia a tuo cugino che ti ha allenato, e complimenti pure a te ovviamente e… Shino…- qui si morse un labbro pensierosa:-Anche tu… Continua così, però… Se puoi… Per atteggiamento, un po’ meno per i fatti tuoi, ok?- il ragazzo fece spallucce, gli altri annuirono, massaggiandosi qui e là sul corpo:-Grazie per i consigli mae - no volevo dire Kida- disse educata la ragazza:-Te lo concedo, è stato difficile ma mi ha dato una grinta enorme questa prova- ammise Kiba:
-Che c’è? Provi a ringraziarmi? - lo stuzzicò Kida, e lui scrollò le spalle allontanandosi con gli altri una volta salutatisi. Kakashi tentò di soffocare l’invidia che stava montando in lui alla vista di quella scena, o forse stava montando anche prima? Insomma, perché? Non era per le sue abilità, l’aveva studiata a sufficienza per essere certo di poterla battere, era forse perché lei c’era riuscita? O meglio, era riuscita così facilmente ad essere un maestro? Certo non credeva che per magia, si era reintegrata e stava affrontando tutto ”facilmente” eppure l’impressione era quella, a muso duro e con gli occhiali rosa contro tutti… Cercava di ripetersi che l’orgoglio, come l’aveva usato in passato, aveva fatto molti danni, e di dar retta a quella voce che l’aveva guidato fin lì, evitandogliene per l’appunto altri ben grossi tuttavia di slancio fece esattamente il contrario. Di nuovo. Kida sentì avvicinarsi qualcuno alle spalle:-Salve Kakashi! Come va? Passavi di qui? -lo salutò cordiale lei: se non avesse avuto indosso la maschera, avrebbe detto che era… Stizzito:-Qualcosa non va? - piegò la testa studiandolo; l’uomo la fissò enigmatico per un lungo momento:-Kida io voglio sfidarti- l’altra inarcò la fronte :-Però! Gai se la legherà al dito! -, poi l’aggrottò capendo che lui era rimasto serio, anzi accigliato:-Costipazione? Non sei andato di corpo stamattina? Non mi piacciono questi scherzi, e comunque devo rientrare e stare un po’ con Konohamaru- obiettò caustica, facendo per andarsene:-No forse non mi hai compreso- sibilò Kakashi afferrandola per un bicipite:-Io devo sfidarti- il tono non ammetteva repliche, malgrado lei lo guardasse con occhi di brace:-Tu devi? Beh ma io no perciò…- provò a divincolarsi e lui la strinse più forte, fin quasi a farle male, mentre continuavano a mandarsi lampi e saette con gli sguardi:-Fai sul serio? -mormorò sentendosi quasi violata per quella morsa così audace e nient’affatto amichevole -Non ti lascio andare-sibilò di nuovo, e l’occhio scintillò senza cattiveria; allora lei rilassò il braccio, liberandosi dalla stretta lo fissò passandosi la lingua in mezzo ai denti piacevolmente stimolata -D’accordo-acconsentì, mettendosi di fronte. Si distanziarono studiandosi come farebbe una preda col suo aguzzino, peccato che entrambi credevano di essere l’uno l’aguzzino dell’altro: Kida vide che non si era scoperto l’occhio, immaginandolo l’altro rimbeccò:-Sta’ serena! Non avrò neppure bisogno di scoprirlo per batterti- si diede un colpetto sul copri fonte sicuro di sé, la donna l’assecondò:-Ah se lo dici tu…- sfilò un kunai alquanto affilato e interamente nero che ruotò molto velocemente nella mano destra per poi lanciarlo nella sua direzione, Kakashi lo deviò con uno dei suoi a andò a conficcarsi poco più in là del suo fianco, quindi lei moltiplicò 3 shuriken che l’uomo pure schivò facilmente, mentre Kida si appiattiva per terra e ruotava una gamba sotto le sue, le quali tuttavia compirono un salto e riatterrarono scomparendo insieme al corpo prima che lei potesse contrattaccare. Si girò smaniosa a cercare il punto da dove sarebbe sbucato, quando avvertì uno strano spostamento d’aria ”Non era sottoterra”, dall’alto Kakashi stava per colpirla alla nuca, ma lei si catapultò all’indietro. Tsac. D’istinto si toccò la mezza coda, sentendola tranciata a metà: una grossa ciocca marrone era abbandonata poco più avanti:-Mi auguro non ci tenessi troppo…-giudicò lui, fintamente desolato; allora Kida compì il sigillo: Kakashi fece altrettanto, calcolando cosa avrebbe evocato, e il proprio dragone acquatico non si fece attendere, si scontrò dritto contro l’onda di fuoco di Kida la quale, approfittando del vapore acqueo formatosi corse su di lui e saltò, ma Kakashi precedendola si era già spostato… E senza alcun preavviso, due piedi piantati sulla schiena lo gettarono via su tutta la lunghezza della radura ”Come? Era una copia? No, l’avrei visto spuntare accanto a me quando ho scansato l’originale, e prima di certo non c’era. Possibile che… Il kunai?” vide il primo di quelli lanciati da Kida era conficcato nell’erba a pochi passi da lui frattanto che si teneva il costato ”Ecco perché è interamente coperto di nero… Per coprire il sigillo dell’hirahishin e confondere la forma della lama e dell’elsa… Sì, di questo passo, mi farà dannare”: -Sta’ sereno! Puoi pure sfoderare il tuo sharingan comodamente,” copione-ninja”, io aspetto. Resterà tra noi il tuo occasionale quanto grave errore di giudizio- lo canzonò tagliente lei. Tanto era il vapore che si era formato da infradiciarla tutta, e se prima la divisa da jonin l’aveva appena colpito indosso a lei (o questo era almeno quello che si diceva), dato che non gliel’aveva mai vista addosso, aderente com’era in questo momento, non avrebbe potuto usare lo sharingan, e non per la serie ”me lo ordina il mio orgoglio”; si rialzò lievemente ansimante ”Se non altro, risparmierò chakra non utilizzandolo… Ah perfetto, ora ragiono come la volpe con l’uva!” vacillò un secondo alla riscoperta di quel suo lato autoironico:-Ti ringrazio, anche se la doccia l’avevo fatta stamattina, e poi bastava chiedere se mi volevi vedere sotto altre vesti…- voleva staccarsi la lingua ma fece l’indifferente ”Sul serio Kida? L’hai presa dal manuale -brave ninja conquistano cuori di tenebra-?” vedendolo ancora abbastanza vulnerabile, provò un attacco laterale, a pochi metri da lui una parete di roccia con 3 teste a forma di cane le si parò di fronte, che spaccò con un calcio, poi un’altra, che colpì con una gomitata, creando però solo qualche crepa ”L’ha rinforzata…” chiuse l’altra mano a pugno e lo elettrizzò evocando il chakra del fulmine: la parete andò in frantumi, e con lo stesso pugno stava per attaccare l’uomo nella cortina di polvere originatasi. Rasente la sua guancia sinistra, una mano di taglio e scoppiettante di fulmini, esattamente come la sua chiusa ancora a pugno, lambiva la guancia di Kakashi, il quale finalmente scoprì l’occhio, ma Kida non lo guardò neanche di striscio:-Pare abbia vinto io nonostante tutto-annunciò lui-Ne sei sicuro?- Kida piegò sorniona la testa, ruotò il polso e il pugno si permeò istantaneamente di fuoco mandando tuttavia solo alcune fiammelle, quanto bastava perché Kakashi chiudesse gli occhi e lei lo buttasse a terra con un semplice calcio:-Sai qual è il problema di chi possiede le tecniche oculari?- Kida si avvicinò lenta, col palmo ancora crepitante:-Che potresti pure avere il Rinnegan, i riflessi fisiologici involontari della palpebra non puoi controllarli- concluse lei, tendendogli l’altra mano sportiva; una nuvoletta di fumo e si avvide che parlava con un tronco, subito si sentì avvolgere e tirare via da un sottile filo trasparente, voltandosi, d’istinto alzò la mano, nuovamente munita di fulmini e si trovarono nella situazione di partenza: schiuse le labbra appena umettate respirando a fondo ma piano, così come lui; puntarono una sull’altro due sguardi magnetici, resi ancora più soggioganti dai respiri lievi che accarezzavano loro i visi, in particolare quello di lei, poiché il respiro di Kakashi arrivava caldo filtrato dalla maschera e le solleticava il naso, vicino quello di lui e quest’ultimo ricordò che aveva incontrato veramente poche ninja donna che gli arrivavano al massimo alla spalla, quando invece aveva una perfetta visuale del  viso di lei… All’improvviso risero ritirando le mani e non staccandosi gli occhi di dosso; si allontanarono un po’ come per verificare se c’era qualcosa di nuovo o no rispetto “all’analisi ”che si erano fatti all’inizio del combattimento: i loro petti si alzavano e si abbassavano lenti e regolari, avrebbero potuto continuare per ore, tuttavia l’aver avuto la stessa idea di difesa aveva fatto scattare qualcosa di terribilmente accattivante, e allo stesso tempo terrificante… Ad ogni modo, Kakashi mise una mano su un fianco lasciando trapelare un’indefinita espressione ammirata, intanto che Kida conteneva i tremori, pur di non soccombergli, che quello sguardo le procurava e pregando che il rossore delle guance lo adducesse esclusivamente allo sforzo; poi, senza dire una parola, si girò e se ne andò: la donna non si aspettava parole di stima anzi, ma quel silenzio la deluse e con disappunto lo imitò prendendo la direzione opposta, ignorando, che Kakashi aveva girato i tacchi e si era allontanato da lei, facendo molta violenza su sé stesso.
   
 
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