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Autore: Tsunade1    24/05/2015    2 recensioni
E dato che ho un pc citrullo,ho pubblicato singole storie anziché a capitoli,almeno fino a Naruto e Kida,in ordine sono:Una sfida per Kakashi,Pain, il ricordo di Iruka,una guerra inaspettata e Naruto e Kida diviso in 6 capitoli.Io mi auguro sempre che qualcuno apprezzi,in caso contrario abbiate pazienza,non ho l’abitudine di lasciare le cose a metà,dovessi metterci settimane,prima o poi finirà,nel frattempo cari visitatori di EFP passate avanti se non vi attira;quanto agli altri,buona lettura!E grazie per eventuali critiche davvero!Avvertenze:chi la legge per la prima volta deve leggere gli altri 2 racconti “La figlia dell’hokage” e “Una speciale volontà del fuoco”.Grazie sempre!
Genere: Azione, Comico, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Iruka Umino, Kakashi Hatake, Naruto Uzumaki, Nuovo Personaggio
Note: Missing Moments, Raccolta, What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Naruto Shippuuden, Più contesti
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Kida era seduta alla scrivania mentre sorseggiava una tazza di tè rileggendo la relazione sul composto (finalmente scoperto) dei bastoncini neri trovati sul cadaveri di uno dei Pain; Tsunade l’aveva letta nel pensiero invitandola a portarsi il lavoro a casa anziché restare fino a notte fonda in laboratorio e lei quasi le si gettava ai piedi tragicomica per il favore resole. Ora aspettava che Iruka venisse a prendere la relazione e la portasse all’hokage, e dato che aveva finito molto per tempo, decise di ricontrollare alcune cose di cui non era certa al 100%; poi sentì bussare:-Arrivo!- posò la tazza e scese i piedi appoggiati alla scrivania; bussarono di nuovo che lei era già in corridoio:-Arrivo arrivo!- aggiunse animosa: aprì sfilandosi gli occhiali e facendo cadere qualche ciocca liscia sugli occhi, vedendo Kakashi su un gradino sì ed uno no della porta di casa:-Oh, buonasera Kakashi-disse con una punta di sorpresa ”Porta gli occhiali da vicino! Ah rieccomi a rendermi partecipe dell’ovvio…” -Mi dispiace, so che aspettavi Iruka ma è stato trattenuto-glissò lui, Kida annuì. Stettero un attimo così:-N-non vuoi entrare? Ritoccavo qualche dettaglio ma la relazione praticamente è pronta- propose Kida, l’uomo sospirò entrando, non si capiva se d’impazienza o di lamentela per il ritardo; percorsero il corridoio illuminato, e Kakashi osservò i pantaloni da tuta larghi quanto la maglietta a manica corta e bucherellata che lei indossava, sulla quale poi era adagiata una coda bassa morbida, che si rifiutava di tenere unite tutte le ciocche vicino le orecchie e che ondeggiava soffice all’andatura di lei, poi intascò le mani distogliendo la vista: una volta arrivati, nella stanza c’era odore di tè e sapone, la scrivania posta di taglio era ingombra di carte, becher e vetrini, torreggiava un microscopio attrezzato di luce e zoom, più in là una brandina sfatta di coperte e cuscino, con ai piedi un paio di libri sui codici e i segni e Kakashi fece una faccia nostalgica ”Qualche volta mi chiedo se sia un sadico a farlo apposta di mettersi con l’aria dello splendido e impossibile quando è solo con qualcuno” pensò Kida aggrottando la fronte e rinforcando gli occhiali dalla montatura grigio scuro:-Dunque ho analizzato a fondo il composto per capire innanzitutto di cos’erano fatti questi tubicini e come sono stati in grado di conciliare la capacità sia di ripetere il segnale dall’uno agli altri corpi, sia dalla fonte principale, perché siamo convinti che ci sia una sorgente nonostante non abbiamo idea di dove possa trovarsi-cominciò a spiegare lei, leggendo la seconda metà del rapporto, consegnando la prima a Kakashi che lesse di volta in volta alzando le pagine dal basso:-Ebbene?- domandò -Ecco dopo qualche test preliminare dove ho analizzato purezza del composto, radioattività e se si trattava di un miscuglio omogeneo o… Che c’è?- chiese lei sospendendo di gesticolare nel parlare, attonita a causa dello sguardo di malcelata furbizia di lui:-No niente- dissimulò lui riabbassando l’occhio sui fogli. Lei scrollò le spalle:-Comunque, dopo altri test, ho scoperto che sono fatti di un enzima di un ragno (il cui nome è troppo lungo persino per me che li ho studiati, ma lo trovi scritto lì) che è solito mordere e liquefare i tessuti e gli organi interni della preda per poi succhiarli, inoltre questa specie vive in colonia e possiede dei potentissimi feromoni per mezzo dei quali comunicano tra loro, insieme alle altre funzioni cui rispondono, marcare il territorio ecc.; nel nostro caso tuttavia tale enzima è stato mutato per sì liquefare ma fino ad un certo punto l’epidermide umana, affinché si leghi senza danneggiare il resto del tessuto, e così è che si mettono in comunicazione con il loro “capo”. A dirla tutta è un genio oppure un dio colui che li ha concepiti così, perché infatti da un solo esemplare si può ricavare davvero un’esigua quantità d’enzima, sono ragni molto piccoli, il che significa che ha dovuto produrne in grande quantità e poi inserirli nei tubi
-Allora non si sa effettivamente di cosa sono fatti?- la domanda dell’uomo sembrò più una conferma; Kida espirò:-Difficile dirlo… Rasenta la fantascienza ad essere sinceri, o per meglio dire il mito- si fermò evitando di risultare criptica:-La specie in questione è esistita più di 80 anni fa, all’epoca del primo hokage e si dice che sia nata come effetto collaterale, uno dei tanti della natura circostante, dell’evocazione della statua demoniaca di Madara Uchiha- a quel nome Kakashi alzò la testa dai fogli, sospesi in alto tra le punte di 2 dita: Kida stirò le labbra:-Perciò ne ho dedotto, data l’assurdità delle origini, che ce ne dovesse essere una specie mutata o quantomeno evoluta con caratteristiche simili e…- si slanciò verso la libreria dietro Kakashi prendendo un volume dell’enciclopedia, sfogliandolo:-Ho trovato un riscontro: una specie rarissima, nel paese della pioggia- gli indicò una pagina illustrata:-Esattamente dov’era andato il maestro Jyraia- rifletté ad alta voce lui, lei annuì affermativa:-L’avrei riconosciuta molto prima, però come ti ho raccontato, mi sono fermata poco lì, sono stata malata quasi per tutto il viaggio e se ne occupava un mio assistente delle ricerche sulla fauna del luogo- si strofinò le mani, quasi a non voler approfondire l’argomento ”malattia” e tornando sul microscopio. Nel frattempo che l’ascoltava, lui aveva esaminato i dati e la conclusione degli esperimenti riportati sulle schede, nonché l’ortografia appuntita e minuta tipica di chi è metodico e scrive in fretta, poi, sentì Kida masticare: appuntava rapida qualcosa con un pezzo di cioccolato in bilico sul labbro, ruminandone un altro contro la guancia; quando finì si aggiustò le lenti e posizionò l’ultimo vetrino sull’attrezzo:-Puoi prenderne un pezzo se ti va, è quasi ora di cena d’altra parte, è molto nutriente e fa stare svegli, se poi sei in missione ti salva letteralmente la vita, e senza creare dipendenza!- lo invitò con un cenno del capo:-Sì, lo so, non ti piacciono i dolci, e a me fanno male, per questo te l’ho detto- lo precedette lei tranquilla; Kakashi sorrise tra il grato e il comprensivo:-A me non piacciono e a te fanno male, che accoppiata vincente!- gli uscì incongrua, assaggiò un angolino da sotto la maschera, dopo averlo preso da un tavolino lì accanto:-Accoppiata?- ripeté Kida inarcando un sopracciglio:-Che classe Kakashi…- commentò mordace, lui si schiarì la gola:-Buono comunque- incespicò per riparare; in seguito, non senza trattenere le risate, Kida completò l’esame e consegnò anche gli altri fogli, accompagnandolo alla porta. Lì si salutarono, e stava già chiudendo l’uscio dietro sé, quando Kakashi la richiamò:-Sì? - tornò indietro lei di slancio spensierato:-Non è che tu…Ti sei offesa per stamattina? -domandò contrito; Kida increspò le labbra perplessa:-Per la sfida dici? Nooo ma che vai a pensare! - gli diede una gomitata amichevole:-Davvero? Ne sei certa? - chiese di nuovo, fissandola accorato e grave:-Ovvio! Anzi mi sono divertita tantissimo! Dico sul serio, mi ha dato una scarica pazzesca confrontarmi con te! Ti confesso che se fossi stato un altro avrei interpretato il tuo raikiri come una mossa… Beh… Per infliggere grossi danni o peggio ma insomma… Sei tu, posso stare tranquilla- continuò sincera, non un’ombra d’orgoglio oscurava quelle parole e Kakashi, pur dissimulando, ne fu lieto:-Ah bene- sorrise lui girandosi, di nuovo senza pronunciare una sillaba:-Dovrò abituarmi…- borbottò sconsolata Kida intanto che richiudeva:-Ricordi la prima cosa che ti ho detto, quando ci siamo conosciuti?- Kakashi si era fermato in strada, guardando assorto davanti a sé il selciato, toccandosi distrattamente la parte di costato dov’era atterrato quella mattina e avvertendo una fitta al livido esteso che aveva sulla schiena per via del calcio di Kida ”Eh no però se fa così io non ci capisco niente! Insomma gli sto sulle palle o no? Perché lui mi stava sulle palle e non avrei da obiettare se anche per lui fosse così, ma adesso…” si appoggiò corrucciata sulla maniglia:-Che ero la figlia dell’hokage che era stata bocciata- rispose a denti stretti, quasi le bruciasse ancora dopo 20 anni…-E ricordi cosa mi rispondesti tu? Intendo la parte finale…- calciò qualcosa, a sguardo basso, mentre lei alzava il proprio pensandoci su:-Che ero una persona che un giorno avresti rispettato…- sussurrò intuendo dove l’uomo stava andando a parare: infatti quello si voltò, e lei lesse alla pallida luce lunare un’espressione veramente tormentata; avvertì un tuffo al cuore e lo stomaco stringersi:-Avevi ragione- bisbigliò pure lui, non ferito nell’amor proprio, non stavolta, pareva pentito, sofferente quasi, e Kida non ne comprese la ragione… Lo seguì, a bocca dischiusa, finché non scomparve dal suo campo visivo. Dopo aver chiuso la porta alle spalle, ci si appoggiò con tutto il peso, una mano alla fronte e l’altra sulla pancia” Mi sento male… Che ho? Perché mi sento così? Non so che mi succede…” stette un lungo momento a quel modo; infine si diede dei colpetti sulle guance, per rinsavire e decisa rientrò nello studio, poiché aveva un lavoro da finire.
 
-Io ho finito di piazzare le trappole nella mia area- dichiarò Kida in direzione di Anko che annuì; da giorni lei, insieme a 2 del clan Aburame e Hyuga, Sai e Yamato, capitanati dalla Mitarashi, perlustravano da cima a fondo tutti i possibili covi di Orochimaru, ogni angolo, fermandosi solo la sera e dandosi i turni per i pasti; metà di quelli che, teoricamente, avrebbero dovuto trovare (circa 50) erano vuoti, puliti tanto meticolosamente da far pensare che Orochimaru avesse 2 Kabuto come sottoposti e non uno: a Kida e Sai avevano  assegnato rispettivamente 2 regioni abbastanza vaste da controllare via aerea, e il ragazzo trovò piacevole coordinarsi con la ninja, dal momento che i suoi sorrisi potevano essere tirati, magari abbozzati, ma mai falsi, quindi era probabile che lo reputasse onestamente simpatico:-Sei stata subito affabile con me…Ti ringrazio- le aveva confidato fin da subito:-Sì beh… Non distraiamoci ok?- si era voltata brusca lei:-Di niente, ad ogni modo- aggiunse poi, gentile. Al momento avevano finito, e davano appoggio una agli Aburame e Yamato, l’altro agli Hyuga e Anko:-Ancora niente Kida?- chiese Yamato, esaminando delle tracce a terra:-Abbiamo avvistato dei movimenti verso nord-nordest ma ho consigliato io di non inoltrarci essendo vicini al confine- Yamato fece un gesto a indicare che aveva capito; dopo, era andata dagli altri aiutando un certo Yui che si era ferito durante un’escursione:-Hai un chakra che esagita i miei insetti- aveva scherzato lui, e Kida aveva sorriso a metà ”Forte lavorare con voi Aburame, non si avverte la differenza tra voi ed un qualsiasi animale, in senso positivo chiaramente” poi si unì a Yamato ed Anko la quale nel frattempo era tornata sui suoi passi: s’inginocchiò acanto all’uomo, davanti il capitano era fortemente corrucciato:-Deve pur aver tralasciato qualcosa… Kida coi tuoi poteri da rettile, non hai scorto nulla di sospetto?-
-Mi dispiace dovermi ripetere, ma no è stato precisissimo e a malapena ho captato l’odore dei suoi serpenti, utilizzando peraltro i tuoi da campione- rispose l’altra con disappunto:-Inizio a pensare che era meglio portarsi dietro Kakashi e lo sharingan, oltre i ninja sensitivi-affermò Yamato passandosi un mano sulla faccia, Kida tenne la fronte bassa fingendo premura per le tracce, quasi fantasma, trovate :-Hai paura Yamato?- lo stuzzicò Anko, aggiungendo altro che Kida non ascoltò, la sua mente vagava su cose ben diverse e i suoi occhi erano fissi sulle foglie a terra sconnesse e indistinte; da quella sera, non si erano più visti, la mattina dopo Tsunade l’aveva convocata informandola che aveva 12 ore per unirsi alla squadra di ricerca di Anko per scovare le tane di Orochimaru, e a malapena era riuscita a salutare Konohamaru, se lo vedeva ancora là davanti che le annunciava, con grande fierezza, che capiva che c’erano tante cose da sistemare, che la comprendeva e non doveva preoccuparsi, era grande ed era capace di “pedalare da solo”, avrebbe fatto la sua parte anche lui. Per quanto ciò le strappasse un sorriso, non durò molto… Si sentiva stranamente in colpa per qualcosa, eppure non capiva cosa, e in cuor suo si dava della cretina perché a conti fatti non aveva fatto niente e di certo Kakashi non si stava dando la sua stessa pena: sì insomma quella sera era a pezzi, chissà se per qualcosa del presente o del passato, ma qualunque cosa fosse, era un uomo, e gli uomini se le fanno scivolare addosso le cose, no? Non ci rimuginano, voltano pagina, è la loro risorsa più grande molto probabilmente… Eppure, quella corda all’altezza del petto non smetteva di tirare, il suono di quel suo bisbiglio accorato non finiva di ridondare nelle sue orecchie, la sensazione dei loro corpi che sbattevano quando avevano lottato e lui l’aveva trascinata a sé non terminava di farla trasalire ”Oh insomma c’è un lavoro da completare no? I fatti personali dopo!” seguì meccanicamente Anko nella tenda messa su poco lontano, a portare dentro un campione di terra; d’un tratto sentì un esclamazione alquanto allarmata:-Oh no no no, è male! Questo è male! Male! - Kida corse fuori e trovò Yamato mezzo inginocchiato ed esangue, che fissava convulsamente una mano:-Yamato cosa c’è? Che hai trovato? Parla! -:gli comandò Kida, dura in misura maggiore di quanto non avesse voluto. Yamato non fu in grado di articolare una sillaba, voltò solamente la mano e la faccia livida verso di lei, che lesse un grande e rosso numero 9 sul palmo: Kida agì prima di organizzare un solo pensiero, la provetta le cadde di mano e si lanciò correndo in direzione del villaggio, fregandosene degli ordini di Anko:-Yamato se puoi seguirmi con una delle illustrazioni di Sai!- sbraitò lei, a voce tremendamente roca poiché era entrata in modalità eremitica ed era se possibile anche più veloce così ”Se non avessi usato una mattinata intera Shado, potrei evocarlo, invece devo aspettare altri 20 minuti,20 minuti che io non ho! Anzi che Konoha, che Naruto non ha!” i rami, le foglie, addirittura quasi l’aria, venivano recisi dalle sue rapidissime quanto fortissime falcate; ”Perdonami Konohamaru se ti sembrerà che il mio primo pensiero sia andato a lui, sono certa che avrai aiutato nell’evacuazione del villaggio e che sarai al sicuro nel rifugio della montagna insieme a chi non può combattere, non essendo tu ancora un chunin…” pensò angosciata, al diavolo restare calmi, e non voleva perdere neppure quel ragazzo, considerava pure lui un fratello minore, non adesso che il villaggio lo stava per accettare, che lei l’aveva rivisto e che rappresentava l’ultimo legame col suo maestro… ” Naruto, ti prego fermati, eliminerai te stesso e gli altri se non lo fai” aumentò ancora la velocità, non dosando neppure più il fiato e col cuore in gola ”Resisti, ti supplico, che qualcuno lo rallenti anche solo per un po’ vi imploro” non sapeva a quale spirito si stesse rivolgendo, a quell’andatura non avrebbe retto a lungo:-Oh maledizione!- incrociò le dita, Shado comparve già in aria, Kida saltò su un ramo e poi su un altro, trovandosi in groppa girarono su loro stessi e presero a volare talmente in picchiata da avvertire le guance e le nocche ben ferme sul collo del dragone, aprirsi in differenti punti e il sangue sgorgare copioso… Non aveva il lusso di fermarsi, virò di quando in quando percepiva correnti ascensionali forti, al massimo medie, sudava abbondantemente e aveva i muscoli tesi e tremanti ”Naruto, non morire, io credo in te… Avevi promesso che non saresti morto prima di diventare hokage, e tu non ti rimangi mai la parola… Non fare come me in questo momento, non farti trasportare dalle emozioni, resta vigile” s’impose di non versare nemmeno una lacrima seguitando a focalizzarsi sul ragazzo, a ciò che aveva passato insieme a lui da bambino e in quei pochi giorni, immaginando quello che aveva passato in sua assenza, e quello che passerà in futuro… Spronò il drago sino ad esaurirlo, quindi poggiò i palmi su di lui facendo scorrere il proprio chakra; in breve uscì dalla modalità eremitica, essendo connessa al drago, ormai alimentato poco o niente dal chakra del suo cuore; quanti km aveva macinato? Non ne aveva idea, volò e volò, ancora e ancora, imperterrita e concentrata, senza pensare più a niente se non che doveva giungere a destinazione e senza fermarsi, tutte le sue membra bruciavano benché non fosse il fuoco, finalmente qualcosa all’orizzonte, sebbene lontanissima, scorse la montagna che costeggiava Konoha, sicché tentò il tutto e per tutto; diede un’ultima potentissima spinta al drago, e volò in picchiata dritta sulle porte del villaggio, che tuttavia non trovò. Kida atterrò giusto in tempo prima che Shado sparisse: avanzò incerta e confusa nella desolazione totale di quello che forse era stato il villaggio, perché i volti di pietra li vedeva bene, non s’ingannava; le ginocchia cedettero, inspirò a fondo sconfortata ”Non ho fatto in tempo… Arrivo sempre troppo tardi… Non è giusto… Non doveva finire così… DANNAZIONE!” piantò un pugno sul terreno deserto martoriandosi la nocche già piagate:-No Kida non disperare, non è la volpe che ha fatto questo ma Pain… Naruto ha fermato entrambi, è stato grande- una vocina suonò soave accanto a Kida le cui lacrime iniziavano a scorrere, una piccola lumaca bianca e blu stava provvedendo a curarle una mano -Katsuyu… Dici davvero? E ora dov’è? -
-A cercare il vero Pain, una parte di me è con lui in quest’istante, lo sta’ ascoltando-
-Lo sta ascoltando- ripeté lei abbozzando un sorriso:-Quell’idiota…- per qualche secondo non percepì nulla, rumori ovattati, e la saliva rinfrescante di Katsuyu… La svegliò Yamato, che l’aiutò a rialzarsi e che ascoltò l’assurda decisione di Naruto e i fatti precedenti a quelli, insieme a Kida che d’improvviso interruppe l’animale:- Katsuyu, non percepisco il chakra di Hinata, o di Kiba, Shino…e…Kakashi?- azzardò, seguita da Yamato: dei raggi verdi proiettati da non si capiva bene dove colpirono le sagome a terra tutte intorno a loro, prima che la lumachina potesse rispondere e di colpo Kida li avvertì tutti tornare, uno dietro l’altro, splendenti e brucianti come li conosceva lei; rise d’istinto, sempre più forte, e abbracciò Yamato felicissima, corrisposta dall’uomo che pure si era fatto un’incredibile corsa(oltre che essersi preso un gran bello spavento).D’un tratto, una folla esultante si radunò al centro di quella radura deserta, incuriositi, Kida insieme a lui vi s’inoltrarono e dopo un po’ sentirono tutti inneggiare al nome Naruto: al centro della massa, un gruppo di ninja lo tenevano in braccio esultanti, e la faccia del ragazzo brillava di una gioia indescrivibile ,conservando la sua umiltà; i 2 si unirono al tifo, e avendolo riposto a terra, Kida si fece ancora largo finché non lo vide nella sua interezza, Naruto aveva la tuta a brandelli, zeppo di tagli e lacerazioni, con un bel livido sulla guancia e un bernoccolo che gli aveva spaccato il sopracciglio; Naruto pure si accorse di lei, e, nascondendo che zoppicava, le si parò di fronte, un fuoco pieno di volontà e fermezza contornava le iridi blu del ragazzo:-Hai visto Kida? Io non rimangio mai la parola data, ho sconfitto il leader dell’Akatsuki, e ho vendicato il maestro Jyraia e tuo fratello! - per quanto ansante e che si teneva il costato, alzò un pugno in aria in segno di vittoria: lei lo abbracciò carezzevole, mentre 2 lacrime fuoriuscivano dispettose dalle palpebre. In breve si staccò, ben sapendo che non amava le smancerie:-Vai Naruto- lo disse piano, eppure suonò così solenne che tutti la seguirono, e di nuovo, uno dopo l’altro ripeterono un “Vai Naruto” che di volta in volta si arricchiva di una sfumatura originale del timbro di ciascuno, suonando come un inno fiero ed energico, e lei di ciò non sarebbe potuta essere più felice… Almeno finché non vide Kakashi, sano e salvo, dietro di loro che applaudiva insieme a tutti i ninja della foglia, al quale si unì automaticamente battendo le mani; lasciò Naruto agli altri, con un’ultima carezza sulla spalla, per cercare Konohamaru, Kurenai o altri:-Ho visto il maestro Ebisu portato da Konohamaru lì- Hinata si era avvicinata premurosa, puntando il dito da un parte:-Cara! Come stai? E i tuoi compagni? -
-Noi stiamo bene, Katsusyu e il team medico ci hanno guariti, non ti preoccupare, va’ dalla tua famiglia- intimò nello stesso tono, Kida le accarezzò i capelli e fece come detto; infatti trovò quel poveraccio di Ebisu trascinato per un braccio dal nipote, malconcio seppure in modo non grave:-Avrei dovuto proteggere io il vostro nobile nipote, nobile figlia, ma la verità è che mi ha protetto lui ,dovete esserne fiera- Ebisu la guardò grato e stanco da sotto gli occhiali scuri, lei sorrise arruffando i capelli al nipote, che si divincolò subito:-Deferente pure adesso, non cambi mai…E poi, lo sono Ebisu, grazie per esserci stato- lui fece un gesto di noncuranza:-Zia! Non davanti agli altri- si lamentò lui riaggiustandosi la zazzera, lo stesso scompigliata, provocandole un riso divertito:-Dopo mi racconti, voglio sapere tutto, prima però raggiungiamo Naruto e gli altri, vorrei vedere pure Kurenai e il tuo futuro cuginetto come stanno- propose lei, afferrando il maestro dall’altro lato e dirigendosi dal ragazzo, che nel frattempo era stato ripreso in braccio dagli abitanti e di nuovo gli stavano facendo il tifo.
 
Essendosi sincerata che Kurenai ed il bambino stavano anche meglio di lei, poiché erano rimasti tutto il tempo dentro il monte, Kida andò nelle tende dei feriti: vi trovò Shikamaru con la gamba rotta e avrebbe osato dire intrattabile, insieme ad altri ninja che più o meno conosceva, avrebbe aiutato volentieri nei soccorsi, malgrado Sakura se la fosse cavata discretamente per essere rimasta da sola a dirigere un intero ospedale, purtroppo aveva una mano fuori uso e l’altra tutto sommato in buono stato ,aveva provveduto da sé a medicarsi perché solo lei sapeva come fare… Aveva incontrato Iruka, uscito indenne tranne per una lieve commozione cerebrale, che la informò che Tsunade era in coma, così decisero di andarla a trovare. Fuori dalla tenda c’era Sakura, Naruto usciva in quel momento:-Oh maestro Iruka, Kida…- esclamò il ragazzo -Forse non è il caso… Potrebbe scioccarvi- li avvertì Sakura esperta:-E dai Sakura, almeno sai con chi stai parlando?- sbottò Naruto -Se disturbiamo…- intervenne Iruka, ma Kida era già dentro: Shizune era in fondo intenta a preparare qualcosa, e proprio in mezzo alla tenda, era disteso l’hokage; o perlomeno, un’ombra, Tsunade aveva un aspetto orribile, invecchiata di colpo, con la pelle cadente, i capelli spenti e sfatti, il rombo blu sulla fronte sbiadito, respirava a fatica, e a Kida passò una nube sul viso, serrò la mascella grave. Iruka, che si era fatto timidamente avanti nel mentre, s’inginocchiò rimboccandole amorevolmente le coperte:-Grazie per essere venuti, come ho già detto a Sakura e Naruto sono spiacente, lady Tsunade ha bisogno di assoluto riposo-ordinò garbata l’assistente. Dopo che furono fuori, Kida rifletté su alcune cose lungo il cammino in mezzo alle varie tende improvvisate, tanto per cominciare chi avrebbero nominato ora sostituto hokage, perché non s’illudeva che i signori feudali avrebbero atteso pazienti e in silenzio, come avrebbero dovuto secondo lei, il suo risveglio:-Ti fanno molto male? - il tono cordiale di Iruka la fece trasalire:-Ah questo-sollevò la mano destra fasciata:-Guarirà, tu invece? -
-Io sto bene anche se… Non riesco ancora a crederci, è tutto distrutto-commentò scoraggiato:-Già…- sussurrò impercettibile lei:-Ah devo tornare ad aiutare a togliere le macerie! - esclamò facendo un passo indietro:-Vengo con te- si propose la donna:-Oh non è necessario grazie, e poi hai la mano…-
-Sciocchezze! - sminuì lei sorpassandolo risoluta, e lui la seguì grattandosi la coda arrossito.
   
 
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