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Autore: sounder    24/05/2015    1 recensioni
Quando Robin ha attraversato il confine della città il mondo per Regina si è fermato. Adesso Robin è tornato, non si sa come, non si sa con chi ma quello che sappiamo è che Marion è morta. Molti potrebbero dare la colpa della sua morte a Regina, lei se lo aspetterebbe da chiunque ma non da Robin. Che c'è dietro a tutto questo? Lei ha intenzione di scoprirlo.
Dal testo:
Lo sguardo di Robin sembrava essere cambiato totalmente, si era trasformato da quello preoccupato e un pò in ansia di quando era entrato ad uno sguardo duro, quasi una scintilla di rabbia che gli si accendeva negli occhi. 'Regina se non ti avessi mai conosciuto la mia vita adesso sarebbe migliore'
Genere: Drammatico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Regina Mills, Robin Hood, Un po' tutti
Note: What if? | Avvertimenti: Spoiler!
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Storybrooke

Quella mattina Regina si alzò presto.
Alle sei e mezzo era già in cucina a preparare la colazione a Roland che intanto dormiva come un angioletto nel suo letto.

Verso le otto era tutto pronto per il risveglio del bambino e lei intanto si era fatta un bagno rilassante, cercando di non pensare a Robin, ma solo a quello che avrebbe fatto quel giorno insieme a Roland.

Quest'ultimo si svegliò dopo aver sentito il rumore di barattoli che cadevano a terra giù in cucina.

Scese le scale e stropiccinadosi gli occhi si ritrovò davanti una tavola imbastita di ogni leccornia.

Pancakes allo sciroppo d'acero, frittelle, waffels e la famosa torta alle mele di Regina, senza l'ingrediente "speciale" ovviamente.

'Tesoro scusa! Ti ho svegliato?'

Chiese Regina a Roland quando, tirando su la testa dal pavimento dal quale stava raccogliendo i barattoli che aveva fatto cadere, si era trovato il bambino davanti.

'Non ti preoccupare, non avevo più sonno. Adesso ho fame'

Regina sorrise alle parole del bambino, lo guardò con gli occhi di una madre; quello che stava diventando per Roland.

'Speravo dicessi così perchè ho preparato un sacco di cose buone per te'

Detto questo lo prese per una mano e lo accompagnò al tavolo, lo fece sedere e gli mise davanti i pancakes dopodichè si accomodò anche lei e lo guardò mangiare mentre sorseggiava il suo caffè mattutino.

Dopo aver finito di mangiare i pancakes Roland osservò Regina per qualche istante, nonostante la sua tenera età aveva capito che c'era qualcosa che non andava:
Regina era triste e forse lo era a causa di suo padre.

'Regina' La chiamò il bambino ad un certo punto.

'Tu sai dov'è il mio papà?'

Regina si sentì stringere il cuore a quella domanda. Sapeva che prima o poi gliel'avrebbe posta ma non si era preparata una risposta.

Non sapeva se dirgli la verità, se la meritava ma non voleva mettere in cattiva luce Robin agli occhi di suo figlio, nemmeno lui se lo meritava.

'Pultroppo non so molto, quello che so è che tornerà presto da te'

Pronunciò quelle parole con il tono più dolce possibile ma il bambino non sembrava del tutto convinto.

Scelse la strada più facile, ma anche quella più terribile; una promessa che non poteva mantenere.

'Vedrai che quando tornerà andremo tutti insieme a mangiarci un bel gelato. Sei contento?'

Il bambino sorrise felice e a Regina si strinse ancora di più il cuore.

Poi il campanello suonò e andò ad aprire lasciando il bambino lì, con un bicchiere di succo all'arancia in mano e la prospettiva di qualcosa che Regina non poteva prevedere.

Aprì la porta e si ritrovò davanti Emma Swan, con il suo solito giacchetto di pelle rosso e il suo sorriso che rassicurava tutti, tranne Regina.

'Posso entrare?'

Esordì la bionda dopo qualche secondo speso a fissarsi.

Regina le fece cenno di accomodarsi. Si guardò intorno e vide Roland fare colazione. Era felice che lui ora stava con Regina, avrebbe fatto bene ad entrambi.

'Abbiamo bisogno del tuo aiuto per trovare Gold. Io e mio padre abbiamo discusso a lungo sulla tua deduzione, che ci possa essere lui dietro a tutto e siamo arrivati alla conclusione che per ora la cosa più giusta da fare sembra seguire questa pista, ma non lo troveremo mai senza il tuo aiuto'

Regina sorrise maliziosamente a quest'ultima affermazione di Emma Swan.

'Mi dispiace Swan ma devo darti buca, non posso abbandonare Roland, ha bisogno di me'

Emma la guardò sorpresa, sapeva quanto voleva bene al bambino ma sapeva anche quanto amava Robin, sembrava che finalmente iniziasse a sperare e non voleva che rinunciasse così facilmente.

'So quanto tieni al bambino ma non vorrei che tu rimanessi ferita da questa storia'

Regina rivolse uno sguardo tagliente alla ragazza che le stava difronte.

'Che intendi, Swan?'

La bionda sapeva che non ne sarebbe uscita intatta da questa faccenda.

'Se è vera questa storia di Gold che ha preso il cuore di Robin è possibile che anche quando lo avrà ripreso non torni ad essere tutto come prima, come prima che arrivasse Marian'

La rabbia ribolliva dentro Regina ma decise di stare calma, sopratutto per non spaventare Roland. Era l'unico che non conosceva la sua parte mostruosa.

'Credi che Robin non tornerebbe ad amarmi?'

Emma si stava maledicendo interiormente, aveva la lingua troppo lunga e sembrava che ancora, dopo tanti anni, non aveva imparato a tenerla a freno davanti a Regina.

'Non intendevo questo, solo vorrei che tu tenessi in considerazione il fatto che Robin non voglia che tu passi troppo tempo con suo figlio, so che ci rimarresti male e mi preoccupavo per te, tutto qui'

Regina la osservò a lungo. Dopotutto Emma aveva sempre cercato di mantere un rapporto civile con lei ed era stata la prima a consolarla dopo il ritorno di Marian. Anche se tecnicamente questo era colpa sua. Ma decise di non fare lo stesso errore che aveva fatto con sua madre e di sorvolare su questo fatto.

'Apprezzo le tue preoccupazioni ma ti prometto che la Evil Queen resterà rinchiusa anche se Robin non volesse avere più a che fare con me'

Nonostante questo Emma non sembrava soddisfatta e Regina decise di andare contro ogni sua etica e di scendere a compromessi con lei.

'Facciamo così per oggi mi prendo una "pausa" dalle indagini, ma domani porterò Roland all'asilo e cercheremo Gold'

Emma sorrise, adesso era soddisfatta. Poteva andarsene. Si avviò verso la porta ma ritornò in fretta sui suoi passi.

'Cè un ultima cosa che dovrei chiederti'

Regina si ripetè più volte interiormente di mantenere la calma.

'Non potresti dirmela domani'

'Se non era così importante avrei aspettato, ma è molto importante'

Emma la guardò come in cerca di un assenso per continuare a parlare e quando lo ottennè continuò.

'Mi sono accorta che da quando abbiamo preso in considerazione il fatto di Gold ci siamo dimenticati di avvisare una persona molto importante per lui; Belle.
Io volevo andare ad avvisarla subito ma papà ha preferito aspettera di sapere il tuo parere, sinceramente non so nemmeno perchè'

Di nuovo il mantra interno di mantenere la calma all'ultima affermazione di Emma e rispose.

'È giusto che lo sappia, ma sia chiaro che non sarò io a dirglielo'

Emma annuì e si avviò verso la porta lasciando Roland e Regina di nuovo soli e con la prospettiva di una giornata che avrebbero difficilmente dimenticato entrambi.



 

                                                                                                  ***



 

Appena Emma glielo aveva detto, Belle era rimasta come pietrificata.

Rumple era tornato e molto probabilmente teneva il cuore di Robin in ostaggio. Non era cambiato allora.

Si era pentita di averlo allontanato da lei. E senza dargli possibilità di tornare. Anche se in fondo lei sapeva che lo avrebbe fatto.

Quei mesi erano stati terribili.

Passava giorni in cui si odiava per quello che aveva fatto e altri in cui odiava lui per avergli mentito. Altri ancora in cui piangeva e basta.

Piangeva tutte le sue lacrime.

Se è vero che era tornato lo doveva cercare. Doveva cercarlo e dirgli quanto l'avesse fatta soffrire.

Ma si ripeteva che doveva anche chiedergli delle spiegazioni, forse non era stato lui, forse era solo un brutto equivoco.

No! No!

Non doveva illudersi così, c'era il suo zampino in questa storia.

Dopo quasi un'ora di cammino nel bosco lo trovò.

Era in piedi vicino ad un tronco, con il suo solito bastone posizionato davanti e la sua solita faccia seria. Era come se la stesse aspettando.

-Belle...-

Le parole gli uscirono come una supplica. Non era cambiata dall'ultima volta che l'aveva vista, era sempre bellissima.

-Tremotino-

Il suo nome pronunciato da lei gli faceva sempre un effetto strano, come se rinascesse. Strano anche perchè lui era immortale. Ma stavolta sembrava tutt'altro che felice di rivederlo.

E come poteva esserlo.

L'aveva tradita. E questo lui sembrava non capirlo. Come sempre.

Non riusciva a sostenere il suo sguardo. Nessun suono li usciva dalla bocca. Decise di scappare.

Corse. Corse il più veloce possibile.

Lontano da lui e dalle sue bugie.

Lasciandolo lì,senza nemmeno la possibilità di ribattere.

E forse era meglio così.


*Angolo Autrice*

Di nuovo Buon Salve a tutti!
Lo so sono in ritardo ma il mio computer ha avuto una serie di problemi e prima di pubblicare un altro capitolo volevo anche essere sicura di sapere come continuare.
Bene, chi seguiva la programmazione Americana avrà visto in che stato ci hanno lasciato dopo la fine di questa quarta stagione.
Le queen of darkness che hanno fatto parte di alcuni miei capitoli passati, faranno parte anche di alcuni capitoli futuri, invece nella serie si sono, come dire, dileguate.
Una si è redetta l'altra (sigh!) è morta e la terza, quella da cui, personalmente, mi aspettavo fuoco e fiamme nel vero senso del termine, sembra essere felice con la figlia ritrovata.
Ma non credo che in questa fan fiction saranno così "docili"
Bè non mi resta altro che augurarvi buona lettura e lasciarvi con la speranzo che questo capitolo possa piacervi.
Baci e alla prossima!
 
   
 
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