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Autore: giuliagenco    24/05/2015    0 recensioni
Graffydeo
Graffydeo è il mio gatto arancione, è molto affettuoso e ha un segno particolarissimo che scoprirete leggendo.
Lui è figlio della mia gatta Air, una Snowshoe nata davanti il portone della mia casa, l’ho adottata e adesso ha due anni, Air non è la sola ad essere femmina, ne ho altre due , Tea ed Edory, che quest’ ultima è figlia di Air, è una Snowshoe molto più simile al siamese, mentre l’altro maschio è un bellissimo gattino nero Maury, figlio di Tea, è affettuosissimo e giocherellone, ma cosa è successo con Graffy, è stata una brutta esperienza, e come capita a moltissimi amici umani che posseggono il proprio gatto, si rischia di perderlo…
Era il 19 febbraio 2015, quando ero seduta tranquilla sul divano del salone, mia madre mi chiamò da fuori e mi fece subito uscire a vedere cosa stava facendo Graffydeo.
Era dentro la macchina di mia madre, seduto tranquillo dietro, aspettando di uscire, ma non avevo mai portato uno dei miei gatti a uscire, se non dal veterinario, si con Graffy quando era più piccolo lo portavo in giro al guinzaglio, e lui camminava tranquillo, ma smisi quando cresse perché si stressata troppo, calcolando queste due uscite, Graffy non prese più la macchina, e
Genere: Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 4 : Hai visto questo gatto? 

 

‘’ Graffyyyyyy’’ Chiamai urlando per il territorio, girandomi dappertutto.

Apparve dalla finestra una ragazza, noi ci bussammo al citofano per chiedere se ebbe visto un gatto arancione.

‘’ Scusi se la disturbo, abbiamo smarrito il nostro gatto arancione, ed un signore ci ha detto che da pochi giorni vede passarne uno arancione da casa sua a qua, lei ne ha visto per caso uno?’’

Le chiese mia madre dal citofano.

‘’No signora non ho visto nessun gatto, io ne ho tre miei, se vuole la faccio entrare se è qui non lo so’’

‘’ Magari diamo un’occhiata’’ Rispose mia madre.

Avevo il cuore che batteva irregolarmente, non avevo nessun dubbio, era lui, si credevo fosse lui, il mio bambino…

La ragazza uscì dalla porta e ci fece entrare nel suo enorme giardino, io chiamai tantissime volte, senza risposta, non c’era nessun gatto…

Ce ne andammo via, ancora più su con la macchina, al ritorno della strada ripassammo ancora nella casa rossa, e viddi la signora della casa ( La madre della ragazza) che mi fece urgentemente un segno di andarci, forse c’era!!  

Scesi di fretta dall’auto e mi precipitai nella casa.

‘’ Vieni vieni, c’è un gatto arancione! Presto che sta andando via’’

Mi disse la signora che mi aprì il cancello.

‘’ Ha un collare blu?’’ Chiesi entrando velocemente e seguita da mia madre.

‘’ Non so ’’

Seguimmo la signora lungo il giardino.

‘’ Ecco è quello li’’ Disse indicando.

‘’ Non vedo nessuno!’’ Risposi quasi piangendo.

‘’ La in mezzo all’erba’’ Mi rispose.

‘’ Non vediamo nessuno’’ Rispose mia madre.

La signora mi spostò le spalle e mi fece avere una visone perfetta dove fosse il gatto.

Un colpo all’anima mi venne, quando lo vidi, che non era lui…

‘’ No, non è lui, grazie’’ Risposi malinconica ed in fretta, mettermi a piangere come una bambina davanti ad una sconosciuta era l’ultima cosa che volevo in quel momento.

‘’ Graffy??’’ Chiamò mia madre, ma il gatto ci fissava stupito, era il gemello di Graffy, bianco e arancione, occhi verdi ed era nascosto tra l’erba.

‘’ Sicuro che non è lui?’’ Mi domandò la signora.

‘’ Conosco il mio gatto, non è lui’’ Dissi salendo la salita, per andarmene.

‘’ Giulia manca da otto giorni, non sai se è cambiato, diventato aggressivo, sicuro che non è lui?’’

‘’ Mamma secondo te, io non lo riconosco?! Questo gatto ha una macchia sul muso, Graffy non ne ha!’’ 

‘’ Sicuro? Può essere sporco’’

Scesi la discesa e chiamai Graffydeo, mi avvicinai e il gatto scappò via.

‘’ Questo gatto ha da giorni che viene qua, mi dispiace’’

Mia madre gli spiegò cosa era successo, del fatto che Graffy si smarrì, io ero ormai fuori la casa della signora, con la foto del mio bambino in mano. mentre una lacrima mi cadde diretta…

Ce ne andammo via, delusi.

 

‘’ Sicuro che non era lui?’’ Mi chiese mia madre guidando l’auto.

‘’ Basta, non capisci l’italiano?’’ Chiesi nervosa.

‘’ Siccome è spuntato dal nulla li, ed è vicino casa nostra, può essere lui, a me è sembrato lui, io l’avrei preso’’

‘’ Non era lui, ne sono sicura al cento percento!’’

‘’ E come te ne sei accorta? Subito hai detto che non era lui, neanche lo hai guardato’’ Mi chiese mia madre insicura.

‘’ Non lo so, mi viene qualcosa quando lo vedo’’

‘’ Lo senti dentro come un figlio, ho capito’’

Smossi la testa in segno positivo, e mi misi a piangere in silenzio, il mio pianto non era un pianto uditivo, era un pianto muto, preferivo il dolore fisico forte, che quel dolore all’anima…

Lui era il mio bambino peloso! Perché se né andato!?

 

Cercammo un’altra oretta in giro, sia con macchina sia a piedi, e questo per almeno dieci giorni consecutivi, la mattina il mio primo pensiero era alzarmi per andarlo a cercare, ormai, avevo perso le speranze, in parte.

 

Passarono una ventina di giorni il tempo ci permetteva ormai da tanto di cercarlo, ma mia madre non voleva più , quindi mi alzavo e andavo con i miei piedi a tentare di scovarlo, richiedevo anche alle stesse persone che non gli importava tanto, se a chiederlo ero da sola, da sola ai loro occhi, io avevo sempre Graffy al mio fianco, un po’ più su del fianco, precisamente alla sinistra, si nel cuore.

‘’ Ma perché, perché la vita è così dura, sa benissimo che io sono forte, ma non mi interessa nulla di me, io penso a Graffy, se è da solo, se sta bene o male, cosa gli sta capitando, se è vivo!’’

Pensai tra me e me.

Il mio gatto è buono, non sa difendersi, non ha mai alzato una zampa verso altri gatti che lo volevano mordere, neanche per gioco, si faceva intimorire da sua madre Air neanche osava avvicinarsi…

 

Arrivò il giorno dopo e mia sorella Silvana ( Che ha sei gatti) mi aiutò a cercarlo un poco.

‘’ Silvana chiediamo a questo vicino? Chiedigli tu però perché a me non mi capisce’’

‘’ Andiamo’’

Io sempre con la fotografia in mano, seguii mia sorella.

‘’ Teaaa! Che ci fai li?’’

‘’ Non è Tea’’ Rispose mia sorella.

Un gatto grigio che era a casa del vicino che mangiava i croccantini degli altri gatti 0.0, era Tea! 

Non mi ascoltò la mia gatta e io proseguii dritto, Tea subito appena mi vidde andar via, finì di mangiare e mi seguì, io l’accarezzai e andai dov’era prima lei.

 

Mia sorella bussa alla porta del vicino, che ha anche lui gatti.

Affacciò la figlia dalla finestra.

‘’ Si?’’

‘’ Salve, abbiamo smarrito questo gatto, l’ha visto in giro?’’

Domandò mia sorella con la foto in mano.

La ragazza fissò attentamente la foto, e poi rispose.

‘’ Si, quattro giorni fa lo abbiamo chiuso dentro al garage, non ce ne siamo accorti’’

‘’ Quattro giorni fa?!’’ Alzai il tono io.

 Graffy mancava più di venti giorni, com’era possibile che quattro giorni fa lo avevano chiuso? Graffy sa la strada, sarebbe tornato! 

 

Ce ne andammo più avanti, nella strada principale dall’altro lato, dove c’è una chiesa…

Percorrevo quella strada, ero piena di speranza, la sua mancanza mi feriva dentro, avevo impresso nella mente, i suoi occhi verdi, il suo sguardo che mi fissava, e io fissavo lui, e così ogni volta che ci fissavamo, lui sentiva tutto l’amore che provo per lui, e subito mi saltava in braccio, e faceva la rana, il suo verso di rana, dopo avermi sbattuto il suo muso sulla mia faccia poi si buttava affianco a me e mi guardava addormentandosi profondamente con la sua zampa sul mio fianco in caso mi alzassi e mi allontanassi da lui, quanto affetto, quanta gioia che mi dava…  Adesso solo tristezza, lui non c’è, ed io sto male…

 

‘’ Non mi convincono questi, forse lo hanno ucciso inconsapevolmente, e non lo dicono’’

Disse mia sorella.

‘’ Perché non lo dicono, perché non si fanno avanti!’’ Risposi infuriata.

‘’ Forse lo tengono dentro casa per farlo accoppiare con la loro gatta’’ 

‘’ Ci vado a casa e gli faccio vedere io!’’ Risposi ancora più infuriata.

‘’ Lascia stare, se lo hanno loro lo usciranno, tu vacci con la mamma a vedere’’

 

Così, chiesimo ad un signore, senza esito positivo ovviamente, ritornammo a casa, e mia sorella se ne andò a casa sua, ed io rimasi li, con la foto in mano di Graffy, gli occhi mi si riempirono di lacrime, lacrime di puro dolore…

Andai a chiamarlo per ore, ma nulla, dov’era finito il mio gatto?! Dov’era!? Lo hanno ucciso? 

 

Arrivò la sera, e spensi la luce della mia camera, rimanendo quasi al buio fissando il vuoto, c’era il tramonto, la mia ora preferita, era a quell’ora che mi riunivo con Tigrotto a giocare e fare le passeggiate, il mio primo gatto…

Finì il tramonto, ed era buio fitto, mi arrabbiai, sentii dentro me una forza superiore esplodere, rimasi seduta tranquilla sul letto, finché lo sentii, sentii Graffy! Lo sentii miagolare, uscii fuori come una pazza, corsi nel vento sulla strada, a chiamarlo, c’era il gelo fuori, ma non mi fece nulla, dentro me avevo il fuoco ardente.

Ero disposta a tutto per riaverlo, a tutto.

Lo ricercai, nulla… Non c’era, avevo avuto un’altra illusione uditiva, lo sentii lontano lontano ed era in pericolo…

Andai a dormire poche ore dopo, non avevo più alcuna speranza, ormai ero sicura che non lo avrei più rivisto, l’ho perso, ci siamo persi…

 

L’indomani, telefonò una signora.

‘’ Signora, l’ha trovato il gatto?’’

‘’ No’’

‘’ Venga subito che qui c’entra uno!’’

Corsimo lontano, con l’auto, verso a fine del paese e scesimo dove c’erano tante case, la signora stessa che gli avevamo dato il  numero di telefono in caso lo avrebbe visto, ci fece vedere nel suo giardino.

Videmo un’altro gatto, tutto arancione, non era lui…

Un’altra profonda delusione presi, c’è ne andammo di nuovo.

La stessa sera, ci chiamò un’altro signore, ci andammo di corsa e non era neanche Graffy….

 

Passò un mese, un mese senza lui…

Ormai Graffy usciva con noi da tantissimo, nel volantino dietro appeso nella macchina di mia madre…

Eravamo in città appena scesi quando ci chiamò un’altra signora che affermò che il gatto che era da lei, era Graffy.

Inutile descrivere la mia fiducia che poco dopo si presentò invana, non era lui…

 

 

 

 

 

 

 

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