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Autore: Severia85    25/05/2015    4 recensioni
Severus Piton è appena stato morso da Nagini e si ritrova magicamente in un altro luogo a lui familiare. Dovrà prendere a questo punto una decisione importante e una delle persone più improbabili lo aiuterà.
Questa storia si è classificata seconda al King's Cross~Flash Contest indetto da Sarah.H sul Forum di EFP
Genere: Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Severus Piton, Sorpresa
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: II guerra magica/Libri 5-7
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PERCHÈ PROPRIO TU?
 
Una luce intensa gli colpì gli occhi. Severus alzò un braccio per proteggersi, cercando di abituare la vista. Avvertiva un soffio d’aria calda, accarezzargli la nuca, ma ancora non riusciva a capire dove si trovasse. Poi, pian piano, i contorni si delinearono e iniziò a mettere a fuoco i dettagli. Era sdraiato su un soffice manto d’erba, che brillava bagnato di rugiada. Un cigolio lento e costante lo fece voltare: un’altalena si muoveva avanti e indietro, senza portare con sé nessuno. Alberi alti agitavano le loro fronde nel vento.
Si alzò: aveva capito esattamente dove si trovava, tuttavia non riusciva a capacitarsi di come vi ci fosse arrivato. L’ultima cosa che riusciva a ricordare erano gli occhi rossi e serpenteschi di Voldemort che lo fissavano con desiderio e le fauci spalancate di Nagini. Istintivamente, si portò una mano al collo: niente. Non c’era sangue né ferite. Possibile che fosse riuscito a smaterializzarsi prima di essere colpito?
“Piton.” lo chiamò una voce morbida.
Il mago si voltò, ancora incredulo e rimase paralizzato. In un istante, ebbe chiaro che cosa fosse successo. Quella consapevolezza lo colpì allo stomaco come un pugno violento: era finita.
“Tu?” ringhiò, dopo che ebbe riacquistato lucidità. “Che cosa ci fai tu qui?”
“È strano,” rispose l’altro. “Pensavo che per prima cosa mi avresti chiesto che cosa ci facevi tu.”
“Credo di essere abbastanza intelligente da capire che, se tu sei qui, vuol dire che io sono morto.”
“Già: sei… sconvolto?”
“No, mi chiedo solo perché, tra tutti, io debba incontrare per primo proprio te!”
James sorrise, notando come il suo antico nemico non avesse perduto il proprio spirito battagliero.
“Speravi che venisse Lily, vero? Se non sbaglio, è proprio qui che vi siete conosciuti.”
Il silenzio del Serpeverde fu più eloquente di molte parole. Una miriade di ricordi gli invase la mente: vide una bambina bellissima corrergli incontro, con i capelli rossi sparsi nel vento. La vide più grande sdraiarsi accanto a lui e ascoltare i suoi problemi, tenendogli la mano. Vide i suoi occhi.
“Perché proprio in questo luogo?” chiese poi, sopraffatto dall’emozione.
“Non lo so: sei tu che hai deciso.”
“E intendi dirmi perché ci sei anche tu o devo tirare ad indovinare?”
Il solito sarcasmo pungente.
“Mi pare ovvio: sono venuto a prenderti.”
James doveva ammettere che godeva nel tenere sulle spine il suo interlocutore.
“Ma, per Merlino e Morgana, perché proprio tu?”
“Non è stata una mia decisione, credimi. Sono stato mandato.”
“Da Lily.” Aggiunse dopo qualche secondo, soffermandosi a notare come il viso di Piton perdesse l’espressione accigliata e diventasse subito triste. La ruga in mezzo alla fronte scomparve e tutto il suo corpo parve afflosciarsi.
Possibile che Lily non lo volesse vedere nemmeno ora? Era talmente arrabbiata, da mandargli incontro il suo odiato compagno di scuola? Severus era ben consapevole degli errori commessi in passato, eppure sperava che tutto quello che aveva fatto in seguito fosse servito a redimerlo agli occhi della sua amata.
“Bene,” disse, accantonando i propri pensieri per non mostrarsi debole. “Come funziona adesso?”
L’altalena aveva smesso di cigolare e il parco si era fatto silenzioso. James gli appariva giovane e con quella solita espressione scaltra negli occhi. Indossava una veste lunga fino alle caviglie, ma la troppa luce non gli permetteva di capire se fosse bianca o colorata. I suoi capelli spettinati assomigliavano troppo a quelli del figlio.
“Adesso, devi decidere.”
“Che cosa?”
James sembrò sbuffare: “Quello che vuoi fare.”
“Da quando un morto può decidere cosa fare?”
Lo stava forse prendendo in giro? James si stava facendo beffe di lui?
“Tecnicamente, non sei ancora morto, o perlomeno non del tutto. Quindi puoi scegliere cosa fare.”
Di fronte allo sguardo scettico del mago, continuò: “Puoi decidere di andare avanti, dove ti attende la pace.” Fece un ampio gesto per indicare una zona alle sue spalle in cui, se possibile, la luce era ancora più intensa.
“Oppure puoi tornare indietro e continuare la tua vita.”
Severus si fermò a riflettere su quelle parole talmente strane da non sembrare neppure vere. Non aveva idea di che cosa fare: da un lato, la luce, con la sua pace, lo attirava come un miraggio nel deserto, dall’altra però avrebbe voluto accertarsi di aver portato a termine la sua missione, che le cose laggiù - o in qualunque altro dove si trovassero - stessero andando per il verso giusto.
“Ti vedo indeciso Mocciosus.”
“La situazione ti diverte?”
“Ops, scusa: mi è sfuggito.”
“Certo, come no.”
Severus avrebbe tanto voluto avere una bacchetta e cruciarlo all’istante.
“Invece sì, e te lo dimostro. Ti dirò alcune cose che potrebbero indirizzare la tua scelta. Non è facile stare qui, di fronte a te: una parte di me si sente in colpa per il trattamento che ti ho riservato a scuola, ma devo tenere conto anche del tuo tradimento. Eppure hai protetto mio figlio: per questo ti sarò grato in eterno. E se te lo stai domandando, Harry ha portato a termine il suo compito nel migliore dei modi.”
Severus sentì sciogliersi il peso che aveva sullo stomaco.
“Ti invito però a riflettere sul perché Lily non è qui ora.”
Il professore si era già dato una risposta.
“Era certa che se fosse stata lei a venirti incontro, così come tu desideravi, l’avresti seguita.”
Piton spalancò gli occhi di fronte a quella rivelazione: quindi Lily non era arrabbiata con lui, ma anzi, voleva che continuasse a vivere.
“Hai l’occasione di vivere una vita da uomo libero: niente più segreti, bugie, torture. Niente più Marchio, ordini a cui obbedire o promesse da mantenere.”
Sembrava semplicemente troppo bello per essere vero.
“Inoltre, ti informo che i Malandrini sono di nuovo tutti insieme e … non hanno perso la loro voglia di divertirsi e di fare scherzi!”
Severus sentiva un nodo formarsi in gola: una nuova occasione, la possibilità di vivere una vita diversa. Aveva perso molto in quegli anni e sofferto atrocemente, tuttavia c’era un raggio di sole all’orizzonte. Per molto tempo, quando era in vita, aveva desiderato che la morte gli donasse la pace e la fine di tutte le sue sofferenze oppure che lo sottraesse a compiti ingrati, eppure, ora che la guerra era finita, che Voldemort era stato sconfitto, che aveva portato a termine la sua missione, sentiva un forte desiderio di vivere. E poi, come avrebbe potuto sopportare i Malandrini per tutta l’eternità?
Guardò Potter per l’ultima volta, indeciso se dire qualche parola di commiato o incamminarsi in silenzio. Lui gli fece un cenno di saluto e Severus si voltò per andarsene o, per meglio dire, per ritornare da dove era venuto.
“Sarà per la prossima volta, Mocciosus!” gli urlò dietro, ma nella sua voce non c’era astio né ironia.
“Non aspettarmi troppo presto!” gli rispose, ma non era certo che l’avesse sentito perché il suo corpo veniva già risucchiato verso il basso e la luce si affievoliva, per lasciare di nuovo posto al buio della notte e all’umidità della Stamberga.


N.d.A.
Questa storia partecipa al contest 
King's Cross~Flash Contest indetto da Sarah.H sul Forum di EFP: bisognava prendere spunto dalla scena in cui Harry, dopo essere stato ucciso da Voldemort, incontra Silente nella stazione di King's Cross e raccontare la stessa vicenda per un altro personaggio. Inoltre bisognava inserire una frase che facesse decidere al protagonista se vivere o morire. Sono stata molto indecisa su chi far incontrare a Severus: Lily era la più scontata, oppure la madre (ma credo che lo avrei fatto propendere per la morte in quel caso) e alla fine ho scelto James, sperando di essere stata almeno un po' originale. James prospetta a Severus una nuova vita e soprattutto un'eternità d'inferno in compagnia dei Malandrini :) A Severus non resta che tornare!
  
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