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Autore: crissya    25/05/2015    0 recensioni
Lui era lì, difronte quella vetrata, nascosto dalla pioggia fitta che la osservava. 
Entrambi a Parigi.
L'avrebbe trovata in ogni caso, come se fosse stato davvero possibile per lui non trovarla nei suoi sogni o persino dall'altra parte del mondo. Sapeva dove fosse senza neanche il bisogno di scambiarsi due parole, il destino intercedeva per loro e adesso Lui se ne ne stava li, sotto l'ombrello  a vederla al caldo mentre sorseggiava del caffè bollente e addentava un piccolo croissant che le imbrattava le labbra di zucchero.
Non resistette all'impulso di inviarle un messaggio.
Genere: Introspettivo, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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Erano entrambi a Parigi, diluviava e Lei si era riparata in un bar nel cuore della città, sulla via principale. Lei amava quel bar perché era silenzioso e poteva godersi una tazza di caffè fumante senza che il rumore del mondo le entrasse nella testa e le scavasse nel cuore. Non aveva bisogno di altro se non che di quiete e ora che finalmente era da sola poteva sedersi dietro quella grande vetrata e bere il suo caffè con la pioggia scrosciante che picchiettava sul vetro ovattandole i suoni.
 
Lui era lì, di fronte quella vetrata, nascosto dalla pioggia fitta che la osservava. 
Entrambi a Parigi.
L'avrebbe trovata in ogni caso, come se fosse stato davvero possibile per lui non trovarla nei suoi sogni o persino dall'altra parte del mondo. Sapeva dove fosse senza neanche il bisogno di scambiarsi due parole, il destino intercedeva per loro e adesso Lui se ne stava li, sotto l'ombrello  a vederla al caldo mentre sorseggiava del caffè bollente e addentava un piccolo croissant che le imbrattava le labbra di zucchero.
Non resistette all'impulso di inviarle un messaggio.
 
-Scommetto che quel cornetto è all'albicocca. Il tuo preferito.
 
La vede prendere il cellulare e sgranate gli occhi subito dopo, può avvertire le sue guance scaldarsi mentre Lei fa roteare gli occhi attorno a se cercando il mittente di quel messaggio inatteso.
 
-Dove sei?
 
È l'unica cosa che scrive mentre finge di assumere una posizione naturale e composta e torna a stringere tra le dita la sua tazza di te ma Lui la conosce troppo bene e sa che si sta segretamente mordendo un labbro mentre la punta del piede batte freneticamente contro la gamba del tavolo, le scrive un altro messaggio questa volta facendo un passo in avanti, qualche centimetro in più vicino a Lei.
 
- Il punto non è dove sono io ma dove si trova il tuo principe azzurro.
 
Lei aggrotta le sopracciglia arricciando il naso, il suo primo pensiero ovviamente è rivolto a Lui e quasi si indispettisce "Se non mi dici dove sei come faccio a risponderti?" Ma il pensiero le muore in mente quando realizza a chi davvero Lui si riferisce.
 Il suo ragazzo. 
Giusto, se l'era praticamente dimenticato. Le guance si imporporano e si affretta a scrivere la risposta.
-In giro. Tu? Che ci fai a Parigi? No, non dirmelo, sei in visita per Disneyland. Hai rubato il costume alla Bestia, immagino.
 
Ecco, il suo solito sarcasmo. Lui rideva sotto la pioggia riuscendo a scorgerla meglio mentre rideva tra se compiaciuta della risposta ma con il cuore che le martellava nel petto, poteva quasi avvertirlo battere al ritmo della pioggia picchiettante.
 
-Mi hai scoperto! Sai, ho preso anche il vestito di Belle..non posso certo duettare senza la principessa. Saresti disponibile?
 
La vede arrossire ancora di più e davvero non può fare a meno di sorridere perché ormai la conosce e sa quali corde suonare seppur il suono familiare che ne esce è sempre originale e sorprendente. 
Lei  tentenna, non sa cosa rispondere e batte le dita lunghe contro lo schermo del telefono mentre la mente ticchetta cercando di far uscire qualche idea pungente ma nulla, ferma con una mano sul telefono e l'altra che stringe ancora la tazza fumante. Lui cede e le scrive un altro messaggio, impaziente.
 
-Allora ci stai? E smettila di arrossire, il verde del tuo maglione stona col rosso.
 
A quel punto lei si alza un po' goffamente cercando di infilarsi il cappotto di lana ed estrarre il portafoglio in contemporanea, impresa impossibile perché le dita tremanti decidono di non collaborare e fa cadere qualche monetina per terra. Non le importa, Lei vuole solo pagare il conto e uscire da quel bar.
Consegna una banconota alla cassa e velocemente esce dall'abitacolo caldo e asciutto per trovarsi fuori con la pioggia che schizza sulla sua pelle raggelandole il viso.
Fa vagare gli occhi in quella coltre di nebbia e acqua cercando di scorgere una figura familiare quando sente una voce accarezzarle la guancia.
"Serve un ombrello?"
Lui è li con il braccio teso verso di Lei e uno ombrello piccolo a ripararlo, gli occhi che brillano come stelle nel vederla e l'espressione di chi sta toccando il Paradiso con un dito.
"Accetto la tua proposta" dice Lei tentando di mascherare la sorpresa nella sua voce.
"Dell'ombrello o di duettare con me La Bella e la Bestia?"
"Entrambe. Mi è sempre piaciuto il vestito di Belle."
Lei ride e afferra il braccio di lui stringendosi appena sentendosi pervadere da un senso si sicurezza e calore.
Lui le sorride iniziando a camminare su quella strada poco affollata, coperta dalla pioggia. Sono nel loro posto nel mondo che è ovunque purché stiano insieme perché infondo la parola casa equivale alla parola amore quindi il cerchio si chiude con facilità. 
Lei poggia la testa contro la sua spalla sentendosi finalmente completa e ascolta la voce di Lui in un chiacchierare incessantemente che finalmente le ovatta i suoni esterni facendola sentire in pace.
  
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