Stay.
 

“Ehy, Odair, sei felice?” esclamò Johanna, entrando nella stanza.
“Per cosa?” chiese, restando abbastanza perplesso dalla domanda, lui.
Johanna lo guardò strabuzzando gli occhi, incredula. Non poteva essersene dimenticato, aveva aspettato quel giorno per tutto l’anno, come poteva chiederle il motivo per cui doveva essere felice?
“Davvero non te lo ricordi?”
Finnick scosse la testa, scervellandosi per ricordarsi il motivo di questa supposta felicità. Non era il compleanno di Johanna, quello se lo sarebbe senz’altro ricordato, né una festività di Panem, niente di simile.
“Domani torni da Annie” spiegò preoccupata la ragazza.
Che avessero fatto un lavaggio del cervello a Finnick, per fargli dimenticare la promessa che Snow gli aveva fatto? A Capitol City erano capaci anche di quello.
Finnick sospirò.
“Già, Annie…” mormorò Finnick.
Johanna gli si avvicinò lentamente, sedendosi accanto a lui sul bordo del letto, poggiandogli una mano sulla spalla.
“Le è successo qualcosa?” chiese con dolcezza, assicurandosi di usare un tono pacato.
La diplomazia e la gentilezza non erano mai state il suo forte, ma in presenza di Finnick aveva imparato a controllare i suoi impulsi da stronza, attanagliata com’era dalla paura di ferirlo e di perderlo.
In quei mesi in cui erano rimasti a Capitol City, obbligati con la forza e le minacce di Snow, lui era stato l’unico a capirla e a preoccuparsi per lei, così come Johanna aveva tentato di fare per Finnick, mentre tutti gli altri vincitori si erano chiusi in un silenzio tombale, crogiolandosi nell’auto commiserazione.
“No, non le è successo niente, almeno che io sappia” borbottò Finnick, a testa bassa.
“Allora cosa c’è?” mormorò Johanna.
“Non lo so, è solo che non sono sicuro di volerla rivedere. Credo che tutta questa lontananza ci abbia effettivamente allontanati. Non saprei cosa dirle, quando la incontrerò. E poi…” lasciò la frase a metà, prendendosi il volto tra le mani.
“E poi cosa?” lo incalzò Johanna.
“Mi mancherai troppo, Mason. In questi mesi ho imparato ad apprezzarti, a fidarmi di te, a capirti, ad amarti. Non penso che ce la farei senza di te”.
Johanna restò a bocca aperta, il cuore che le martellava nel petto senza sosta.
Si sarebbe aspettata qualsiasi cosa, ma non avrebbe mai pensato di sentire quella confessione uscire dalle labbra di Finnick.
L’aveva sognata, certo, ma i sogni di Johanna non si erano mai avverati. Era una cosa nuova per lei, che la lasciava sconcertata. Non sapeva assolutamente come reagire.
Il ragazzo la fissava, un fiume di pensieri che gli attraversava il cervello.
Aveva rovinato tutto, se lo sentiva.
Johanna Mason era senza parole, per una volta nella sua vita, non sapeva cosa dire.
Fece l’unica cosa sensata che le venne in mente. Prese il viso di Finnick tra le mani e lo baciò.
 
alice parla: salve distretto wonderbook, se siete arrivati fin qui giù, vi ringrazio di aver letto questa storia, nata grazie al prompt di una ragazza sul gruppo we are out for prompt su facebook (se cliccate vi si dovrebbe aprire).
se mi lasciaste un commentino per farmi sapere cosa ne pensate, mi fareste molto felice, è la prima volta che scrivo su questi due amorini, idk.
baci e crostatine
alice in wonderbook