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Autore: AnnabethJackson    25/05/2015    6 recensioni
| Percy!Fregato | Scommessa | One Shot | Comico&Demenziale |
[...] Alla fine, in ritardo rispetto a tutti gli altri, arrivò Leo, fischiettando allegramente l'ultima hit di Apollo.
«Ehi, come butta amici? Percy, vecchio mio! Ti sei dato al cucito?» e senza aspettare una risposta dal figlio di Poseidone, Leo si sedette sul pavimento di legno, una mano a sostenere il mento e un sorrisetto impertinente sul volto. Percy si fermò per un attimo, alzando lentamente la testa. I suoi occhi verdi sembravano il mare durante la tempesta.
«Sappi che questa me la paghi.» ringhiò a bassa voce. [...]
[Partecipante al Contest "Parole Curiose - 72 ore" indetto da akirakirara]
Genere: Comico, Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Annabeth Chase
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Storia scritta per il contest Parole curiose - contest 72 ore indetto da akirakirara sul Forum di EFP

 
Come Percy divenne uno stilista rinomato


 





Percy era ufficialmente, definitivamente, irrimediabilmente impazzito.
Annabeth, le braccia incrociate e un sopracciglio alzato, dava scetticamente la colpa alle numerose imprese a cui il suo ragazzo aveva preso parte; dopotutto, sconfiggere il Signore del Tempo, Crono, e Madre Natura, Gea, non era cosa da tutti.
Nico, con la bocca spalancata e gli arti superiori a penzoloni, invece temeva che il cervello di Percy fosse rimasto troppo tempo senza ossigeno. Il che era molto probabile visto il numero di ore in cui stava sott'acqua senza mai venire a galla. Cosa facesse là sotto, rimaneva un mistero.
Oppure, pensava Piper, era vittima di una qualche reazione allergica al succo di zucca del '88 che il figlio di Poseidone aveva trovato nella soffitta dell'Oracolo un pomeriggio.
Poi c'era Jason, il quale non sapeva se ridere senza alcun ritegno o mettersi a filmare Percy, per poi caricare il video su YouGods, il canale musicale degli dei. Quand'era arrivato alla cabina numero tre, in seguito ad un SOS di Frank, s'era affiancato ad Annabeth, sussurandole all'orecchio: «Ehi, sicura che il tuo fidanzato non sia diventato un ricchione?»
Lei aveva voltato il capo lentamente, assottigliando gli occhi e guardandolo con quell'espressione, quella micidiale, che usava solo in battaglia. Jason aveva deglutito, profondamente pentito di aver parlato.
No, decisamente Percy non era diventato ricchione.
Eppure qualcosa non andava.
Ora il ragazzo era seduto a gambe incrociate sul pavimento, al centro della stanza, con un'espressione concentrata, il capo chino e la lingua tra i denti, mentre i suoi amici lo guardavano, disposti a semicerchio e Percy al centro.
Alla fine, in ritardo rispetto a tutti gli altri, arrivò Leo, fischiettando allegramente l'ultima hit di Apollo.
«Ehi, come butta amici? Percy, vecchio mio! Ti sei dato al cucito?» e senza aspettare una risposta dal figlio di Poseidone, Leo si sedette sul pavimento di legno, una mano a sostenere il mento e un sorrisetto impertinente sul volto. Percy si fermò per un attimo, alzando lentamente la testa. I suoi occhi verdi sembravano il mare durante la tempesta.
«Sappi che questa me la paghi.» ringhiò a bassa voce.
Leo alzò le spalle, per nulla impressionato dalla minaccia. Con un gesto casuale prese un pezzo di filo rosso abbandonato a terra, cominciando a giocarci distrattamente.
«Sì, sì, come vuoi. Ricordati però di rattoppare per bene quei pantaloni. Non vuoi che tutto il campo veda i gioielli di famiglia, vero?»
Percy storse la bocca, digrignando ancora di più i denti, per poi tornare a cucire un pezzo di stoffa rossa su altrettanto tessuto giallo.
Pochi secondi dopo, Leo sollevò il capo, con i ricci che gli coprivano la fronte, sentendosi osservato. Trovò sei paia di occhi che lo guardavano, chiaramente confusi. Fece spallucce.
«Abbiamo fatto uno scommessa, e lui ha perso.» questo sembrò bastare come spiegazione. Annabeh alzò gli occhi al cielo, per poi scuotere il capo e darsi della stupida per non aver pensato a quell'opzione. Era ovvio che il suo ragazzo non avesse preso di sua spontanea volontà l'iniziativa di mettersi a cucire in una giornata di sole splendente.
Quella situazione, però, poteva giovare a suo favore: ora che Percy sapeva rattoppare, non avrebbe più dovuto occuparsi dei suoi calzini bucati ogni volta.
«Su, forza, Percy sbrigati! Tra poco è ora di cena. Devi ancora cambiarti e accordare lo strumento.» lo incitò Leo, battendo le mani. Pareva divertirsi un mondo. Gli altri, però, sembravano essere tornati allo stato confusionale.
«Aspetta. Cosa?» chiese Nico, cercando di recuperare la mascella che gli era caduta a terra. Tutti sapevano che Percy non sapeva suonare.
«Nulla, nulla.» disse Leo, facendo un gesto vago con la mano. In quel momento, in lontananza, si sentì il suono di un corno, chiaro segno che la cena stava per cominciare. «Oh, che peccato, è già ora di andare! Percy sei pronto?»
Il suddetto ragazzo, dopo aver buttato con stizza l'ago e il filo a terra, tentò di usare l'ultima carta che avrebbe potuto salvarlo dall'umiliazione. Sfoderando i suoi occhi da cucciolo, il labbro sporgente e le mani congiunte, pregò Leo di risparmiarlo.
Ma una scommessa è una scommessa, e Leo ne era il capo supremo.

La serata fu un vero successo, come Leo aveva sperato. Le foto e i video di Percy in versione menestrello, con il mandolino tra le mani e i pantaloni attillati a due colori, finirono su YouGods in una manciata di secondi, ricevendo milioni di visite e click in altrettanto tempo.




 
Fine...












...o forse no


«Annabeth?»
«Sì?»
«Lo sai che il tuo ragazzo ha un fondoschiena niente male? Proprio un bel culetto d'oro.»
«Lo so, Piper, lo so
  
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