La
litigata di troppo
La
scuola era finita, l’estate arrivata e il Branco era
a villa Hale per fare il punto della situazione, al termine
dell’ultima
battaglia con l’ennesimo essere oscuro spuntato a Beacon
Hills, (dopo la
lucertola Jackson c’erano state fate maliziose, goblin
assetati di denaro e per
ultimo un vampiro.)
O
meglio, avrebbero dovuto fare il punto della
situazione, se non fosse che Derek e Stiles stavano litigando, per
l’ennesima
volta.
“Dovevi
starne fuori e rimanere a casa come ti avevo ordinato!”
“Se
fossi rimasto a casa a quest’ora Isaac sarebbe
morto!”
Si
perché nonostante il preciso ordine da parte di
Derek di non andare da loro, Stiles lo aveva fatto ugualmente; quando
era
arrivato la situazione era abbastanza critica, tutti i lupi erano a
terra- era
dannatamente forte e veloce quel maledetto pipistrello!- tranne Isaac
che il
vampiro teneva sollevato per la gola, pronto a morderlo; il problema
era che
per i Licantropi il morso dei vampiri è velenoso peggio
dell’aconito e il
biondo sarebbe morto. Derek si stava riprendendo abbastanza velocemente
dall’ultimo colpo, ma non avrebbe fatto in tempo a salvare il suo Beta, gli
servivano ancora alcuni
momenti… momenti che gli diede Stiles.
Appena
il vampiro sentì l’odore fresco, giovane ed umano
del ragazzo lasciò il Beta per fiondarsi da lui, che era
paralizzato dalla
paura. Concentrato su Stiles e il suo collo niveo, l’essere
non si accorse
della totale ripresa dell’Alpha che lo attaccò e
pose fine alla battaglia.
“Sarebbe
andato tutto bene, se tu non ti fossi
intromesso! Invece sono dovuto venire a salvarti per
l’ennesima volta!”
“Vogliamo
fare il conteggio dei salvataggi, Derek??
Perché se è così ti ho salvato
parecchi volte pure io!”
I
toni si stavano alzando, nessuno aveva il coraggio di
intervenire, nemmeno Peter.
“Il
punto è che dovevi starne fuori!”
“La
mia presenza vi ha permesso di vincere!”
“La
tua presenza non serviva, ce l’avremmo fatta
comunque! Tu sei umano, non c’entri con noi! Non fai parte
del branco! Non ci
servi!”
Tutti
rimasero scioccati e stupiti (tutti tranne
Jackson a cui non importava nulla del castano) da
quell’affermazione; anche se
era casinista e logorroico, Stiles era quello che capiva prima di tutti
cosa
stava succedendo e aveva sempre un piano per tirarli fuori dai guai, ma
nuovamente nessuno osò ribattere.
Derek
capì subito di aver esagerato, lui stesso sapeva
che senza l’umano e i suoi piani spesso non sarebbero
sopravvissuti, ma la
preoccupazione e il non sapere come rapportarsi con lui lo facevano
spesso
esplodere con espressioni fuori luogo.
Questa
volta però qualcosa non quadrava; di solito,
alle sue uscite il castano rispondeva a tono, con il cuore che batteva
potente
e le guance rosse per la propria, di rabbia.
Ma
in quel momento Stiles era pallido, i battiti
cardiaci stavano rallentando e i suoi occhi, sempre vivi e luminosi, si
erano
spenti; quelle pozze d’ambra vivaci e brillanti si erano
tramutate in ghiaccio,
che fece interiormente tremare l’Alpha.
Senza
dire una parola, senza guardare nessuno, il
ragazzo si girò e si diresse alla sua jeep con passo calmo e
cadenzato,
totalmente diverso dai suoi soliti movimenti frenetici.
Entrò
in macchina e mise in moto, mentre sentiva
il suo migliore amico chiamarlo.
“Stiles!”
Scott
fece per raggiungerlo ma il Alpha lo fermò,
doveva recitare la sua parte di bastardo fino alla fine.
“Non
ti muovere Scott, dobbiamo finire la riunione.”
“Ma…”
“Ho
detto che devi stare qui! Andrai a recuperare il
tuo fidanzatino più tardi.”
Scott
lo guardò con fastidio, ma Derek aveva dato un
Ordine e il suo corpo si era automaticamente bloccato.
“Oh
nipote, non lo so. Stiles aveva un odore diverso
dal solito… secondo me dovremo aspettarci qualcosa dalla tua
uscita.”disse Peter,
ascoltando la jeep allontanarsi.
“La
cosa non mi riguarda.”rispose a muso duro.
‘E
poi è Stiles, domani sarà di nuovo qui a dare
fastidio.’cercò di convincersi
Derek, anche se si era accorto pure lui del cambio di odore, un insieme
di
rabbia, rassegnazione e… gelo.
Ancora
non sapevano che non avrebbero più rivisto il
ragazzino umano per tutta l’estate.
***
Dopo
l’incontro con i lupi, Scott avrebbe voluto
correre subito a cercare il suo migliore amico, ma purtroppo aveva il
turno da
Deaton quindi dovette recarsi alla clinica veterinaria.
“Andrò
da lui appena finito di lavorare.”
Ma
il mondo quel giorno era contro di lui,praticamente
tutta Beacon Hills era corsa dal veterinario per far controllare i
propri
cuccioli e fargli fare le varie punture contro gli insetti e altro,
perciò il
licantropo finì parecchio tardi di lavorare ed era troppo
stanco, anche se era
una creatura sovrannaturale, per
stare
ancora in giro, perciò andò a casa,
ripromettendosi di andare da Stiles il
giorno seguente.
La
mattina dopo Scott andò subito a casa Stilinski e si
attaccò al campanello, visto che sia la volante di servizio
dello Sceriffo che
la jeep erano nel vialetto.
Aveva
provato ad entrare dalla
finestra, come al solito, ma questa era
chiusa e lui non aveva portato lo chiavi di casa dell’altro,
che con Stiles si
erano scambiati anni prima.
Quando
l’uomo aprì, pronto per andare in centrale,
subito il mannaro si accorse che qualcosa non andava…
soprattutto per quello sguardo
duro e accusatorio.
‘
Decisamente Stiles ha preso da lui’ si disse,
sentendosi in soggezione per quegli occhi che lo fissavano, ricordando
gli
occhi gelidi che poche volte aveva visto sul volto dell’amico.
“Ehm…
buongiorno Sceriffo, posso.. potrei entrare?Vorrei
parlare con Stiles.”
“Stiles
non c’è, Scott.”
Il
castano rimase interdetto.
“Ma…
la macchina…”
John
sospirò, abbandonando l’occhiata accusatoria, e si
fece da parte per far entrare il ragazzo.
“Scott…
cosa è successo ieri?” lo sguardo
dell’uomo si
era tramutato in preoccupazione e tristezza.
Il
Beta sapeva che il padre di Stiles sapeva tutto del
mondo sovrannaturale di cui faceva parte il figlio; dopo che Gerard
aveva l’umano
decisero di dirgli di licantropi, cacciatori e Kanima, era comodo avere
un
aggancio in polizia, perciò gli raccontò
dell’ennesima litigata tra Derek e il
figlio.
Un
secondo sospiro dell’uomo.
“Quindi
è questo che è successo… ascolta
Scott, ieri
Stiles è venuto in centrale e mi ha detto che se ne voleva
andare.”
”Cosa?!”Scott
era scioccato.
“Ha
detto che ha avuto una discussione con voi e che
aveva bisogno di staccare. Gli ho chiesto cosa ne pensavi tu e la sua
risposta,
sarcastica ovviamente, è stata che non te ne saresti
preoccupato, che tanto
ormai hai i tuoi ^ amici lupi ^ e che lui non serviva
più.”
Scott
era sempre più scioccato e quasi in preda al
panico; il suo migliore amico pensava che volesse sostituirlo e con il
suo
comportamento del giorno prima glielo aveva solo confermato.
Doveva
parlargli subito!
“Dové?”
John
lo guardò addolorato.
“Mi
dispiace Scott, mi ha proibito di dirtelo, se fossi
passato.”
Allora
il ragazzo tirò fuori il cellulare per
chiamarlo, ma la segreteria partì subito, mentre
l’uomo scuoteva la testa.
“Ha
detto che avrebbe tenuto il cellulare spento, lo
accenderà una volta al giorno per chiamarmi e farmi sapere
che va tutto bene,
ma nulla di più.”
“Quando
tornerà?”
L’uomo
di nuovo scosse la testa ad intendere che non lo
sapeva.
Dopo
poche altre parole il ragazzo se ne andò, in testa
ancora le parole dello Sceriffo.
In
quel momento squillò il cellulare ed in un moto di
speranza rispose immediatamente, senza guardare chi fosse:
“Stiles??”
<<Ehm…
no, sono Isaac.>>
“Oh,
scusa…”
<<Tranquillo,
volevo
chiederti se volevi passare dalla villa… siamo tutti qui per
allenarci… ci sono
anche Lydia ed Allison>>
Stava
per rispondere di no, doveva cercare Stiles,
quando pensò che un po’ di aiuto poteva aiutarlo.
“Arrivo
subito!”
<<
Di anche a Stiles di
venire, abbiamo detto a Derek di stare calmo questa volta e magari di
provare a
scusarsi, anche se dubito che lo farà.>>
Scott
sentì una morsa al petto e poi un onda di rabbia
verso il suo Alpha.
“Dubito
possa venire.”quasi ringhiò.
<<
Che
succede Scott?>>
Isaac sentiva il tono arrabbiato dell’altro Beta, si stava
preoccupando.
“Vi
dico tutto quando arrivo!”
Scott
chiuse la chiamata e prese a correre per sfogare
la rabbia che sentiva dentro.
Grazie
alla forza del lupo in lui, arrivò alla villa in
pochi minuti; c’erano tutti, Derek, Peter, Boyd, Erica,
Jackson ed Isaac che
lottavano mentre Lydia ed Allison erano sedute sui gradini
dell’entrata.
Appena
entrò nel campo visivo degli altri, tutti si
fermarono alla sua faccia scura. L’odore che emanava fece
preoccupare tutti, (va
bé tranne Jackson che è un caso a parte.)
Allison
non fece in tempo a chiedere cosa ci fosse che
non andava che Scott era già addosso a Derek.
Cercava
di colpirlo, di fargli male; ovviamente non ci
riusciva e dopo qualche momento Derek lo inchiodò ad un
albero.
“Sei
impazzito?!Che ti è preso?”
“E’
colpa tua!”
“Cosa
è colpa mia?”l’uomo era stupito di tanta
aggressività e il più piccolo cercava ancora di
ferirlo con qualche zampata,
visto che si era mezzo trasformato.
“Stiles!”
“Stiles
cosa? Nemmeno c’è!”
“E’
vero… dovè il cucciolo
d’uomo?”scherzo Peter.
“Ma
che ci importa… Derek è stato chiaro ieri,no? Non
fa parte del branco.”disse disinteressato Jackson.
Scott
ruggì, riprendendo a muoversi cercando di
liberarsi, stavolta per attaccare l’altro co-capitano, che
per sicurezza
indietreggiò di qualche passo.
“Sappi
che ne fa parte più lui di te, stronzo! Chi
credi che ti abbia salvato?”
“Veramente
è stata un idea di Peter, quella per
salvarlo.”disse Derek, mentre contemporaneamente Peter
chiedeva: “Tu lo
sapevi?”
Ora
lo sguardo passava da Peter a Scott che ora cercava
di calmarsi, così l’Alpha lo liberò,
stando comunque accanto al Beta.
“Si…
me lo ha detto qualche giorno dopo che l’idiota
qui si era ripreso.”
“E
non hai detto nulla…”
“Mi
ha chiesti di non farlo.”
“Ehi,
stop, frenate, di che state parlando?”esclamò
Derek che iniziava ad incazzarsi, anche perché quella
situazione lo stava
portando a parlare troppo per i suoi standard.
“Nipote,
davvero hai creduto che fosse una mia idea
quella di salvarlo? Per me poteva benissimo rimanere
stecchito.”disse il più
grande degli Hale indicando il lupo biondo, mentre Jackson faceva una
smorfia
di disappunto.
“Stiles
è venuto da me e mi ha detto che aveva un piano
per eliminare il Kanima ma salvare Jackson, mi sono fatto spiegare la
cosa dei
due artigli che lo uccidevano, era convinto che questo avrebbe ucciso
il
Kanima, ma il ragazzo sarebbe sopravvissuto con i poteri da licantropo
che tu
gli hai donato; mi è sembrato fattibile e ho accettato. Avevo proposto di venire
subito da te,
nipote, ma lui disse che se volevamo che tu accettassi di farlo non
dovevi
sapere che era una sua idea, così sono stato
zitto… e a quanto pare anche
tu.”concluse guardando Scott.
Derek
era indispettito da quel fatto, ma lasciò
perdere.
“Va
bè ok, lo ha praticamente salvato lui. Ma ancora
non ho capito che è successo, perché mi hai
attaccato?”
“Perché,
razza di idiota, con la tua bella minchiata di
ieri, lo hai ferito. Sappiamo tutti che è la mente del
branco e tu invece lo
hai denigrato.”
“E
allora?”
“E allora se ne
è andato. E’ sparito, lo Sceriffo non vuole dirmi
dove sia e nemmeno lui sa
quando tornerà!”
Il
silenzio calò sulla radura, nessuno sapeva che dire.
Derek
era immobile, la sua espressione imperscrutabile
come sempre, ma dentro di lui era il caos.
‘E’
scappato… è scappato da me…’
Solo
questo riusciva a ripetersi; il piccolo, forte
Stiles, l’unico umano del branco, l’unico senza una
preparazione contro il
sovrannaturale che era sempre in prima fila contro i mostri…
li aveva lasciati
a causa delle sue parole, del modo sempre scortese che usava con lui.
“Hai
fatto un bel casino, Derek.”disse infine Peter, ma
l’altro non lo sentì.
‘Ma…
è sempre stato il nostro modo di
comunicare…’ si
disse, quasi fosse una spiegazione, una giustificazione, mentre il lupo
in lui
graffiava e ululava per la mancanza del più piccolo.
Si,
perché il lupo voleva Stiles, desiderava averlo
intorno ma Derek si era sempre rifiutato di accettare la semplice idea
che quel
ragazzino umano iperattivo, logorroico e geniale fosse il suo Compagno,
quello
scelto dal lupo e che sarebbe stato per sempre suo; quindi lo
allontanava, ci
litigava e lo trattava male. Ma lui aveva sempre risposto alle sue
provocazioni,
e lui per
esasperazione lo attaccava ai
muri nella speranza di intimidirlo; ogni contatto era agognato dalla
sua parte
animale e il minore non si allontanava mai.
Ora
però aveva esagerato e ne avrebbe pagato le
conseguenze.
Tornato
alla realtà, diede un solo ordine: “Andiamo a
cercarlo.”
***
Si
erano divisi in squadre con almeno un lupo , visto
che Lydia ed Allison non avevano il loro olfatto.
Derek
e Scott si sarebbero mossi insieme, così come
Erika e Boyd ed Isaac ed Allison. Jackson si lamentò,
“Perché dovrei cercarlo?
Non siamo nemmeno amici!”, ma prima ancora che Derek potesse
dire qualcosa
intervenne Lydia a minacciarlo, “Stiles ha fatto in modo che
non fossi ucciso
definitivamente, non so perché lo ha fatto, visto che ti
detesta, ma sei vivo
grazie a lui, quindi ora tu muoverai quel tuo culo licantropesco e
verrai a
cercarlo con me; anzi, perché non vieni con noi Peter?
Così lo controlli.”
Peter
accettò e Jackson dovette andare per forza con
loro; la sua ragazza quando voleva era peggio di una licantropo!
Avrebbero
cercato ovunque si sentisse l’odore di
Stiles, mentre Derek e Scott andarono a casa Stilinski.
Il
maggiore riuscì ad entrare nella stanza del più
piccolo e venne colpito dal profumo di Stiles, mentre con Scott
iniziarono a
controllare cosa mancasse.
“Cosa
ha preso?”
“Il
computer con il caricatore e quello del suo
cellulare…”diceva Scott, mentre frugava tra le
cose del suo migliore amico”… il
borsone della squadra di Lacross e un po’ di
vestiti…un bel po’ di vestiti. La
biancheria l’ha portata quasi tutta via.”
“Non
ha intenzione di tornare tanto presto.”
“Non
lo farei nemmeno io! Insomma Derek, gli hai dato
dell’inutile! Lui che risolve le cose quasi prima che
accadono!”
Derek
non sapeva che dire.
“Quando
lo troviamo dovrai chiedergli scusa e dirgli
che fa parte del branco o, Alpha o non Alpha, ti pesto a
sangue!”
In
quel momento il telefono di Derek squillò.
Appena
accettò la chiamata Peter parlò.
<<Siamo
tutti alla stazione,
le tracce portano qui. Raggiungeteci.>>
Derek
chiuse la chiamata.
“Novità?”
“Dobbiamo
andare, le tracce finiscono alla stazione.”
In
poco tempo arrivarono alla stazione di Beacon Hills,
riunendosi con gli altri.
“L’ultima
traccia di Stiles lo
colloca qui con il padre… è andato via in
treno; abbiamo chiesto un po’ in giro ma in questo periodo
sono troppi i
ragazzi che si spostano in treno, magari con delle valige…
nessuno ha fatto
particolarmente caso a lui, anche se era con lo
Sceriffo.”spiegò Erika.
“Siamo
in una fase di stallo.”disse Lydia.
“Scott,
qualche idea su dove possa essere andato?”
Allison era preoccupata, Stiles era suo amico e il migliore amico del
suo
ragazzo, che era stravolto.
“No,
nulla… non ha mai parlato di viaggi in treno o di
città da visitare.”
Erano
tutti sconsolati, il loro amico se ne era andato
per il loro comportamento, perché tutti sapevano che una
parola di conforto lo
avrebbe aiutato; invece erano rimasti tutti immobili, lasciando che
l’ Alpha lo
massacrasse e lui alla fine non aveva più retto.
Ora
non potevano fare altro che aspettare e sperare che
Stiles tornasse presto.
La Tana della Lupacchiotta.
Buona Sera!!!!!!!!!
Eccomi di nuovo, dopo parecchio tempo, con una nuova storia!!
E' una mini-log (dovrebbero essere più o meno 6 capitoli) incentrata come sempre sui nostri Sterek preferiti!!
Ho deciso di fare un aggiornamento a settimana, visto che è abbasstanza corta e soprattutto che non ho ancora finito di scriverla, anche se nella mia testa è completa.
Fatemi sapere che ne pensate, bacioni
lupacchiotti miei!!