-Freghiamo l'uchiha-
[...] "Teme?"
il chiamato si voltò leggermente e prima che avesse il tempo di rendersene
conto si ritrovò le labbra del biondo sulle sue.
Durò
solo un istante.
"Ciao"
si voltò e frettolosamente si diresse verso l'entrata, consapevole di aver
lasciato l'altro stupito.
Subito
dopo il cancello si scontrò con Shikamaru. L'amico lo guardò seriamente,
"Sarà
il caso di parlare Naruto"[...]
Il
biondo inghiottì a vuoto, se l'amico era lì probabilmente l'aveva visto mentre
baciava il teme... Una morsa gli strinse lo stomaco.
"Facciamo
a ricreazione, potremmo fare tardi" tentò di temporeggiare,
"Non
credo proprio, tanto non avevo voglia di seguire" si voltò e si incamminò
verso il retro della scuola.
Era
troppo sperare che sbucasse qualche professore dal nulla e li obbligasse ad
andare in classe?
Naruto
si mise le mani in tasca ed incurvando le spalle seguì l 'amico. Si sentiva in
trappola, non era sicuro di quello che gli voleva dire... In ogni caso sapeva
che non sarebbero state buone notizie.
Arrivarono
alle panchine in legno che all'ombra di pini offrivano riparo agli studenti
durante le pause.
Shikamaru
le evitò e si sdraiò nell'erba, incominciando ad osservare il cielo. Il biondo
gli si sedette accanto, per diversi minuti rimasero in silenzio.
"Come
stai?" chiese il moro ad un tratto, Naruto allargò gli occhi stupito,
"Sto
bene"
"Ti
sei venduto, sei stato acquistato, rischi di essere stuprato un giorno si e
l'altro pure, sei costretto a portare delle polsiere elettriche e devi fare
tutto quello che vuole quell'Uchiha... Non puoi andare dove desideri e devi
essere sempre, con qualche eccezione, accompagnato da lui."
"Detta
così sembra molto peggio di quanto" non lo fece finire,
"Come
puoi stare bene?" chiese, con voce piatta e continuando a seguire il
sinuoso ondeggiare delle nuvole.
Naruto
sospirò,
"Ho
visto e provato cose in questi ultimi tempi che voi neppure potete
immaginare... Sasuke ed Itachi sono le persone migliori che mi è capitato di
incontrare. Il teme è... Bhe è un Teme! Geloso, possessivo, orgoglioso, ma a
suo modo mi vuole bene e credo mi ami"
Nara
voltò leggermente la testa ed osservò l'amico con molta attenzione,
"Litighiamo
spesso è vero... Ma non si è mai permesso di fare violenza su di me"
Namikaze sorrise imbarazzato,
"Forse
qualche volta ma si è sempre fermato"
Il
compagno di classe si mise a sedere, così da poter affrontarsi meglio al
coetaneo,
"Hai
mai pensato a Sai?"
"Assolutamente
si! Ogni giorno" si sentiva offeso per quella stupida domanda,
"E
da quando sei in casa Uchiha?" Naruto non rispose, lentamente il pensiero
del suo ipotetico ragazzo si era affievolito. Notata la titubanza, Shikamaru
continuò,
"Devi
prendere una decisione Naruto... Continuando in questo modo starete male tutti
e tre. Potrei dirti cosa ho capito io, ma penso che tu possa capire da solo
quello che provi"
"E
se non fosse così?"
"Lascia
che ti dica che non ci si può costringere ad amare qualcuno e che spesso gli
amori finiscono. Non puoi fartene una colpa ed è inutile rimanere legati al
passato con nostalgia"
Naruto
lo guardò assottigliando gli occhi,
"Vorresti
dire che devo lasciare Sai?"
"Io
non ho detto nulla, ma tieni conto che qualcuno da questa storia ne uscirà
male. Non puoi aiutare tutti" la campanella suonò.
La
prima ora era terminata.
Shikamaru
emise un suono di stizza.
"Mi
sa che ora ci tocca seguire" si alzò malvolentieri, poi attese che Naruto
lo imitasse,
"Non
ho la più pallida idea di quello che devo fare" il moro gli scompigliò con
forza i morbidi capelli,
"Quando sarà il momento giusto lo capirai, ti verrà
naturale. Pensa solo a quello che ti farebbe più felice" rimasero qualche
secondo in silenzio,
"Ed ora alzati e smettila di essere una seccatura. Se
arrivo troppo in ritardo chi la sente Ino"
Alla faccia preoccupata dell'amico, Naruto non riuscì a
trattenersi e scoppiò a ridere.
Insieme si diressero in aula.
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Nel frattempo nella sede dell’associazione Itachi si
trovava in una situazione molto imbarazzante. Non credeva che un aggiornamento
sulle vendite dell'ultimo mese potesse costargli così tanto.
Davanti a lui, seduto sulla poltroncina degli ospiti sedeva
Minato. Con l'ausilio di alcuni dati presentava le statistiche di vendita.
Sarebbe parso tutto normale se non fosse per lo sguardo severo che gli
rivolgeva costantemente.
"E con questo è tutto" finalmente era terminata.
Il biondo però non accennava ad andarsene, l'Uchiha sospirò e chiuse gli occhi
stancamente.
Ma perchè ho dato retta a Sasuke e gli ho permesso di
invitarli a casa nostra?
"C'è qualcosa che vorresti dirmi?" chiese facendo
finta di nulla,
"Credo sia piuttosto lei a dovermi dare qualche
spiegazione" i due rimasero in silenzio per diverso tempo. La lancetta
dell'orologio da muro segnava lo scorrere del tempo,
"Cosa mi dice di mio figlio?"
"Non ho alcuna novità da riferirti" Minato si
alzò in piedi con una gelida ira.
"Balle! Mi hanno chiamato gli amici di mio figlio la
scorsa settimana. Mi hanno raccontato tutto! Senza contare che è stato irreperibile
per diverso tempo"
"Calmati Minato e abbassa la voce" l'uomo si
morse con forza il labbro inferiore, Itachi non potè fare a meno di notare
nuovamente la somiglianza tra i due.
"I ragazzi hanno avuto un battibecco, può
succedere"
"L'ha chiuso in casa!"
"A Naruto non è stato torto nemmeno un capello. Mi
sono sempre assicurato che Sasuke non gli facesse nulla di male"
"Certo... Anche le volte in cui lei è a lavoro
immagino"
Itachi non potè rispondere.
"State tenendo mio figlio in casa vostra come un
oggetto, la polizia non potrà fare nulla... Ma la vostra coscienza? Avete le
mani sporche esattamente come Orochimaru"
"Ora stai esagerando! Se non fosse stato per noi non
avreste mai saputo la fine che aveva fatto Naruto"
"La vostra è stata una semplice mossa programmata,
studiata... Magari da Sasuke per avere la fiducia di mio figlio. Non avrò i
vostri soldi, ma non sono stupido. Sperate che mia moglie non vi incroci mai
per strada, perchè non è paziente quanto me"
Con queste parole lanciò il fascicolo di dati sulla
scrivania, si alzò e se ne andò. Lasciando Itachi con un enorme peso nel petto.
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-E' il caso di fare una chiacchierata stasera- Sasuke
continuava a guardare lo schermo del suo cellulare.
Suo fratello non poteva essere più criptico.
Come se non bastasse la preoccupazione per il ritorno del
Suo dobe a scuola. Chissà se aveva già visto Sai... Quell'ameba ancora non
aveva capito il suo posto.
"Allora bellezza, novità?" Karin gli si avvicinò
curiosa,
"Mph"
"Certo che potresti essere un po' più espansivo verso
chi ti ha indirizzato verso la felicità" il moro arcuò un sopracciglio,
quindi chiudendo gli occhi annuì.
"Se questa storia finirà bene forse ti offrirò un
caffè e te lo farò conoscere"
La rossa sbattè i palmi delle mani sul banco.
"Sapevo che era un ragazzo!!"
C'era qualcosa di inquietante nel suo entusiasmo. Sasuke
lanciò un fugace sguardo all'orologio, mancavano ancora molte ore all'uscita.
Troppo tempo senza il suo dobe.
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Kiba continuava a tempestarlo di parole, a quanto pare gli
era mancato molto in quei giorni. Lo capiva, anche a lui non vedeva l'ora di
rivederli. Ma allo stesso tempo avrebbe voluto essere al fianco di Sasuke in
quel momento.
La chiacchierata con Shikamaru l'aveva scosso molto e lo
sguardo fisso di Sai sulla sua schiena gli faceva correre brividi su tutto il
corpo.
Sperava fosse per il piacere, ma ne dubitava molto.
Kakashi stava continuando a spiegare un argomento che
Sasuke gli aveva presentato in modo molto più chiaro. Non credeva che sarebbe
mai arrivato il momento in cui potesse permettersi di non correre con lo
studio.
La campanella ad un tratto suonò,
"Bene ragazzi, buttatevi sul pranzo perchè per domani
dovete studiarvi tutto il capitolo. Farò un interrogazione generale"
ovviamente l'argenteo non attese la reazione dei suoi alunni, fulmineo come una
saetta sparì nel corridoio.
"Nooooo se torno a casa con un'altra insufficienza i
miei mi sequestreranno tutto il sequestrabile!!" Kiba incominciò a
sbattere la testa sul banco ed il biondo scoppiò a ridere divertito,
"Non capisco perchè tu sia così
spensierato!"
"Alla fin fine non è molto difficile come argomento
dai" il suo migliore amico lo afferrò per le mani,
"Allora... Me lo spieghi oggi? Ti prego"
"Ki sembra tu ti sia dimenticato di un
particolare" il ragazzo, disperato, stava per ribattere. Quando vennero
afferrati e trascinati in mensa dal resto della compagnia.
Sai si posizionò esattamente al fianco di Naruto, non gli
aveva ancora rivolto la parola quel giorno...
Tutti cercarono di evitare l'argomento Uchiha, erano molto
curiosi e preoccupati di sapere quello che era successo, ma di comune accordo avevano
deciso fosse più sicuro ignorare la cosa.
La pausa pranzo la passarono in giardino, all'ombra degli
alberi.
Le chiacchiere spensierate addolcivano l'atmosfera.
Di nuovo a Naruto parve di essere tornato anni indietro,
quando ancora aveva una vita tranquilla e normale.
Gli amici, Sai, gli scherzi di Kiba... Avrebbe rinunciato a
tutto quello per un teme borioso, antipatico, insensibile ed orgoglioso?
Non aveva ancora la forza di dare una risposta a quella
domanda... Non quando Sai lo osservava con quello sguardo vuoto e triste, così
bisognoso di amore.
"Naru... Posso parlarti? Prima che ricomincino le
lezioni?" il biondo temeva che quel momento sarebbe arrivato, annuì e si
diresse insieme al suo ragazzo in una panchina poco lontana.
Il moro si sedette e velocemente afferrò Naruto per i
fianchi e lo fece sedere su di lui.
Per impedirsi di finirgli addosso Namikaze si resse alle
sue spalle.
"Sai?" chiese sconcertato da quella
manifestazione di affetto,
"Mi manchi Naruto" lo strinse forte. Il biondo lo
abbracciò sospirando,
"Mi dispiace"
"Mi manca il tuo amore, la tua presenza, il tuo essere
te... Non ti riconosco più"
"Mi dispiace" non riusciva neanche a guardarlo
negli occhi, gli stava causando molto dolore,
"Non continuare a ripeterlo! Questa è una situazione a
cui ho cercato di adeguarmi, per il ostro bene. Per permettere alla coppia di
andare avanti. Non so cosa sia successo con quel tipo e non mi interessa. Per
me rimarrai sempre il mio chiassoso, energico e sorridente Naruto" con
quelle ultime parole riuscì a rubargli un sorriso tenero, che venne captato
subito da Sai.
Soddisfatto continuò,
"Posso andare avanti, posso reggere... Ma devo avere
una certezza. Non ti chiederò se mi ami ancora, l'ho già fatto e non ho
ottenuto alcuna risposta. Capisco anche questo vista la tua situazione e tutto
quello che ti sta capitando"
"Sai" cercò di intervenire,
"Fammi finire. Posso capirlo solo se ho la certezza
che tu sia sempre mio... Che tu seppur con meno energia e meno convinzione ti
consideri ancora il mio ragazzo. Se ho la possibilità di recuperare la persona
che si è fatta fare un ritratto da me diversi anni fa, pur di non lasciarmi da
solo"
Era arrivato il momento che temeva e lui non era pronto,
non sapeva che fare.
"Naruto, non ti chiedo la certezza che un giorno ci
sposeremo e staremo tutta la vita insieme. Voglio solo sapere se ora, in questo
istante, io ti appartengo e tu mi appartieni"
Quindi rimase ad osservarlo.
Naruto aveva la gola secca, il cuore a mille. Con le arti
marziali era stato abituato a tantissime situazioni, ma quella le batteva
tutte. Il suo ragazzo era completamente a pezzi, lo vedeva... Lo sentiva.
E quello lo faceva stare male... Ma se pensava a Sasuke gli
mancava il respiro.
Era sempre stato dell'idea che non si sarebbe mai
innamorato di due persone contemporaneamente, era sicuro che uno dei due
sentimenti fosse falso.
Che fosse solo compassione.
Sasuke per la sua famiglia?
Sai per il suo abbandono?
Come poteva saperlo... Guardò negli occhi il moro, che
ancora aspettava.
I giorni, i momenti, le sensazioni provate ancora vivide in
lui.
Cos'aveva provato invece con Sasuke? Nulla al di fuori dei
meri rapporti fisici e delle chiacchierate in casa.
Naruto sorrise e prese dolcemente tra le mani il volto del
moro.
"Sei il mio ragazzo Sai, questo non è cambiato"
vide nettamente l'espressione dell'altro rilassarsi.
I nervi stendersi ed un sospiro abbandonò le sue labbra.
"Grazie" e lo baciò. Naruto fece appena in tempo
a vedere l'espressione contrariata di Shikamaru. Probabilmente lui non era
d'accordo...
Con una situazione molto più tranquilla e rilassata,
passarono anche le lezioni pomeridiane. Le tre arrivarono in un baleno... Con
loro il ritorno del suo personale accompagnatore.
Naruto temeva un altro scontro, ma sperava nella maturità
di almeno uno dei due.
Nel cortile, mentre il gruppo si dirigeva verso l'uscita,
Sai ebbe il buon senso di non prenderlo per mano, ma comunque gli si posizionò
accanto. Facendogli sentire la sua presenza, il suo appoggio.
Accanto al cancello c'era Sasuke, il biondo lo vide subito
ed i loro sguardi si incrociarono.
Una strana felicità fece aumentare il suo cuore. Si morse
le labbra.
SaiSaiSaiSaiSaiSaiSai
"Sembra che oggi tu sia in orario" osservò
l'Uchiha con ironia, non potendosi evitare di fulminare con lo sguardo il
rivale,
"Ovviamente"
"Bene allora saluta, andiamo dritti a casa" il
biondo annuì.
Salutò i suoi amici e si scusò con lo sguardo con Sai.
Poi salì nella vettura nera.
L'autista partì,
"Naruto"
"Si teme?"
"Mi spieghi cosa ci fa quel tuo amico ritardato
accanto a te?" Kiba era seduto esattamente tra lui e la portiera.
Saltellava soddisfatto sul sedile, con un sorriso ebete sul volto.
"Sta provando la comodità di questa macchina"
Il moro si scostò i capelli dal volto, Naruto lo trovò
molto sexy.
"Questo lo vedo dobe, ma cosa ci fa nella mia
macchina?"
"Giusto, può venire a casa con noi così ci aiutiamo
per un interrogazione?" chiese sorridendo,
"Non mi sembra di avere un'alternativa
dobe"
Naruto e Kiba si scambiarono il cinque.
Fregato.
A volte dovrei smetterla di pensare D:
Che ne pensate? Se avete tempo lasciatemi un commento con il vostro parere sulla storia e parte il sondaggio su Sai/Sasuke anche se temo di aver già deciso ;)