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Autore: Fiamma Erin Gaunt    26/05/2015    5 recensioni
[Shiera Seastar/Aegor “Acreacciaio” Rivers – oneside]
[Grandi Bastardi; precedente alla Prima Ribellione Blackfyre]
Dal testo:
- Non sapevo che t’interessassero gli uomini virtuosi, credevo stimassi la passione sopra ogni altra cosa – le sussurrò, la voce roca e l’alito caldo contro il collo candido dell’adorata sorella.
Shiera gli si avvicinò, facendolo fremere d’aspettativa, finchè le loro labbra non furono sul punto di sfiorarsi. Poi deviò la loro direzione, depositando un casto bacio sulla guancia resa ruvida dalla barba in ricrescita. La carezza con cui accompagnò il gesto fu rapida e delicata come solo il tocco di una farfalla avrebbe potuto essere. – Dolce fratello, faresti meglio a tornare nelle tue stanze, sei ubriaco. –
Genere: Introspettivo, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri
Note: Missing Moments | Avvertimenti: Incest
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Poisonous

 

 

 

 

 

 

 

Aegor non era mai stato un uomo religioso. Perché venerare Sette Dei quando l’unica cosa in grado di salvarti da morte certa é una spada in buon acciaio ben affilato? L’Alto Septon l’aveva sempre rimproverato di ciò, fin da quando appena entrato nell’età dell’adolescenza aveva rifiutato con la risoluta fermezza che lo caratterizzava di mettere piede nel tempio. Eppure adesso, forse complice l’ottima annata di vino di Arbor che era scorsa a fiumi, doveva ricredersi. Almeno uno dei Sette esisteva. Sua sorella Shiera, stretta nell’abito argentato che metteva in risalto la sua chioma a metà strada tra l’argento e l’oro, non poteva essere altri che la Fanciulla reincarnata. Era accanto a Daenerys, parlottando sottovoce di chissà cosa, probabilmente commentando con la sua solita sfrontatezza l’abbigliamento di questa o quella lady. Gli occhi eterocromi di Stella Marina, uno blu come le profondità marine e l’altro di un verde brillante, luccicarono divertiti quando colsero lo sguardo insistente del fratello che sembrava quasi volesse spogliarla con la sola forza di quei brucianti occhi viola. Le labbra voluttuose si piegarono nell’accenno di un piccolo sorriso ed Aegor lo prese come un invito ad avvicinarsi.

Avanzò lungo la sala con passo deciso, la mente sempre più annebbiata mano a mano che si avvicinava a lei. Che fosse il vino o la sua semplice vicinanza?

Quando la raggiunse era ormai sola, Daenerys era andata chissà dove. Probabilmente in cerca di un angolo lontano da sguardi indiscreti nel quale passare un po’ di tempo con Daemon.

- Sorella, sei più bella del solito. –

Shiera proruppe in una risatina divertita. – È la frase più galante che tu sia riuscito a partorire, fratello? –

Sentì distintamente il volto chiazzarsi di rosso.

È colpa del vino, non sono arrossito. Io non avvampo mai come quelle ragazzine incapaci di sostenere un semplice commento.

- La galanteria non é una mia virtù – ammise, ricomponendosi in fretta.

- Direi che in senso assoluto la virtù non é una tua virtù – lo corresse, sorridendo sorniona.

Aegor le cinse i fianchi con un braccio, traendola a sé fino ad avvertire il calore del suo corpo candido al di sotto dell’abito da cerimonia.

- Non sapevo che t’interessassero gli uomini virtuosi, credevo stimassi la passione sopra ogni altra cosa – le sussurrò, la voce roca e l’alito caldo contro il collo candido dell’adorata sorella.

Shiera gli si avvicinò, facendolo fremere d’aspettativa, finchè le loro labbra non furono sul punto di sfiorarsi. Poi deviò la loro direzione, depositando un casto bacio sulla guancia resa ruvida dalla barba in ricrescita. La carezza con cui accompagnò il gesto fu rapida e delicata come solo il tocco di una farfalla avrebbe potuto essere. – Dolce fratello, faresti meglio a tornare nelle tue stanze, sei ubriaco. –

Gesti di miele e parole cariche di veleno. Quella era Shiera, la dualità fatta persona. Diversa da tutte le donne che Aegor avesse mai visto nell’arco dei suoi ventitre anni di vita, al punto da essere capace di umiliarlo quando nessun altro osava farlo. Non aveva mai stimato quelle lady frivole e noiose, che strillavano e scappavano via spaventate alla semplice vista di un po’ di sangue. Le aveva sempre reputate creature fragili, inconsistenti, indegne della sua considerazione.

Ma non Shiera, mai Shiera.

Eppure, per qualche strano scherzo del destino, sua sorella gli preferiva quel patetico mostriciattolo albino di Brynden.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

[552 parole]

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Spazio autrice:

Cortissima OS che ha come protagonisti i miei due Grandi Bastardi preferiti. È stata scritta di getto per un contest alla cui scadenza mancano poche ore, quindi mi scuso se dovesse essere venuta fuori una mezza schifezza. Insomma, come al solito lascio a voi l’ardua sentenza. Alla prossima.

Baci baci,

Fiamma Erin Gaunt

  
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