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Autore: skyewardlover    26/05/2015    2 recensioni
Finale alternativo della seconda stagione.
Ho scritto questa one-shot prima di vedere gli ultimi due episodi della seconda stagione, quindi la storia prende una piega diversa rispetto a come sono andate le cose nel telefilm.
L'esercito degli Sky People e dei Grounders ha combattuto e vinto la prima battaglia, Cage si è rinchiuso nei sotterranei di Mount Weather e minaccia di colpire con una bomba la superficie.
Clarke però non può scappare, Cage ha catturato Bellamy e la nostra Principessa non ha alcuna intenzione di abbandonarlo.
[BELLARKE]
Genere: Drammatico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Bellamy Blake, Clarke Griffin
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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King and Lionheart



Sembra impossibile, ma ce l’abbiamo fatta.

Credevate di essere impenetrabili, che avreste avuto la meglio.
Pensavate che la vostra casa non sarebbe mai stata profanata.

E invece siamo entrati.

I vostri muri sono caduti come castelli fatti di carta, annientati dalla nostra ferocia. Dalla nostra voglia di sopravvivere.

Non ci faremo macellare come bestie, per permettervi di vivere.
Non permetterò mai che alla mia gente venga fatto del male.

La battaglia è durata fino al sorgere del sole, nemmeno i vostri mietitori sono riusciti a fermarci.

Sangue per sangue.

Un grido di battaglia, che nel giro di poco è diventato qualcosa di più.
L’urlo della sopravvivenza.

Ed ora che farete?
Qual è la tua prossima mossa Cage? 
I tuoi guerrieri sono caduti.
Chi è rimasto a proteggerti?

Mi guardo attorno e vedo solo desolazione. 
I corpi dei nostri nemici sono accatastati in massa, ai nostri piedi. 
Le mie mani sono sporche di sangue. Sangue non mio.

Una voce mi risuona nella testa:
I leader devono fare scelte difficili.

Sono sicura che quella frase me l’abbia detta Lexa, ma in realtà la voce che pervade la mia mente è maschile, profonda.

È la voce di Bellamy.

Un urlo di vittoria si alza tra le nostre file di guerrieri.
Lexa sta incitando tutti a godere della riuscita della nostra impresa.

Io però non riesco a gioire della morte di altre persone.
Mi guardo attorno confusa, dove sono i miei amici?

La mia tacita domanda ha subito risposta.

-Clarke!-

Mi volto con il fiato mozzato.

Jasper mi corre incontro e mi abbraccia.
Ricambio il gesto d’affetto e tiro un respiro di sollievo, notando che, oltre la sua spalla, ci sono tutti.
Tutti i quarantaquattro, che ho lasciato, sono vivi.

Sorrido dolcemente a Monty, ma i miei occhi si spostano subito, per scrutare tra la folla.

Dov’è lui?

Guardo terrorizzata Jasper.

-Bellamy?- chiedo con un filo di voce.

Jasper ignora la mia domanda. 
Mi prende per il braccio e prova a trascinarmi via.

-Cage sta radunando i suoi nei sotterranei, vogliono fare saltare i livelli in superficie per sbarazzarsi di noi.-

-Dov’è Bellamy?- chiedo insistentemente.

-Calrke, devi dire a Lexa di ordinare la ritirata. Stanno per farci esplodere tutti!-
Alza la voce Jasper, nei suoi occhi intravedo una scintilla di panico.

-Jasper, rispondi alla mia domanda!- gli ordino, severa, stringendogli forte la mano sul polso. -Dov' è Bellamy?-

Jasper si scambia una veloce occhiata con Monty, ma alla fine si arrende. 
Sa che non mi muoverò di un passo senza una risposta.
-L’hanno preso.- ammette e la voce gli si spezza. -Stavano sigillando le uscite e per darci la possibilità di scappare, si è fatto catturare.-

Sento il panico stringermi il cuore, il respiro mi si blocca in gola.
Ma ricaccio subito indietro la disperazione, devo restare lucida.

-Avvisa Lexa, fai uscire tutti di qui.- dico, la mia voce sembra quella di un automa.

-Clarke, dove vuoi andare?- mi insegue Jasper, mentre io mi allontano velocemente dal gruppo. - Bellamy non vorrebbe che lo facessi. Si è sacrificato per darci una possibilità.- 

Mi fermo. 
Prendo un respiro profondo per poi piombare addosso al mio amico con sguardo truce.

-Se siamo arrivati fin qui è solo grazie a lui, Jasper. Gli dobbiamo tutto e io non ho alcuna intenzione di lasciarlo là sotto a morire.-
Il mio tono non lascia spazio a repliche.

Jasper rimane in silenzio e nemmeno Monty ha il coraggio di intervenire.

-Andate via!- ordino a gran voce e i miei amici non se lo fanno ripetere due volte.

Li guardo allontanarsi, spariscono tra i guerrieri.
Spero solo che Lexa gli dia ascolto.

Mi volto e imbocco il primo tunnel che trovo.
Percorro corridoi vuoti e buoi, procedo a tentoni, senza sapere dove sto andando.

Bellamy dove sei finito?

All’improvviso, il silenzio di quel labirinto viene interrotto da un boato assordante.
Il rumore di un esplosione.
In pochi minuti, i corridoi si riempiono di fumo e l’aria diventa irrespirabile.
Trovo una maschera antigas per terra e la indosso.

-Bellamy!- lo chiamo disperata, anche se so che è tutti inutile.

L’unica risposta che ottengo è l’eco della mia voce.

-Bellamy!-

Però non posso fare a meno di urlare il suo nome, fino a sentire male ai polmoni.

I rumori delle esplosioni in superficie si fanno sempre più forti e il fumo aumenta.
Il terreno trema sotto i miei piedi.

-Scendi fino all’ultimo livello, Clarke.- una voce risuona dagli altoparlanti.
È la voce di Cage, la riconoscerei ovunque.
-Sbrigati o morirai sotto le macerie.- mi incita.

Una nuova scossa mi fa quasi perdere l’equilibrio.
So che è una trappola, ma non ho altra scelta.

Raggiungo le scale e corro più veloce che posso, finché non raggiungo il livello base.
Mi ritrovo una porta proprio di fronte a me e mi ci getto addosso, immediatamente.
La apro per poi richiudermela velocemente alle spalle.
Mi tolgo la maschera e noto, con sollievo, che l’aria è pulita.
Quando guardo diritto davanti a me, però, resto senza fiato.

La stanza è completamente bianca, mi ricorda quella in cui ero stata rinchiusa, la prima volta che sono stata a Mount Weather.
Stavolta, però, non c’è il letto, il tavolo e il quadro di Van Gogh. 

Non c’è nulla.
A parte Bellamy.

Lui è lì, proprio davanti a me. 
È appeso per i polsi, con le mani ammanettate. 
La testa è inclinata in avanti, forse è incosciente.
Gli hanno tolto la maglietta e vedo che il suo petto è pieno di tagli e lividi.
L’hanno torturato.

Dalla mia gola esce un urlo di disperazione, mista alla felicità di rivederlo.

-Bellamy!-

Corro verso di lui, ma mi fermo presto, perché sbatto contro qualcosa.
C’è un vetro che ci divide.
Mi abbatto su di esso con la furia di una tempesta, inizio a prenderlo a pugni e calci, ma niente, non si rompe.
Mi fermo un secondo, Bellamy non si è mosso.

-Bellamy!- grido, le mie mani si scontrano violentemente sul vetro.
-Bellamy, sono qui!- la voce mi si spezza e gli occhi mi diventano lucidi.

Non può finire così, non dopo tutta la strada che abbiamo fatto.
Appoggio la fronte sul vetro freddo, sento le mani bruciare.
Provo un bisogno disumano di sentire la pelle di Bellamy sulla mia, ho bisogno di sentire il suo calore, di sapere che è vivo.

-Bellamy.- stavolta non urlo più. 
È solo un sospiro, che si va a perdere nell’aria, appannando il vetro che mi divide da lui.

-Non può sentirti.- dice una voce alle mie spalle.

-Che cosa gli avete fatto?- chiedo senza voltarmi, non ho bisogno di guardarlo in faccia per sapere che è Cage.

Lui sogghigna, lo sento fare qualche passo in avanti.
-E’ l’ultimo di voi che ci è rimasto, tu che cosa pensi?-

Il trattamento!
Penso immediatamente, spalancando gli occhi.

Mi volto di colpo e fisso diritto negli occhi Cage, sperando che stia bleffando.

-Non preoccuparti, è ancora vivo.- mi rassicura lui, con un sorriso maligno.

-Che cosa vuoi, Cage?- gli chiedo di getto, avvicinandomi.
-Vuoi il midollo? Prendi me, lascialo andare.-

-Il trattamento non è la mia unica preoccupazione.- mi fa notare lui, iniziando a girarmi attorno.

-E allora cosa?-

-Potremmo arrivare ad un accordo.-

-Non stringerò mai un accordo con voi.- rispondo acida.

-Se fossi nella nostra situazione, faresti lo stesso.-

- No, non lo fare mai.- gli sputo in faccia, senza preoccuparmi di nascondere il disprezzo che provo nei suoi confronti.
- Non userei questi metodi disumani per ottenere quello che voglio!-

-Siamo rimasti sulla Terra per decenni. Rinchiusi in questo bunker, senza poter mai uscire.- mi spiega Cage e chissà, forse, nella sua mente questa scusa suona davvero convincente. -La Terra è nostra, ma non possiamo viverci.-

-La Terra non appartiene a nessuno.- affermo, contrariata.
Non c’è giustificazione per quello che stanno facendo.

-Siamo qui da molto più tempo di voi. Meritiamo di poter vivere fuori da questi tunnel!- si impone lui e non so se lo stia dicendo per convincere me o per convincere se stesso.

-Questo non vi dà il permesso di torturare e uccidere.-

-Ne sei proprio sicura?- mi domanda Cage, sibillino.
- Sei un capo anche tu, Clarke. Vuoi davvero farmi credere di non avere mai preso una decisione difficile, che implicasse sacrificare qualcosa per salvare la tua gente?- 

Non rispondo.
La mia mente ritorna alla notte del bombardamento.
Ripenso a me e a Lexa, mentre scappiamo dal campo, lasciando tutta quella gente a morire.
Rivedo gli occhi pieni di delusione di mia madre, lo sguardo di disprezzo di Octavia.
Mi chiedo cosa penserebbe Bellamy di me, se sapesse che cosa ho fatto.

-Vedi, cara, so quanto tieni alla tua gente e si dà il caso che, al momento, quello in vantaggio sia io. – dice sorridente Cage, indicando con un cenno della testa un punto dietro di me.

Mi volto e guardo, per un attimo, il corpo inerme di Bellamy.

-Che cosa vuoi?- chiedo, alla fine, arrendendomi.

-Voglio annientare i Terrestri.- risponde l’altro, come se fosse la cosa più ovvia del mondo. -Aiutami a distruggerli. Una volta eliminati, prometto che la mia gente troverà un metodo alternativo al trattamento, un metodo che non implichi la vostra morte. In cambio, lascerò andare il tuo amichetto.- 

Stringo forte i pugni, conficcandomi le unghie nella pelle.
Non posso farlo.
Non posso fidarmi di Cage, ma non posso nemmeno abbandonare Bellamy.

-Ti lascio qualche minuto per decidere, forse riabbracciare il tuo ragazzo ti farà vedere le cose con chiarezza.- 

Non faccio in tempo ad elaborare il significato della frase di Cage.
Il rumore di un meccanismo che si attiva, attrae la mia attenzione.
Il vetro che mi divide da Bellamy si muove, aprendo un varco.
Prima ancora di riuscire a pensare a cosa fare, le mie gambe hanno già cominciato a correre.

-Bellamy- chiamo insistentemente, quando lo raggiungo.
- Apri gli occhi.- gli alzo il viso, in modo che sia alla stessa altezza del mio.

Vedo le sue palpebre tremare e gli accarezzo dolcemente le guance, cercando di fargli sentire che sono qui con lui.

-Ti prego, Bellamy.-

Ed eccoli, finalmente.
I suoi bellissimi occhi scuri si aprono e incrociano i miei.
Mi si ferma il respiro, mentre una lacrima mi riga il viso.

-Sei viva.- 
Dice lui, in un sussurro, ma un piccolo sorriso gli colora le labbra.

-Sì. – rispondo, tornando finalmente a respirare.
Sorrido anche io e gli occhi mi si riempiono di lacrime.
-Solo grazie a te. – aggiungo, appoggiando la mia fronte sulla sua.

E, solo in quel momento, realizzo quanto davvero mi sia mancato.
Il suono della sua voce, il colore dei suoi occhi, il calore della sua pelle.
È una sensazione talmente bella che quasi mi fa male il cuore.
Mi sembra di essermi ricongiunta ad una parte di me.
Mi sembra di essere, finalmente, tornata a casa.

-Cage vuole stringere un accordo.- gli dico, le mie mani gli sfiorano il collo.
- Ti lascerà andare, se gli dico tutto quello che so sui Terrestri e lo aiuto a distruggerli.-

-Non puoi farlo, Clarke.- mi rimprovera dolcemente, Bellamy.

-Ha detto che troverà un metodo alternativo al trattamento.- insisto io, scuotendo con forza la testa.

So già cosa vuole dirmi Bellamy, so quello che vuole che faccia, ma io non posso farlo.

-Non puoi sottoporre la nostra gente a questa minaccia.- prova a farmi ragionare lui.

-Ma non ho altra scelta.-
La mia voce si spezza per la disperazione.

-Sì che ce l’hai. – 

-No, non voglio lasciarti qui.-
Ti prego, ti scongiuro, non chiedermi di farlo.
Ti ho appena ritrovato.

-Clarke, è la decisione migliore per salvare le persone a cui vogliamo bene.- continua Bellamy, premendo con forza la sua fronte sulla mia, costringendomi a guardarlo negli occhi. -Loro hanno bisogno di te, hanno bisogno dell’alleanza con i Terrestri. Non possiamo fidarci di Cage.-

-Lo so, lo so.- mi ripeto, asciugandomi le lacrime dalle guance.

Sospiro disperata e chiudo gli occhi, perché non riesco a sostenere il suo sguardo.

-Clarke, va tutto bene.- mi consola Bellamy, avvicinando ancora di più i nostri volti, in modo che il suo naso sfiori il mio.
- Devi lasciarmi qui, devi farlo. –

-Bellamy...- provo a ribattere.

-Clarke.- mi interrompe subito lui.

Non rispondo, ci guardiamo in silenzio e quel silenzio vale più di tutte le parole che ci siamo mai detti.

So che questa è la decisione giusta da prendere.
Se c’è una cosa che ho imparato, da quando sono arrivata sulla Terra, è che a volte bisogna sacrificare una persona, per poterne salvare cento.
Però, adesso, quella persona è Bellamy e non riesco a farlo, non voglio farlo.

Mi mordo il labbro inferiore, cercando la forza di dire ciò che non voglio.
La mia mano gli sfiora la guancia.

-Addio, Bellamy.-

-Addio, principessa.- mi saluta lui con l’ironia di sempre, come se non ci stessimo davvero dicendo addio. -E’ stato un onore comandare al tuo fianco.-

Succede tutto nel giro di pochi secondi.
Le mie labbra si muovono frettolosamente. Trovano immediatamente le sue e, finalmente, ci baciamo.
È un bacio disperato, carico di emozione.

Non voglio lasciarlo qui, vorrei che lo capisse e questo è l’unico modo che mi è venuto in mente per dimostrarglielo.

Le mie mani tengono il suo viso premuto con forza sul mio, poi apro leggermente le labbra per poter sentire il sapore della sua bocca.
Bellamy rimane immobile per un secondo, forse è sorpreso da questo mio slancio.
Subito dopo, però, risponde al bacio e ci mette così tanta passione che credo che il cuore stia per scoppiarmi nel petto.
Le nostre labbra non si separano finché il bisogno d’aria non si fa indispensabile.

Comunque, non sono ancora pronta a lasciarlo andare.
Gli avvolgo le braccia attorno al collo e lo stringo forte a me, non voglio che mi veda piangere per l’ennesima volta.
Sento le braccia di Bellamy tentare di muoversi, vorrebbe ricambiare il gesto, ma le manette gli impediscono qualsiasi movimento.
Alla fine, si arrende e preme il viso contro la mia guancia.

Sento un rumore provenire alle mie spalle.
La porta si è aperta e capisco che è tempo di andare.
Prendo un respiro profondo e, prima di allontanarmi per sempre da lui, gli sussurro una cosa all’orecchio.

-Hai rischiato la tua vita per salvarmi, adesso tocca a me.-

Faccio un passo indietro e mi volto, senza guardarlo negli occhi.
Spero di riuscire a farcela.

-Abbiamo un accordo?- mi chiede Cage, che è appena entrato nella stanza, insieme ad un gruppo di guardie.

Stringo con forza i denti.

Ti prego, Bellamy. 
Perdonami.

-Sì.- rispondo con convinzione.

-Clarke?- sento Bellamy che mi chiama, scioccato.

Basta un cenno di Cage e quattro guardie mi hanno già circondata.

Io però faccio un passo indietro.

-Prima rispetta la tua parte.- gli ricordo, con tono minaccioso.

Cage sorride beffardo, ma alla fine annuisce.

-Portatelo in superficie e lasciatelo andare.- comanda alle guardie, indicando Bellamy.

-Clarke, no!- 

L’urlo di Bellamy mi si insinua nella mente, provocandomi una stretta al cuore.

Perdonami, perdonami, perdonami.
Continuo a ripetermi, pregando che un giorno potrà trovare la forza di farlo.

-Portatela via.- ordina Cage e immediatamente sento che le mie braccia vengono afferrate con forza da mani sconosciute, che mi trascinano via.

-Clarke, no!- continua a gridare Bellamy, dimenandosi come un pazzo, mentre le guardie aspettano che mi portino via, prima di liberarlo.

Mi giro un’ultima volta verso di lui, vedo le lacrime che gli rigano il viso, nello stesso modo in cui le mie rigano il mio.

Mi dispiace di averti mentito.

Non ho alcuna intenzione di aiutare Cage, ma era l’unico modo per salvare Bellamy.
E questa è l’unica cosa che mi interessa.
Quello che ne sarà di me ha poca importanza.
Cercherò di sopravvivere ma, se non dovessi farcela, so che almeno lui sarà in salvo.

-Non farlo. Non farlo, ti prego!- mi supplica Bellamy, allo stremo delle forze.

-Mi dispiace.- gli dico, mentre le guardie mi spingono fuori dalla stanza.

Poi la porta si chiude dietro di me e tutto diventa buio.



Angolo autrice: Questa è la mia prima fan fiction Bellarke, spero vi sia piaciuta!
L'idea è nata da una mia carissima amica (grazie mille, mia Bree!) che mi ha raccontato questa sua pazza fantasia e mi ha permesso di renderla "reale".
May we meet again, people!
...possibilmente con i Bellarke canon *-*

Skyewardlover

 

   
 
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