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Autore: eugeal    26/05/2015    0 recensioni
Questa storia è uno spin-off di "A World that Will Not Turn to Ash" e si colloca dopo il finale, quindi leggetela solo dopo l'altra per non rischiare spoiler.
Guy è diventato il Guardiano Notturno al posto di Marian. Queste sono le sue avventure.
Genere: Avventura, Commedia, Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Guy di Gisborne, Marian, Robin Hood, Un po' tutti
Note: AU, Missing Moments, What if? | Avvertimenti: nessuno
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- Questa storia fa parte della serie 'From Ashes'
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Allan bussò alla porta e si preoccupò nel non ricevere alcuna risposta.
Bussò di nuovo, più forte, e alla fine si decise a entrare.
Si avvicinò al letto e osservò Guy: Gisborne era steso su un fianco, perfettamente immobile, tanto che Allan si sentì in dovere di controllare se stesse respirando.
Una volta appurato che Guy era ancora vivo, Allan gli mise una mano sulla spalla e lo scosse, chiamandolo. Dopo qualche secondo, Gisborne si decise ad aprire gli occhi, con un gemito e guardò Allan.
- Cosa vuoi? È successo qualcosa?
- Dimmelo tu. - Rispose Allan. - Che ti prende?
Guy lo fissò, ormai del tutto sveglio.
- Cosa intendi?
Allan scosse la testa, incredulo.
- E me lo chiedi anche? Credevo che fossi morto.
- Perché avrei dovuto esserlo?
- Ma insomma, Giz, di solito sei il primo a uscire di casa, a volte ti precipiti a lavorare a Knighton non appena sorge il sole e invece sei ancora a letto. Stai male?
Guy guardò la luce del sole che filtrava dalla finestra e illuminava la stanza.
- È molto tardi?
Allan spalancò gli occhi.
- Giz, ero venuto a portarti il pranzo e non ti ho trovato. Ho chiesto agli uomini che stavano portando via le macerie di Knighton Hall e mi hanno detto di non averti visto per tutta la mattina.
- Ho dormito così tanto?
- Sei fortunato che Marian stamattina sia uscita presto per andare ad assistere una donna malata a Clun. Se si fosse accorta che eri ancora a letto, penso che avrebbe chiamato un medico per farti visitare. Ma forse dovrei farlo io.
- No, non serve! - Disse Guy, alzandosi a sedere di scatto, per poi piegarsi in avanti con un mugolio di dolore causato dal movimento troppo brusco.
- Insomma, cosa hai?! - Sbottò Allan, iniziando a preoccuparsi sul serio.
- Nulla. Mi fanno solo male le ferite, ma non è nulla di grave, devo essermi stancato troppo, ieri.
Guy si alzò dal letto e fece per infilarsi una camicia, solo per scoprire che faceva fatica a sollevare le braccia senza sentire dolore.
Doveva essere successo quando lui e Robin Hood avevano travolto i soldati dello sceriffo usando una corda tesa tra i loro cavalli: lo strattone ricevuto mentre teneva la fune gli aveva indolenzito i muscoli a tal punto che alla fine Allan era stato costretto ad aiutarlo a vestirsi.
Guy si chiese se anche Robin Hood avesse subito le sue stesse conseguenze.
- Ieri sera stavi benissimo. - Obiettò Allan. - Tu stai nascondendo qualcosa.
- Io? - Chiese Gisborne, cercando di sembrare innocente, ma Allan non si lasciò ingannare.
- Tu. E se me ne sono accorto io, non sperare di poterlo nascondere a Marian. Forse puoi riuscire a tenerle segreto quello che vuoi fare a Knighton, ma se ti dovesse vedere in queste condizioni, capirebbe subito che non stai bene. E se non mi dici cosa ti è successo, lo dirò io stesso a Marian e a lei non potrai tenerlo nascosto.
Guy lo guardò per qualche secondo, poi si arrese con un sorriso divertito.
- Sai tenere un segreto?
- Dovresti saperlo, Giz, ero la tua spia al campo di Robin Hood e poi non ho mai detto a te che Marian era il Guardiano Notturno. - Allan si interruppe e lo guardò. - Beh, ora cosa c'è da ridere?
- Allan, adesso non dovrai dire a Marian che io sono il Guardiano Notturno.
- Cosa?!
Guy sogghignò.
- Ieri sera in effetti stavo bene, poi ieri notte devo aver esagerato un po' durante la mia piccola avventura con Robin e la sua banda. Abbiamo svuotato un deposito di provviste dello sceriffo.
Allan lo guardò, allibito.
- Ti sei alleato con Robin?! Nei panni del Guardiano Notturno?!
Guy gli sorrise.
- L'ultima volta non me l'ero cavata male, no?
Allan pensò al rischio che Guy aveva corso per salvargli la vita in quell'occasione.
- L'ultima volta ti sei quasi fatto ammazzare.
- Ne è valsa la pena, no?
- Io non mi lamento, Giz, ma tu sei matto.
Allan si avviò verso la porta e Guy lo guardò, perplesso.
- Dove vai?
- Tu aspetta qui, io tornerò fra poco. Intanto mangia qualcosa, in quel cesto che ho lasciato vicino alla porta c'è il cibo che ti volevo portare a Knighton. Non ci metterò molto. Nel frattempo potresti chiedere a Thornton di farti preparare un bagno caldo, allevierà un po' il dolore ai muscoli.

Allan prese un pezzo di carne dalla pentola appoggiata accanto al fuoco e lo assaggiò, arricciando il naso nel sentire il sapore insolito della carne cucinata da Much. Decisamente a Locksley si mangiava meglio, pensò, ma rivolse comunque un complimento a Much, poi si voltò a guardare Robin.
- Allora, cosa ti porta qui, Allan? - Chiese il fuorilegge alzando un sopracciglio.
- Potete immaginarlo.
- Gisborne, suppongo. Cosa vuole?
- Lui niente, io sono venuto qui di mia iniziativa per chiedere a Djaq qualcosa per rimetterlo in sesto dopo le vostre avventure notturne.
La ragazza sospirò, un po' preoccupata.
- Come sta? Vuoi che venga a Locksley?
Allan scosse la testa.
- Nah, niente di serio, è solo piuttosto dolorante. L'ho visto in condizioni peggiori, però potrebbe essere utile qualche medicina per farlo sentire un po' meglio ed evitare che Marian se ne accorga.
Djaq gli consegnò un sacchetto di erbe e una boccetta.
- Queste servono a fare l'infuso che gli avevo già dato per le ferite alla schiena, l'unguento invece andrà bene per i muscoli delle spalle e delle braccia.
- Come fai a sapere che gli fanno male? - Chiese Allan, stupito.
La ragazza alzò gli occhi al cielo con un breve sospiro.
- Perché stamattina ho dovuto curare Robin per lo stesso motivo. Sarebbero stati più furbi a legare quella corda alla sella invece di tenerla in mano.

Guy socchiuse gli occhi mentre Allan gli massaggiava le spalle.
Le medicine di Djaq e il bagno caldo avevano alleviato molto il dolore, però adesso aveva di nuovo sonno.
- Va meglio? - Chiese Allan e Guy annuì.
- Sì, ti ringrazio.
- Allora rimetti la camicia e cerca di sembrare in salute, ormai Marian dovrebbe rientrare a momenti.
- Non dirle nulla.
Allan gli lanciò uno sguardo curioso.
- Hai intenzione di farlo di nuovo, vero?
- Sì.
- E lo terrai nascosto a Marian.
- Già. Si preoccuperebbe inutilmente.
Allan lo fissò, scettico. Forse Gisborne voleva davvero evitare che la ragazza stesse in ansia per lui, ma la luce divertita nel suo sguardo rivelava che quella non era l'unica ragione: Marian gli aveva tenuto nascosto per anni il segreto dell'identità del Guardiano Notturno e ora Guy voleva prendersi una piccola rivincita.
- Allora suppongo che ti servirà un complice. Qualcuno disposto a coprirti ogni volta che deciderai di sgattaiolare fuori in piena notte per andare a rischiare la pelle insieme a Robin Hood. Qualcuno che sappia mentire meglio di te. Qualcuno pronto a curare le tue ferite ogni volta che tornerai a casa ridotto a brandelli. Giusto?
Guy gli sorrise.
- Penso che tu abbia ragione. Conosci qualcuno che possa essere adatto a questo compito?
Allan sogghignò.
- Direi proprio di sì.
   
 
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