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Autore: MissStreghetta    26/05/2015    1 recensioni
Ormai erano passati circa due anni da quando si erano sposati. Se lo ricordavano ancora quel giorno: tutta quella gente, i fiori, la cerimonia nel giardino di casa Weasley, il suo vestito da sposa e la faccia di Ron nel vederla avvicinarsi all’altare, la musica e il ricordo del loro primo bacio, ad Hogwarts nella notte in cui temevano di non vedersi mai più.
Genere: Fluff, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Hermione Granger, Ron Weasley | Coppie: Ron/Hermione
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace
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Nota dell'autore:
Una breve storia sulla mia coppia preferita scritta qualche anno fa ispirata dall'atmosfera natalizia. Ho trovato abbastanza impegnativo affrontare alcuni discorsi visto i non riferimenti della Rowling nella saga. Avrei piacere che commentiate e mi diceste cosa ne pensate veramente. Grazie

Sorprese di Natale
 
Quando quella mattina si svegliò, si accorse che si tenevano ancora per mano. Si alzò senza fare rumore e lo guardò: stava dormendo. Scese in cucina. Era una fredda mattina di novembre, fuori nevicava: Natale era alle porte. Mentre preparava la colazione si sentì cingere dolcemente la vita da dietro. “Ron! Che spavento! Non stavi dormendo?”. “Facevo finta. Volevo sentire i tuoi passi mentre scendevi le scale”. Hermione sorrise e lo baciò.
Ormai erano passati circa due anni da quando si erano sposati. Se lo ricordavano ancora quel giorno: tutta quella gente, i fiori, la cerimonia nel giardino di casa Weasley, il suo vestito da sposa e la faccia di Ron nel vederla avvicinarsi all’altare, la musica e il ricordo del loro primo bacio, ad Hogwarts nella notte in cui temevano di non vedersi mai più.
“Stanotte è stato bellissimo”-riprese Ron quando si staccarono, accarezzando una guancia della ragazza, diventata rossa. “Dai… Ron! Fammi finire di preparare le uova, altrimenti si fa tardi. Dobbiamo ancora andare a comprare tutti i regali di Natale”.
La giornata la passarono a Diagon Alley tra una pausa al Ghirigoro, dove Hermione non rinunciò a un corposo quantitativo di regali per se stessa, e una nel negozio di accessori per il Quidditch, in cui Ron passò un paio d’ore buone ad ammirare il nuovo modello di scopa superveloce. Alla fine, comunque, avevano comprato tutti i regali, solo, pensò Hermione, mancava quello per suo marito. Ma non poteva farlo in quel momento, doveva pensarci bene. Ci sarebbe andata appena avesse potuto, quando Ron era a lavoro.
 
I giorni passavano molto velocemente, mancava solo una settimana a Natale. A casa avevano fatto l’albero, una sera, mentre il camino scoppiettava e la radio mandava le carole natalizie. Ron faceva levitare le palline stando seduto sul divano, agitando pigramente il braccio, Hermione preferiva appenderle con le sue mani. Il puntale, però, l’avevano messo insieme: un angelo che suonava “Jingle bells” appena loro si avvicinavano. “Sembra quasi magia! Non credevo i babbani fossero capaci di questo”. “Ron, quante cose non sai dei babbani”, fece Hermione sghignazzando.
 Era qualche giorno che si sentiva strana: come se le sfuggisse qualcosa, come se avesse un dubbio ma non sapesse su cosa. Intanto il tempo passava e lei non aveva ancora trovato un regalo, nonostante avesse girato molti negozi e passato nottate intere sveglia. Avevano praticamente tutto ciò che potessero desiderare, non erano ricchissimi, ma quello che importava era volersi bene ed essere felici. Eppure mancava qualcosa…
Hermione trovò il pezzo mancante del puzzle in uno dei tanti pomeriggi spesi in giro per i paesi babbani e non a cercare idee. Passeggiando accanto a un negozio di giocattoli per piccoli maghi e streghe si rese conto che forse il regalo l’aveva già trovato.
Arrivò la vigilia di Natale. Una forte pioggia aveva sciolto la neve lasciando nel cortile un terreno molle e grigiastro. Avevano deciso di trascorrere da soli la festa per una volta. Una giornata tranquilla, qualche partita agli scacchi dei maghi, cena romantica e scambio dei regali sotto l’albero, abbracciati. E tutto andò secondo i piani. Dopo una cena al lume di candela preparata con tanta cura da Hermione, trascorsero la serata a ricordare tutti i Natali passati, sfogliando allegramente vecchi album di fotografie animate, e scattarono altre istantanee per immortalare anche quel giorno e aggiungerle su una nuova pagina, dove la ragazza aveva scritto con la sua solita elegante calligrafia “24 dicembre 2005”.
Arrivò la mezzanotte e una serie di gufi recanti auguri di Natale si presentarono alla finestra. Dopo aver risposto a tutti, finalmente poterono scambiarsi i regali. Ron con un “Accio regalo” fece planare delicatamente un pacco davanti a loro, accucciati sotto una coperta. “Buon Natale, tesoro”, disse sorridendo Ron, mentre Hermione apriva con curiosità lo scatolone che conteneva il suo regalo. Ne fece capolino da dentro un musetto rossastro e dolce e un tenero “miao”. “Oh, Ron! Che bello che è! Grazie! Pensavo non ti piacessero i gatti…”. “Beh, non tutti, ma questo mi ha colpito fin dall’inizio”.
Rimasero un po’ a giocare col cucciolo in silenzio. Ron sembrava in attesa, Hermione iniziava ad essere un po’ tesa. Poi raccolse tutto il coraggio che aveva e disse: “Ho girato tanto per trovare un regalo adatto a te, ma non sono riuscita a trovare nulla – il ragazzo abbassò lo sguardo – poi però ho avuto un’illuminazione”. Ron rialzò gli occhi, non capiva, era curioso. “Il mio regalo lo avrai fra nove mesi: sono incinta!”, esclamò Hermione. Il marito per poco non perse i sensi e cadde dal divano per lo stupore. La donna cercò  di riportarlo in sé, un po’ preoccupata dalla sua reazione. “Insomma Ron, di’ qualcosa!”. Il ragazzo rimase fermo per un po’, mentre il gattino grattava la coperta con le sue unghiette, poi riuscì a parlare: “Scusa, era una cosa inaspettata, mi hai sorpreso veramente. Sono contentissimo, amore mio, è il più bel regalo che potessi farmi. Cavolo, diventerò papà!”. Il volto del ragazzo si illuminò, poi strinse forte a sé la moglie, pensando già a tutte le cose che avrebbe insegnato a suo figlio, mentre fuori riprese a nevicare.
   
 
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