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Autore: MissStreghetta    26/05/2015    1 recensioni
I pomeriggi d’estate a casa Weasley non erano mai tutti uguali.
Una breve one shot che descrive uno spaccato di vita di casa Weasley.
Genere: Fluff, Sentimentale, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Hermione Granger, Hugo Weasley, Ron Weasley, Rose Weasley | Coppie: Ron/Hermione
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace
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Nota dell'autore:
Questa è una delle mie primissime, se non proprio la prima one shot, a tema Harry Potter
che ho scritto. Risale al 2008 quando la sottoscritta aveva solo quindici anni, dunque siate clementi con i commenti :D 

Un pomeriggio a casa Weasley
 
I pomeriggi  d’estate a casa Weasley non erano mai tutti uguali.
Sulla piccola villetta che Ron era riuscito a comprare con tanti sacrifici batteva un forte e caldo sole di luglio; i vetri della casa lasciavano penetrare quell’afa che faceva soffocare chi fosse rimasto troppo a lungo al chiuso.
Hermione, che era fuori in giardino, rientrò in casa tutta rossa per il sole che aveva preso annaffiando le piante, ormai quasi del tutto rinsecchite per l’aridità di quel periodo. Si sedette sul divano e subito la sua primogenita, Rose, le corse incontro. Rose voleva spiegazioni su alcuni compiti che doveva fare per le vacanze. Rose, che aveva appena frequentato il primo anno a Hogwarts, era stata smistata a Corvonero, per la sua intelligenza, ereditata dalla madre.
“Mamma!!Mamma, ti prego puoi aiutarmi? Devo fare i compiti di Storia della Magia!”-disse la piccola.
Eh si, Rose aveva un solo punto debole: Storia della Magia. “E’ noiosa!”- si giustificò appena tornò a casa dalla scuola per le vacanze.
Hermione le spiegò l’argomento che avrebbe dovuto studiare e la aiutò a scrivere la pergamena che poi avrebbe dovuto consegnare al professor Ruf. “Grazie mamma!”- disse la bambina un’ora dopo. E se ne andò di sopra.
Intanto nel silenzio del pomeriggio, nella quiete estiva, si udì uno schiocco che proveniva dal giardino. Hermione si affacciò dalla finestra e vide Ron che si era Materializzato appena fuori dal cancello. Dopo poco eccolo che apriva la porta… Hermione lo colse di sorpresa e lo baciò; Ron preso alla sprovvista lasciò cadere la sua valigetta ventiquattr’ore e la sollevò da terra. Quel bacio gli ricordò il loro primo bacio, circa venti anni prima, in un momento di debolezza dovuto alla situazione pericolosa che c’era a Hogwarts.
I due furono interrotti da Hugo che correva giù dalle scale per andare a salutare il padre.
“Papà!Papà! Sei tornato!”. Ron lo abbracciò e gli diede un bacio sulla fronte. “Guarda cosa ti ho portato!”- disse l’uomo prendendo dalla valigetta un piccolo oggetto – “questo è un anello che fa diventare colorato chi lo indossa, me lo ha dato zio George, è una sua nuova invenzione!”-. Il bimbo lo provò subito e diventò tutto blu, se lo sfilò e ritornò come prima. “Grazie papà! E’ troppo forte! Vado a farlo vedere a Ro!”.
Così Ron potè sedersi un po’ sul divano accanto alla moglie. “Allora cara, ci sono novità?”
“No, nulla di nuovo, è stata una giornata piuttosto tranquilla”- rispose sorridendo.
Un leggero tonfo venne dalla finestra: un gufo stava fuori, era andato a sbattere contro il vetro e ora bussava impaziente per entrare. Ron corse subito ad aprire, sfilò il messaggio dalla zampa del gufo e quello volò subito via.
L’uomo si sedette e aprì la pergamena, era del cognato Harry e diceva:
 
Cari Ron e Hermione,
come state? Scusate se non sono passato di persona per dirvelo, ma mi capirete se vi dico che ci sono troppi impegni ormai. Non vi preoccupate, non è niente di importante o urgente, ma ci tenevo a farvelo sapere.
E’ un invito al mio compleanno, il 31 come sapete, quindi tra tre giorni qui a casa mia. Siete invitati tutti e se tu, Hermione, vuoi puoi portare i tuoi genitori. Ron, i tuoi già li ha invitati Ginny. Per favore non portate niente, abbiamo già tutto. Dovrebbe venire anche George se ce la fa con il lavoro, ormai è sempre più impegnato al negozio, dovrebbe intrattenere i bambini, lo adorano tutti…
Beh, allora penso che ci vedremo direttamente fra tre giorni, non so se invece Ginny vuole passare prima.
Un bacione a voi  e ai bambini
Harry e Ginny
 
Ron finì di leggere la lettera e passò il foglio alla moglie che lo lesse velocemente e disse:
“E’ vero! Me l’ero quasi dimenticato che fra poco è il compleanno di Harry!”-.
Ron le rispose che anche lui se lo era dimenticato e che sarebbero dovuti andare a comprare un regalo il giorno seguente.
Hermione così si alzò dal divano e scrisse un promemoria che appese nella cucina. Guardò l’orologio a pendolo e si accorse che ormai erano le 7.00 di sera, avrebbe già dovuto iniziare a preparare la cena.
Ron intanto era salito nella camera di Hugo per giocare un po’ con lui. La sua cameretta era piccolina, con un letto in un angolo e i giocattoli che gli regalava lo zio George sparsi qua e là per la stanza; le pareti erano piene zeppe dei posters della sua squadra di Quidditch, I Cannoni di Chudley, la squadra che tifava pure il padre.
Il bambino stava seduto vicino al tavolino, intento a fare qualcosa che il padre non riusciva a vedere poiché era di spalle, così gli domandò: “Hugo, cosa fai?”-. “Oh, ciao papà! Stavo solo scrivendo una lettera a Lily Luna…”- rispose il piccolo. Ron allora si ricordò che non l’aveva ancora detto ai figli così: “Ah, capito. Sai, fra tre giorni è il compleanno di zio Harry, andremo a festeggiare e così la vedrai!”-. “Si lo so”- disse Hugo - “me lo ricordavo… Le sto chiedendo anche cosa potremmo regalare allo zio!”-. “Bella idea! Così magari risponde entro domani, dato che avevamo già in programma di andare a Diagon Alley, chè è il mio giorno libero”- concluse Ron.
 I due rimasero a scrivere quella lettera e poi la spedirono subito, Harry e Ginny abitavano vicini, non sarebbe dovuta arrivare troppo  tardi.
Quindi rimasero a provare alcuni giochi e poi si unì a loro anche Rose. Ma dopo poco le loro fantasie furono interrotte dalla voce della mamma che diceva che era pronta la cena. Così i tre, soprattutto Ron, si risvegliarono da quel piacevole momento di libertà e infantilità e scesero le scale per andare nella cucina dove Hermione li aspettava con il grembiule addosso e i piatti fumanti sulla tavola di ciliegio.
   
 
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