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Autore: Rinalamisteriosa    26/05/2015    2 recensioni
Ad Asahina Yuusuke si era stretto il cuore nel petto.
Era una cosa più forte di lui: ogni volta che vedeva piangere la figlia, che la sentiva singhiozzare, doveva fare qualcosa, non poteva restare indifferente a guardare.
Senza pronunciare una sola parola – ne avevano già spese fin troppe discutendo fra loro – abbracciò la tredicenne, che protestò finché non si arrese, mormorando “scusa” a denti stretti.

[Short future-fic | Accennino implicito Yuusuke/Ema e presenza di un OC]
- Scritta per il quarto turno del contest “A tutto fluff!” indetto da Eireen_23 sul forum di EFP -
Genere: Fluff, Sentimentale, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Azusa Asashina, Sorpresa, Yuusuke Asashina
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Non è difficile diventar padre; essere un padre, questo è difficile.

[Wilhelm Busch]

 

 

 

 

 

 

Ad Asahina Yuusuke si era stretto il cuore nel petto.

Era una cosa più forte di lui: ogni volta che vedeva piangere la figlia, che la sentiva singhiozzare, doveva fare qualcosa, non poteva restare indifferente a guardare.

Senza pronunciare una sola parola – ne avevano già spese fin troppe discutendo fra loro – abbracciò la tredicenne, che protestò finché non si arrese, mormorando “scusa” a denti stretti.

 

 

 

«Vedo che alla fine si è addormentata…» osservò con discrezione Azusa al suo ingresso in camera.

Stavano entrambi sopra un divano in pelle e Yumiko si era appisolata con la testa poggiata sulle gambe dell’uomo dai capelli rossi, che le accarezzava lentamente e dolcemente i capelli ramati mentre fissava assorto il soffitto.

Girata di fianco, teneva le braccia piegate ad angolo e mostrava un’espressione beata e rilassata, come se avesse ormai rimosso il litigio del giorno ormai passato.

Avevano avuto un’accesa discussione, da un lato la ragazzina aveva insistito per andarsene in discoteca con un’amica più grande, dall’altro il padre era rimasto fermo e irremovibile nella prudente decisione di non farla uscire in piena notte per un capriccio simile.

«Mi domando da chi abbia preso: di sicuro non da sua madre…» disse, compiaciuto e nostalgico allo stesso tempo. «Alla sua età Ema era diversa».

«Questo perché ti assomiglia più di quanto sembri. Vedrai che quando sarà il momento, capirà che l’hai fatto unicamente per il suo bene…» lo rassicurò il fratello maggiore.

Del resto quei due erano tsundere, dotati a modo loro di una personalità testarda, ribelle, vivace e poco incline a svelare i propri sentimenti agli altri.

Sorgevano spesso dei contrasti istintivi tra Yuusuke e la nipote.

Sia padre che figlia puntavano ad avere ragione l’uno sull’altra e finivano inevitabilmente nell’intricato labirinto del confronto generazionale, tanto che andare d’accordo risultava sempre più difficile.

«Sai, Azu… Ci sono momenti in cui vorrei ammazzarla, ma ammazzerei chiunque per difenderla*», dichiarò, perché nel profondo l’irrequieta e capricciosa Yumiko rimaneva pur sempre la sua bambina da educare, il suo tesoro da custodire, la sua principessa da proteggere.

Ricordava bene quella piccola peste che non stava un attimo ferma e che combinava disastri con i suoi cugini, facendo scherzi e dispetti a destra e a sinistra.

La stessa Yumiko che, dopo una marachella, lo sorprendeva gridando “ti voglio tanto bene, papà!”, perché sapeva come farsi perdonare.

La stessa che si rifiutava di fare qualcosa se non c’era da divertirsi e che a scuola si impegnava poco.

Quella stessa Yumiko che stava crescendo grande e bella, che un giorno avrebbe dovuto lasciare andare, mettendo da parte l’autorità paterna di vietarle le uscite che non lo convincevano e lo preoccupavano.

«Yumi-chan… Ti chiedo scusa anch’io…» sussurrò sotto l’approvazione silenziosa di Azusa, accompagnando la frase con un bacino sulla fronte della figlia.

Nessuna lite li avrebbe separati, al massimo si allontanavano per qualche ora, però poi finivano per riconciliarsi. Sempre.

Perché, per quanto simili, avevano bisogno l’uno dell’altra.

 

 

 

«Ah, Azusa? Puoi farmi il favore di non dire quello che hai visto a Tsubaki?»

«Non dirmi cosa, Yuucchan?»

 

 

 

 

 

 

 

_________

*citazione obbligatoria, tratta dal film Una scatenata dozzina.

 

 

 

Disclaimer: I personaggi citati non mi appartengono e non ho scritto a scopo di lucro.

Per quanto riguarda Yumiko Asahina, mi serviva un’amabile rompiscatole in modo da rispettare appieno il tema del quarto turno e ho dovuto inventarmela xD però è stato piacevole!

 

NoteFlashfic ambientata nel futuro, questa è una scenetta che ho immaginato io, niente spoiler! XD

Non guardo l’anime da un bel pezzo, quindi spero di non aver fatto male con la caratterizzazione, Yuusuke comunque è giustificato dal fatto che sono trascorsi più di dieci anni e quindi penso sia normale che come uomo sia maturato ^^

È vero che è uno tsundere, ma ha anche un lato protettivo ben nascosto che secondo me viene fuori quando si tratta di Ema (e in questo caso anche della figlia *-* spero non vi dispiaccia l’accennino implicito alla coppia!)

Ho voluto concludere in un certo modo il momento padre-figlia per metterci un pizzico di comicità che non guasta mai xD spero di averli resi bene, anche se in 505 parole non è stato facile descriverli a tutto tondo, sicuramente qualcosa mi è sfuggito ^^’

Grazie per aver letto! =)

 

Rinalamisteriosa

 

 

 

Ps: Rimane soltanto un turno e poi potrò esultare meglio per aver vinto la mia sfida personale (scrivere su cinque fandom diversi per ogni turno del contest). Yattaaaa! ^O^

 

 

  
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