Our Shining Future

Mercoledì, l'unico giorno della settimana in cui agli atleti della squadra di nuoto veniva data la giornata libera e, per alcuni di loro, giornata libera significava passare più tempo con la propria famiglia.
C'era Isamu che non vedeva l'ora di riabbracciare suo figlio; c'era Soma che adorava gli abbracci dei suoi fratellini e sorelline e c'era anche Haruka che sapeva quanto potesse essere difficile per Rin, nelle sue condizioni, farsi un viaggio da Iwatobi fino a Osaka, subire l'umiliazione di farsi vedere dai suoi ex-compagni di squadra, deprimersi pensando a cosa aveva perduto a causa della sua intersessualità non sterile e tutto questo per cosa? Solo per passare un giorno insieme.
Haruka lo capiva e così non si faceva troppe illusioni se nemmeno oggi l'avrebbe visto.
“Manca solo una settimana e poi potrò stare insieme a voi tutti i giorni, Rin.” sul suo volto imperturbabile apparve un sorriso.

Quando insieme agli altri entrò nell'androne dell'albergo fu sorpreso di vedere di fronte a lui, seduto su una panca, Rin che lo salutava agitando la mano.
Il riflesso del sole sulla finestra alle sue spalle gli dava un aspetto etereo, sotto al borsalino nero mostrava lo stesso sorriso che da bambino l'aveva fatto innamorare, la t-shirt lunga bianca metteva leggermente in risalto la sua pancia di otto mesi e i jeans un po' larghi che gli aveva regalato appena la pancia iniziò a farsi più evidente lo rendevano perfetto. Assolutamente perfetto.
«My shining...» sussurrò Haruka con una strana luce negli occhi. Senza una parola, si allontanò dal gruppo dei suoi colleghi, dirigendosi come in una trance estatica verso il suo squalo sirena.

Appena lo ebbe davanti Rin si alzò con un po' di fatica e lo abbracciò. Restarono alcuni minuti per poi dividersi piano, la sensazione di pace e calore provata prima permeava l'aria attorno a loro due come la scia di un delicato profumo.
Haruka aiutò Rin a sedersi, lo vide spostare dall'altro lato la sua borsa così da permettergli di sederglisi accanto. Haruka non era un tipo da effusioni soprattutto in pubblico ma aveva imparato, quanto Rin fosse sì un tipo romantico ma stando insieme non aveva bisogno di scene da film. Le attenzioni di Haruka erano già le sue scene da film con effetto bokeh .

Haruka allungò un braccio attorno alle sue spalle, Rin appoggiò la testa sulla sua spalla e docile si lasciò accarezzare i capelli.
«Pensavo non saresti venuto. Cos'è che ti ha fatto cambiare idea?»
«Un bambino» rispose Rin accarezzandosi la pancia. Il suo Sakura gli aveva appena dato un kick.
«Il nostro?» gli domandò Haruka appoggiando la mano sopra la sua.
Rin fece cenno di no.
«Mentre ero a Iwatobi ho incontrato un mio fan. Diceva che ero un grande e che se volevo potevo tornare a nuotare e che quando sarei diventato troppo vecchio mio figlio mi sarebbe succeduto sul tetto del mondo come nuovo re squalo. Be', ne aveva dette di cose senza senso ma sai, mi ha detto anche una cosa che mi ha fatto riflettere. Vuoi sapere qual è?
"Anche se cambia la corrente, non smettere di andare avanti. Sennò lo squalo muore", ha aggiunto.
E sai una cosa Haru?» Rin puntò uno sguardo deciso verso di lui.
«Andrò avanti. Non voglio morire.»