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Autore: Kagome 95    26/05/2015    0 recensioni
Forse una delle poche FF su Kagome/Sesshomaru, spero solo che vi piaccia.
Nessuna anticipazione mi dispiace.
Chi scrive è una ragazza( anche se non sembrerà ma )comunque. Spero che vi piaccia e una buona lettura a tutti.
P.S.: Questa è prima la FF che scrivo qui! ( ho anche scritto un altri sito come InuyashaPortal il quale è chiuso tempo fà purtroppo ) Scusate ma come sapete si migliora piano piano.
Pubblicata nel lontano 22/03/13 nel 2016, a distanza di 3 anni finalmente approda con la sua stesura definitiva e il suo finale. Arrivederci By Eriet (Kagome 95)
Genere: Drammatico, Erotico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Inuyasha, Kagome, Nuovo personaggio, Sesshoumaru | Coppie: Kagome/Sesshoumaru, Miroku/Sango
Note: Lime, Missing Moments, What if? | Avvertimenti: Contenuti forti, Triangolo, Violenza
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I Love You...even Now.

Author: Eriet (Kagome 95 )


Chapter 19:  La luna 





___


 



La luna si alzò su nel cielo. Poggiata sulle ginocchia dello youkai, vi trovai la testolina argentata del mio piccino. Si era proprio scatenano quel giorno. Nel mondo dei sogni, Yoshiro, strinse quella pelliccia bianca come per paura che potesse scappar via. Sesshomaru distaccato guardò da tutt'altra parte. Silenziosamente mi avvicinai.
“ perdonalo” presi mio figlio imbraccio senza riuscire a farlo staccare da quell' affare lanoso.
“ non devi” disse nel silenzio della capanna il demonio. Mancai solo un paio di minuti per pulire le scodelle. Kaede e Rin erano già dentro i loro futon. Sango e Miroku, accovacciati vicino al fuoco, ronfavano con i loro piccoli tesori tra le braccia. Sicuramente tentarono di stare svegli ma si erano addormentati pesantemente. Infondo era troppo tardi per tornare a casa loro. Infine Inuyasha, seduto vicino alla porta di ingresso, mi diede l’impressione che dormisse anche lui.
“ ti ringrazio per essere rimasto” misi il piccolo nel lettino fatto di stoffa che avevo preparato poco prima. Accarezzando la fronte di Yoshiro vidi quella maledetta luna blu identica a quella di Sesshomaru. Cadde pesantemente il silenzio e mille domande mi trafissero la mente tra cui il perché lui fosse ancora lì. Non mi diede alcuna risposta ed il cuore iniziò a battermi sempre più forte pensando che forse fosse rimasto per .. N-noi... “ Se-Sesshomaru” pronunciai il suo nome qualche istante prima che si alzasse in piedi. Non abbi il coraggio di vedere il suo viso, fu come rivivere un incubo. “ t-tu..” cercai di dire ma quel demonio mi aveva già dato le spalle. Il mio cuore si fermò. Sesshomaru scostò la stuoia che faceva da porta. Mi alzai e non seppi che fare. Una parte di me pregò che non se ne andasse, che dicesse il mio nome di modo di parlare io e lui fuori dalla case per la situazione.. L'altra però cadde nella paura e sperò che se ne andasse via per sempre, che non avrei avuto nulla da dargli se non che lo odiassi con tutta me stessa!
“ Notte” soffiò infine uscendo. Un unica e semplice parola, il demonio fece cadere la stuoia dietro le sue spalle.
‘ aspetta’ pensai correndo versò l’uscita. Delle lacrime inondarono i miei occhi. “ Sesshomaru” lo chiamai nuovamente ma ormai quel demone maledetto era scomparso… Mi pentii di quello che desiderai. Quello che mi tormentava era sapere se lui sapesse di capito d'essere il padre di Yoshiro. Non sopportavo quella situazione.
“Kagome…” Inuyasha mi poggiò una mano sulla spalla ma preda del mio dolore mi nascosi sul petto e piansi liberando la frustrazione chi accumulò quei 3 anni di angoscia. Senza neanche rifletterci il povero ragazzo mi strinse a se. Avrei potuto continuare a mentire a me stessa ma la verità fu uno ed una sola: una ragazzina stupida e infatuata di un mezzo-demone era stata messa incinta del fratello demoniaco di quest’ultimo. Questi erano i fatti. Che amassi o meno Inuyasha non aveva più importanza. Che mi fossi fatta usare da quel mostro di Sesshomaru che sfruttò la mia attrazione nei suoi confronti, era irrilevante. Per quel demone fui solo un passatempo con il quale gli era scappato un figlio mezzo-sangue. Ma allora perché giocarsi di me? Perché guardarmi con i suoi occhi diabolicamente profondi? Perché difendermi? Perché stare alle mie bugie? Perché accontentare mio figlio? Queste erano le domande che mi tormentavano. Sapevo di non meritarmi tutto questo… era una punizione troppo crudele anche per una lurida puttana come me. D'un tratto Yoshi uscii dalla casupola assonnato spezzando quel fiume di dolore e disperazione. Talmente mi sono persi tra i miei pensieri che nemmeno notai che fosse sorta l'alba nel piccolo villaggio. Asciugandomi gli occhi sperai solo che il cucciolo non si accorgesse di cose fosse successo a sua madre.
" mamma" si stropicciò gli occhietti l'angioletto " dov'è signore?" Chiese avvicinandosi a me preoccupato.
" è andato via" tornai dentro così che lui non potesse vedere il mio viso. Non doveva vedermi in quello stato così pietoso.
“ M-Mamma..” mi seguì timoroso l'amore mio. Non potevo dare altro dolore a mio figlio, era ingiusto. Così con uno sforzo disumano cancellai tutto e mi feci dipingere sul volto un sorriso.
" aveva sicuramente qualcosa di importante da fare tesoro.. non ti preoccupare “ recitai quella parte maledetta per il suo bene “presto o tardi ritornerà a far visita a te e Rin" Presi le robe da lavare ostentando un sorriso.
" si mammina.." rispose non convinto delle mie parole.
" ehi! cos'è questa faccia?" sussurrai, prendendo il suo bel visetto tra le mani lo portai al mio ridendo “ non essere triste , vedi che lui è un principe" mi fissò Yoshiro confuso "e ha molte cose da sbrigare" gli rammentai da brava maestrina facendogli un occhiolino. Lui meritava solo la serenità.
" vero!" disse entusiasta ricordando quel piccolo dettaglio.
" si si" gli accarezzai la testolina vedendolo così felice.
" castello!" esclamò con occhioni luccicanti.
" shhh" lo zitti prendendogli la sua piccola manina “ gli altri ancora dormo” gli spiegai sotto voce uscendo dalla capanna. “ e adesso andiamo a lavare i vestiti” diedi la bacinella ad Inuyasha che riluttante la prese. Silenziosamente ci seguii abbastanza infastidito.
“ CASTELLO!” urlò infine Yoshi più felice che mai. Era inutile combattere o mentire. Immergendo le robe in acqua vidi quei due cercare di aiutarmi. Erano a qualche metro da me che stava provando a sciacquare un fazzoletto. Anche se spaventato dal finire in acqua riuscii a lavare il pezzetto di stoffa incolore. Yoshiro stava crescendo e voleva bene a suo padre incondizionatamente dal fatto che lo sapesse o meno. Inuyasha alla sua sinistra cercò di fargli capire come si faceva ma ovviamente gli screzi fra i due non ebbero fine. In quei momenti credetti che il mio tesoro avesse prese le parte peggiore dei suoi genitori. Con la faccia imbronciata per non aver usato subito il sapone arrossì per imbarazzo. Era così tenero avvolte. Quando risi e si voltò verso di me, nuovamente il viso di Sesshomaru mi venne alla mente. Non avevo ancora idea di come comportarmi ma mentire mi sembrò la cosa più giusta.
" caro, ha ragione Inuyasha" gli spiegai avvicinandomi a loro.
" mamma, principe!" si alzò tirandomi la gonna. " dove è castello signore?" insistette il povero piccolo.
" i-io" cercai di dire ma non seppi cosa rispondergli, io non sapevo nulla di suo padre.
"mamma, mamma, mamma" ripeté ancora ed ancora urlando. Il mio povero cuore si sgretolò in mille pezzi. Io davvero conoscevo poco e nulla sul quell'essere maligno. " mamma, mamma , mamma, ..." continuò quella voce a martellarmi il cervello.
" Basta!" urlò di colpo Inuyasha alzandosi. " Lasciala stare" esclamò non potendone più." Lei non sa nulla di quel mostro!" gli ringhiò contro perdendo le staffe. Era quella la verità purtroppo, io davvero non conoscevo nulla di suo fratello.
" non è vero!" ripose il mio cucciolo furibondo senza staccarsi da me.
" invece è la verità" furono furono faccia faccia. I due mezzi-demoni serrarono le loro zanne tra le ringhia sommesse. " quello è un essere malvagio, Stupido idiota" continuò senza darmi ascolto.
" Tu cattivo! " rispose poggiando la sua fronte contro la sua senza timore " signore buono!" lo difese a spada tratta.
" ahahahah, buono?" rise di gusto Inuyasha rialzandosi.
" Inuyasha, basta." mi chinai abbracciando mio figlio pieno di rabbia. " tu non hai idea di quanto sia cattivo" raccontò con quegli occhi privi di luce " e quante orrende cose ha fatto" quel ghigno maledetto mi fece tornare alla mente la gente uccise quel demonio nel corso degli anni. Delle vite che aveva spezzato senza alcun motivo e il sangue che scorreva tra le sue mani come un fiume in piena.
" basta.." supplicai sentendomi morire.
" E' solo un mostro" proseguì trafiggendomi con le sue parole la mia anima. " Non prova sentimenti " mi rivenne in mentre quella notte maledetta. " Lui prova solo odio" la testa iniziò a bruciarmi. " e disgusto verso la vita stessa" strinsi a me Yoshiro sperando di scacciare quelle immagine dalla mia testa.
' Basta' supplicai rivivendo il dolore e la vergogna che patii.
" ti sta solo usando" disse la voce di Inuyasha. Rivivendo quella scena disgustosa sentii le mie grida rimbombarono nella mia psiche diabolica.
'Sesshomaru stava ridendo.' vidi quel mostro ghignare divertito vicino al mio collo ' la sua era una vendetta' gli occhi di quel mostro privi di sentimento mi fece raggelare.
" bugia!" La voce di Yoshiro intervenne bloccando tutto quella matassa di ricordi. " bugia!!" urlò mentre glo occhi di quel fantoccio furono celati sotto la frangia argentata del demonio." signore, buono!" insistette mentre rammentai quella mano stretta nella mia. Incredula non capii che stesse succedendo nella mia mente. Io e lo Youkai , sì, eravamo ancora una cosa sola però... " tu sei cattivo!" sentii mio figlio accusare Inuyasha. " Signore bene me!" lo sentii gridare a gran voce. Con timore, dentro quel ricordo, avvicinai la mia mano al viso del padre di mio figlio. " bene Rin!" quando lo sfiorai Sesshomaru poggiò la sua mano sulla mia delicatamente. " bene zii!!" mi sentii avvampare e anche nel viso di quel mostro dai lunghi capelli argentei vidi un leggero rossore. " bene Mamma!!!!" Tuonò il mio angelo.
" Kagome.." aveva detto quella notte guardandomi con occhi colmi di una strana luce. La sua mano destra stringeva la mia e la sinistra era poggiata sulla mia mano ferma della sua guancia appenna arrossita. Dicendo il mio nome spinse contro di me quella notte per poi donarmi il figlio che tanto amavo e che avrei protetto per il resto della mia esistenza .
'Yoshi aveva ragione ?' Chiesi a me stessa incredula.

   
 
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