Storie originali > Favola
Ricorda la storia  |      
Autore: Stella_Del_Mattino    27/05/2015    1 recensioni
Unico viveva nella barriera corallina con la stella Marina e molti pesci rossi a lui simili, ma lui aveva qualcosa di speciale: non era completamente rosso e sulla sua pinna destra spiccava una voglia gialla.
Un giorno, però, nella barriera arrivò un gruppo di pesci arcobaleno e tra loro Unico notò subito Omilia...
Genere: Generale, Satirico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
- Questa storia fa parte della serie 'Le fiabe di Stella'
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Unico e Omilia
Un tempo, in fondo al mare, c’era un pesce rosso di nome Unico. Viveva nella barriera corallina con tanti suoi simili, ma lui aveva qualcosa di speciale: non era completamente rosso. Sulla sua pinna destra, infatti, campeggiava una bella macchia gialla, dalla forma tondeggiante. Questa voglia inusuale era guardata con sospetto dagli altri pesci, che preferivano evitare Unico, e soltanto Marina, la stella che abitava sotto la roccia bucherellata davanti alla barriera, non ci faceva caso. Anzi, a lei la macchia gialla piaceva.
« Con quella posso riconoscerti ovunque » diceva spesso, con aria caparbia, e le sue parole riuscivano sempre a strappare un sorriso a Unico: con lei si sentiva comunque diverso, ma non solo.  
Un giorno, però, accadde qualcosa di inaspettato: nella barriera avanzò una schiera di pesci arcobaleno, giunti fin lì perché un barile di petrolio aveva  inquinato la loro dimora. Tra loro Unico scorse una graziosa pesciolina. I colori delle sue squame erano vivaci, perfetti, non una linea era fuori posto, le branchie erano adorabili, eleganti e... Un altro pesce rosso si era già avvicinato a lei. Era Hybris, Unico lo avrebbe riconosciuto persino a un chilometro di distanza, che si pavoneggiava nelle sue pinne muscolose e nel manto più rosso di tutta la barriera.
Passarono le settimane e Unico fece di tutto per essere notato da Omilia, la nuova arrivata, ma i suoi sforzi furono vani: lei non gli riservava altro che sguardi superbi e frequentava solo Hybris e i suoi amici perfettamente rossi. Il loro gruppo per Unico era chiuso e lui non ci impiegò molto a capire quale fosse la causa di ciò: la sua macchia gialla. Si decise così a liberarsene una volta per tutte e una sera, utilizzando una roccia porosa e rossa e un intruglio di alghe, anch’esse rosse, sfregò, colorò, sfregò e ancora colorò, finché l’antica voglia non fu praticamente sparita. La mattina successiva, Unico si fece coraggio e si avvicinò a Omilia. Stavolta nessuno lo additò, per la prima volta non fu respinto né deriso, però non ottenne ugualmente le attenzioni che sperava di ricevere. Omilia stava con lui come con Hybris e con gli altri. Era uno dei tanti, non più diverso, però, di fatto, solo.  Allora, quella sera stessa, tornò da Marina, con la quale non aveva più passato del tempo dall’arrivo dei pesci arcobaleno, ma lei lo accolse con insolita freddezza.
« Marina, sono Unico, non mi riconosci? » le chiese.
La stella rivolse un’occhiata fugace alla sua pinna destra, poi arricciò il naso e commentò stizzita:
« Non prendermi in giro, tu di Unico non hai proprio niente. »


NdA: Sperando che l'etimologia sia giusta almeno a grandi linee (non studio greco antico e mi sono dovuta affidare a Internet) ... dal greco Hybris = tracotanza e Omilia = società. Questo dovrebbe aiutarvi a comprendere meglio il significato della favola :)
Ps: la frase finale ha un doppio significato.

 Stella.  

 
  
Leggi le 1 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Favola / Vai alla pagina dell'autore: Stella_Del_Mattino