Erano ormai passati anni dalle vicissitudini che vedevano come protagonista il piccolo Edogawa ed era finalmente riuscito a tornare alla sua età naturale, così come Sherry. Era una serata normale in cui i due amici si erano ritrovati per parlare del più e del meno. Erano seduti sul divano a guardare la TV quando un rumore ruppe quel silenzio contornato da voci di giornalisti intenti a narrare i fatti accaduti durante la giornata.
-Cosa è stato?- chiese Ai
-Ehm…scusami ma ho fame- Rispose Shinichi con una voce più innocente del solito
Miyano incrociò le braccia e non riuscì a trattenere un sorrisetto, anche se assomigliava più a un ghigno a dir la verità.
-Se hai fame mangia-
-Si, ma Ran non mi ha preparato niente-
-Cucina allora-
-Ehm…-
Il giovane detective abbassò la testa e una goccia di sudore gli scese sulla guancia.
-Che hai?- Chiese la ragazza dai capelli ramati
-Beh…la cucina non è il mio forte-
-Tu…non sai cucinare?- chiese iniziando a ridere
Era una di quelle poche volte che rideva, anzi, era la prima volta che rideva così di gusto. Il ragazzo solo ora si rendeva conto di quanto ammirasse quel sorriso, così unico, uno di quei sorrisi che solo a guardarli ti migliorano la giornata. Aveva subito capito che da quel momento in poi non avrebbe più potuto farne a meno.
“E così bella. Ma cosa vado a pensare? E solo una mia amica. Anche se questa sensazione...”
Shiho aveva smesso di ridere e guardava il bambino tenersi la pancia.
-Dai, seguimi- Disse lei dirigendosi verso la cucina.
-Sai cosa è questo posto?-
-Ho detto che non so cucinare, non che ho problemi mentali-
-Era solo per sapere il tuo livello di conoscenza. Cosa ti piacerebbe mangiare?-
-Mmm…sushi?-
-Bene cucineremo qualcosa di italiano, la pizza. Prendi farina, sugo, mozzarella, olio, sale, lievito e un po’ d’ acqua-
Shinichi aveva aperto la maggior parte dei cassetti per trovare gli ingredienti, ma non li aveva trovati
-Mi dispiace, ma non c’è nulla-
-Vorrà dire che andremo a fare la spesa-
I due amici uscirono di casa, ma nel tragitto casa-supermercato Kudo chiese una cosa strana
-Posso tenerti la mano?-
La bella scienziata lo guardò stranita
-Perché?-
-Perché quando si attraversano le strade così affollate e sempre bene tenersi per mano-
-Non abbiamo più 10 anni-
Il ragazzo gliela strinse leggermente. Provò un brivido lungo la schiena
“Perché le ho chiesto una cosa del genere? E cosa era quella sensazione? Non l’ avevo mai provata”
Arrivarono nel negozio e presero un carrello. Girarono per il supermercato fermandosi a diversi scaffali. Ad un certo punto il ragazzo fissò prima Sherry, poi il carrello
-Ho un idea …salta su-
-Cosa? Sei impazzito? Te lo ripeto per l'ultima volta: non abbiamo 10 anni-
Shinichi prese di peso la ragazza che si dimenava pur di non essere messa in un carrello all'età di 19 anni. Fortunatamente erano in una corsia del tutto vuota, altrimenti sarebbero sembrati due tipi abbastanza...strani
-Io spingo e tu dirigi- Disse quell'ormai quasi uomo, ma che, in presenza della sua amica si trasformava in Conan. Un bambino vivace, ma loquace.
-Detta da te questa frase ha un doppio senso, pervertito che non sei altro-
Il carrello iniziò a muoversi sempre più veloce, fino a raggiungere una velocità impressionante
-Fermati stupido!!-
Si fermò di colpo e la donna guardò infuriata l'ex conducente -IDIOTA. CI SAREMMO POTUTI SCHIANTARE!- -Ma non è accaduto. Sono un ottimo guidatore di carrelli- Disse lui con orgoglio. La ragazza lo ignorò e prese dallo scaffale una scatola che conteneva tutto ciò che era necessario per preparare una pizza. Tornarono a casa e si misero i grembiuli per non sporcarsi. Shiho iniziò a impastare la pasta
-Dai, non vorrai farmi fare tutto da sola. Impasta qua-
Shinichi si avvicinò e iniziò a modellare l’ impasto, perse per un secondo la concentrazione e lanciò gran parte della farina in faccia alla signorina. Iniziò a ridere
-Sembri un fantasma- Disse continuando a ridere
-Ora te lo faccio vedere io il fantasma-
Prese ciò che restava nella confezione di frumento e la tirò al ragazzo
-Ecco così siamo pari-
Kudo prese la bottiglia di salsa e gliela versò sui capelli
-Ecco il mostro uscito dall’inferno-
-Sei morto Shinichi!-
Gli saltò addosso e si trovarono l’ uno a pochi centimetri dall’altro: i loro respiri si amalgamavano creando una composizione dolcissima. Si guardarono per qualche secondo. Lui si avvicinò alle sue labbra e la baciò. La ragazza sgranò gli occhi ma poi li chiuse facendosi prendere dal momento. Per molti anni aveva sognato di essergli così vicino ed ora il suo sogno si era realizzato. Però lei si staccò improvvisamente
-Cosa vuol dire?- Chiese lei quasi sussurrando
-Io ti amo, voglio stare con te per sempre. Non potrei vivere senza di te-
-E Ran?-
-Credevo di amarla ma era solo amore fraterno. Il vero amore lo provo per te-
Lei abbassò la testa e una lacrima le rigò la guancia
-Ehy…perché piangi?-
-Non sai da quanto tempo le mie orecchie desideravano sentire queste parole, ma non potevo dirtelo e ogni volta che qualcuno mi chiedeva cosa ne pensavo di te dicevo che eri come l’estate*. Gli altri pensavano fosse una critica,invece voleva dire che mi riscaldi. E non potevo dirti quello che provavo perché sapevo che il tuo cuore apparteneva solo a Ran. Soffrivo molto quando mi chiedevi di fare quegli antidoti per stare con lei, ma sapevo di non poterci fare niente. Dopo un po’ credevo di provare solo amicizia per te, ma dopo il tuo gesto ho capito che non ho mai smesso di amarti-
Il ragazzo era a bocca aperta e anche lui aveva abbassato la testa
-Sono stato uno stupido, ho fatto soffrire l’unica persona che veramente contava per me. Scusami Shiho-
Si alzarono e guardarono il casino che avevano fatto
-Mi sa che è meglio andare al ristorante-
Disse il ragazzo ridendo
-Già, andiamo a prepararci-
La ragazza entrò in camera sua e guardò il suo armadio: c’era un vestito che le aveva regalato Ayumi, ma che non aveva mai indossato un po’ perché non ne aveva mai avuto l occasione un po’ perché non era nel suo stile. Era un tubino rosso con le spalline in swaroski . Davvero un esemplare unico. Uscì dalla stanza e già c’era l'amante ad aspettarla a bocca aperta
-Wow. Sei bellissima-
-Anche tu sei guardabile-
Vestiva uno smoking nero classico che ricordava vagamente i suoi usuali abiti quando era solo un bambino di 6 anni. Uscirono di casa e Shinichi accolse delicatamente tra la sua mano quella della giovane donna che, però, in un primo momento ritrasse per poi lasciarsi andare. La sua vita l'aveva resa diffidente verso il mondo umano, ma sapeva che poteva fidarsi di quel ragazzo che l'aveva anche salvata dalle grinfie degli uomini in nero. Camminarono fianco a fianco fino a giungere al ristorante. Si accomodarono nell'unico tavolo libero aspettando il cameriere che arrivò di lì a poco.
-Cosa desiderate?-
-Per la signorina risotto ai funghi con un po’ di tartufo nero e per me…mi porti la stessa cosa. Da bere dell’ acqua frizzante-
-Arriva subito-
Miyano lo osservava stranita
-Come sai i miei gusti?-
-Intuito, mon chèri- rispose facendole l'occhiolino
Dopo circa 10 minuti passò di lì un'altra cameriera del locale che incrociò per caso lo sguardo del ragazzo
-Shinichi-kun, che ci fai qui? E soprattutto cosa ci fai con lei?-chiese una Ran col viso contratto in un espressione di gelosia e addosso la divisa del locale
-Ne parliamo domani- rispose il ragazzo. Aveva veramente bisogno di dirle come erano cambiati i suoi sentimenti nel corso degli anni, ma quello non era ne il momento, ne il luogo adatto [ND. Il prof.Oak mi ha leggermente traumatizzata ;-;]
-SEI UN UOMO MORTO, SHINICHI!-
I commensali si erano tutti voltati in seguito all'aumento del tono della voce della ragazza che, subito dopo essersene accorta, arrossì scusandosi e tornando in cucina per l'imbarazzo
-Kudo, non voglio rovinare il vostro rapporto. Torna con lei, dopo tutto ti ha aspettato anni. Non si merita un trattamento simile- Disse Shiho spostando le mani dal tavolo per far posare il piatto che intanto era arrivato
Il ragazzo non rispose e iniziò a mangiare silenziosamente. Dopo tutto la sua compagna non aveva tutti i torti, aveva visto molte volte la figlia del detective Goro piangere per la sua mancanza. E ricorda benissimo anche ciò che provava nel vederla così. Dopo tutto sarebbe rimasta un'amica fantastica, ma nulla di più. Senza quasi accorgersene, preso dai pensieri, smise di mangiare e rimase a fissare il piatto. Solo la sensazione di qualcosa di caldo e vellutato sulla sua mano lo fece risvegliare da quella specie di trans confusionale: era la mano di Shiho
-Non ci pensare. Dormici su e sicuramente domani avrai le idee più chiare. Se entri in crisi per una cosa così semplice non meriti di essere definito un grande detective. Vero, Conan?- Chiese la ragazza sorridendo. Shinichi fece lo stesso e si goderono il resto della serata in tranquillità. Tornati a casa, la ragazza andò in camera sua, ma una mano la bloccò
-Non credi che potremmo anche dormire assieme?- chiese il ragazzo
-Pervertito come al solito, eh?- chiese la giovane donna seguendolo in camera
Si sdraiarono sul letto e il ragazzo iniziò ad amarla teneramente, dato che era la prima volta per lei. Dopo aver finito Shinichi la guardò, lei ormai si era addormentata.
-Ti amo, Shiho-La baciò per poi addormentarsi anche lui