27/05/2015
2 recensioniFandom: Supernatural
Personaggi: Sam, Castiel
Words: 497
Genere: Introspettivo.
Rating: Verde
Note: Scritta per il drabble event del 23 Maggio 2015 con il prompt: "Sam&Castiel, Sam introduce Cas al genere fantascientifico"
Bobby
russa di punto in bianco. È così improvviso che
per poco Sam non cade dalla sedia, portandosi dietro tutti e tre i
libri che sta leggendo.
La stanza è stranamente tranquilla: Dean dorme sul divano, un libro piegato aperto sullo stomaco e una bottiglia sul pavimento. Bobby è seduto alla sua scrivania, ma la testa è china sul petto e gli occhi ben chiusi sono nascosti dal cappello.
Gli unici che stanno ancora cercando una soluzione al loro piccolo problema apocalittico sono lui e Castiel.
Accanto alla testa dell'angelo una pila di libri si erige imponente: Castiel sa leggere tanto veloce come solo Sam, Dean e Bobby insieme potrebbero fare, ecco perchè Sam è sorpreso di vederlo fermo alla stessa pagina che stava leggendo dieci minuti fa.
Ha gli occhi rossi e stanchi, un po' come lui: hanno bisogno di una pausa.
«Andiamo, Cass.»
Castiel alza gli occhi confuso.
«Voglio farti vedere una cosa, vieni.»
Lo fa sedere a terra di fronte al divano dove Dean sta dormendo, poi si avvicina al televisore e inizia a rovistare tra le videocassette sparse lì vicino.
Castiel inclina la testa da un lato.
«Cosa stai facendo?»
«Scelgo un film.»
L'angelo guarda dubbioso i libri ancora aperti sul tavolo e vuole protestare.
Sa che gli esseri umani si stancano facilmente e hanno bisogno di fare cose come dormire e mangiare, è qualcosa che Dean continua a ripetergli ogni volta che lo chiama nel bel mezzo della notte.
Castiel è diverso, però.
Castiel può lavorare più a lungo, può farlo fino a quando è necessario.
Non ha bisogno di dormire.
Non ha bisogno di mangiare.
Castiel non è umano.
«Ritorno al futuro, sono sicuro che ti piacerà.»
Sam inserisce la cassetta nel videoregistratore e si siede accanto a lui.
«Sam...»
«È solo per un po', Cass. Solo per un po'.»
Sembra tanto una preghiera che Castiel decide di ascoltarla.
Iniziano a guardare il film e tutto sembra procedere per il meglio, almeno fino a quando Castiel non si sente in dovere di puntualizzare l'assurdità delle cose che stanno vedendo.
«Una macchina non può viaggiare nel tempo, Sam.»
«Un fulmine non è abbastanza potente, Sam.»
«Se fossero successe tutte queste cose, il flusso temporale sarebbe ormai distrutto, Sam.»
Sam lascia cadere esasperato la testa all'indietro, mentre Dean borbotta qualcosa, infastidito dal rumore.
Avrebbe dovuto aspettarselo quando ha deciso di introdurre Castiel al mondo della fantascienza.
Nonostante tutto, però, non se ne pente e per quanto ci provi non riesce a smettere di sorridere.
Chiude gli occhi e si lascia cullare dalla voce dell'altro.
«Sam... Sam?»
Quando Castiel si volta a guardarlo, Sam è profondamente addormentato.
Lancia un'occhiata al tavolo e alla pila di libri che ancora devono leggere e poi guarda i tre occupanti della stanza.
È la prima volta che li vede così rilassati.
È la prima volta che Castiel sente qualcosa di diverso dal peso del mondo sulle spalle.
Forse Sam ha ragione, forse l'Apocalisse può aspettare ancora un po'.
La stanza è stranamente tranquilla: Dean dorme sul divano, un libro piegato aperto sullo stomaco e una bottiglia sul pavimento. Bobby è seduto alla sua scrivania, ma la testa è china sul petto e gli occhi ben chiusi sono nascosti dal cappello.
Gli unici che stanno ancora cercando una soluzione al loro piccolo problema apocalittico sono lui e Castiel.
Accanto alla testa dell'angelo una pila di libri si erige imponente: Castiel sa leggere tanto veloce come solo Sam, Dean e Bobby insieme potrebbero fare, ecco perchè Sam è sorpreso di vederlo fermo alla stessa pagina che stava leggendo dieci minuti fa.
Ha gli occhi rossi e stanchi, un po' come lui: hanno bisogno di una pausa.
«Andiamo, Cass.»
Castiel alza gli occhi confuso.
«Voglio farti vedere una cosa, vieni.»
Lo fa sedere a terra di fronte al divano dove Dean sta dormendo, poi si avvicina al televisore e inizia a rovistare tra le videocassette sparse lì vicino.
Castiel inclina la testa da un lato.
«Cosa stai facendo?»
«Scelgo un film.»
L'angelo guarda dubbioso i libri ancora aperti sul tavolo e vuole protestare.
Sa che gli esseri umani si stancano facilmente e hanno bisogno di fare cose come dormire e mangiare, è qualcosa che Dean continua a ripetergli ogni volta che lo chiama nel bel mezzo della notte.
Castiel è diverso, però.
Castiel può lavorare più a lungo, può farlo fino a quando è necessario.
Non ha bisogno di dormire.
Non ha bisogno di mangiare.
Castiel non è umano.
«Ritorno al futuro, sono sicuro che ti piacerà.»
Sam inserisce la cassetta nel videoregistratore e si siede accanto a lui.
«Sam...»
«È solo per un po', Cass. Solo per un po'.»
Sembra tanto una preghiera che Castiel decide di ascoltarla.
Iniziano a guardare il film e tutto sembra procedere per il meglio, almeno fino a quando Castiel non si sente in dovere di puntualizzare l'assurdità delle cose che stanno vedendo.
«Una macchina non può viaggiare nel tempo, Sam.»
«Un fulmine non è abbastanza potente, Sam.»
«Se fossero successe tutte queste cose, il flusso temporale sarebbe ormai distrutto, Sam.»
Sam lascia cadere esasperato la testa all'indietro, mentre Dean borbotta qualcosa, infastidito dal rumore.
Avrebbe dovuto aspettarselo quando ha deciso di introdurre Castiel al mondo della fantascienza.
Nonostante tutto, però, non se ne pente e per quanto ci provi non riesce a smettere di sorridere.
Chiude gli occhi e si lascia cullare dalla voce dell'altro.
«Sam... Sam?»
Quando Castiel si volta a guardarlo, Sam è profondamente addormentato.
Lancia un'occhiata al tavolo e alla pila di libri che ancora devono leggere e poi guarda i tre occupanti della stanza.
È la prima volta che li vede così rilassati.
È la prima volta che Castiel sente qualcosa di diverso dal peso del mondo sulle spalle.
Forse Sam ha ragione, forse l'Apocalisse può aspettare ancora un po'.