Kiss Cam
«Ed eccomi qui» si
annunciò Logan con una bibita in mano, mentre si sedeva vicino a Quinn.
La ragazza gli sorrise candidamente.
«È l’ora!»
esclamò, eccitata, Lola.
I ragazzi la osservarono interrogativi.
Non riuscivano a comprendere per quale motivo la giovane aspirante attrice
fosse così entusiasta durante l’intervallo, più di quanto
non lo fosse stata durante il primo tempo della partita.
Era fremente, in attesa di qualcosa.
Ma, per i ragazzi, non doveva accadere nulla di speciale in quel lasso di
tempo.
«Dimmi: non sei venuta
perché ti interessa davvero il
basket, vero?» le domandò Vince, ormai arreso all’evidenza
che la sua fidanzata non fosse una particolare sostenitrice della sua squadra
preferita e fan dello sport in generale.
Era curioso di vedere cosa Lola si
sarebbe inventata.
«Sono venuta per passare un
po’ di tempo con te!» gli rivelò, con un largo sorriso a
illuminarle il viso.
«E per la Kiss
Cam!» s’intromise nella conversazione Zoey.
Lola era troppo trepidante anche solo
per rivolgere un’occhiataccia all’amica.
«La cosa?»
Michael formulò la domanda che
era stampata sui volti di tutti i ragazzi.
Nessuna delle ragazze ebbe il tempo
di rispondere, perché nello stadio si librò l’annuncio
dell’inizio del “gioco”; la telecamera entrò subito
all’attacco inquadrando due giovani ignari, tra la folla.
Appena si resero conto di essere sul
grande schermo, si guardarono negli occhi e si scambiarono un bacio veloce.
«Non ci posso credere! Tu
aspettavi solo questo momento!» commentò Michael, incredulo.
Sapeva che Lola era particolare, ma
non pensava fino al punto di andare a una partita di basket, solo per essere
ripresa dalla “telecamera dei baci” e poter baciare Vince.
Non aveva senso, almeno per Michael.
Insomma, era una cosa che poteva fare benissimo senza quel patetico pretesto.
Chi capiva cosa frullasse a volte in
testa alle ragazze era davvero un genio!
«Aspetta» si voltò
alla sua sinistra per specchiarsi negli occhi di Lisa «non è che,
per caso, anche tu ti sei aggregata per lo stesso motivo?»
Quella domanda gli sembrava
più che lecita, ma Lisa non la pensava allo stesso modo. Gli
rifilò un leggero pugno sulla spalla, contrariata.
Come poteva crederla così
superficiale? Certo se li avessero inquadrati, non ci avrebbe pensato due volte
a sottostare alle regole del gioco, ma questo non significava che fosse la
ragione principale per cui aveva accettato il suo invito.
«Ahi!» disse Michael,
massaggiandosi la spalla sinistra «Ho capito. Scusa.»
Quel simpatico siparietto fece
sorridere gli amici.
Anche Quinn lo trovò
divertente, nonostante una piccola parte della propria mente realizzò il
reale pericolo che la Kiss Cam
portava con sé.
Che cosa avrebbe fatto, se si fosse concentrata
su di lei e su Logan? E lui, cosa ne pensava? Non aveva fiutato
l’imminente e inevitabile catastrofe?
Nel caso avessero deciso di stare al
gioco, il loro segreto sarebbe rimasto al sicuro oppure sarebbe stato svelato?
Cercò gli occhi di Logan e lo
trovò tranquillo. Le rivolse un sorriso rassicurante e lei si
ritrovò a ricambiare, più serena.
La telecamera avrebbe potuto
benissimo ignorarli, in fondo quante probabilità c’erano che si
focalizzasse proprio su loro due fra tutte le coppie presenti in platea?
Che sciocca era stata a preoccuparsi
per un’eventualità altamente improbabile!
I primi del loro gruppo a cadere
nella trappola furono Zoey e James, che si
scambiarono un dolce sorriso prima di unirsi in un tenero bacio.
«Uffi!»
Lola espresse così la sua insoddisfazione.
Quinn, invece, era sollevata; la
telecamera non si sarebbe soffermata più sul loro gruppo, avrebbe
cercato le sue vittime altrove, per il dispiacere di Lola.
Ma dovette rivalutare le sue
conclusioni, perché pochi secondi dopo la Kiss
Cam inquadrò Michael e Lisa, che non ci
pensarono due volte, accettando le regole del gioco.
Lola era sempre più
infastidita e Vince cercava di consolarla.
Male che andava, le avrebbe dato lo
stesso un bacio, senza che glielo imponesse una stupida telecamera.
Quinn era abbastanza sicura che
quella dannata telecamera non facesse più scherzi del genere: insomma
aveva già inquadrato due coppie su quattro, contravvenendo i suoi
calcoli.
Si rilassò non appena si
avvide che la telecamera si era concentrata sulla parte opposta del pubblico.
Era salva, tirò un sospiro di
sollievo.
Logan la osservò di sottecchi,
non gli era sfuggito quel sospiro sollevato e si domandò cosa la
preoccupasse così tanto.
Lui non avrebbe esitato nemmeno un
secondo; se fosse toccato a loro, l’avrebbe baciata senza tanti problemi
infischiandosene delle conseguenze, con quelle avrebbe fatto i conti
successivamente.
Era sicuro: quella era una scusa
perfetta per baciare la sua ragazza in pubblico. E poi, a forza di vedere le
coppiette scambiarsi tenere effusioni, aveva una gran voglia di assaporare le
sue labbra e il fatto che continuasse a mordicchiarsele non lo aiutava affatto
a tenersi a freno.
«Quinn, tutto bene?» le
domandò, gentile.
«Sì,
perché?»
Rimase spiazzata; come Logan avesse
fatto a capire che c’era effettivamente qualcosa che non andava, la stupì. Ancora una volta, si
sorprese della sua sensibilità, che non si sarebbe mai nemmeno
lontanamente immaginata negli anni scorsi, non fino al fatto della panchina.
Era in momenti come quelli che
avrebbe voluto urlare al mondo che anche due persone così diverse e
improbabili funzionavano insieme e quell’attimo ne era un esempio
lampante.
Per un istante fugace,
l’assalì anche il terrore nel constatare quanto fosse un libro aperto
per lui, quanto la capisse e la sapesse leggere dentro.
Era consapevole che dipendeva, non
solo dall’attrazione degli opposti, ma soprattutto dal riuscire a
mantenere segreta la loro relazione; diventava, perciò, di vitale
importanza comprendersi con un semplice sguardo.
Il ragazzo aprì la bocca per
replicare, ma la voce di Lola glielo impedì.
«Ehi ragazzi! Siete sullo
schermo!»
Entrambi voltarono la testa in
direzione del grande monitor per appurare la veridicità
dell’affermazione dell’amica.
Una volta che tornarono a guardarsi
l’un l’altra, Logan ghignò e Quinn seppe che aveva preso una
decisione; si augurò solo che non portasse troppi guai.
«Pensky…»
sottointese il suo invito.
Quinn annegò nei suoi occhi,
dimenticandosi così di tutte quelle domande che l’avevano turbata
pochi minuti prima, e si lasciò guidare dall’istinto.
Senza staccare gli occhi l’uno
dall’altra, si avvicinarono lentamente, così come era accaduto su
quella panchina, fino a far incontrare le loro labbra, mentre le mani raggiungevano
il viso dell’altro in una tenera carezza.
All’inizio fu un tocco leggero,
poi approfondirono il bacio, lasciando che le labbra si assaggiassero le une
con le altre.
Persi nel vortice delle loro
emozioni, si estraniarono dal mondo circostante e si scordarono di trovarsi
allo stadio con i loro amici e soprattutto visti da tutti.
Impegnati com’erano, non
udirono levarsi un coro di “Aww” e non
notarono le facce scioccate e disgustate dei loro amici, non si resero nemmeno
conto che la telecamera aveva cambiato soggetto, offrendo loro un po’ di
privacy.
«Ehm» tentò Lola
«potete anche smettere, ora.»
La ragazza si meravigliò di
aver trovato la voce, nonostante l’enorme ribrezzo, per far smettere
quella follia: era inguardabile e nauseante; lesse gli stessi sentimenti anche
sui volti degli altri.
«Oh»
s’imbarazzò Quinn.
«Giusto» Logan
realizzò la situazione e comprese finalmente la gravità del suo
gesto; non gli sembrò più una buona idea, ma ormai il danno era
compiuto.
Si separarono e tornarono a sedersi
composti, con il viso in fiamme che guardava diritto davanti a sé.
Quinn sentì lo sguardo
indagatore di Lola che la infastidiva oltre ogni dire. Ne era certa, presto
l’avrebbe assillata per farsi spiegare la ragione delle sue azioni e lei
non poteva dirle la verità.
Doveva ideare al più presto
una scusa plausibile che la convincesse, non voleva che per il resto dei suoi
giorni la tormentasse riguardo all’accaduto. Zoey
era meno invadente, le avrebbe rivolto qualche domanda, ma non l’avrebbe
stressata come solo Lola sapeva fare.
Finalmente non percepì
più gli occhi di Lola su di sé, perché divenne una
partecipante al gioco, come tanto aveva desiderato.
Così, con naturalezza, si
concentrò sul suo fidanzato e al bacio che si diedero.
Per una volta, Quinn fu grata alla Kiss Cam.
Tutto sembrò tornare alla
normalità, quando incominciò il secondo tempo.
***
«Quinn, cos’era
quello?» esclamò una Lola contrariata.
Avevano appena varcato la soglia
della stanza 101, al ritorno dallo stadio, e Quinn non desiderava altro che un
po’ di relax, ma si armò di tanta pazienza, perché sapeva
che l’avrebbe aspettata una lunga e faticosa conversazione.
«Ma niente. Ho guardato male
quel tizio, perché mi ha spinto. Non è stato affatto un gesto
carino.»
«Non mi riferisco a quello. Ma
prima.»
Era così oltraggiata che non
riusciva nemmeno a dirlo a parole.
«A cosa, esattamente?» le
domandò Quinn, già stanca.
«Al bacio. Con Logan»
fece una smorfia, disgustata al solo pensiero.
Anche Zoey,
che fino a quel momento era rimasta in silenzio, dimostrò il suo
dissenso con un’espressione schifata.
Quinn attese che Lola iniziasse il
suo interrogatorio.
«Quinn! Come hai potuto?»
Sembrava offesa e Quinn non riusciva
a capire veramente il perché, nemmeno l’avesse dovuto baciare
lei.
In realtà conosceva bene i
pensieri delle amiche e non più di qualche mese prima si trovava
d’accordo con loro, ma ora le cose erano cambiate.
«Sì! Non lo capisco nemmeno io» Zoey diede man forte a Lola.
«Ma ragazze, state
esagerando»cercò di farle ragionare lei.
«No. Ora ci dici cosa ti
è saltato in mente per fare una cosa del genere» le ordinò,
autoritaria, Lola Martinez.
Zoey le si affiancò, curiosa di
sentire la risposta dell’amica scienziata.
«Cosa avrei dovuto fare?»
vide che Lola era pronta a dire la sua, quando continuò il suo discorso
«la telecamera ci ha inquadrati e abbiamo seguito le regole. Fine.»
Era esausta e seccata, non vedeva
l’ora che quella tortura avesse termine, ma sapeva che non sarebbe stato così
facile persuadere Lola e, a quanto le sembrava, anche Zoey
era particolarmente battagliera.
«È solo un bacio. Nulla
più.»
E con questa affermazione
decretò chiusa la questione.
«Solo un bacio!»
Lola non mollava.
«Non era esattamente solo un bacio» confermò Zoey. Lola, al suo fianco, annuì vigorosamente con
la testa.
«Era un bacio particolarmente
sentito. Da entrambe le parti» continuò Zoey,
che non sembrava convinta, perché dirlo a voce alta risultava
tremendamente assurdo e sbagliato. Inverosimile.
«Come hai fatto a baciare Logan
Reese» quella di Lola era una mezza domanda e
una mezza esclamazione; era incredula e nauseata.
«Ho chiuso gli occhi e ho
immaginato che ci fosse qualcun altro» mentì la ragazza,
sentendosi male nel farlo.
Questa rivelazione, però,
riuscì a calmare le compagne di stanza.
«Io non credo di potercela fare
nemmeno così» se ne uscì Lola.
«Ma Logan sa baciare
bene» lo difese Quinn. Era stufa di ascoltare solo offese in direzione
del ragazzo: era vero che aveva molti difetti, ma aveva anche alcuni pregi, che
mostrava solo in rare occasioni in
particolare in sua compagnia; aveva pur sempre una reputazione da difendere.
«Quinn!» esclamarono Lola e Zoey, all’unisono, rimproverando l’amica.
«Cosa?»
Non l’avesse mai detto! Le due
amiche la guardarono come se avesse avuto qualcosa di terribilmente strano e
raccapricciante, come se qualche sua Quinnvenzione le
avesse modificato il colore della pelle o le fosse spuntata qualche verruca sul
corpo oppure avesse avuto due teste o anomalie simili.
«È un fatto. Non si
può negare» e, mentre lo diceva, notò come Zoey e Lola non condividessero la sua constatazione
«ma questo non significa che mi possa piacere Logan. Insomma, è un
totale idiota.»
Zoey e Lola sorrisero; ora sì, che
riconoscevano la loro amica Quinn.
Lei, invece, si sentiva in colpa per
aver parlato male del suo ragazzo, ma lo aveva fatto al fine di salvaguardare
il loro piccolo segreto; i loro amici non erano ancora pronti per accettare la
realtà dei fatti.
Si sarebbe certamente fatta perdonare
per quelle cattiverie che aveva detto su di lui.
***
Nella stanza dei ragazzi avvenne una
conversazione analoga a quella che era intercorsa tra le ragazze.
«Amico, ci devi spiegare»
proclamò Michael.
James era altrettanto curioso e
interessato a venire a capo della faccenda. Nonostante fosse entrato
relativamente da poco nella vita della Pacific Coast Accademy, aveva imparato a
conoscere i suoi nuovi amici e aveva appreso che i rapporti tra
l’arrogante figlio di papà Logan Reese e
la stramba e intelligente Quinn Pensky non fossero
esattamente amichevoli; a detta degli altri del gruppo di amici non si
sopportavano e spesso finivano per discutere. In parte non poteva biasimare
Quinn; non era assolutamente facile avere a che fare con un tipo come Logan:
ripensò ai primi tempi dopo il suo trasferimento. Né Logan
né Michael volevano un nuovo compagno di stanza, per questo motivo
avevano fatto fatica ad accettarlo. Ma se Michael aveva abbandonato per primo
gli atteggiamenti ostili nei suoi confronti, con Logan c’era voluto molto
più tempo e non era nemmeno sicuro che lo considerasse un amico.
Sapeva che a entrambi mancava il loro
amico Chase.
Tuttavia, diversamente dagli amici,
non pensava affatto che un possibile avvicinamento tra Logan e Quinn potesse
risultare così orribile e catastrofico e forse era arrivato a tale
conclusione, perché lo affermava da esterno, non conoscendo tutto il
“background”.
Logan gli rivolse
un’espressione confusa, non capendo a cosa si stesse riferendo
l’amico.
«Non fare quella faccia! Lo so
che hai capito!» s’indignò Michael.
«Michael, non arrabbiarti. Sono
certo che Logan ci darà tutte le spiegazioni del caso»cercò
di rabbonirlo James.
Non aveva senso fingere ancora, era
consapevole che sarebbe arrivato il fatidico momento, ma non pensava
così presto.
Sospirò, vinto dalle
circostanze.
«Cosa volete sapere?»
domandò, senza più forze.
«Perché hai baciato
Quinn?» Michael era incredulo «Sul serio, Quinn?»
«Semplice: la Kiss Cam si è focalizzata
su di noi» spiegò l’interpellato in modo pratico «e
noi non abbiamo fatto altro che stare alle regole, no?»
Cercò di essere il più
convincente possibile per rendere la sua versione verosimile e accettabile agli
occhi degli amici, ma sapeva che Michael, quando si imputava, non la smetteva
più di stressare fino a che non riusciva a convincere gli altri della
sua idea.
Sperò che in
quell’occasione il fato fosse dalla sua parte e gli concedesse una
tregua.
«Ma è Quinn!»
continuò l’amico, fermo sullo stesso punto «Tu non la
sopporti nemmeno!»
Michael credeva di aver reso chiaro
il suo punto di vista: come era possibile che nessuno capisse il problema?
«Sì, più o meno.
Ma siamo comunque amici. Una specie di amici» spiegò Logan con tono
insicuro. Gli altri due lo guardarono indecisi: non credevano affatto alle sue
parole.
«Beh sì, è
così» ritentò con tono più fermo «a forza di
stare nello stesso gruppo di amici si diventa più civili e
tolleranti.»
Notò che i suoi compagni di
stanza stavano valutando quella ipotesi e capì, dalle loro espressioni,
che lo ritenevano possibile.
«Ci può stare»
approvò James «Ma tu normalmente baci un’amica in quel modo?»
Logan iniziò a sudare freddo:
James era abbastanza intelligente da arrivare alla giusta conclusione. E, dato
che li conosceva da meno tempo, non l’avrebbe trovata così assurda
come gli altri. In tal caso, sperò che non andasse a spifferare la sua
scoperta a Zoey, perché lei si sarebbe
certamente confidata con Lola e poi tutta la scuola ne sarebbe venuta a
conoscenza: lui e Quinn sarebbero stati gli zimbelli di tutta
l’Accademia.
D’ora in avanti, doveva essere
più cauto, non gli piaceva avere addosso lo sguardo penetrante di James Garrett.
«Se è single»
cercò di metterla sul ridere, facendo leva sul suo lato da seduttore.
Né Michael né James
parvero gradire il suo umorismo; avevano preso la questione troppo seriamente.
«Ma stiamo parlando di
Quinn!»
Iniziava a infastidirlo questa sua
nenia; sembrava che Michael non sapesse dire altro e non aveva nessun bisogno
che marcasse il punto focale della faccenda.
Presto sarebbe scoppiato e, se non si
calmava in tempo, avrebbe ammesso che aveva tutto il diritto di baciare Quinn,
perché era la sua ragazza.
Contò fino a dieci – le
lezioni per la gestione della rabbia stavano dando i loro frutti – prima
di dire alcunché, che avrebbe portato al caos totale.
Certo sarebbe stato molto liberatorio
e soddisfacente, ma c’era una valida – validissima – ragione per cui lui e Quinn avevano deciso di
non rivelarlo ad anima viva, almeno fino a che entrambi non fossero stati
pronti a farlo di loro iniziativa.
Aveva lo strano presentimento che i
loro amici non sarebbero mai stati preparati per una tale notizia; su certi
aspetti non erano di mente molto aperta.
«Sentite, l’ho fatto
perché non volevo finire come quel tizio. Insomma, avete visto cosa gli
hanno fatto perché non prestava attenzione alla propria ragazza?»
Era esausto; quella conversazione lo
aveva sfiancato più di quanto non lo facesse un normale allenamento di
basket.
Quella scusa avrebbe dovuto
funzionare, non aveva fatto altro che mostrare il Logan che era stato e che per
tutti gli studenti dell’Accademia era ancora: egoista, insensibile e
presuntuoso.
Michael e James si scambiarono
un’occhiata d’intesa: erano indecisi se credergli o meno.
In quell’ultima affermazione,
tuttavia riconobbero il consueto
atteggiamento di Logan Reese, nonostante ci fosse
sempre quel piccolo particolare che non li convinceva del tutto.
Ma decisero di dargli fede e lasciarono
correre sulle loro piccole perplessità.
«Veniamo al pratico. Come hai
fatto a baciare una come Quinn, che non è il tuo tipo?» gli
domandò Michael, curioso di scoprire quale sarebbe stata la sua
risposta.
Era sicuro che l’amico avesse
scelto con particolare cura la domanda da porgli per arrivare dritto al punto.
Non poteva biasimarlo per avergli
posto una tale domanda, sicuramente chiunque al suo posto l’avrebbe
fatto, visto che erano conosciuti i suoi gusti in fatto di ragazze e Quinn non
rientrava assolutamente fra queste.
«Ho immaginato che ci fosse
un’altra ragazza» rispose, un po’ a disagio. Si augurò
che i due compagni di stanza non riuscissero a captare l’insicurezza nel
suo tono.
«Tipo Mandy
Franklin?» gli chiese un Michael divertito.
Lo seccava che, ora, la trovasse una
cosa divertente. Per lui non era stato facile mentire, perché non
avrebbe voluto nessun’altra se non Quinn, ma non poteva tradurre questo
suo pensiero in parole.
Ma se non altro
l’ilarità di Michael spezzò la tensione, che si era creata
poc’anzi, e si sentì sollevato; questo voleva dire che, presto o
tardi, i due compagni avrebbero dimenticato la faccenda e l’avrebbero
lasciato stare.
«Comunque, il vostro bacio
è piaciuto particolarmente al pubblico dello stadio» constatò
James, senza malizia.
Sapessi a me.
«Io, invece, mi domando come
mai Quinn non ti abbia dato uno schiaffo» ponderò Michael,
figurandosi la scena, trovandola particolarmente spassosa.
Se lo appuntò come soluzione; magari
questo avrebbe sistemato le cose e convinto i loro amici, una volta per tutte,
che non ci fosse niente di diverso dal solito.
«Beh, nessuno può
resistere al fascino di Logan Reese»
affermò, sorridendo compiaciuto.
Nemmeno Quinn Pensky.
Salve a tutti! ^^
È la prima volta che scrivo
qualcosa su Zoey 101. Non so se questa cosa qui possa
piacere a qualcuno, e giuro che all’inizio mi sembrava pure un’idea
carina, ma con il passare dei giorni ho iniziato a dubitarne.
Comunque, l’idea mi è
venuta vedendo un video postato su facebook riguardo
a questa Kiss Cam, ovvero
al momento, durante l’intervallo di una partita, in cui la telecamera
inquadra le coppiette e queste devono scambiarsi un bacio. Nel video in
particolare c’era una coppia che è stata inquadrata un paio di
volte, poiché non erano stati subito al gioco. Questo perché il
ragazzo era al telefono e, quando la sua fidanzata lo chiamava, non le prestava
attenzione. Alla fine una mascotte (credo, mi pareva una persona in costume)
raggiunse lo spalto dove era seduta la coppietta e, presa la bevanda del
ragazzo, gliela versò addosso come una vendetta per non essere stato
alle regole del gioco e per essere stato rude con la sua ragazza.
Ok, raccontato così non
è un granché, dovreste proprio vedere il video. ù.ù
Capirete che Logan non vuole fare la
stessa fine – da perdente
– di quel tizio, quindi la soluzione che gli rimane è una sola. :D
Questa insensata one-shot nasce proprio da qui.
E boh, ora come ora, non mi convince del tutto.
È da collocarsi dopo
l’episodio 8 “Vince is back” e,
ovviamente, prima del ballo di fine anno.
Che altro posso dire? Oh sì,
adoro la Quinn/Logan. Sono troppo teneri insieme, non si può non amarli.
*^*
Ammetto che non avrei mai e poi mai immaginato
che questi due finissero insieme e, quando ho visto il loro primo bacio, sono
rimasta sconvolta e incredula. Cioè, è stata una cosa scioccante.
Però vedendo come si
comportano tra loro, li ho semplicemente adorati. *W*
E penso siano la coppia migliore
dello show, sì, sì. ù.ù
Non so se l’idea di far mettere
assieme questi due fosse stata pensata già all’inizio oppure
è venuta nel corso delle stagioni, ma la ritengo comunque una genialata. C:
La Zoey/James
non mi dice molto, sarà perché, come tutti, tifavo per Chase. Oh povero, quanto ha sofferto.
Il finale, dove finalmente riescono a
mettersi insieme, non mi ha soddisfatto particolarmente; mi dà
l’impressione che sia successo tutto così in fretta, senza
particolare cura. Non so, mi ha lasciata così.
Certo il finale, poi, ha lasciato
sospeso un po’ di cose.
Però, è un finale
felice, un finale che, a conti fatti, ci può stare. :)
Oops, ho divagato. Chiedo scusa.
Non so se qualcuno incapperà
in questa piccola shot, in caso vi sarei grata se
voleste lasciarmi un vostro parere, con consigli, suggerimenti e critiche
costruttive. Sono sempre ben accetti. C:
Grazie per l’attenzione. ♥
Alla prossima! ;)
Selly