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Autore: Accidentale    27/05/2015    0 recensioni
#1 Quattro chiacchiere al bar.
« Senti un po', dove è la mia panna? »
Arthur mi guardò con aria arrabbiatissima quando mi domandò ciò, e io sentii un brivido di paura percorrermi la colonna vertebrale. Eppure fui anche contento. Ero sempre il solito masochista, dopotutto, poiché Arthur era semplicemente sempre il solito Arthur. [...]
Possibile che fossi capitato di nuovo così tanto nei casini?

Raccolta di flashfic ambientate ai giorni nostri! Tutte con un filo conduttore.
[AU, Merthur, slash! School, love, friendship]
Genere: Introspettivo, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Slash | Personaggi: Galvano, Gwen, Un po' tutti | Coppie: Gwen/Artù, Merlino/Artù
Note: AU | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nel futuro
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Modern times.


#1 Quattro chiacchiere al bar.


« Senti un po', dove è la mia panna? »
Arthur mi guardò con aria arrabbiatissima quando mi domandò ciò, e io sentii un brivido di paura percorrermi la colonna vertebrale. Eppure fui anche contento. Ero sempre il solito masochista, dopotutto, poiché Arthur era semplicemente
sempre il solito Arthù.
« Ehehe. »
Probabilmente nessuno tranne me e forse quella testa di cavolo di Mordred seduto di fronte ad Arthù, capì la mia
ambigua allusione. Ormai avevo strane fantasie in testa, tutta colpa di quella schizzoide nuova società in cui mi ero ritrovato a vivere.
« Dico a mio padre di licenziarti se non mi porti la panna entro mezzo minuto. Ehi, Galvano» Arthur si girò alla sua sinistra e si toccò il polso con l'indice, ammiccando all'amico che indossava un imponente swatch « conta tu il tempo, che io non ho palle di tirare fuori il telefono dallo zaino per questa testa di minchia qua. » concluse guardandomi beffardo.
Io per tutta risposta cercai lo sguardo di Galvano che senza essere visto mi fece l'occhiolino. Fortunatamente in questa nuova vita le alleanze erano quelle di sempre, e io bè, tanto odiavo quel nanetto moro di Mordred, sempre a impicciarsi dei fatti della compania di amici di Arthur solamente perchè si era rivelato un ottimo suggeritore negli esami scritti, tanto adoravo quel bonaccione dongiovanni di Galvano, ultimo della classe in votazioni e primo della scuola in qualsiasi tipo di competizione sportiva.
Sorrisi poi con fare calmo al mio acerrimo amico biondo, al mio Arthur, feci dietrofront e corsi verso il bancone del bar dove dissi tutto d'un fiato a Gwen, la mia collega nonché fidanzata del mio iattatore, di prepararmi una piccola vaschetta di panna per il
signorino.
Gwen ridacchiò, scosse la testa come faceva sempre. Anche lei era sempre la stessa e lo riconoscevo in ogni sua reazione. Mi chiedevo chi fosse cambiato di noi. E quando me lo domandavo pensavo a Mordred, forse lui era cambiato dall'ultima volta? Che senso aveva che fosse risorto a nuova era anche lui? Morgana allora che fine aveva fatto? Tutti dubbi esistenziali che non potevano che farmi sudare freddo le notti, eppure in quel momento lì, al bar, non potevano che importarmi di meno, a dirla franca. Rischiavo di essere lasciato al verde di soldi. E di...lo ammetto, di Arthur. A volte ammetto che adoravo che si incazzasse con me, ma questa volta non era il caso. Avevo troppo bisogno di quel lavoro che tanto mi teneva vicino al ragazzo che una volta avevo protetto e che adesso amavo.
Perciò presi la vaschetta di panna in una mano e corsi al tavolo, vi arrivai proprio quando Galvano, avendomi visto con la coda dell'occhio, decretava che ero in perfetto orario.
In realtà erano passati anche due minuti, ma la convinzione di Galvano convisse pure gli altri.
Arthur mi ringraziò, e disse che per questa volta ero salvo. Io annuii e andai a fare il mio dovere altrove, sapendo di avere qualcuno che mi fissava le spalle intensamente.
Era lo sguardo di Arthur, ovunque andassi lo sentivo addosso.
E bruciavano le mie spalle. Ecco, una volta non avevo fatto a caso a quanto potesse essere caldo lo sguardo di Arthur.
Ecco cosa era cambiato.
Ero cambiato io.
O meglio. Mi ero evoluto. Come la società si era evoluta da quel lontano Medioevo.

Non ero più solo un mago, ero divenuto un mago omosessuale.

Ahaha ma quanto sono ridicolo? Mi faceva ridere porla a quel modo, però... la realtà delle cose non era che quella. E per quanto ci fosse da ridere, essere quelle due cose era doloroso. Era stato doloroso portare in grembo la magia all'epoca in cui era bandita, era doloroso adesso sapere di essere omosessuale in un'epoca in cui non solo era bandito esserlo ai più, ma era proibito esserlo verso Arthur.
Arthur, ancora una volta, avrebbe faticato ad accettarmi.
Possibile che fossi capitato di nuovo così tanto nei casini?




N/A
Saaaaalve *-* Se tutto va bene questa vuole essere una raccolta di flashfic ambientata più o meno ai giorni nostri, con i pensieri di Merlino riguardo a ciò che lo circonda... e ciò che lo circonda è quasi sempre Arthù, lo sappiamo bene. Aspettatevi cambi di nome, i soliti battibecchi alla “Merlin” e tutte quelle cose – spero – che si trovano nella serie tv. L'intera raccolta avrà un filo conduttore, che credo si possa giù intuire, ma tutti i capitoli saranno composti da flashfic che inquadreranno un particolare momento del nuovo rapporto tra Merlin e Arthur (e tutti gli altri).
Non c'è un dove preciso nella storia, né un quando, anche se inconfondibilmente sarù locata a fine serie, moooooolto a fine serie. Però sì siamo ai giorni nostri inconfindibilmente. ;) Non so che altro dire, se non che non sono brava a spegare. T_T la sintesi non è il mio forte.... quindi direi che non posso che lasciarVi e aspettare che ne pensate, sperando che ci sia qualcuno curioso da questa cosuccia. Spero di poterla continuare u.u
Ah Merthur ma non solo! Seguirò la serie ;) *mistero
Un beso
Accidentale




   
 
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