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Autore: startariot    27/05/2015    3 recensioni
Harry Styles è il ragazzo più comprensibile e disponibile del mondo, così lo vedono tutti.
Ma tutti possono alzarsi con la luna storta vero?
E perché non dovrebbe succedere a lui, componente della band più famosa degli ultimi anni?
Genere: Malinconico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Altri, Harry Styles, Louis Tomlinson
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Junk of the heart is junk in my mind

So hard to leave you all alone,

We get so drunk that we can hardly see

What use is that to you or me baby?

 

 

 

Ci sono giorni, come questo, in cui Harry non vorrebbe far altro che starsene nel suo letto. Una  tazza di tè tra le mani, un piccolo diario e la sua chitarra, forse. 

 

Harry Styles è il ragazzo più comprensibile e disponibile del mondo, così lo vedono tutti. 

 

Ma tutti possono alzarsi con la luna storta vero?

E perché non dovrebbe succedere a lui, componente della band più famosa degli ultimi anni? 

 

Ci sono giorni, come questo, in cui Harry vorrebbe starsene rintanato in casa sua per non sentire niente e nessuno. Ha solo un terribile mal di testa e il suo raffreddore sembra non volerne sapere di lasciarlo in pace. Sono giorni che passa nella sua camera da letto tra decimi di febbre, pacchetti di fazzoletti che si accumulano sul suo comodino e medicine ma nulla sembra farlo stare meglio. Potrebbe essere un’allergia Harry, gli ha detto Niall apprensivo a telefono. Ma a quanto pare nessun rimedio contro l’allergia sembra far effetto. 

 

Sembra che l’influenza abbia trovato un ottimo e caldo rifugio in lui e non voglia proprio lasciarlo stare. 

 

Peccato però che sia giunto il giorno dei Billboard Awards, a Las Vegas. E la sua presenza, è necessaria. 

 

Louis è già a Las Vegas con i suoi genitori, Niall, Liam e il resto della crew. Lui, li raggiungerà poco prima dell’evento, come sempre. Questa volta però, non è stato il Management a deciderlo. Harry stesso ha deciso di viaggiare il giorno stesso della premiazione, sperando di riprendersi prima di allora. Speranze vane, si ritrova a pensare mentre sale sul Jet privato degli Azoff sistemandosi i capelli. 

 

 

 

 

 

****

 

 

“Sei sicuro di voler venire, Harold? Non hai una bella cera”, gli dice Liam preoccupato, ma allo stesso tempo comprensivo. 

 

“Siamo già in 4, non voglio che voi dobbiate presentarvi in tre sul Red Carpet e sul palco”, sbuffa Harry strofinandosi leggermente il naso che continua a pizzicargli. 

 

“Harry, non devi farlo per forza se non ce la fai”

 

“E poi…su chi scriveranno articoli domani?”, risponde Harry sarcastico tossicchiando appena e una leggera smorfia appare sul suo viso. 

 

Louis ride di gusto ammirando la meraviglia che è il ragazzo di cui ha avuto la fortuna di innamorarsi; anche se le cose non stanno più come vorrebbero. 

 

 

 

 

 

See I notice nothing makes you shatter, no, no.

You're a lover of the wild and a joker of the heart,

But are you mine?

 


 

****

 

“Tutto Ok?”, gli sussurra Louis cercando il suo sguardo non appena salgono tutti sul piccolo van. Oli e Calvin stanno lasciando il posto con Johannah e Dan, perché lui era troppo preoccupato per Harry per lasciarlo andare via da solo. 

 

“Non avresti dovuto lasciare i tuoi genitori e i tuoi amici..”, sussurra Harry schiarendosi la voce.

 

“Sei tu che hai bisogno di me adesso..”, dice Louis sicuro di sé. “Loro possono cavarsela..”, aggiunge poi con un leggero sorriso. Sa che Louis è sincero. E’ sempre stata una qualità speciale: quella di saperlo capire al primo sguardo. Non servono parole tra loro due perché Harry capisce quello che sta per dire prima che Louis lo dica. Sono incredibili, lo dicono tutti; sembrano due radio impostate sulla stessa frequenza che trasmettono le stesse canzoni. Sono come due esseri in simbiosi. E’ bello vederli interagire, scambiarsi sorrisi, sussurrarsi stupide battute. E’ bello guardarli, anche se non stanno più insieme. 

 

C’è sempre qualcosa. E’ nell’aria, la sentono tutti. E’ come il profumo della primavera. E’ fresco, leggero, delicato; va percepito, non tutti sono in grandi di sentirlo. Forse Harry e Louis devono solo ritrovarlo, quel profumo per ritornare ad amarsi. O per continuare a farlo. 

 

Ed Harry sa che ha bisogno di lui, in quel momento. Sa che Louis ci sarà sempre, ogni qual volta ne avrà bisogno. E lui farebbe lo stesso. La verità è che farebbero di tutto l’uno per l’altra, perché sono così. Sono Harry e Louis. 

 

Il più grande gli prende la mano, intrecciando le loro dita ed Harry pensa che finché sente quel calore così familiare sulla sua pelle, qualsiasi altra preoccupazione può svanire. Poco importa che non stanno più insieme da mesi ormai e che la sua testa gli sta suggerendo che restare con lui sia la cosa più sbagliata che possa fare; Louis è lì, pronto ad offrirgli il suo aiuto e lui non ha intenzione di tirarsi indietro. 

 

****

 

“Che stai facendo Louis?”, chiede Harry stranito vedendolo entrare nella sua camera d’albergo, quella che un tempo sarebbe stata loro, con almeno tre bottiglie, che Harry sospettò fossero d’alcohol.

 

“Beh, tu non vieni al party….così ho portato il party da te”, ammette il più grande scrollando le spalle e appoggiando le sue riserve sul piccolo tavolo al centro della stanza, davanti al divano su cui il riccio era seduto. 

 

 

*qualche bicchiere dopo*

 

Harry sorride quando vede Louis litigare con l’ennesima confezione sigillata di quelle bottiglie e non può far a meno di pensare quanto gli sia mancato; trascorrere del tempo con Louis, solo loro due, come ai vecchi tempi. Come se il resto del mondo non ci fosse, come se ogni passo non pesasse sulle loro spalle. 

 

“Che c’è?”, chiede Louis d’un tratto riportandolo alla realtà. 

 

“Niente, uhm-niente”, si limita a rispondere Harry ma come può pensare di prendersi gioco dell’unica persona che davvero lo conosce?

 

“Harold, so quando stai mentendo e lo stai facendo proprio in questo istante. Che ti succede?”

 

“Era da tanto che non ti vedevo così…uhm..sorridente e tutto il resto”, dice Harry lasciandosi andare a quella piccola confessione.


“Beh, è stata una grande serata..dobbiamo festeggiare, no?”

 

“Sai di cosa sto parlando, Lou-”

 

“Si, Harry lo so ma non voglio che tu me lo ricordi”, sbotta sincero Louis. Il riccio sbatte le palpebre un paio di volte, assimilando la risposta dell’altro. D0veva aspettarsela…una risposta simile, prima o poi no?

 

“Sta tranquillo…è tutto okay”, dice rassicurandolo, prima che il più grande possa anche solo riprendere la parola. “Anzi, vai a festeggiare con gli altri. Non è così che dovrebbe andare…devi andare dai tuoi genitori…dai tuoi amici, Louis”

 

“Non ti lascio qui da solo, Harry”, ribatte prontamente Louis. Sembra convinto di quel che dice ma Harry lo sa. Sa quanto sia importante per l’altro condividere i suoi successi con la sua famiglia, i suoi amici. Sa che restare con lui, quella sera, sarebbe un sacrificio. L’ennesimo. Ed Harry non può lasciare che questo accada. 

 

“Non puoi lasciare la tua famiglia, andiamo Louis lo sappiamo che-”

 

“Dannazione Harry!”, sbotta improvvisamente il più grande alzandosi in piedi e avvicinandosi a lui. “Dannazione! Tu proprio non capisci vero?”

 

“Io so solo che stare qui accanto a te e fingere che tutto vada bene…che questa situazione mi stia bene…”, inizia a dire Harry, “è un inferno. Non posso andare avanti così-”

 

“Basta! Basta! Smettila di pensare di essere un peso per me! Io sono qui perché è con te che voglio festeggiare i nostri successi. Non voglio essere a nessuno stupido party se non posso festeggiare con te.”, dice Louis 

 

“Tutto questo è sbagliato Louis, noi non stiamo più insieme noi no-”, gli si ferma il fiato quando un paio di labbra sottili e indecise si scontrano con le sue. Come aveva potuto pensare che stare lontani fosse la cosa giusta? Nel momento in cui la consapevolezza di quel pensiero raggiunge il suo cervello, e il suo cuore, le sue mani raggiungono le spalle di Louis e lo tirano contro il suo corpo per stringerlo a sé e non lasciarlo andare via. Mai più. 

 

 

 

 

****

“Hai mai pensato a come sarebbero andate le cose se non fossimo nella band?”, sospira Louis, pronunciando quelle parole. 

 

“No, tu?”, risponde Harry in un sussurro, la voce ancora roca. 

 

“Si, ci penso spesso da quando ci siamo lasciati sai?”, dice sicuro di sé lasciando scivolare le dita sulla pelle liscia delle spalle di Harry che se ne sta accoccolato sul suo petto. Al sicuro. “Saremmo Harry e Louis, due ragazzi di Doncaster e Holmes Chapel, perdutamente innamorati l’uno dell’altro. Le cose non sarebbero diverse da come sono ora, non sarebbero nemmeno più facili, Harry. Siamo noi….è il nostro amore ad essere troppo…per noi, per tutto quello che ci circonda. E’ come una malattia, ma sai che c’è? Io non voglio una cura. L’ho imparato a mie spese, ma adesso lo so.”

 

Harry sospira contro il suo petto, incapace di rispondergli. Sente come un enorme pugno sul suo stomaco che non vuole mollare la presa. 

 

“C’è una cosa di cui sono estremamente grato sai? Non è fare il lavoro che ho sempre sognato, con le persone più importanti della mia vita al mio fianco; è farlo con la persona che amo di più al mondo, Harry. E non vorrei mai che le nostre vite fossero diverse da quello che sono.”, finisce Louis voltandosi appena verso il riccio che sembra non volergli rivolgere alcuno sguardo. 

 

“Tu sai ch-”

 

“Ho capito quello che mi hai detto quel pomeriggio sai? Le strade più facili non sempre sono le meno dolorose. E’ vero, hai ragione. L’ho imparato a mie spese, allontanandoti da me, perdendoti…ma..ti ho perso davvero, Harry?”

 

Harry sorride impercettibilmente e sollevandosi dal suo petto allinea i loro volti. E verde nel blu, diventa tutto più chiaro. Le loro labbra si scontrano lentamente, come se non avessero passato le ultime ore a prendere conoscenza, di nuovo, l’una con l’altra. Questa volta però c’è qualcosa di diverso. Quel bacio ha un sapore diverso; sa di promesse infrante perché quando ami troppo hai paura di bruciarti, sa di viaggi interrotti che riprendono da dove erano stati lasciati, sa di nuovo inizio. E sono pronti a rimettersi in gioco entrambi, questa volta. Senza scappare mai più

 

A volte pensano che sia una specie di malattia, l’essersi innamorati in questo modo l’uno dell’altro. Ma nessuno dei due sembra intenzionato a voler trovare la cura. 

 

 

Hot as a fever rattling bones, I could just taste it, taste it

 

But it's not forever but it's just tonight

Oh we're still the greatest, the greatest

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Io….non so davvero che dire. 

So solo che questa non è la OS di cui vi avevo parlato nella flash che ho postato qualche giorno fa. 

 

Questo è solo l’ennesimo sclero di una mente evidentemente malata che fantastica troppo. Non credo ci sia molto da dire, è quel che è. Un semplicissimo ammasso di angst, dolcezza e pensieri che spero vi sia piaciuto. 

 

Come sempre, spero di ricevere qualche messaggio di critica/approvazione/insulti/equantaltro. 

 

Le canzoni che ho inserito ad inizio e fine storia sono Junk of the Heart dei The Kooks e Sex on Fire dei Kings of Leon. Altra canzone che mi ha ispirato è We Still Love di Olly Murs.

 

Mi trovate qui, su Ask, FB, Twitter e Tumblr per qualunque cosa.

 

Grazie a tutti quelli che continuano a leggere le mie storie, a chi mi lascia messaggi (su qualsiasi social network), a chi recensisce e a chi legge in silenzio. Grazie di cuore. 

Ora, vi lascio con la promessa che tornerò solo quando avrò finito la prossima OS ufficiale.  

 

Alla prossima, C. 

 

 

 

 

 

 


   
 
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