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Autore: Seekerofdreams_    27/05/2015    4 recensioni
L'amore arriva all'improvviso, quando meno te l'aspetti e questo Liam lo sa bene.
Un viaggio attraverso la quotidianità di uno dei componenti della boyband più famosa del mondo.
E se fosse uno di loro ad innamorarsi di una fan?
Una storia romantica, a tratti emozionante, a tratti drammatica che smuoverà la vostra parte più intima.
Genere: Drammatico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Liam Payne
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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.Chapter XI.

Certe parole sono come le conchiglie,
semplici ma con il mare dentro”
- Cose che nessuno sa , Alessandro D'Avenia
 
 
 
 
Liam's POV
 
Mi rigiro per l'ennesima volta nel letto e sbuffo, la stanza è avvolta nel buio, la sveglia segna le quattro del mattino e io non ho ancora chiuso occhio.
Sono qui fermo a vedere la vita scorrermi in testa, odio quando succede, più ho sonno e più sembra che il cervello voglia portarmi a spasso nei ricordi.
Alcune volte mi lascio trasportare da questo viaggio e non mi importa di dormire, ma altre come questa notte, sento un senso di nostalgia e inquietudine invadermi, vorrei fuggire dal letto, dalla mia casa e forse anche dal mio corpo.
Mi metto a sedere e bevo un sorso d'acqua per rilassarmi, cerco di pensare a qualcosa di bello ma subito le scene mutano in qualcosa di orrendo e pauroso. Chiudo gli occhi e sbatto le palpebre velocemente, alla fine, decido di alzarmi.
Poggio i piedi nudi sulle assi di legno e afferro una delle magliette accatastate sulla sedia per infilarla.
Passo una mano sul viso e tra i capelli e vado in bagno.
Quando arrivo il salotto quasi sobbalzo alla vista di Zayn stravaccato nel divano letto, russa un po' e io combatto con la voglia di svegliarlo giusto per fargli un dispetto, inizio accendendo la luce.
Lo sento lamentarsi qualche secondo, ma come sempre gli basta girarsi per ritrovare la posizione giusta e torna a ronfare.
Cammino avanti e indietro, mettendo un piede dopo l'altro lentamente, facendo attenzione a non fuoriuscire dal contorno delle assi di legno, ricordo quando da bambino mi divertivo a farlo, anche per strada, mi mettevo a saltare se serviva ma mai toccare i bordi.
Mi sfugge un sorriso, poi torno al pensiero di partenza.
Lo sveglio o non lo sveglio?
Decido di sedermi nella poltrona accanto al divano, ancora non mi è chiaro perché ha voluto dormire qui sopra e non nella stanza degli ospiti, ha uno strano rapporto con le camere questo ragazzo.
Lo fisso per un po', poi stendo la gamba e picchietto la sua.
– Mmh – si lamenta, sorrido.
Ripeto l'operazione per un paio di volte, si gira dall'altro lato e si raggomitola su se stesso mentre affondo ancora una volta il piede nel suo polpaccio, nasconde la testa nel cuscino – Aaah – protesta. Rido ancora di più e non mi importa dell'ora, se non dormo io, non dorme nemmeno lui.
– Sono le... le quattro e mezza del mattino Liam, le quattro e mezza, sei impazzito? – dice dopo aver visto l'ora, mi guarda costringendo tutti e due gli occhi a stare aperti.
– Non riesco a dormire – mi lamento.
– E a me cosa importa? – ripete da stronzo, sbuffo. E' impossibile parlare con lui quando ha sonno, ok è colpa mia che l'ho svegliato senza fargli fare le sue nove ore di sonno quotidiane ma ehi, siamo a casa mia e lui è appena tornato da casa della ragazza che piace a me, puntualizzo a me, quindi posso fare quello che voglio.
Si stropiccia gli occhi con la mano e sbadiglia, così mi alzo e – Pff, dormi – dico lasciandolo lì e spegnendo la luce per tornare in camera.
– Tu non sei normale Liam!! – mi urla dietro ma ho già chiuso la porta.
Mi siedo alla piccola scrivania e tiro fuori un quaderno, prendo una penna a caso e fisso un foglio bianco, di solito quando sono in questo stato d'animo provo a buttare giù la base per una nuova canzone. Rigiro la penna tra le mani un paio di volte e cerco di immergermi nelle emozioni che spesso ho paura di tirare fuori, perché scrivere è imprimere a parole quello che sei e spaventa più di ogni altra cosa al mondo.
 
I just realize that i can't change my life
Questa sicuramente è la verità, ma non posso scriverla così.
Cancello.
 
I can't change the scrolling of my life
 
No,non mi piace nemmeno questo. Tiro una linea orizzontale e mi fermo a guardare quelle macchie d'inchiostro, il senso è buono ma non sono le parole giuste, provo ad immaginare una melodia e canticchio quello che ho scritto, c'è qualcosa che disturba, un testo deve avere armonia ed è importante scegliere le parole corrette.
You can't change forse è meglio di I can't change.
Lo scrivo, poi canto di nuovo.
Chiudo gli occhi e come una marea le parole vengono fuori da sole nella mia mente.
 
There is a moment when you finally realize,
there's no way you can change the tolling tide.”
 
Mi affretto a scrivere per paura di dimenticarle, poi sorrido guardandole, domani devo farle vedere a Louis, possiamo tirarne fuori qualcosa di bello.
Chiudo il quaderno e lo lascio lì, sulla scrivania.
Decido di fare qualche esercizio visto che di dormire non se ne parla, così mi sposto nella piccola stanza che ho adibito a palestra e infilo le cuffie.
Faccio un po' di riscaldamento e poi infilo i guantoni da boxe, mi piace questo sport, è liberatorio e appagante. Tiro di destro, poi sinistro, ancora destro e così via.
Cerco di concentrare tutto lo stress, le preoccupazioni e la tensione nelle mie mani e provo a scaricarle contro il sacco. Ho cercato di non pensare ad Elisabeth ma mi viene piuttosto difficile, alcune volte bisogna buttarsi e vedere come va e vorrei farlo sul serio, ma dopo mi torna in mente chi sono. Nella posizione in cui ci troviamo bisogna far attenzione a tutto, siamo un modello di vita da seguire per molte persone ma la cosa peggiore sono i giornalisti che ci scrivono sopra storie su storie, su storie. E' il loro lavoro, certo ma cosa ne sanno di noi?
Siamo uomini come tutti gli altri, con i nostri sentimenti, le nostre paure e la voglia di goderci la vita.
Tiro un pugno più forte degli altri e mi aggrappo al sacco quando torna indietro, respiro velocemente e chiudo gli occhi, poggiando la fronte sulla pelle fredda.
Cerco di regolarizzare il respiro ma sembra che nemmeno la boxe, che di solito mi calma, serve a tranquillizzare questa inquietudine che non mi lascia in pace.
Mi sfilo i guantoni e li lascio a terra, ieri sera stavo bene, ero scosso dall'arrivo di Zayn ma non mi sentivo così. Mi viene voglia di spaccare tutto e nemmeno riesco a risalire al motivo.
Mi infilo in bagno e asciugo il sudore dietro al collo, apro l'acqua fredda della doccia e ci entro con ancora addosso la maglietta e i pantaloncini con cui dormo.
Lascio che prendano la forma del mio corpo e boccheggio quando un getto d'acqua più forte mi colpisce in viso. Mi spoglio lentamente e abbandono i vestiti in un angolo concedendomi una doccia veloce.
Quando esco mi avvolgo in un asciugamano morbido e mentre friziono i capelli mi sposto in camera, prendo la biancheria pulita, un paio di jeans e una maglietta e mi siedo sul bordo del letto, afferro il cellulare e apro una nuova conversazione su Whatsapp, non le ho mai scritto qui ma credo sia più utile per la mia sanità mentale, posso vedere almeno se mi legge.
Scrivo un banalissimo “Ehi” e lo invio, poi ricado con la schiena all'indietro sul materasso.
Non sono nemmeno le sei del mattino, come minimo mi risponderà tra un paio d'ore, non ce la farò mai ad aspettare così tanto, perché le ho scritto adesso?
Il cellulare suona tra le mie mani e “Già sveglio?” leggo.
Mi giro a pancia in giù e con un sorriso enorme le rispondo “In realtà non ho dormito per niente e tu?”
Le prime luci del sole si fanno strada sulla città, mi alzo stringendo il cellulare tra le mani e apro il balcone uscendo fuori e poggiando poi i gomiti sul muretto, guardo Londra svegliarsi con un sorriso sul volto, godendomi il leggero venticello sul volto, basta davvero un messaggio per stare meglio?
– Sembri un dodicenne – sento la voce di Zayn e mi volto spaventato.
Ha i capelli scomposti e la faccia assonnata mentre si avvicina a me, mi imita poggiando i gomiti accanto ai miei e fissiamo insieme il panorama.
– E' bella vero? – chiedo.
– Molto – .
Non mi è chiaro se stiamo parlando di Londra o di Elisabeth.
Abbozzo un sorriso e decido di tenere per me di averle mandato un messaggio e soprattutto, di aver ricevuto una risposta.
 
 
Elisabeth's POV
 
Appena ricevo il primo messaggio mi alzo di scatto dal divano, non posso negare di aver sentito la mancanza di Zayn da quando è partito, ho deciso di passare la notte sul suo divano ma ho dormito pochissimo.
Quel “Ehi” sul cellulare mi ha fatta sentire in colpa, mi sento sempre in una sorta di relazione strana con Liam nonostante non siamo niente, ma è come se passare la notte nel posto in cui ha dormito Zayn per giorni sia come una mancanza di rispetto nei suoi confronti.
Gli rispondo con il cuore a mille e decido di risistemare il divano letto, una volta chiuso mi sento meglio.
Il cellulare suona ancora e “In realtà non ho dormito per niente e tu?”.
Siamo in due allora, avrò dormito si e no due ore questa notte.
Digito la risposta e invio “Anche io, devo tornare ad abituarmi a stare sola in casa”
Fisso il cellulare con un sorriso enorme sul viso, l'amore può colpire a qualsiasi età ma ti farà sempre entusiasmare come un bambino davanti al suo primo giocattolo.
E non ho paura di affiancare Liam alla parola amore perché ancora prima di conoscerlo era questo e l'ho accettato molto tempo fa, combattendo quasi contro me stessa per farlo, perché rendersi conto di essere innamorati sul serio di qualcuno che non si conosce realmente spaventa e preoccupa, ma ora ho solo voglia di innamorarmi di altri suoi lati che non conosco nonostante l'ignoto di quel che sarà, ma alcune volte buttarsi nel vuoto vale la caduta.
Sorrido aprendo il nuovo messaggio ricevuto “Il tuo ex coinquilino ha dormito sul mio divano stanotte”
La faccina con l'occhiolino alla fine mi fa sorridere, come quel' ex messo li quasi per gelosia.
Mi mordo il labbro, mi faccio prendere dai viaggi di fantasia.
Deve avere una passione per i divani allora” scrivo e invio.
In attesa di una sua risposta mi preparo qualcosa per fare colazione, è troppo presto per accendere la musica così infilo le cuffie al telefono e canticchio felice.
Poggio il mio piatto sul tavolo in salotto e come mi siedo fisso il muro dove sono appese le cartoline, sorrido e afferro il primo boccone.
Liam non ha ancora risposto così digito velocemente un altro messaggio prima di perdere il coraggio di farlo.
Niente cartolina nemmeno questa settimana?”
Mi copro il viso con le mani maledicendomi e finisco per passare i cinque minuti successivi, fino all'arrivo della sua risposta, a massacrare le mie povere unghie.
Apro il messaggio e “Vedremo, forse posso rimediarne qualcuna :)”
Sorrido “Sai, la mia collezione ne ha bisogno!”
Quindi le stai conservando...
mi piace questa cosa...”
Pensavi di no?”
Speravo lo facessi”
 
Sorrido e scatto una foto al muro davanti a me, una generale e una più vicina inquadrando anche i fiori, ormai secchi e le invio.
 
Devo riempire la parete, ti va di aiutarmi?”
 
E dove ho trovato questa faccia tosta per scrivergli non lo so nemmeno io.
L'unica cosa che so è che ho un sorriso sulle labbra e il cuore che batte forte, metto a posto e lavo tutto e decido di andare a fare una passeggiata per le strade di Dublino, mi preparo e sempre con le cuffie alle orecchie esco.
Appena fuori chiudo gli occhi e respiro a pieni polmoni l'aria della mia Irlanda.
Tengo il telefono stretto tra le mani mentre salgo sull'autobus diretta al centro e aspetto con ansia.
Quando suona, non perdo tempo a sbloccarlo e con sorpresa fisso la chiamata in arrivo.
– Buongiorno, non è troppo presto per te? – dico ridendo.
– Sei di una simpatia, buongiorno – dice sarcastico.
– Svegliato male eh?–
– Il tuo amico è agitato stamattina – dice e – Lascialo stare non ha dormito questa notte – dico senza pensarci.
– E tu che ne sai? Ah, ho capito perché ride come un cretino dalle sei, tu che ci facevi sveglia? – chiede.
– Non riuscivo a prendere sonno nemmeno io – dico sincera.
– Di la verità, ti mancavo – dice e lo immagino sorridere soddisfatto.
Alzo gli occhi al cielo – Mi ero solo abituata ad averti per casa – rispondo per non dargli soddisfazione.
– Certo, ti credo sai? Mi manchi anche tu comunque – si blocca e – ...anche se il divano di Liam è più comodo – afferma.
– Senti cos'hai contro il mio divano? E' fantastico – rispondo.
– Fantastico Liz, ho la schiena perfettamente apposto guarda – si prende gioco di me e – Ben ti sta, sei uno scemo, dovresti avere le ossa rotte –.
– Ehi, questa cattiveria? Devo dire a Liam di comprarti un po' di caramelle per addolcirti – dice e non faccio in tempo a rispondere che sento la sua voce.
– A chi devo comprare le caramelle? – chiede premuroso.
Mi sfugge un sorriso e – Quant'è carino – dico.
– Mmh, ciao Liz, buona giornata – riattacca prima che io possa dire qualcosa.
Fisso il telefono per qualche secondo prima che inizi a suonare di nuovo, questa volta però a chiamare è Liam.
– Stai fermo, non la chiamare – sento la voce di Zayn dietro e – Pronto? – dico ridendo.
– Ah Liam, tu non le sai proprio conquistare le ragazze – sento il moro dietro.
– Guarda un po', non devi conquistarla tu – risponde Liam.
– Ehm, ragazzi? Sono qui – provo a dire.
– Oh, ehi – mi risponde Liam e sono sicura che si starà maledicendo perché poi sento Zayn ridere.
– Bé, io vi lascio soli eh, vado in bagno – dice ridendo.
– Restaci possibilmente – ribatte Liam e io scoppio a ridere.
– Ciao – mi dice poi e – Ciao anche a te – rispondo arrossendo.
Maledizione, stiamo solo parlando al telefono, che razza di problemi ho?
– Scusa per Zayn – dice mortificato.
– Tranquillo, ho imparato a conoscerlo un po' – dico e lui – Vero – risponde solo, sembra dispiaciuto.
Rimaniamo in silenzio per qualche secondo, non vorrei dire la cosa sbagliata e odio questa sensazione, vorrei poter riuscire a parlare liberamente con lui senza questa paura di sbagliare.
E' lui a rompere il silenzio con un semplice – Comunque ok –.
– Ok? – chiedo.
– Ti aiuterò a riempire la parete, mi piace come le hai sistemate – dice più allegro.
Io mi alzo per scendere e quando metto piede fuori dall'autobus scoppio a ridere.
– Che succede? – chiede.
– Non ci crederai mai ma sono appena scesa dall'autobus e c'è un manifesto pubblicitario di un'agenzia viaggi piena di cartoline da ogni parte del mondo – dico mantenendo il sorriso costante sul volto.
Lo sento ridere con me ed è il suono più bello del mondo – Sul serio? – chiede.
– Sul serio – confermo.
– Puoi fare una foto e mandarmela? –
– Certo, ora la faccio – dico e qualche secondo dopo è già nella nostra conversazione.
– Mmh, ce ne sono tantissime, vedrò cosa posso fare quando sarò in tour, il nostro obiettivo è quello di recuperare più cartoline di questo manifesto – dice entusiasta e io mi lascio travolgere.
– Ce la possiamo fare, tanto hai un bel po' di concerti prima della fine dell'anno – rispondo.
– Puoi contarci tesoro, ce la faremo alla grande – dice e io mi preparo ad avere il cuore a mille per i prossimi tre giorni, per quel semplice tesoro.
Quando chiudiamo la conversazione qualche minuto dopo ho un sorriso a trentadue denti, entro in un negozio di abbigliamento e mi concedo un po' di sano shopping.
Metto il telefono in borsa ma appena chiudo vibra più volte, perché succede sempre così?
Lo afferro e trovo due messaggi.
Il primo è di Zayn “Attenta a non pensare troppo a quel tesoro, rischi di ucciderti per strada”
Gli rispondo immediatamente mandandolo dolcemente a quel paese e apro l'altro.
Comunque, mi piace il suono della tua risata”
E no Liam, questo proprio non puoi scrivermelo.
 
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Nda.
Buona sera :)
Come state? Eccomi qui con il nuovo capitolo, è più corto degli altri, lo so ma dovevo e volevo finirlo qui, mi piace molto come è venuto fuori, spero piacerà anche a voi e che vi sia arrivato l'imbarazzo di Liam e Liz ma anche l'entusiasmo nello scriversi... come l'inquietudine di Liam all'inizio del capitolo, quel bisogno di trovare qualcosa che lo facesse in qualche modo tornare a respirare.
Non posso taggarvi tutte ma dedico questo capitolo a mia sorella Valentina, a Sara, Barbara, Federica e Deborah perché amo quello che in qualche modo si è creato e adoro vederle impazzire su questa storia.
Un grazie speciale ovviamente anche a voi che sognate con me, siete tutti/e fondamentali <3
I saluti di oggi sono questi:
Alzatevi al mattino, guardatevi allo specchio e ripetetevi che siete bellissime.
Serena.
   
 
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