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Autore: Made of Snow and Dreams    27/05/2015    1 recensioni
I sentimenti contro la fredda ragione,il dolore contro la speranza,il passato contro il presente.
Questo è ciò che Amanda rivive e sente dentro di lei,mentre lotta per la sua vita da sola e l'unica cosa a cui può aggrapparsi sono i ricordi.
****
Prima mia fanfiction su Star Trek!Ovviamente se ci sono differenze sul comportamento dei personaggi(cosa sicura)vi prego di scusarmi,col tempo imparerò!
Genere: Sentimentale, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Amanda, Sarek
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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The value of love (when everything can be destroyed in one second)

 

 

 

Al pari di Sarek, anche Spock era rimasto turbato dalla notizia,e Jim lo aveva capito subito:c'era qualcosa che non quadrava nel suo t'hy'la, era più taciturno e più cupo,meditava più del solito.
'Forse sarebbe meglio che tu ti prenda una licenza su Vulcano:se mi dessero l'autorizzazione a sostare l'Enterprise per una breve pausa,potrei venire con te. Se lo desideri,naturalmente.' disse,durante uno di quei momenti di relativa tranquillità dopo il turno alpha. Gli poggiò il mento sulla spalla sinistra coperta dalla tunica nera, e mentre gli massaggiava la schiena,mormorò suadente:'Potremmo anche svelarle la nostra relazione,una volta ripresasi:sarà sicuramente felice di saperlo!'
'C'è solo il 15.9% di probabilità che riesca a sopravvivere.'
Un paio di occhi scuri come l'ebano andarono a incontrare quelli verdastri di Kirk. Riuscì a percepire ondate e ondate di sofferenza scaturire dalla mente del suo compagno,una sofferenza immensa mista alla preoccupazione,alla paura. Sua madre stava morendo!
Non riuscì a fare altro che stringerlo da dietro quanto più forte poteva per trasmettergli il suo sostegno e il suo calore,e baciargli teneramente i capelli corvini,e restare in silenzio.

 

 

La capsula sbarcò su Vulcano in orario,contrariamente alle previsioni del Comandante che aveva calcolato circa 6 ore di ritardo per via dello sciame di meteoriti che avevano ostacolato il passaggio della nave. Sarek si guardò intorno prima di incamminarsi verso il centro della città:era ...lieto di trovarsi nel suo pianeta natale,ma allo stesso tempo percepiva una specie di...vuoto,una mancanza che non poteva essere colmata. Dipendeva forse dalla consapevolezza che nessuno,una volta tornato a casa,sarebbe corso da lui per salutarlo col suo solito sorriso e la sua solita gioia di vederlo? Dipendeva forse dal fatto di non potersi beare dell'immagine di Amanda mentre cucinava,o di lei mentre si prendeva cura dei suoi fiori? Amanda,sì. Dov'era la sua sposa? Perchè non riusciva più a sondarle la mente ed esplorare le sue emozioni,i suoi ricordi,e attingere forza e sostegno dalla sua vivacità naturale?
Le strade di Vulcano gli apparivano così solitarie e deserte,e lui così solo...

 

 

Anche Amanda era sola nella stanza spoglia e bianca,mentre lei era l'unica macchia di colore,il diamante al centro di tutto. Le avevano iniettato per via endovenosa alcuni stimolanti che,in quel momento,aiutavano le difese immunitarie a distruggere i virus. Non le mancava nulla,per la prima volta in vita sua si sentiva serena e tranquilla,una bambina intrappolata nei suoi dolci sogni. La sua mente delirava,delirava,e il suo corpo combatteva in una guerra ancora dal futuro incerto. Non dipendeva dai farmaci la sua vittoria,no,stavolta dipendeva tutto da lei. Poteva scegliere: cosa fare? Lasciarsi andare e rimanere intrappolata nelle sue eterne visioni di un'Amanda combattiva e di un Sarek ancora curioso e a modo suo 'reattivo',o vincere la battaglia e affrontare la fredda realtà di tutti i giorni,trascurata e arresasi all'evidenza di un marito ormai...morto dentro?E Spock? Cosa ne sarebbe stato di suo figlio?

 

 

La prima cosa che notò fu una massa di bende disposte attorno al letto,e dei lucenti capelli scuri sparsi sul cuscino. Davvero era quella la sua Amanda?
Si avvicinò di qualche altro passo,giusto il tempo di vedere il ventre completamente coperto e un accenno di sorriso dipinto sul volto pallido. Anche in quelle condizioni sua moglie era così...illogicamente bella. E aveva un assoluto bisogno di lui.
Si sedette sul ciglio del bioletto, immergendo gli occhi nel volto di lei e beandosi di quella effimera bellezza. Senza rendersene conto,aveva avvicinato la mano al suo viso.
'Probabilmente con una fusione mentale potrei comunicare con lei;forse per l'ultima volta...'
Scosse la testa: no,non poteva tentare un'azione così illogica e tremendamente umana,oltretutto estremamente rischiosa sia per lei che per lui. E poi una fusione doveva essere effettuata solo col pieno consenso di entrambi gli individui,e lei di certo non poteva né acconsentire né rifiutare.
'Sarek...'
Il vulcaniano girò piano la testa a quel fievole richiamo. Che stava rievocando la sua mente,che stava rivivendo,che stava sognando?
'Solo per curiosità scientifica. Quante altre volte potrei sondare le profondità di un sistema celebrare sconvolto e febbricitante?'
Allungò la mano.

 

Fu come trovarsi in una stanza buia e senza confini,senza spazio né tempo,senza via d'uscita,senza finestre.
Era solo? Si girò intorno,sentendo degli strani suoni simili a cigolii,che udiva a intervalli ripetuti. Alzò la testa: c'erano tante piccole porte che fluttuavano impazzite,aprendosi e chiudendosi in continuazione,accavallandosi le une sulle altre e dividendosi di nuovo,senza ordine. Un turbine di ricordi lo travolse,letteralmente lo schiacciò:un tornado di emozioni umane,di sentimenti (anche repressi per amor suo),un tornado di pezzi che componevano la vera Amanda. O forse erano solo le proiezioni delle sue percezioni e degli stimoli esterni che riusciva ancora a captare la psiche di sua moglie?
Era come entrare nel meccanismo di una macchina impazzita,dapprima perfetta e funzionante,e ora alla deriva. Ne rimase sconcertato.
Si girò su se stesso sperando di trovare uno spiraglio di luce in quel luogo senza senso e assolutamente privo di logica,ma non vide nulla oltre il buio senza fine. E,cosa ancor più interessante,non aveva più percezione del suo corpo all'esterno:non percepiva più la sua mano che toccava i tratti del viso di lei,non percepiva più la morbidezza del letto sul quale si era seduto, nè i suoni provenienti dall'esterno. Nulla. Era come se quel luogo avesse risucchiato anche lui stesso,e si fosse perso nell'infinità della mente umana.
'Amanda...Amanda!'
La sua voce risuonò ripetutamente in quel posto senza controllo,come un eco in una caverna. Passarono diversi secondi prima che Sarek potesse sentire la risposta al suo richiamo,fievole ma presente.
Un singhiozzo. Una voce rotta dal pianto,e così non sua...
'Sarek?Sei davvero tu?'
'Sì,moglie mia,sono qui. Sono arrivato su Vulcano 1.10 ore fa;sono stato informato sulle tue condizioni e il Comandante della nave in cui alloggiavo ha dato disposizioni per il mio ritorno qui.'

Pianto.

'Sarek...Sarek...'
Con il tono di voce più fermo che potesse assumere con sua moglie in quelle condizioni, Sarek disse:'Amanda,devi reagire:il tuo corpo e la tua mente si stanno indebolendo rapidamente,e sei stata indotta al coma farmacologico.'

Rabbia.

'E quante credi siano le mie probabilità di sopravvivenza?Oh,non ho più bisogno che tu me le dica:meno della metà,quasi nulle.'
A sentire quella lunga catena di singhiozzi misti al puro pianto, Sarek provò ad addolcire il proprio tono di voce e provò anche a consolarla,a incitarla a svegliarsi. Non poteva permettere che Amanda si lasciasse andare così.
'Amanda..moglie mia...non lasciarti morire in questo modo. La tua morte sarebbe puramente illogica.'
'Illogico...lo sarebbe anche continuare a vivere con me.'

Rassegnazione.

Sarek inarcò un sopracciglio.
'Perchè dovrebbe essere illogico continuare a vivere con la propria compagna con cui dividere l'esistenza e la serenità?'

Silenzio.
Riflessione.

Continuò. 'Spiegami,Amanda, perchè non riesco più a entrare nella tua mente,nella tua anima?'

Silenzio.

'Essa mi è schermata,e non può essere un effetto successivo al tuo delirio,o alla tua malattia.'

Indifferenza.

'Non so se ce la farò, Sarek:sto troppo male e ormai il mio corpo si è talmente indebolito che solo la mia mente è ancora attiva...'
'Se fossi umano,troverei buffo questo tuo modo di parlare,moglie mia.'
'...ma se me lo permetti,vorrei condividere con te gli ultimi giorni che mi restano;vorrei...'-singhiozzo-'...vorrei rivivere i momenti che abbiamo vissuto insieme per l'ultima volta,in tua compagnia.'
E,prima che Sarek potesse rispondere e potesse dire che...sì,come avrebbe soddisfatto ogni sua richiesta sempre e anche prima di tale situazione,lo avrebbe certamente fatto anche in quel momento-così poco logicamente per un vulcaniano!- , una porta si aprì,piazzandosi di fronte a lui.
E Sarek entrò.

 

 

 

 

Mi dispiace tanto per com'è venuto questo capitolo,ma la scuola sta finendo e gli impegni sono tanti. :(
Spero che vi stia continuando a piacere!
La parte di Amanda con cui Sarek ha conversato è quella debole,insicura e triste,quella ormai abbattuta dagli eventi e troppo stanca e rassegnata per reagire.

 

Made of Snow and Dreams.

 

 

 

 

  
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