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Autore: _heartbeat_    27/05/2015    2 recensioni
Scorse tra la folla una testa bionda scoperta parzialmente dal cappuccio, i capelli tirati all’indietro di un biondo molto pallido, il viso era oscurato dal cappuccio ma lei poteva benissimo riconoscere il volto chiaro e appuntito di quella figura.
Quel viso appuntito che ricordava troppo bene.
Lo aveva schiaffeggiato al terzo anno e con i suoi incantesimi lo aveva fatto piangere.Era stata l’unica a ferirlo.
Ricordava gli occhi azzurri, gelidi come ghiaccio, che sembravano sorriderle di nascosto.
Genere: Fantasy, Malinconico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Draco Malfoy, Hermione Granger | Coppie: Draco/Hermione
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Da Epilogo alternativo
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Gli occhi della serpe
 
Camminava respirando ad intervalli regolari quello strano odore così insolito da sentire in quell posto: un misto di zucchero e legna bruciata.Un odore piacevole ma penetrante.
Quello era rimasto di Diagon Alley: tante macerie e piccoli falò in ogni angolo libero.
Non esisteva più molto dell’antica via dei maghi, la Gringott non c’era più: al suo posto il marmo bianco si era ridotto ad un unico muro sporco di fuliggine, ormai da troppo tempo nessuno metteva piede lì dentro.
Nessuno, nemmeno i goblin erano più tornati.
I negozi attivi erano più pochi: il Ghirigoro, il Paiolo Magico, una taverna, la bottega di Madama Mulkin e poco altro.
Il Ghirigoro adesso era formato da un unico piccolo ambiente e scarseggiava di volumi perfino di quelli essenziali per gli studi ad Hogwarts.
La gente non comprava più libri nuovi, se riusciva li acquistava di terza o quarta mano cavandosela al massimo con cinquanta zellini, chi se li poteva ancora permettere.
Arrivò davanti alla grande insegna di Olivander, lui non c’era più da oltre cinque anni.
Era strano immaginarsi Diagon Alley senza il suo venditore di bacchette eppure era così.
Se lo ricordava bene quel vecchio mago, si ricordava di quel loro primo incontro proprio in quella stanza scura e polverosa.
Si ricordava quegli occhi stanchi e allo stesso tempo appassionati nel raccontare le bacchette.
Ricordava tutto di Olivander.
Aveva visto tutto, quella notte, l’ultima volta che Olivander aveva raccontato la sua ultima storia a quel mago di cui tutti avevano così tanta paura.
Si avvicinò a quella vetrina, con una mano tolse un po’ di polvere per vedere all’interno.Era tutto come prima, tutto al proprio posto: il vecchio bancone al suo posto davanti agli scaffali colmi di scatole di diverse dimensioni.
Potè immaginarsi quell’odore così familiare di carta ammuffita e polvere e per un attimo le sembrò di sentirlo realmente.
Vide la sua figura riflessa che le ricordava che non era poi diversa dalla solita Hermione Jane Granger.
Era sole lei, la solita mezzosangue che per sfortuna era anche la migliore del suo corso; lo era stata quando ancora frequentava Hogwarts, quando al castello c’era ancora Albus Silente che lo proteggeva dal male.
Silente ea stato l’unico mago a tenere lontano colui- che- non- deve- essere- nominato.Aveva protetto il castello e istruito i suoi allievi a distinguere il bene dal male.
Ma Silente non c’era più.Era morto, ucciso da un suo collega, da un suo amico, Piton, di quel vecchio mago dalla barba bianca erano rimasti solamente i pensieri e i ricordi e qualche immagine sperduta tra i quadri del castello.
Il bene non esisteva più, nessuno dei “buoni” era più con lei: Ron era scappato in Albania da clandestino per sfuggire alla persecuzione dei Mangiamorte e contava di raggiungere con un treno babbano la Romania per stare da suo fratello Charlie.
Non sapeva più niente di lui, non sapeva nemmeno se veramente in quei cinque anni era arrivato in Romania.
Non aveva ricevuto nessuna lettera in quei lunghi anni.
Harry aveva rivelato la sua vera persona andandosene per sempre per inseguire i suoi sogni di Auror e scappare da Voldemort e dalle sue maledizioni.
Non si era preoccupatao di suoi amici, dei Dursley e nemmeno di Minerva McGranitt che rischiava di morire tanto quanto lui e che nonostante la paura lo aveva sempre protetto e difeso da Piton e dai Mangiamorte.
L’unica che le era rimasta vicina era Ginny Weasley, la piccola rossa, era lì con lei, non se n’era andata.Non voleva essere scappare come suo fratello ed Harry, lei non voleva essere vigliacca, voleva rimanere e tornare al più presto ad Hogwarts per liberarla dai Mangiamorte.
Ginny era la sua migliore amica dal primo momento che le aveva parlato al Ghirigoro mentre aspettavano l’arrivo di Gilderoy Allock, l’aveva vista crescere sotto i suoi occhi, erano come sorelle.
Vide alcuni maghi e streghe incappucciati e coperti da mantelli neri, correvano spintonando le persone.Erano Mangiamorte, era diventata un’abitudine  vederli in giro.
Non avevano le maschere.
Scorse tra la folla una testa bionda scoperta parzialmente dal cappuccio, i capelli tirati all’indietro di un biondo molto pallido, il viso era oscurato dal cappuccio ma lei poteva benissimo riconoscere il volto chiaro e appuntito di quella figura.
Quel viso appuntito che ricordava troppo bene.
Lo aveva schiaffeggiato al terzo anno e con i suoi incantesimi lo aveva fatto piangere.Era stata l’unica a ferirlo.
Ricordava gli occhi azzurri, gelidi come ghiaccio, che sembravano sorriderle di nascosto.
Ricordava quella bocca sottile, quelle labbra morbide capaci di insultarla perchè nata babbana e di baciarla dolcemente al calare della notte.
Lo guardava da lontano: era uno di loro, dopo tutto quel tempo aveva deciso loro, obbediva ancora agli ordini ed agli inganni del Signore Oscuro.
Si chiese se lo avesse scelto lui o se fosse stato obbligato da suo padre Lucius.
Ci aveva creduto davvero alle sue bugie, di nuovo.
Le aveva sempre giurato che non sarebbe mai stato cattivo e avido di potere come Voldemort, glielo aveva promesso ma lui non era bravo con le promesse.
Non erano cose da serpeverde e non lo era nemmeno mantenerle.
Lui non le aveva mai mantenute.
Si era fidata di nuovo di lui, di nuovo aveva creduto alle menzogne di un serpeverde viziato eppure lei credeva che anche nel più odioso delle serpi ci potesse essere del buono.
Lo avrebbe riconosciuto in qualsiasi luogo fossero passati anche cento anni.
-Non mi dire che ci stai di nuovo dietro Herm?Non lo vedi da sola, ha i capelli tirati indietro che sembrano leccati dalla lingua di una mucca.Non ripetere lo stesso errore che hai già fatto, è uno di loro adesso e forse lo è sempre stato, non puoi dirmi che non ci credi, lo stai vedendo con i tuoi stessi occhi.E’ una serpe e lo è sempre stata.Non c’è bene nei serpeverde e non voglio, Herm, che tu stia ancora male per uno scemo ossigenato-
Hermione si voltò riconoscendo la voce familiare di Ginny che la stava raggiungendo correndo.
-So quello che ha fatto, lo conosco.Mi ha ferita con le sue scelte ma non riesco a smettere di pensare che lui non lo vuole veramente, lui non è solo come lo vedete voi, lui non è quello.Non è mai stato veramente simile a Voldemort, segue ciò che dice di fare suo padre.E’ schiavo dei Mangiamorte-
Hermione scrollò le spalle continuando a fissare la sua immagine nella vetrina polverosa.Voltò lo sguado ma lui non c’era più.Draco Malfoy era scomparso in uno dei tanti vicoli per Notturn Ally.
Non sapeva se mai lo avrebbe rivisto, forse sì o forse no.
Sapeva che lo voleva di nuovo lì in quel momento, voleva tornare indietro nel tempo e cambiare il corso delle cose: Voldemort non avrebbe vinto, Harry e Ron sarebbero rimasti accanto a lei e Draco non l’avrebbe abbandonata alla sua vita per seguire il suo Signore.
Voleva essere stretta un ultima volta tra le braccia di quel serpeverde, voleva che Draco restasse con lei.
Si sentiva così meschina ad ammettere di dipendere da un uomo che poi ea il più vigliacco di tutti.
Sapeva che non sarebbe successo ma ci sperava con tutto il suo cuore.
-Perchè credi nella serpe?- chiese Ginny.
-Non lo so, credo in lui, mi sono fidata di Draco per la prima volta in vita mia e non avrei voluto perderlo.Siamo cresciuti: io, te e anche lui.Non smetto mai di crederci- rispose la bionda.
-Ti fidi ancora di lui conoscendolo, te sei pazza Hermione, è un mangiamorte, avrebbe ucciso i tuoi genitori, ti avrebbe ucciso come ogni babbano, lui serve Voldemort.Avrebbe ucciso Harry e Ron-
-Perchè ti ostini a dire che una serpe non può amare e non può avere una parte buona: Lumacorno era un serpeverde eppure era buono e umile.Harry era un grifone come Ron e noi due ma si è dimostrato intimorito da un futuro qui tanto che se ne è andato dove non ci sono problemi.Ti sembra un comportamento da veri grifondoro?Una serpe non è per forza cattiva e un grifone non è sempre coraggioso-
-Ma lui è un Mangiamorte.Lo sai questo?-
-Certo-
-Lo ami ancora vero?-
-Sempre.Non ho mai smesso di farlo-
Ginny sbuffò e si allontanò.Hermione continuò a fissare la sua figura riflessa e potè giurare di aver intravisto lo sguardo di Draco che le sorrideva.
Si voltò ma non c’era nessuno.
Lo avrebbe ricordato per sempre come l’eccezione delle serpi.
Non lo rivide mai più davvero.Solo nei suoi sogni.
 
Angolo della mezzosangue:
salvee:) è la mia prima ff di hp e spero vivamente che vi piaccia, mi piacerebbe sapere che ne pensate perciò, se non vi dispiace, lasciate un commento o una recensione.Le critiche sono ben accette.Mi scuso per gli errori di battitura ma ho la tastiera rotta e scrivere senza tasti non è facilissimo.
spero vi piaccia e buona dramione a tutti...:)  _heartbeat_
  
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