MASCHERA CERCASI
- BREVE LETTERA AI LETTORI -

Caro lettore, cara lettrice
Grazie per aver scelto di viaggiare con noi!
 
 
O forse no…
Ricominciamo!
 

Tu, si tu che stai leggendo!
Che tu sia adolescente, giovane o già sull’età spinta non importa ciò che ti sto per scrivere ti sarà capitato almeno una volta nella vita. Non è una cosa bella quella di cui sto per parlare però devo parlarne, non posso evitarlo.
Ciò di cui tratterò è una cosa odiosissima, come i moscerini che ti si infilano negli occhi quando sei in bici o come le zanzare d’estate. Insomma, cose inutili ma fastidiose: i pregiudizi, le etichette e le maschere che ne seguono.
A chi non sarà capitato insomma di venir etichettato all’entrata delle scuole superiori? Di essere giudicato per chi non è?
Le etichette sono come i jeans dopo le vacanze di Natale con annesso cenone, vanno stretti a tutti. Io personalmente sono rimasto piuttosto male quando mi sono accorto di alcune opinioni che delle persone a me care hanno di me. Insomma, dopo tutti questi anni dovresti conoscermi!
Dovresti riuscire a cogliere quelle piccole sfumature che traspaiono nei momenti segreti, quelli dove siamo tu e io senza la confusione, dovresti sapere come mi comporto con te che sei mio amico, con te che sei una persona di cui mi fido, con cui sono il reale me, senza maschere, senza barriere e filtri.
L’amicizia, lo sapete, è una cosa stupenda perché ti aiuta a scioglierti come un cioccolatino al sole (mmm cioccolato…) ; c’è forse qualcosa di più bello del condividere delle confidenze, di parlare delle cose che piace ad entrambe le parti?
Purtroppo non è sempre così.
Non è così perché le persone giudicano ciò che non dovrebbero, sono capaci di mettere in gabbia l’essenza di una persona costringendola a mettere una maschera, una maschera che serve per difendersi, per farsi accettare.
Hai due soluzioni per salvarti: fregartene di cosa le persone pensano oppure combattere per liberarti.
La scelta dipende da te, di certo non ti dirò di comportarti secondo ciò che le persone dicono, se no non vivi, non vivi e non respiri la pura essenza della libertà di vivere sereni.
La prima soluzione che ti pongo è fregartene; dopo un po’, miei cari, ci si crea una corazza e ci si fa scivolare di dosso tutto. Purtroppo c’è una controindicazione: si crea un muro tra te e le persone e spesso di senti un solista su un palco vuoto, o te la godi o ti senti solo.
La seconda è lottare, combattere per cambiare le carte in gioco.
La domanda che ti faccio è: vale la pena? Per cosa lotti? Perché devi saperlo bene prima di buttarti nella rissa, prima di ferirti.
Niente è facile perché non c’è una soluzione salva, sicura, priva di prezzi da pagare, è complicato.
E tu cosa fai?