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Autore: Vanilla_91    28/05/2015    7 recensioni
Anno 1066
La lotta tra Sassoni e Normanni devasta l’Inghilterra, distrugge milioni di vite e demolisce ogni speranza.
Lady Kagome di Beaucastle è in fuga da un passato terribile che ancora minaccia di inghiottirla, ma il destino la farà finire proprio tra le mani del suo nemico.
Tra bugie da smascherare, false accuse, tradimenti, giochi di potere, gelosie, intrighi e congiure, una forte passione e un passato difficile uniranno i protagonisti, ma nell'ombra c'è chi già trama per spezzare questo fragile rapporto.
Dal testo:
"Quell'angelo bruno era la donna che avrebbe dovuto combattere e sottomettere."
[..]
- Potrete sottomettere tutti al vostro volere, ma ci sono due cose che non potrete mai domare: i sogni e la libertà. -
Genere: Avventura, Erotico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Inuyasha, Kagome, Koga, Miroku, Sango | Coppie: Inuyasha/Kagome, Miroku/Sango
Note: AU, Lemon, OOC | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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L'alba era quasi giunta, ma le ombre delle tenebre resistevano.
Era una battaglia persa: infine il sole sarebbe sorto, eliminandole.
Miroku ravvivò il fuoco dell'imponente camino presente nella sala principale. La primavera era quasi giunta, ma le spesse pareti di roccia mantenevano freddi gli ambienti.
Una torcia, posta loro accanto, rischiarò i volti seri dei due guerrieri normanni.
-Sono state dunque queste le sue parole?- domandò InuYasha, grattando il leggero strato di barba che gli ricopriva la mascella.
-Esatto.- confermò Miroku.
- Non c'è da stupirsi che la difenda, è la sua dama.-
-Quello su cui mi ha aperto gli occhi, però, è un aspetto che non avevo considerato. Se davvero Kagome si fosse macchiata di tutti i crimini che le vengono addossati, perché la gente di Beaucastle la servirebbe con tanto affetto e lealtà? La servitù, così come gli uomini liberi, la rispettano e il rispetto e la fiducia sono sentimenti che non si possono imporre, che non si conquistano seminando il terrore.-
-Le tue parole sono sensate.- riconobbe InuYasha.
-In più c'è un'ulteriore questione da considerare: la sua verginità. Tu stesso ne hai avuta prova e questa volta eri pienamente cosciente, non avrebbe potuto ingannarti. Come si spiegano le voci dei suoi numerosi amanti e della sua condotta dissoluta?-
Un lampo di desiderio attraversò gli occhi ambrati del normanno. Ricordava perfettamente la loro prima notte di nozze e lo splendido e seducente corpo di colei che ora era sua moglie a tutti gli effetti.
Imprecò quando sentì il proprio desiderio, mai sopito, risvegliarsi. Con lei si sentiva un ragazzino alle prime esperienze: costantemente eccitato.
In più, la consapevolezza che lei fosse stata solo sua lo elettrizzava.
Non sarebbe dovuto importargli, visti i piani che aveva in merito al loro matrimonio, ma ciò che sentiva era ben distante da ciò che avrebbe voluto e dovuto provare.
- No, Miroku, in quel caso non mentiva..posso assicurarti che era realmente illibata. Tuttavia, la questione non mi convince: ci sono troppe cose che ancora non conosciamo. Quella donna è scaltra, non posso credere che sia la vittima di questa situazione.- dichiarò, serio - Continua a tenere d'occhio la sua dama e vediamo se riusciamo ad estrapolarle ulteriori notizie.-
-Contaci! Sarà un piacere per me.- acconsentì, sorridendo apertamente.
Si alzò, pronto a congedarsi.
-InuYasha, forse quella donna merita una possibilità. Capisco quanto tu sia contrario e restio a crederle, ma forse merita di essere ascoltata. Sono giorni che la ignori..concedile almeno la possibilità di esporre la sua versione.- gli suggerì.
Il normanno annuì, comunque poco convinto.
- Lo farò.- dichiarò.

 

 

 

Col favore dell'alba, Sango abbandonò la propria camera.

La servitù cominciava a destarsi e a svolgere le proprie mansioni, ma nessuno si meravigliò nel vederla gironzolare per i corridoi, nonostante fosse appena l'ora del levare del sole.
Ora che Kagome era sposata, Sango non poteva, ovviamente, più occupare le sue stanze.
Dormire da sola, tuttavia, non le piaceva, si sentiva vulnerabile, una preda semplice per gli incubi che la tormentavano.
Anche quella notte aveva risentito le urla, il clangore delle spade e le accuse crudeli di suo padre.
-Sango, state bene? Siete maledettamente pallida.-
Sobbalzò, tornando bruscamente alla realtà.
Sorrise naturalmente, nel trovarsi di fronte il volto familiare e preoccupato di Miroku.
-Perdonatemi, non vi ho sentito. Sto bene, stavo solo indugiando su infausti pensieri.- confessò.
Erano vicini, molto per i di lei standard. Non sopportava che gli uomini le si accostassero eccessivamente, ma da quell'affascinante normanno dai profondi occhi blu, stranamente, non si sentiva minacciata.
-Non pensavo di trovarvi sveglia a quest'ora. Solitamente le nobildonne poltriscono nei loro comodi letti fino a tarda mattinata. Siete una fanciulla strana.- ammise, candidamente.
-È un male? C'è qualcosa di sbagliato in me? Non sareste il primo a dirmelo.-
Quelle parole vaghe, per un buon osservatore, quale era Miroku, furono un chiaro indizio.
Come aveva immaginato, qualcuno o qualcosa aveva ferito quella splendida creatura in modo profondo e crudele.
Addolcì lo sguardo e lasciò che ciò che pensava fuoriuscisse dalle sue labbra.
- Non c'è assolutamente nulla che non vada in voi, Sango. Io vi trovo splendida.- ammise.
La nobildonna arrossì, congiungendo le mani, visibilmente a disagio.
- Io v..vi ringrazio, ma..-balbettò.
L'uomo, intenerito, le sorrise. Vederla imbarazzata la rendeva ancor più fragile, ma lui non voleva che si sentisse in difficoltà quando era in sua compagnia.
-Come vi dicevo, vi cercavo per parlarvi.- ripeté.
Con ancora le gote deliziosamente imporporate Sango annuì, incoraggiandolo silenziosamente a proseguire e garantendogli la sua attenzione.
- Non qui.- dichiarò il normanno.
Guardandosi intorno, si rese conto che il loro chiacchierare aveva attirato molti sguardi curiosi.
-Seguitemi.- lo invitò Sango, facendogli strada.
Lo condusse nel cortile, dove insieme poterono ammirare lo spettacolo del mondo che si risvegliava.
- Non avrete freddo qui fuori?- le domandò.
- No, sto bene. Vi prego, non indugiare oltre. Di cosa desideravate parlarmi?-
-Volevo ringraziarvi. Le parole sagge pronunciate da voi poche sere fa mi hanno aperto gli occhi. Ero stato cieco ed ostinato nei confronti della vostra amica.-
-Eravate solamente condizionato da ciò che altri volevano farvi credere.-
-Ora sono sempre più convinto del fatto che qualcosa non torni. Chi ha sparso queste voci? Chi e perché era intenzionato a rovinare la reputazione di una nobildonna di così buon lignaggio?-
Sango lasciò che quelle domande aleggiassero, nel silenzio calato tra loro.
- Non sta a me darvi queste risposte, Miroku. Ciò che posso consigliarvi è di continuare ad indagare. I vostri occhi attenti scrutano da lontano la verità, ma prima c'è molto altro da scoprire.-
-E voi mi aiuterete, Sango? Sarete al mio fianco ad indicarmi la retta via qualora dovessi sbagliarmi?- le domandò con un leggero sorriso, ma mantenendo un tono estremamente serio.
Lei ridacchiò, come non faceva da tempo.
Gli restituì il sorriso, prima di rispondergli.
-Potrete contare sul mio aiuto, Sir. Siete un uomo giusto, forse solo voi potete aiutare Kagome, salvarla dal destino al quale la condurrebbero delle accuse infondate.-
-Temo che stiate sopravvalutando il mio potere, Sango. Ciò che posso promettervi è che farò tutto ciò che rientra nelle mie possibilità.- le garantì.
-E lui? Lui l'aiuterà?- domandò, riferendosi chiaramente ad InuYasha.
- Non c'è nessuno che più di lui sia alla continua ricerca della sincerità. Credetemi, quando vi dico che non si darà pace finché non avrà realmente capito come stanno le cose.-
-Però, al momento, la evita, la allontana. Tutto il castello mormora per il fatto che lui non sia più tornato nella camera coniugale.-
-InuYasha è un tipo che riflette. Analizza le sue azioni a lungo prima di compierle. È un leader e sa che nulla rimane senza conseguenze. Potete credermi, però, se vi dico che anche lui è ansioso di ascoltarla. Sono entrambi in grado di badare ai propri affari, si chiariranno.- proferì, sicuro.
Sango annuì, rassicurata.
Restarono in silenzio ad ammirare il sole sorgere ad est.
Poco dopo, fu la nobildonna a congedarsi.
Miroku seguì con lo sguardo la figura di lei, finché fu visibile.
Sospirò, mentre un sorriso divertito gli abbelliva le labbra.
Le donne erano il suo passatempo preferito, ma quella Sango era diversa.

Coglieva in lei una fragilità mista a risolutezza. Era un affascinante concentrato di dolcezza e determinazione.
L'aveva sentita ridere per la prima volta e quel suono leggero e delicato gli era piaciuto da morire. D'ora in poi si sarebbe impegnato per farla ridacchiare più spesso.
Si stava cacciando in un grosso guaio, ne era consapevole, ma non aveva nessuna intenzione di tirarsene fuori.

 

Kagome si guardò allo specchio, non trovando nessun cambiamento rilevante nella propria figura.
Evidentemente, pensò, il mutamento era solo interiore.
Il suo nemico, l'invasore delle terre del suo amato padre, l'aveva resa donna a tutti gli effetti.

Erano trascorsi cinque giorni da quella notte e da allora lui l'aveva bellamente ignorata.
Non l'aveva più toccata, né guardata.
Il suo sguardo si indurì, mentre prendeva quella decisione.
Non sapeva come lui avrebbe reagito, ma non le importava.
Non era mai stata una donna che restava inerme mentre il destino o altri giocavano con la sua vita. Aveva sempre tentato di ribaltare le carte in tavola, indipendentemente dal risultato e dalle conseguenze.
Coprì i capelli con un velo dal colore tenue, prima di uscire dalla sua camera e dirigersi verso il cortile.
Sapeva che in quel momento suo marito era con i soldati, impegnato negli allenamenti.
Disturbarlo non era una mossa saggia, ma non poteva attendere oltre.
Sollevò gli orli della gonna per non sporcarla col fango che impregnava il terreno.
Avanzò tra gli uomini, attirando l'attenzione, finché non lo vide.
Era impegnato ad urlare suggerimenti e ordini a due ragazzini che si stavano fronteggiando con le spade.
Il petto compatto era nudo, privo di qualsiasi protezione. Gli aderenti pantaloni neri gli fasciavano perfettamente le lunghe e muscolose gambe.
Arrossì, di fronte a tanta potenza e al ricordo di quanto accaduto tra loro.
Una cosa doveva ammetterla: era stata fortunata, l'avvenenza del suo sposo non poteva negarsi.
Il silenzio calò improvviso e InuYasha si guardò intorno per capirne la causa.
La individuò immediatamente.

Bella come il sole, sua moglie aveva attirato l'attenzione di ogni soldato, più o meno giovane,libero o sposato.
Il viso arrossato per l'interesse suscitato e l'atteggiamento composto catturarono anche lui.
Era bellissima e lui la voleva disperatamente.
Si concesse, per un fugace istante, di immaginare come sarebbe potuta essere la sua vita se la donna che gli stava di fronte fosse stata solo sua moglie e non la sua nemica.
Quando mormorii espliciti di apprezzamento raggiunsero le sue orecchie, il normanno scattò.
La raggiunse in pochi passi, circondandole la vita in un chiaro segno di possesso.
Era un comportamento inutile, nessuno dei suoi uomini si sarebbe azzardato a toccarla, ma l'ira e l'assurda gelosia gli avevano acceso il sangue e offuscato la ragione.
-Cosa ci fate qui?- le domandò, continuando a tenerla stretta.
A contatto con quel corpo muscoloso, parlare per Kagome divenne estremamente difficile.
Era pienamente consapevole della sua forte presenza e l'odore mascolino di lui la stava stordendo.
Aveva caldo, era smaniosa, desiderava qualcosa, ma non avrebbe saputo dire cosa.
-D..dovevo parlarvi, ma potremmo farlo in un luogo più appartato?- domandò.
Un lampo di malizia attraversò gli occhi ambrati di lui e lei arrossì ulteriormente.
Il normanno la prese per mano e la guidò verso i piani superiori.
Nell'intimità della loro camera matrimoniale, avrebbero finalmente affrontato quello spinoso discorso per troppi giorni lasciato in sospeso.
-Dunque, vi ascolto.- la incoraggiò.
Kagome sospirò, cercando la forza e la risolutezza necessarie per affrontare quella conversazione.
-Come voi stesso avete detto, abbiamo delle cose di cui parlare, dei malintesi da chiarire. Fosse dipeso da me l'avrei già fatto da diversi giorni, ma mi avete evitata con ostinata determinazione.-
-Non era voi che volevo tenere lontano, ma scelte affrettate. Avevo bisogno di elaborare il tutto, di riflettere.-
La nobildonna annuì.
-Avete avuto modo di farlo? Siete giunto a qualche conclusione?- gli domandò.
-L'unica conclusione alla quale sono giunto è la consapevolezza che ci sono troppe cose che non conosco. Il vostro passato è un mistero, ma io voglio capire.-
-Se siete disposto ad ascoltarmi, avrete tutte le risposte che cercate.-
-Vi ascolto.- ripeté.
-Innanzitutto, sappiate che il vostro gesto mi ha umiliata, ma comprendo anche di essermelo meritata, da una parte.
Comunque, non è del mio stato d'animo che volete sapere. Hojo, mio mari..Il mio precedente marito, mi era stato imposto da mio fratello.-
-Fin qui non c'è nulla di strano, e un'usanza molto comune. Quello che voglio sapere, Kagome, è come è possibile che dopo svariati mesi, il matrimonio non fosse ancora stato consumato. Ho conosciuto il vostro sposo, era un uomo giovane. Perché non vi ha toccata?- domandò, facendo attenzione a calibrare le parole.
Quello che in realtà continuava a chiedersi era come avesse fatto quell'uomo a resistere ad una simile tentazione?
Per lui era stato un supplizio e ora che l'aveva avuta, il suo desiderio non si era affatto placato, ma addirittura sembrava aumentato.
- Non che non ci abbia provato. Hojo molte volte ha tentato di consumare il matrimonio, ma la sua impotenza glielo impediva.- mormorò, deglutendo.
Parlare di quegli orrendi momenti per lei non era semplice.
-Accusava me, mi ripeteva di essere talmente fredda da non riuscire a..risvegliare il suo desiderio. Mi raccontava di come con le altre riuscisse a dilettarsi.-
-E pensate che le sue parole riguardo altre relazioni fossero veritiere o semplicemente volte a suscitare una vostra reazione?- le domandò, con tono neutro.
- No, le sue parole erano assolutamente vere. Purtroppo ho udito con le mie stesse orecchie le urla delle serve vittime delle sue attenzioni. In più Hojo ha avuto dei figli illegittimi che attualmente vivono a Beaucastle: due bambinette e un maschietto che purtroppo non è sopravvissuto all'infanzia. Io non so cosa in lui scatenasse questa reazione quando..ecco quando era in mia compagnia, ma ringrazio Dio che sia stato così. -
-In voi non c'è assolutamente nulla che non vada, posso garantirvelo.- ammise, sinceramente, senza riuscire a trattenersi. - Ha quindi smesso di avvicinarvi?-
-Sarebbe stato troppo semplice. Hojo sapeva quanto io lo detestassi, quanto il suo tocco mi disgustasse. Ha provato e riprovato, sordo alle mie preghiere. Irripetibili sono le parole che mi urlava, ma alcune delle ferite che le sue percosse lasciavano forse potranno aiutarvi a credere alle mie parole.-
Sollevò la manica del prezioso vestito, mostrando una cicatrice ormai sbiadita.
Gli occhi di InuYasha si scurirono. Di colpo, il suo volto irato la spaventò.

Arretrò di qualche passo, avvolgendo le braccia intorno al corpo, in cerca di protezione.
- Siete irato e non mi credete. - sussurrò.
InuYasha lesse la paura in quegli occhi fieri e tentò di calmarsi.
Avvertì l'istinto di abbracciarla, di consolarla, ma non si azzardò a farlo.

Non capiva il perché di quella pressante sensazione che gli suggeriva un'idea così folle.
Aveva bisogno di riflettere sull'enorme quantità di notizie apprese.
-Non credo alle parola delle donne, in realtà sono davvero poche le persone di cui mi fido-
-Insomma, secondo voi avrei inventato tutto?-
-Non è quel che ho detto. Ciò che mi avete raccontato..ne terrò conto.-
Kagome annuì, chiamando il capo, sconfitta.
La sua sincerità non era valsa a nulla.
-Una cosa posso assicurarvi.- proferì il normanno, parlando con tono duro - per mano mia non subirete mai simili violenze. Qui, di fronte a voi, lo giuro: non leverò mai una mano su di voi per collera.-
Un sorriso spontaneo si disegnò sulle labbra piene di lei.
Di una cosa era certa, quel normanno poteva anche essere suo nemico, ma era un uomo onorevole.



NOTE DELL'AUTRICE:
Hola peolpe :)
Ecco a voi, il nuovo capitolo.
Come preannunciato, scopriamo qualcosa in più del passato di Kagome e del suo precedente matrimonio, ma posso assicurarvi che Hojo ci riserverà delle altre sorprese..non poche!C'è ancora molto da scoprire su di lui.
Riguardo ad InuYasha, pare che il forte desiderio che prova per Kagome non sia mutato e lei, spinta da chissà cosa, ha deciso di fidarsi e di raccontarle qualcosa di sè. Insomma, piccoli passi per creare qualcosa di più stabile di un rapporto fatto di litigi e diffidenza.
Ringrazio tutti voi che avete aggiunto la storia tra le seguite, preferite o ricordate. Un grazie enorme a chi mi permette di conoscere il proprio parere..non esitate a farlo nemmeno questa volta.
Infine, il link del gruppo per chi volesse aggregarsi a noi: https://www.facebook.com/groups/758064124210814/ 
Baci

 

   
 
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