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Autore: An13Uta    28/05/2015    0 recensioni
Fare il re è una palla,e se lo dice Tenchou,prossimo al trono del regno di Wonderland,nessuno può dire che si sbaglia. Ma se il re non è d'accordo,si deve lasciar perdere e accettare il proprio destino...o forse bisogna fregarsene delle idee del padre? Specialmente quando questo ti ferisce nel profondo...
[Yappu! Prima fic a capitoli!
Coppie:indovinate (ovviamente SoraLon,KuroTenchou e ShiroKoge)
Enjoy!!!]
Genere: Avventura, Commedia | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Utaite Vari
Note: AU | Avvertimenti: Incompiuta
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WONDERLAND
KINGDOM

Capitolo 8:Lacrime






Shiro entrò correndo dalla finestra.
Soraru,sul punto di fare una battuta riguardo all'utilità delle porte,notò per primo le lacrime che le scendevano sulle guance.
-Chiudete tutto!-gridò la volpe,-Presto,presto presto!-.
Lon tirò una corda:in un attimo,la porta si chiuse,le persiane si abbassarono e una candela,da usare solo nelle emergenze,si accese.
Poi la coniglietta si piegò su Shiro,preoccupata:-Che è successo piccola?-.
Lei non rispose,continuando a piangere.
Koge la prese in braccio,coccolandola in silenzio finché non si calmò.
Allora,senza aspettare oltre,cominciò a raccontare quel che era accaduto alcuni minuti prima.





Shiro era sempre stata terribilmente curiosa.
Vedendo la gente così irrequieta per qualche ragione,si intestardì e decise di scoprire che diavolo stava succedendo al paese.
Come si trovò vicino alla piazza principale,una mano forte la afferrò per la collottola della maglia,tirandola bruscamente in aria.
-L'ho presa!-gridò la voce che associò subito all'unico tasso del paese,Valshe.
Poi un'altra,questa volta della mangusta Hashiyan,esultò: -Sapevo che ce l'avresti fatta,Valshe! Gente,chiamate Zebra! L'ha presa!-.
In mezzo a tutta quella gente ostile a lei,con le guardie che si avvicinavano pericolosamente e velocemente,a Shiro venne in mente un'unica cosa da fare.
Piangere.
Non che fossero lacrime di coccodrillo,non si pentiva di quel che aveva fatto,ma in quel corpicino da bimba era diventata così sensibile,e trovarsi in mezzo a tutti quei nemici improvvisi l'aveva scombussolata e traumatizzata.
Piangeva perché era ormai sicura,tra centinaia di persone che neppure la conoscevano ma erano ostili a lei,che si sarebbe ritrovata da qualche parte,al buio,quel buio che le ricordava tanto la strada in cui era stata abbandonata.
Sentì una mano premerle sulla bocca per indurla al silenzio. Mentre le lacrime continuavano a coprirle le guance,venne trascinata dietro una casa.
Aprì gli occhi in lacrime e vide Valshe e Hashiyan che la stavano nascondendo dalle guardie.
Si stupì nel sentire la mano della ragazza-tasso accarezzarle i capelli per calmarla. Valshe non le aveva mai accarezzato i capelli.
Nano stava parlando con Zebra,per convincerlo a raccontare che fosse stato un falso allarme.
Poi arrivò il generale.
Era alto e incuteva timore,con la benda che gli copriva metà dell'occhio destro e una bocca quasi sdentata.
Zebra si mise sull'attenti:-Buongiorno,signore.-.
-Dov'è la piccola canaglia?-chiese il generale. La voce roca e ruspante era alquanto spaventosa,innaturale.
-Sono spiacente,signore. Si è rivelato un falso allarme, signore. La prego di accettare le mie scuse.-.
L'uomo guardo il ragazzo-zebra accigliato.
-In realtà,-si intromise Nano,scuotendo la sua coda da lince, -in realtà è colpa mia! L'ho vista e ho dato l'allarme ma non la ho fermata ed è scappata via.-.
Dietro la casa,tasso e mangusta sospirarono:tutto sarebbe andato a posto.
“Menta e salvia hanno un buon profumo insieme.” pensò Shiro,guardandoli, “Proprio come caprifoglio e margherita”.
I due si defilarono nell'ombra e corsero verso la casa della piccola volpe bianca.
La appoggiarono a terra.
-Vai e avvertili.-fu capace di dire Hashiyan.
-E scusa per...tutto.-si scusò invece Valshe.
La volpina li guardò continuando a piangere e abbracciò le loro gambe.
Poi,lasciandoli esterrefatti da quell'abbraccio,si catapultò nella finestra.





I membri della famiglia avevano ascoltato praticamente senza fiatare.
Soraru fulminò Tenchou,che aveva la bocca aperta per scusarsi:-Non ci pensare neppure. Non è colpa tua,è colpa di tutti noi,e se provi ad addossartela giuro sulle mie piume che ti spezzo le gambe. Tra l'altro,Shiro ha fatto due cose buone:primo,sappiamo di chi fidarci nel caso fossimo nei guai;secondo,adesso sappiamo che quel dannato di un generale è qui e dobbiamo stare attenti o tiriamo le cuoia in cella.-.
Il leone serrò di nuovo la mandibola,rimuginando sulle parole del gufo,un po' colpevole.
Kuro gli appoggiò la mano sulla spalla:“Non preoccuparti, l'uccellaccio del malaugurio non ce l'ha con te” diceva quel gesto rincuorante.
Intanto,tra le braccia di Koge,Shiro si era quasi appisolata, con ancora dei lacrimoni che le scivolavano sulle guance.

-Ringraziare...-mormorò nel dormiveglia,-...Nano-chan...e Zebra-san...e Hashiyan-san...e Valshe-chan...-.
-E ora a nanna.-le bisbigliò il ragazzo-cane.
La volpina gli si strinse al petto.
-La porto a dormire. È meglio se riposate anche voi.-.




Un colpo violento si infranse contro la porta.
Kuro si svegliò di soprassalto,con un terzo del cervello addormentato,un altro terzo alquanto preoccupato e spaventato e l'ultimo che imprecava contro il probabile testimone di Geova che veniva a romperle le scatole mentre si sforzava di dormire.
Aprì la porta,e il cervello si svegliò di colpo per la paura.
-Se lei è Kuroneko,-sibilò il generale,-mi segua.-.
Per un attimo Kuro si convinse che mentire era la cosa più sensata da fare.
Poi pensò.
Pensò a Shiro,che dormiva abbracciata a Koge.
Pensò a Koge,che si svegliava ogni minuto per vegliare Shiro.
Pensò a Lon,che superando la paura le aveva confidato i suoi pensieri su Soraru.
Pensò a Soraru,che nonostante fosse un uccellaccio dava i sorrisi più dolci a Lon.
Pensò a Tenchou,addormentato e innocente come un bambino,che credeva di stringerle la mano per darle un senso di sicurezza.
Le venne da sospirare.
Poi,senza fiatare,seguì il generale,gli occhi a terra,con il presentimento che se si fosse voltata avrebbe visto il viso triste di tutti i suoi cari.
-Sei andata via per evitare loro dei guai.-una voce risuonò nella sua testa,-Guai che li avrebbero rovinati,li avrebbero resi ancora più tristi e disperati del giorno in cui li hai trovati per la strada o per il bosco.
Sono orgogliosa di te.-.
Kuro trovò il coraggio di alzare il capo verso il cielo,e fu sicura di vedere la stella di sua madre brillare più forte.
A quel punto ebbe voglia di piantarsi lì in mezzo alla strada e mettersi a piangere a dirotto,mentre qualcuno,Tenchou, avrebbe voluto che a farlo fosse stato Tenchou,la coccolava e la consolava.
















WOW,credo sia il capitolo più triste di tutti.
EXPLANATION TIME!!!!!!!!!!!
1)Valshe profuma di salvia (nessuna ragione per questo accostamento), Hashiyan di menta (io DETESTO entrambi),Zebra di caprifoglio(le zebre sono quadrupedi come le capre) e Nano di margherita (ha mashera praticamente bianca)
2)C'è un Missing Moments riguardo alla storia di Kuro che spiega alcune cose un po' difficili daq capire come la stella di sua madre e la voce che le rimbomba nel cranio:quando il padre ha scoperto che la mamma di Kuro era incinta si è defilato(complimenti,eh) e quindi la ragazza-gatta ha vissuto solo con la madre,che però ha smesso di seguirla quando aveva dieci anni a causa di una malattia che l'ha fatta diventare,almeno secondo Kuro,una stella nel cielo ( T^T ) Kuro si è ritrovata un'infanzia senza affetto e cose dolci e per questo,oltre a essere un po' dura, ha accolto tutta la sua famiglia.
Questo è tutto,mi spiace per la tristezzitudine ma ho dovuto farlo
#T^T
        An13Uta

   
 
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