Phoenix Ikki vs Suu Shenron

Alla domanda provocatoria di Ikki, Seya fece un passo in avanti con aria di sfida. Sentendo aria di litigio, Gohan lo afferrò per un polso e lo tirò indietro.
-Lasciami, Gohan! Qualcuno deve insegnargli che non può fare sempre come gli pare!…
-Non ora. È meglio assecondarlo, piuttosto che ritrovarcelo come nemico.
-Certo, così però sono sicuro che quell’idiota si farà battere, se continua con questo atteggiamento!
-No- Gohan abbassò la voce più che poté -se interveniamo al momento giusto. E poi questo scontro ci servirà a capire quali altri assi nella manica riserva Suu Shenron.

Vedendo Seya, Gohan e Sakura allontanarsi, Ikki si girò soddisfatto ad osservare il drago malvagio, il quale si stava ancora aggiustando la testa dopo il violento calcio di Videl.
-Ti vedo in difficoltà, mio caro. Non dirmi che quella donna ti ha davvero fatto male, perché in tal caso mi scoprirei profondamente deluso.
-Non lo sarai, tranquillo- con un sonoro CRAC, Suu riportò la testa nella giusta posizione -è un peccato che tu abbia rifiutato l’aiuto dei tuoi compagni. Ne avresti bisogno.
-Non parlare come se mi conoscessi. Anzi, non parlare affatto!
Il saint della fenice e il drago del fuoco partirono entrambi all’attacco e, il pugno di uno nella mano dell’altro, inscenarono una prova di forza.
“Non conosco questo tizio” pensò Suu “a vederlo, si capisce però una cosa: è il classico pallone gonfiato. Sarà divertente umiliarlo.”
Suu allontanò da sé l’avversario con un doppio calcio allo stomaco e gli scagliò contro una piccola sfera di fuoco; Ikki evitò il colpo semplicemente scansandolo con una mano e partì al contrattacco con una serie di pugni, ognuno parato e risposto. Tra i suoi pugni il drago tentò di nasconderne uno infuocato: Ikki se ne accorse però appena in tempo e lo evitò facendogli lo sgambetto e schiantandolo con la faccia a terra. Per rincarare la dose, il saint staccò dalla sua armatura una delle catene e la fece passare sotto il collo del drago: tirandola quindi verso di sé, Ikki fece inarcare la schiena di Suu in una posizione innaturale.
-Sento il rumore di ossa che scricchiolano!- lo derise l’uomo -che ti prende? Eppure mi avevi promesso che non sarei rimasto deluso…
-Infatti… io… mantengo… sempre… la parola…
Suu Shenron afferrò con gli artigli la catena, incendiandola: il calore fu troppo anche per uno come Ikki, che si vide costretto a mollare la presa. Il drago capitalizzò il momento voltandosi di scatto e lanciando con entrambe le mani un intenso raggio di fuoco, che centrò in pieno l’avversario e lo schiantò contro delle rocce, alzando un cumulo di polvere.

-Siamo quasi arrivati, Neji?
-Proprio ora, Videl. L’isola di fronte a noi.
I due compagni di squadra conclusero la loro corsa su di una grande isola nera, ai piedi di un vulcano.
-Così… KaiohShin e gli altri sono tenuti rinchiusi qui dentro?
-Hai paura di calarti nel vulcano, Videl?
-Io? Ma no, anzi, essendo un tutore dell’ordine nella mia città qualche volta ho anche salvato delle persone dagli incendi, quindi non mi faccio problemi! Ma vorrei essere sicura che i nostri uomini siano proprio qui dentro…
-Va bene, ho capito…
Utilizzando per l’ennesima volta il Byakugan, il ninja scrutò attraverso le pareti del vulcano. Quello che vide era più di quanto desiderasse sapere.
-Allora? Sono nel vulcano?
Neji fece appena di sì con la testa, dopodichè voltò le spalle alla compagna e fece dietrofront.
-Il mio compito qui è finito, io torno a vedere come se la cavano Gohan e gli altri…
-EHI! DOVE VAI?! MI LASCI QUI DA SOLA!? MA CHE TI PRENDE?

Massaggiandosi la schiena, Suu Shenron osservò compiaciuto l’aspetto che aveva Ikki, una volta uscito dal polverone: la sua armatura era infranta in più punti, mostrando lividi e ustioni su buona parte del corpo.
-Ti senti ancora deluso, dopo questo?
-Piantala con questa storia, drago- rispose il saint, ancora col suo tono strafottente -anche perché l’unico deluso, qui, sarai tu.
Sotto gli occhi attoniti di tutti, la sua armatura lentamente si ricompose da sola, fino a tornare come nuova.
-Che scherzo è questo?
-Non rappresento la costellazione della Fenice mica per niente. Come quella creatura mitologica, la mia armatura si rigenera sempre dopo ogni colpo subito, e questo vale anche per me. Di solito ci vuole molto più tempo perché ciò accada: forse qui il processo è stato rapido perché il tuo colpo non è stato poi così devastante. Bah. In ogni caso… HOYOKU TENSHO!!!
“Il tuo trucchetto potrebbe stupire chiunque ma non me… un momento, che succede?”
Anche volendo, Suu non riuscì a spiccare il volo e l’attacco di Ikki lo investì in pieno, lasciandolo tramortito. Invece di dargli il colpo di grazia, l’uomo si avvicinò al rivale e gli parlò.
-Spiegami una cosa. Con Gohan prima hai volato. Con me invece non l’hai fatto, perché? Volevi forse favorirmi perché io non ne sono capace?
-No, non è così… non so come… i miei poteri di punto in bianco… si sono dimezzati… se potessi non esiterei… a lottare al pieno delle mie forze…
-Così, questo tuo calo non dipende dalla tua volontà. Mmmh…
Dopo aver riflettuto un attimo, Ikki si voltò in direzione dei suoi tre compagni di squadra e puntò il dito contro Sakura.
-Tu. Vieni qui.
-Io? Si può sapere cosa…?
-Tu sei una sorta di guaritrice, no? Vieni qui e cura subito il drago.

In un punto lontano nello spazio, una sfera dorata con tre stelline rosse cessò improvvisamente la sua corsa. Il suo colore cambiò dal giallo all’azzurro, mentre sulla sua superficie comparvero delle crepe, dalle quali uscì del fumo blu. Fumo dal quale prese vita una creatura.
“Ci sono riuscito. Sono riuscito a ribellarmi al suo richiamo. Ma ora, cosa posso fare? Mio fratello, lui sì che mi darà ascolto! Devo avvertirlo!”