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Autore: sawyer_    28/05/2015    3 recensioni
E se al fianco di Harry nella Stanza delle Necessità durante la Battaglia ci fosse stato solo Draco?
Dal testo: "Draco Malfoy stava camminando verso di lui come fosse attratto da un filo invisibile. Aveva le vesti logore e stracciate, i capelli arruffati, il viso stanco e sporco e un lungo squarcio lungo il braccio destro, che lasciava intravedere qualche striscia di sangue ormai rappreso, ma anche ridotto così Harry pensó che fosse la cosa più bella che avesse mai visto.
-Come hai fatto a trovarmi Draco?- La voce risultò molto più compiaciuta e sollevata di come Harry avrebbe voluto."
Genere: Introspettivo, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Draco Malfoy, Harry Potter | Coppie: Draco/Harry
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno | Contesto: II guerra magica/Libri 5-7
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RESTA CON ME.

“E' qui nel castello, nel posto dove tutto è nascosto. Se devi chiedere non lo saprai mai, se lo sai devi solo chiedere.”
Harry si diresse quasi correndo verso la Stanza delle Necessità per trovare e distruggere il Diadema di Priscilla Corvonero.
Arrivato al settimo piano di fronte all'arazzo di Barnaba il Babbeo, chiuse gli occhi e, pensando intensamente al diadema, si mosse per tre volte davanti al muro spoglio. Quando li riaprì, si trovò davanti la porta imponente che conosceva fin troppo bene e, senza pensarci due volte, entrò nella Stanza.
Impaziente, si fiondò su ogni scaffale che gli capitava a tiro, senza badare alle cose che cadevano ai suoi piedi, finché un rumore, quasi impercettibile, lo distolse da ciò che stava facendo.
Si voltò cautamente, cercando con lo sguardo la causa del suono. Fra le varie pile e scaffali di cianfrusaglie riuscì a scorgere una chioma biondissima e capì subito di chi si trattasse.
-Draco...- Mormorò Harry più a sé stesso che al biondo.
Draco Malfoy stava camminando verso di lui come fosse attratto da un filo invisibile. Aveva le vesti logore e stracciate, i capelli arruffati, il viso stanco e sporco e un lungo squarcio lungo il braccio destro, che lasciava intravedere qualche striscia di sangue ormai rappreso, ma anche ridotto così Harry pensó che fosse la cosa più bella che avesse mai visto.
-Come hai fatto a trovarmi Draco?- La voce risultò molto più compiaciuta e sollevata di come Harry avrebbe voluto.
-Non dovresti essere qui.-
-Ti ho seguito Potter. Probabilmente non c'era neanche bisogno che lo facessi, sentivo che ci saremmo ritrovati qui.- La voce di Draco apparve invece rotta, quasi esitante.
-Ma non dovresti essere qui.- La frase suonò quasi come una supplica.
-Ti stai ripetendo Potter.-

Ad Harry sembrava che Draco stesse tentando di apparire disinvolto, ma i suoi occhi grigi non potevano mentirgli. Lui lo vedeva, Draco era sconvolto e impaurito.

-Non guardarmi in quel modo, piuttosto dimmi: che cosa fai qui dentro?-

-Sto cercando una cosa.-
Harry preferì rimanere sul vago. Non voleva coinvolgere Draco più del dovuto rischiando di metterlo in pericolo, non l'avrebbe sopportato.
-Voglio aiutarti a cercarla.- Esclamò Draco irremovibile, più sicuro di sé di quanto Harry lo avesse mai visto.
-No, Draco...lascia stare, ti prego. Tu non c'entri.-
Draco gli si fece più vicino, quasi come a volerlo sfidare e poi con la voce incrinata sussurrò: -Permettimi di aiutarti, non farti pregare.-
Harry non seppe resistere a quello sguardo così penetrante.
-E va bene...sto cercando un altro Horcrux, è un diadema, probabilmente si trova in una scatola o qualcosa del genere.-
Draco annuì e cominciò a frugare tra le cianfrusaglie impilate alla sua destra. Harry rimase immobile per qualche secondo a guardarlo, ad osservare la sua nuca candida e le sue dita lunghe e sottili che si muovevano in fretta e non potè fare a meno di sorridere.
-Beh? Che hai da guardare? Non startene lì impalato, dammi una mano!-
Il Ragazzo Sopravvissuto non se lo fece ripetere due volte e si dedicò alle ricerche.
Mentre cercava pensò a quanto strana potesse apparire quella situazione a chi la guardasse dall'esterno. Lui e Malfoy che lavoravano insieme, che si aiutavano! Se qualcuno gli avesse detto una cosa del genere qualche anno prima, probabilmente Harry lo avrebbe fatto spedire al reparto psichiatrico del San Mungo. Eppure a lui sembrava una cosa tanto normale ormai, non avrebbe potuto immaginarsi nessun altro al suo fianco in quel momento, esclusi Ron e Hermione ovviamente.
Immerso nei suoi pensieri fino a poco prima, ad un tratto sentì una sorta di sibilo e si fermò di botto.
-Perchè ti fermi Potter?-
-C'è un sibilo, tu non lo senti? Sembra quasi un serpente...-
-Ma di che cosa stai parlando, qui c'è un silenzio di tomba.-
Harry fece segno a Draco di tacere portandosi l'indice alle labbra. Chiuse gli occhi, tentando di capire da dove provenisse quel sibilo, presente solo nella sua testa. Era sicuramente l'Horcrux che in qualche modo lo stava chiamando.
Si mosse svelto sorpassando un Draco piuttosto confuso e si gettò su una pila altissima di oggetti.
Il sibilo, sempre più forte, proveniva dalla cima di quella montagna di roba, così Harry fu costretto ad arrampicarsi.
-Potter fa attenzione, non vorrei che ti spaccassi la testa o quel magnifico culetto.-
-Oh sta zitto Draco- Rispose Harry nascondendo un sorriso divertito.
Era arrivato in cima alla pila ma ora non aveva idea di quale fosse esattamente l'Horcrux. Però, quando tese una mano verso la scatola più in alto di tutto il resto, il sibilo divenne tanto insopportabile che Harry dovette resistere all'impulso di tapparsi le orecchie per non cadere rovinosamente. Con non poca difficoltà, il moro afferrò lo scrigno.
-Draco, adesso butto giù la scatola, tu non farla cadere.-
-No, stai attento tu a non farmela cadere in testa. Potresti stordirmi, o peggio, farmi spuntare un bernoccolo, e sarebbe orrendamente antiestetico.-
-Piantala di blaterare e afferrala!-
Harry gettò la scatola che andò a posarsi precisamente sui palmi di Malfoy. Il ragazzo ringraziò Dio o chi per lui di non averlo sfregiato, non se lo sarebbe mai perdonato, e non lo avrebbe mai perdonato neanche Draco.
-Puoi anche scendere di lì adesso, voglio aprire questa cosa.-
Harry esitò un momento: ad essere sincero non aveva idea di come farlo.
-Devo venirti a prendere Potter?-
-Uhm, temo di si.-
Il moro vide Draco sbuffare e tirare fuori la bacchetta.
-Levicorpus!- Esclamò Malfoy puntandogli la bacchetta verso la schiena.
Harry venne calato giù lentamente, ma a pochi centimetri da terra Malfoy ritirò velocemente la bacchetta e il povero ragazzo impattò il pavimento con un tonfo sordo. Emise un suono strozzato e si rialzò massaggiandosi l'osso sacro.
-Grazie eh! Sempre il solito.-
In tutta risposta Draco ridacchiò e gli porse lo scrigno.
-Dai aprilo, sono curioso.-
Harry lo afferrò con mano poco ferma. Puntò gli occhi miopi in quelli grigi di Draco, che tutto a un tratto si erano fatti seri.
-Paura Potter?-
-Ti piacerebbe.- Disse sorridendo con una punta di amarezza.
Quello scambio di battute gli riportò alla mente tanti ricordi, non sempre belli, di anni e anni passati in quella scuola. Adesso tutto stava finendo, il castello era distrutto, come anche ogni persona che aveva partecipato alla battaglia. Che ne sarebbe stato di tutti loro? Che ne sarebbe stato dei suoi amici? E di Draco? Harry non riusciva neanche a pensare all'eventualità di perderli, di perdere Draco, di non poterlo più guardare, accarezzare, baciare. Avrebbe di gran lunga preferito morire lui pur di salvarli tutti.
-Dai! Aprila.-
Harry osservò per una buona manciata di secondi quello scrigno intagliato finemente. Passò due dita sul legno in rilievo e tolse il coperchio rivelando un bellissimo diadema. Era una sorta di tiara d'argento e brillanti con al centro incastonato un enorme zaffiro.
-Caspita, se la volessi vendere quanto ci guadagnerei secondo te?- Chiese Draco più serio che ironico.
-Idiota, dobbiamo distruggerlo.-
-E va bene, ma come?-
-Con una zanna di basilisco, a meno che tu non mi abbia pedinato per consegnarmi la Spada di Grifondoro, ma ne dubito fortemente.-
-Se mi avessi avvertito, l'avrei fatto.-
-Non sapevo che mi avresti seguito.-
-Se non ti avessi seguito, saresti ancora in cima a quella pila di robaccia. Sii riconoscente almeno. Vuoi sempre fare tutto da solo, non ti accorgi che a volte hai bisogno degli altri?-
"Ho bisogno di te, Draco Malfoy." Si ritrovò a pensare Harry. Abbassò lo sguardo, in realtà Draco aveva colto nel segno.
Si affrettò ad afferrare una delle zanne di basilisco nella tasca della felpa e la estrasse cautamente mentre si inginocchiava per poggiare a terra lo scrigno con il diadema, seguito a ruota da Draco.
La impugnò saldamente e se la portò sopra la testa per distruggere quel maledetto Horcrux, ma un pensiero gli attraversò la mente.
-Dovresti farlo tu Draco.- Sussurrò Harry tendendo al biondo la mano con la zanna.
-Cosa? E perchè mai?- Esclamò Malfoy allibito.

-Sei venuto qui per aiutarmi, giusto? Beh,voglio che sia tu a distruggerlo. Puoi farlo per me, per te stesso, per tutte le persone che sono morte oggi, per vendicarti di Voldemort, fallo per chi vuoi, ma fallo.-
Draco sembrava essere stato fomentato dalle parole di Harry a tal punto che quasi gli strappò la zanna dalla mano.
Fece per portarsela sopra la testa, ma dallo zaffiro del diadema, quasi esplodendo, venne fuori un fumo denso e verde che spinse i due ragazzi lontano dall'Horcrux.
Poi si udì in un boato assordante la voce di Voldemort, cupa e profonda.
-Ho visto il tuo cuore ed è mio, ho visto i tuoi sogni, Draco Malfoy e ho visto le tue paure.-
-Draco distruggi il diadema, fallo ora!- Gridò Harry a qualche metro da Malfoy.
Lo vide inginocchiato di fronte a quel fumo, con gli occhi sbarrati e la bocca curva in una smorfia di terrore. Avrebbe voluto aiutarlo, ma non poteva, l'Horcrux non glielo avrebbe mai permesso.
-Sei la persona che meno conta qui ad Hogwarts, Draco Malfoy, tutti fuggono da te, tutti ti disprezzano. Morirai solo, quando anche Harry Potter ti abbandonerà. Non sei niente, niente in confronto a lui. Non ti ama neanche tuo padre, per il quale non sei altro che un erede a cui lasciare dello sporco denaro. (1)- Sibilò il pezzo di anima di Voldemort.
Il fumo verde si dissipò quel tanto che bastava per mostrare delle immagini.
C'era Harry con Hermione e Ron, e tutti e tre stavano ridendo, spensierati, mentre Draco li osservava triste da dietro una colonna.
-Draco, sta mentendo! Distruggilo!-
Harry aveva urlato come un pazzo cercando di raggiungere il biondo. Non riusciva quasi a scorgerlo attraverso quel fumo denso. Poi lo vide: si stava alzando brandendo la zanna come fosse la più pericolosa e affilata delle spade, e aveva l'espressione di un pazzo omicida.
Pochi secondi dopo aveva conficcato la zanna di basilisco al centro dello zaffiro e la voce, il fumo, quelle stupide immagini, si erano dissolte come se non fossero mai apparse.
Malfoy si accasciò, come un palloncino sgonfio, facendo scivolare l'arma a terra e prendendosi la testa fra le mani.
Harry si avvicinò cauto e si inginocchiò di fronte a lui.
-Draco...- Sussurrò posandogli una mano sulla spalla.
Quando alzò il viso, ad Harry vene l'impulso di prenderlo fra le mani e baciargli ogni centimetro di pelle, poi Draco parlò.
-Quelle cose...ho visto...- La voce gli si incrinò e venne sostituita da gemiti sommessi.
-E' tutto finito Draco, ce l'hai fatta.-
Harry lo avvolse in un abbraccio caldo e confortante quasi cullandolo. Non lo aveva mai visto così sconvolto da quando lo conosceva, gli sembrava talmente fragile e terrorizzato.
Il moro si tirò su, cercando di trascinare anche Draco con sé.
-Dobbiamo uscire di qu.i-
Harry prese per mano Draco e lo condusse al di fuori della Stanza delle Necessità.
Era enormemente stanco e completamente svuotato, non aveva idea di come e dove andare cercare l'altro Horcrux e questo la faceva sentire frustrato.
Si voltò verso Draco, per controllare come stesse e quando incontrò quegli occhi grigi così belli, provò un senso di pienezza che gli fece scappare un sorriso.
Ma quel momento di serenità fu breve.
Il Signore Oscuro quella volta gli entrò nella mente con una tale forza da farlo cadere rovinosamente a terra, così Draco tentò di afferrarlo, ma invano.
-Harry! Che cos'hai?-
Harry sentiva le parole di Draco come fossero lontane chilometri, la voce di Voldemort risuonava troppo forte e chiara nella sua mente.
-Rispondimi Harry!-
Lui sapeva. Sapeva che ormai erano giunti agli sgoccioli. Il prossimo Horcrux era Nagini.
E poi sparì tutto, ad un tratto, così come era arrivato.
-Harry, stai bene?-
Draco era davanti a lui, con un palmo caldo poggiato sulla sua guancia sporca e sudata e lo guardava preoccupato.
-Lui sa. Sa che abbiamo distrutto il diadema. Manca solo Nagini.- Biascicò Harry con la voce rotta dall'affanno.
-Ma Nagini è con lui, come farai ad ucciderlo?-
Harry lo guardò intensamente, facendogli capire le sue intenzioni.
Draco cominciò a scuotere la testa energicamente.
-Non puoi, non ti lascerò andare. Non se ne parla neanche.-
Il moro si rialzò frettolosamente sorpassando Draco, scese le scale trotterellando fino ad arrivare all'entrata del castello.
-Potter! Fermati, ti prego.-
Harry si voltò sorridendo compiaciuto.
-Non pensavo mi avresti mai pregato, escludendo tutte quelle volte in camera da letto, ovviamente.- Gli fece anche l'occhiolino.
-Non mi sembra davvero il momento di scherzare.-
Draco era serio, Harry lo capiva, ma non voleva permettergli di essere preoccupato per lui, desiderava solo che si mettesse in salvo e non si intromettesse in quella faccenda.
-Draco...adesso sarò io a pregarti. Devi metterti in salvo, mi hai capito? Non mi importa dove, ma nasconditi. Ci sarà un'altra battaglia, ne sono certo, e non voglio che tu sia coinvolto, ti è chiaro?-
-Pensi di potermi dare ordini Potter?-
-Non sto scherzando ok? Devi scappare il più lontano possibile.-
-Forse mi sono stancato di scappare.- Disse Draco avvicinandosi a lui.
-Non è questo il momento di fare l'eroe Draco, non voglio che ti accada niente.-
-E non pensi a quello che voglio io? Cosa farò quando te ne andrai? Se dovesse succederti qualcosa che ne sarà di me?-
Ad Harry cominciò a martellare il cuore in petto come non gli era mai capitato, tanto che ebbe paura che Draco potesse sentire i suoi battiti accelerati. Non si erano mai scambiati frasi sdolcinate in sette anni che si conoscevano, né ovviamente quando non facevano altro che prendersi a botte, nè in quel breve periodo in cui si erano avvicinati. Forse era proprio per quello che Draco lo aveva colpito enormemente con quelle parole tanto significative.
Anche Harry fece un passo verso di lui.
-Non posso prometterti niente Draco, non so cosa mi succederà appena mi allontanerò da qui, da te.-
-E allora non ti allontanare! Non andare, ti prego. Non ho intenzione di perderti Potter.-
-Non puoi chiedermi di lasciare che questa gente, che ha combattuto finora per proteggermi, continui a farlo da sola, senza che io faccia nulla.-
-Ma la vuoi piantare di pensare sempre agli altri? Di accollarti tutte queste responsabilità? Pensi di essere il Salvatore dell'intero pianeta per caso?- A quel punto Draco stava quasi urlando.
-Non ho chiesto io tutto questo, Draco. Ma ormai ci sono dentro fino al collo, e se faccio quello che faccio è anche per tenere al sicuro te, non scordarlo.-
-Lo so bene questo, ma non sono stato io a chiedertelo. Invece ti sto chiedendo di restare. Resta con me Harry Potter.-
Harry era spossato, la testa gli girava, e Draco era così maledettamente bello lì davanti a lui, che avrebbe voluto davvero restare per sempre lì a stringerlo e baciarlo, fino alla fine dei suoi giorni.
-Draco, io...-
Harry decise di colmare la poca distanza che li separava, insieme alla sua mancanza di loquacità.
Gli posò una mano sul viso, accarezzandogli dolcemente la guancia. Sentiva il respiro caldo dell'altro sulle guance, il suo odore insinuarsi nelle narici.
E poi Harry non resistette più. Lo baciò con una tale intensità che Draco barcollò per un secondo, instabile fra le macerie.
Ma poi si riprese e rispose quasi con prepotenza, passandogli una mano dietro al collo, scivolando sulla nuca e tirandogli qualche ciocca di capelli. Poi gli insinuò la lingua fra le labbra, saggiando ogni angolo, ogni anfratto umido, e nella bocca di Harry finalmente esplose quel sapore di Draco che tanto amava.
Si aggrappò ai suoi fianchi come fossero un' ancora, un porto sicuro. Nel frattempo anche Draco lo stava stringendo, attirandolo sempre più a sé e facendo toccare quasi dolorosamente i loro bacini.
Le loro lingue si muovevano in una danza talmente armoniosa che Harry si dimenticò per un attimo di Voldemort, della battaglia, delle vittime. C'erano solo Draco e i suoi baci dolci.
Fosse stato per Harry quel bacio sarebbe durato all'infinito, ma fu Draco a staccarsi da lui, lanciandogli uno sguardo supplicante e bramoso.
Harry gli avvolse il viso fra le mani e prima di parlare inspirò a fondo, chiudendo gli occhi.
-Ti amo Draco Malfoy. Ma adesso devo andare.- Era la prima volta che glielo diceva, e non si sarebbe mai pentito di averlo fatto: per quanto ne sapeva sarebbe potuto morire da un momento all'altro e desiderava profondamente fargli sapere cosa provava nei suoi confronti.

Gli rubò un ultimo bacio sfiorandogli le labbra e indugiando appena quando sentì Draco fremere, lo fissò intensamente negli occhi cercando di memorizzare ogni sfumatura di quel grigio magnetico. Poi gli diede le spalle e decise di non voltarsi più, altrimenti non se ne sarebbe più andato.




FINE.



(1) Scena tratta e liberamente riadattata da 'Harry Potter e i Doni della Morte Parte I' di David Yates.
 

   
 
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