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Autore: Indigorwell    28/05/2015    3 recensioni
Spoiler 5x13 "The diamond of the day-part two"
"Merlin lo trascinò lungo le rive del lago annaspando,gemendo sommessamente, di tanto in tanto chiamandolo per nome,prendendogli il viso tra le mani e bagnandolo delle sue lacrime."
Una one-shot più vicina ad una flash-fic,per celebrare in maniera personale la fine di un'era...o quasi!
Genere: Angst, Drammatico, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Merlino, Principe Artù | Coppie: Merlino/Artù
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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Non è una fine.

Ciao a tutti/e! E' davvero strano cominciare dalla fine,inaugurare il mio sbarco su efp parlando dell'ultima puntata della serie. Che dire,complice la rimessa in onda del mio telefilm del cuore,non ho potuto fare a meno di riavvicinarmi al fandom  della mia adolescenza,e ora che la vita universitaria mi mette costantemente alla gogna (ah ah ah,che humor fresco di cella frigorifera!) ho ritagliato un pò del tempo a mia disposizione per buttar giù qualche riga in onore dei nostri baldi giovini. Non si tratta proprio di slash (ahimè,non volevo stravolgere troppo una puntata già ricca di svariati sottotesti -deheheh!-) ma per dovere di correttezza ho preferito  specificare. Dunque chi tra i due vede soltanto della semplice amicizia,può leggere tranquillamente senza incappare in roba particolarmente ammmorosa. Lasciarvi con un "enjoy!" sarebbe davvero inappropriato,vista la situazione (sobsob!) ...spero solo abbiate piacere nel leggere quanto ho scritto. E' la mia prima volta,vi prego di essere clementi! E graditissime sarebbero delle recensioni,anche piccine piccine,il supporto di chi legge sta alla base di tutto. Vi abbraccio tutti,buona lettura!

- It's never over. -

“Ho fallito.”

Il realizzarsi di un tale destino era impossibile da sopportare. Merlin aveva vissuto quei giorni di estrema tensione come l’inizio di una rivoluzione epocale,come il preludio di una nuova,luminosa fase storica. Aveva lottato con tutte le sue forze,ucciso a sangue freddo orde di uomini e distrutto centinaia di vite,pur di difendere la sola vincolata a lui. Aveva rinnegato ogni oscura profezia, perché in cuor suo,sentiva di poter vincere. Anche sulla morte. Lui era destinato a quello! Lui ed Arthur lo erano;

Ma il drago era volato via e con lui ogni speranza di salvare il suo re.

“Non può finire così!”- aveva urlato,e poi il silenzio. Era totalmente perso nel caos indistinto dei suoi pensieri,affranto,il viso ridotto a una maschera deforme. Le parole gli si fermavano agli argini delle labbra,e il dolore era così lancinante da impedirne la fuoriuscita. Non poteva esistere un futuro diverso da quello che aveva sempre immaginato per loro,per Camelot,per la magia. La morte di Arthur rappresentava una realtà davvero troppo irreale, per un ragazzo cresciuto con la consapevolezza di dover guidare il re del nuovo mondo verso la grandezza,verso la gloria,verso la pace.

“Ho la magia. E la uso per voi,Arthur,solo per voi” - aveva ammesso poco prima, raccogliendo il coraggio necessario per confessare ciò che aveva sempre taciuto,per la paura di non essere accettato o magari,di ritrovarsi sul patibolo come tutti quelli prima di lui. Lo aveva dichiarato senza sapere che reazione aspettarsi,con una strana luce negli occhi e la voce rotta dal pianto. Lo aveva fatto perché temeva che quelli sarebbero stati i loro ultimi attimi insieme,e  prima di procedere verso Avalon, Merlin sentiva l’urgenza di mostrarsi così,nudo agli occhi del suo signore,senza filtri,senza paura. Aveva fatto ciò che era giusto,e anche Gaius gliene aveva dato conferma.

 

“Mi hai mentito per tutto questo tempo…”

 

L’ultima notte fu per Merlin il momento più difficile: il silenzio di Arthur accompagnava il suo aspetto smorto, il viso era talmente pallido da sembrar ricoperto di cera,le palpebre ormai troppo spesso chiuse,facevano sfoggio di inedite sfumature cerulee,e le labbra,così serrate…apparivano dannatamente simili a cancelli chiusi. Tutto attorno a lui era così freddo e immobile che il mago cominciò a sperimentare per la prima volta la sensazione di vivere in un mondo senza Arthur. Ed ogni cosa iniziò improvvisamente a mancargli, in maniera struggente, nonostante l’ultimo erede dei Pendragon fosse ancora lì,a pochi passi da lui,a riposare nella speranza di sconfiggere un declino ormai inesorabile. Mosso da un impeto di estrema malinconia,si alzò per accostarsi al suo re,finendo per rannicchiarsi sulla sua spalla ferrata. Alzò gli occhi verso il viso del compagno e,dopo avergli accarezzato piano le gote,restò lì,a vegliare su di lui fino al momento di ripartire,osservandolo tacitamente,studiandone tutti i perimetri come fossero mappe geografiche,paesaggi inediti,oasi di triste bellezza.

 

 “Alcuni uomini nascono per arare i campi,altri per diventare bravi medici,altri ancora per essere grandi re. Io,sono nato per servirvi Arthur. E ne sono orgoglioso. E non cambierei niente. Pronto?”

 

Avrebbe voluto spogliarlo della sua armatura ed estrarre il frammento mortale a mani nude; quella spada aveva decretato la condanna,e la consapevolezza di non poter fare più nulla,dopo le parole di Kilgharrah era sempre più concreta,tangibile,perché ormai il re gli era morto fra le braccia,sorridendogli,chiedendogli di tenerlo a sé,ringraziandolo dal profondo del cuore.

 

“Restate con me…”

 

Gli ultimi sguardi che si scambiarono parvero andare al di là del tempo,oltre lo spazio,oltre quel mondo fatto di terra,acqua,aria,morte. Ignorando ogni legge cosmica rimasero come sospesi,a guardarsi vicendevolmente l’anima,specchiandosi l’uno negli occhi dell’altro,contaminandosi,scambiandosi infinite promesse. Poi, le palpebre di Arthur ricaddero nella schiavitù del tempo,socchiudendosi,lentamente,inesorabilmente.

Merlin lo trascinò lungo le rive del lago annaspando,gemendo sommessamente, di tanto in tanto chiamandolo per nome,prendendogli il viso tra le mani e bagnandolo delle sue lacrime.

 

“In sibbe gerest”

 

Un lampo aureo nelle iridi,e subito osservò l’imbarcazione allontanarsi,portando via con sé l’altra metà del suo destino,l’altra metà di sé stesso. Non si trattava di un addio,però; un giorno si sarebbero incontrati ancora,un giorno,lo avrebbe stretto nuovamente tra le braccia. Magari,quasi sicuramente,avrebbe avuto una nuova forma,un aspetto diverso,ma Arthur era re una volta e per sempre,e ciò bastò al mago per assopire ogni timore. Un ultimo sguardo verso l’orizzonte d’acqua,e forte di quella nuova certezza, Merlin palesò un sorriso.

 

“A presto,Arthur.”

 

 

   
 
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