– Dean, devi cercare di rilassarti. – Sam non riuscì a non lasciarsi scappare un sorriso dicendo quelle parole. Suo fratello era rigido come un bastone contro lo schienale, le mani artigliate ai braccioli mentre la fusoliera dell'aereo inclinava il muso verso l'alto in assetto di decollo.

Dean cominciò a canticchiare fra sé e sé, respirando profondamente nonostante i sui occhi fossero sbarrati e il piede si muovesse freneticamente vittima del nervosismo.

Fulminò il più piccolo con un'occhiataccia, deglutendo rumorosamente. No, decisamente non c'era nulla di divertente, la sua era una paura come un'altra. Allora perché quel moccioso sorrideva come un'imbecille prendendosi gioco di quel suo momento di debolezza?!

– Avanti, piantala. Non c'è da scherzare. – si voltò dalla sua parte chiudendo gli occhi quando l'aereo si staccò da terra con una contorsione scomposta delle viscere.

– Okay, scusa. – ma rise ancora.

– Smettila! – aprì gli occhi di scatto, ritrovandosi il viso dell'altro più vicino al suo di quanto fosse lecito in pubblico. Senza preoccuparsi delle altre persone sull'aereo, Sam gli sfiorò le labbra con le sue, assaggiando delicatamente con la punta della lingua.

Dean parve rilassarsi nella poltroncina. – Se tutto ciò ha lo scopo di calmarmi ti sbagli di grosso. – gli soffiò ad un centimetro dalla faccia.

Però sorrideva anche lui. E sembrava così grato di quel gesto che non si agitò più.

Sarò anche un'accanita Destiel Shipper, ma quando questi due ci si mettono non so tenerli lontani, e avevo bisogno di staccare la faccia dal libro di filosofia.

Eccone il risultato.

*si dispera maledicendo la scuola – Qualcuno cerchi Lucifero e gli dia l'autorizzazione per bruciare la mia*

e niente, viva il fluff.

Un bacione!!

YALA