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Autore: Kiarana    29/05/2015    1 recensioni
SOSPESA.
Genere: Avventura, Romantico, Science-fiction | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Shonen-ai | Personaggi: Ino Yamanaka, Shikamaru Nara | Coppie: Hinata/Naruto, Shikamaru/Ino, Shikamaru/Temari
Note: AU, What if? | Avvertimenti: Contenuti forti, Spoiler! | Contesto: Dopo la serie
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“Siamo noi a creare la realtà. Siamo macchine che producono realtà, creiamo gli effetti della realtà in continuazione.
Ciascuno di noi influenza la realtà che vediamo. Anche se cerchiamo di nasconderci e di fare le vittime.
Tutti influenziamo la realtà.”



Konohagakure (Paese del Fuoco)



“Ah, Shikamaru!”

Una voce piuttosto affannata che Shikamaru conosceva fin troppo bene distolse la sua attenzione da quei conflitti interiori. Era quasi l’alba, faceva un freddo becco, e non c’era una singola anima per strada. Fantastico. Prima le visioni, adesso anche le voci, pensò il Jonin. Eppure quando alzò lo sguardo verso la figura illuminata da quella scarsa luce dovette ricredersi: Ino era lì, in tutta la sua bellezza trascendentale femminile e distante solo qualche metro da lui, coperta a malapena del finissimo indumento che indossava.

Non è possibile…

Il Jonin inchiodò immediatamente il passo, e preso così alla sprovvista non potè impedire al suo sguardo di cadere in maniera incerimoniosa nelle trasparenze della camicia da notte di lei.
Ino era troppo presa a calmare il proprio battito instabile per rendersi conto di aver accellerato senza intenzione quello del Jonin.
“Oi, Shikamaru? Che ti prende, sembri aver visto un fantasma.” Chiese poi lei, riprendendo fiato subito dopo.

Il Jonin riuscì finalmente a distogliere lo sguardo, cercando di sembrare più indifferente e impassibile che poteva. Ormai aveva deciso cosa fare riguardo i suoi sentimenti per la bionda seppur a malincuore, anche se non l’avrebbe mai ammesso, ma non poteva certamente ignorare il motivo per cui Ino vagava senza meta per le strade del Villaggio, per giunta in camicia da notte. Era sua amica, e preoccuparsi per lei era il minimo che potesse fare. Da una rapida occhiata, sembrava che Ino avesse corso a perdifiato per arrivare fin lì, di fatti sembrava piuttosto sconvolta ed i suoi lunghi capelli erano riavviati disordinatamente. Che cosa le poteva mai essere successo? "Che ci fai in mezzo alla strada a quest'ora di notte,Ino?” chiese lui, lasciandosi quello sconfortante silenzio dietro di sè.

Ino, che era rimasta per tutto il tempo ferma ed in silenzio, si abbandonò ad un sospiro. “Nulla di che, passeggiavo.” Era stanca e confusa, ma in quel momento lucida più che mai. Aveva finalmente trovavo Shikamaru, lo aveva cercato avvertendone inspiegabilmente la presenza in strada, ed era tutto quello di cui aveva bisogno per tornare in sé. Non si sorprese affatto nel poter constatare che la sua presenza aveva avuto effetto anche sull’entità che in quel momento giaceva silente dentro di lei, senza darle più alcuna spiacevole sensazione. Riflettendoci sopra in quell’ attimo di calma, se avesse dovuto descrivere la sensazione che provava, l’avrebbe definita come essere nell’animo di una donna. Quella sensibilità era tipica di un animo femminile. Forse quell’entita era davvero una donna, in cui vedeva in Shikamaru una figura che conosceva in vita? Per quanto quella potesse essere una teoria piuttosto campata per aria, non era poi così assurda, se le cose stavano così anche i suoi strani sogni trovavano un senso.

"Che? A quest'ora, ma che vai blaterando. Torna a casa. Anzi, ti ci riporto io." Il Jonin provò a prenderle un polso, sobbalzando. "Ino, ma sei fredda come il ghiaccio! Diamine, aspetta..." Un improvviso rumore metallico, seguito da un piacevole tepore circondò per intero le piccole spalle della bionda. Shikamaru le aveva poggiato il suo giacchetto d’ ordinanza sulle spalle. "Tieni. Dai, vieni. Torniamo subito a casa."

“Grazie, Shikamaru. Ma aspetta...” Lo fermò improvvisamente la bionda. “Non posso tornare a casa adesso."

Il Jonin la guardò di traverso.“Ino, non so se passeggiare mezza nuda per le strade del Villaggio sia una specie di trucco per tonificare la pelle o qualcosa del genere, ma non-”

Ino scrollò la testa, interrompendolo subito. “Ascoltami, non sono pazza! E’ che in realtà io devo…” Seguì poi un vedere kakashi-san pesantemente smorzato da uno starnuto che la portò a pararsi il viso con le mani. Nello stesso momento in cui lei le scostò dal volto, un fiocco di neve si posò esattamente al centro di esse, seguito da un secondo, e da un terzo. “Sta nevicando...”

Il Jonin scosse rassegnato il capo. “Già. Siamo a Dicembre inoltrato,Ino. Di che ti sorprendi? Ed è anche notte fonda, infatti l’Hokage che si trovava lì solo per il nostro ritorno si è congedato all’incirca un ora fa. Dammi retta, torniamo a casa. E' una seccatura, ma domani mattina ti ci accompagno io da lui di buon ora, anche se non sarei di servizio."

Ino non rispose, rivolgendogli un piccolo, adorabile broncio, che portò il Jonin inevitabilmente a sorriderle di rimando. La neve continuava a cadere silenziosamente su di loro, e a ricoprire lentamente di bianco ogni cosa. Era candida e leggera, un pò come la voce del Jonin che in quel momento tentò di rassicurarla. Shikamaru era fatto così. I suoi modi non erano il massimo, ma era un uomo gentile ed affidabile, ed un ninja dedito al proprio dovere. Non era molto simile alla figura dei suoi sogni, che si differenziava in modi e maniere,ma quella rappresentazione rispecchiava appieno il suo animo. Se era vera la teoria che Ino aveva formulato, era piuttosto comprensibile il perché quell’anima femminile fosse così malinconica. Se le capitasse di perdere Shikamaru nella stessa maniera orribile che aveva visto nel suo sogno… Non sapeva davvero come avrebbe mai potuto reagire la sua di anima.

Proprio quando lei stava per rispondergli qualcosa, notò tra le sue mani qualcosa di decisamente anomalo. Stava accadendo qualcosa di molto strano alla neve, tra i fiocchi bianchi, dal cielo sembrava che stessero cadendo dei fiocchi simili a dei cristalli, di un luminoso e vivido colore blu. Un fiocco le era caduto proprio di un un palmo. Ino alzò curiosamente la testa al cielo, chiedendosi cosa diamine stesse succedendo.

Ciò che vide fu così sconvolgente che non riuscì nemmeno a strabuzzare gli occhi.

Nel torbido e sconfinato cielo notturno era apparso un cerchio fatiscente di colore blu. Era piuttosto grande, e continuava ad allargarsi a macchia d’olio, da cui cadeva quella stranissima neve. "Shikamaru.. ma lo vedi anche tu, o sto diventando pazza?" Mormorò la bionda, osservando sconvolta quello che non sembrava affatto un semplice fenomeno atmosferico. Senza risponderle, Shikamaru alzò una mano a frugare rapidamente nella tasca sinistra del giacchetto che Ino aveva indosso, estraendo dalla tasca un grosso paio di occhialini, di quelli fatti per rendere la guida sulle illustrazioni volanti molto più semplice, proteggendo gli occhi dal vento e dal sole. Erano particolarmente indicati per scovare soggetti che si nascondevano dietro arti illusorie, e si erano rivelati utilissimi anche sulla Luna, rivelando ciò che al Byakugan di Hinata era sfuggito. Shikamaru li indossò, scrutando rapidamente il cielo. “Si che lo vedo anch’io, non sono mica cieco. C’è un kunai nella tasca destra, prendilo e stammi vicino. Non sembra minaccioso, ma non è detto.”

Ino brandì il suddetto kunai nella mano destra, scattando in posizione di difesa. “Ricevuto. Che cosa vedi?”

“Oltre questa neve blu, e quel cerchio da dove sembra cadere? Nulla. E tu?” Ino mise a fuoco meglio quell’enorme figura fatiscente. Al centro del cerchio, sembrava stesse scendendo qualcosa che era collegato ad un cavo, del medesimo colore blu. “Shikamaru, ma c’è qualcosa che si sta calando giù dal cielo! Guarda al centro del cerchio! …Si sta calando con una specie di corda stranissima!”

“Che?!” Shikamaru non vedeva nulla di tutto ciò che Ino gli stava descrivendo, ma da quel cerchio c’era davvero qualcosa che stava venendo giù a bassa quota e ad una velocità impressionante.

“Shikamaru, togliti quegli stupidi binocoli! E’ lì, proprio lì! Guarda!”

Shikamaru inarcò nervosamente, togliendo gli occhialini. Niente, oltre al cerchio luminoso sospeso nel cielo, Shikamaru non riusciva a vedere proprio niente. “Ino, dimmi dov’è. Non ne capisco il motivo ma io non riesco a vederlo. Che secca-”

“Viene dritto verso di noi! ” Con uno scatto fulmineo, Ino afferrò Shikamaru per un braccio tirandolo via dalla traiettoria di quell’oggetto non identificato, che al suo violento schianto causò un enorme voragine nel terreno. Tossirono entrambi alla generosa quantità di polvere sollevata dall’urto, rimettendosi immediatamente in posizione difensiva.

“Merda… C’è mancato davvero poco.” Sibilò Shikamaru tra i denti, scrutando poi con nervosa curiosità la voragine davanti a loro.
“Ino.. Tieni gli occhi aperti. Dimmi che cosa riesci a vedere da qui.”

Dalla bocca del cratere, venne fuori con un elegante balzo la cosa più strana ed inquietante che Ino aveva mai visto in tutta la sua vita. Era una figura dalle fattezze umane, di questo era certa. Era fasciata integralmente in una stranissima tuta lucida e nera, con una moltitudine di vene in rilievo sulle zone muscolari. Delle sottili strisce luminose che sembravano molto simili a fili di chakra attraversavano gli avambracci, le gambe ed il petto. Dal petto era largo e scolpito sembrava essere un uomo, ma non poteva dirlo con sicurezza visto che il suo volto non era visibile, poiché coperto da un casco integrale dal medesimo colore nero. Era lucido, di un materiale bombato liscio, dall’aspetto molto resistente.

Alla vita, aveva una vistosa cintura a cui vi era appeso uno strano congegno. Se era un arma, Ino non aveva mai visto un Kunai con un impugnatura ricurva come quella. Senza una vera e propria lama appuntita, aveva al suo posto una canna lucida e all’apparenza vuota, senza alcuna punta verso l’estremità di essa…

Una grossa protuberanza metallica dalla forma di un grosso spinotto fuoriusciva dalla schiena, collegando attraverso un lungo cavo fatiscente la figura al cerchio che era ancora visibile nel cielo. “Oh cielo, come fai a non vederlo? E’ proprio davanti a noi…” Deglutì la bionda.

Shikamaru guardò a destra, a sinistra, davanti e dietro la voragine. Seccato dall’intera situazione, intrecciò le dita come quando era in procinto di utilizzare un jutsu. “Credo che si stia avvalendo di una qualche arte illusoria che pare abbia avuto effetto su di me. Sii i miei occhi per un po’, Ino. So come contrastare l’illusione di questo tipo ma mi serve il tuo aiuto per agire. Intanto, dimmi cos’è, o cosa ti sembra essere.”

Anche se nella kunoichi stava tornando quel senso di inquietudine di poco prima che cominciò inevitabilmente a farla sudare freddo, Ino annuì prontamente. Era sempre stato lui quello ad occuparsi del suo corpo inerme in qualsiasi momento, a proteggerla, ad aiutarla. Ma stavolta doveva essere lei proteggere entrambi. E l’avrebbe fatto, dannazione. Avrebbe protetto Shikamaru esattamente con lui faceva da sempre con lei, ad ogni costo.

Lo avrebbe fatto per se stessa e anche per lei, chiunque essa fosse.

“Non lo so, sembra una persona. Ma non riesco a vedergli la faccia. Dal fisico sembra un uomo giovane. Penso che ti basterà sapere che non è nulla di buono.” La figura ad un tratto mosse il capo, facendo scattare Ino piegata in difesa, sguainando minacciosamente il proprio kunai. “Ha mosso la testa.” Bisbigliò lei.

“Va bene. Non so chi sia e che cosa voglia da noi, ma questo tizio ha chiuso ancor prima di cominciare. Sto per usare il controllo dell’ombra. Guidami verso il-”

Nara Shikamaru, la tua testardaggine trascende il tessuto temporale. Anche il tuo Discendente prova a dirmi come dovrei giocare i miei dadi?  

Una voce metallica che venne direttamente dalla misteriosa figura in nero interruppe il Jonin, facendo sobbalzare anche la kunoichi al suo fianco.

“…Come fai a sapere il mio nome? …Chi sei? ” Chiese esitante Shikamaru vagando con lo sguardo in giro. Era riuscito a sentirlo forte e chiaro, e l’aveva chiamato col suo nome completo. Ino si limitò a lanciare al Jonin un occhiata interrogativa, ma a quanto pare lui ne sapeva meno di lei. “Tessuto temporale? Non so di cosa stai parlando. Fatti vedere, non ha senso fare il vigliacco e nascondersi dietro un illusione.”

Il cervello umano non vede ciò che non riesce a concepire come possibile. Che ironia, hai davvero molto in comune con l’altro tuo te stesso.

“Altro me stesso?” Shikamaru Inarcò un sopracciglio. Dopo le strane parole di quell’uomo era apparsa ben visibile la sua ombra sul terreno. Shikamaru riusciva finalmente a vedere qualcosa, ma non fece cenno della nuova informazione ad Ino. Percepì l’uomo in nero ridacchiare, e la sua ombra muoversi.

Sono arrivato fino al luogo dove tutto ebbe origine dopo così tanto tempo, e ancora mi disgusta camminare sulla superfice di questo crudele mondo. Mi fa piacere vedere che vi siate dati tanto affanno nel prosperare, sarà ancora più piacevole porre fine a tutto questo orrore. Ma tu, né tanto meno quella donna meritate di far parte del mio piano misericordioso.

“Attenzione, si sta portando una mano alla vita, ma è ancora fermo davanti a te. Credo ci dividano un paio di metri. ” Bisbigliò Ino, e Shikamaru si limitò ad annuire. La figura parlò di nuovo, rivolgendosi ora proprio a lei.
 
Donna, nel tuo corpo ho rivelato la presenza di qualcosa che mi appartiene. Non so come sia stato possibile per una Discendente assorbire un tale potere nel proprio corpo, ma non importa. Pagherai con la vita tale affronto. Fatti avanti, e lascia che io estragga il Rinne dal tuo corpo.Sacrifica la tua inutile vita senza opporre resistenza, se non vuoi che ti costringa a farlo dopo averti fatto assistere alla morte di quest’uomo.

Ino provò a rispondergli qualcosa e a chiedergli spiegazioni, ma la voce non veniva fuori in nessun modo. A quelle parole, la coscienza ospite del suo corpo aveva iniziato ad agitarsi in maniera pericolosa. Ino provò a ripetere a se stessa con la speranza di calmarla che non avrebbe mai permesso che qualcuno facesse del male a lei, o a Shikamaru. La cosa sembrò funzionare, perché riprende finalmente coraggio, ma a rispondere a quell’inquietante figura fu il Jonin, precedendola.

“Ma quanto diamine parli? Sei proprio una seccatura.” Sbottò Shikamaru, afferrando la kunoichi per un braccio e attirandola dietro di lui. “Non so cosa tu gli abbia preso, infatti credo che dopo che lo avrò sistemato avrai da spiegarmi parecchie cose, Ino. Ma ora coprimi e non preoccuparti, ci penso io a lui, adesso. Tieniti pronta in qualsiasi momento, potrei avere bisogno di te.”

“Ma Shikamaru, non riesci a vederlo… Come pensi di fare?” Bisbigliò Ino, non perdendo di vista la figura misteriosa.

“Visto che pare abbia una gran voglia di parlare, seguirò la sua voce. Ho un udito fino, stai tranquilla. Coprimi e non preoccuparti.” Il Jonin le rivolse un sorriso pieno di decisione. “E’ il mio compito proteggerti, non ricordi?”

“Shikamaru...”

Shikamaru non aveva la benché minima idea a cosa stesse andando incontro. Diamine, nemmeno immaginava cosa avesse scatenato in quella figura misteriosa rivolgendo quell’occhiata complice verso Ino che rispose di rimando con un sorriso pieno di fiducia e calore.
Come una scena che si ripete in maniera ossessiva, come un doloro ricordo che sembrava crudelmente tornare di nuovo a tormentare quella figura.

“E’ il mio compito proteggerti, sei la mia Principessa Splendente.”
“Io ero tutto ciò che adesso… Non sono più.”

Scattò immediatamente sull’offensiva, avanzando verso di loro. La sua voce divenne minacciosa ed incredibilmente adirata. Ino strinse con più fermezza il suo Kunai, pronta ad eseguire prontamente qualsiasi ordine del Jonin, e all’occorrenza intervenire di sua iniziativa. Shikamaru intrecciava le dita per il Kage Mane no Jutsu, più determinato che mai nel fermare quel povero pazzo.

Dunque avete fatto la vostra scelta. Vi procurerò la stessa sofferenza che fu inferta a me dal vostro mondo, il mondo dei Discendenti di quella razza ignobile! Mi supplicherete di uccidervi insieme, per non costringervi a guardare l’uno la morte dell’altro!

Quella neve blu continuava a cadere dal cielo, posandosi sul fondo di quell’assurda notte che avrebbe cambiato le loro vite e il loro modo di vedere il mondo per sempre.  



Around the Corner
Chiedo scusa per la lunghissima attesa. E’ passato quasi un mese o qualcosa del genere, non è vero? Mi dispiace! Ma tra il lavoro e il post-fiera sono stata decisamente occupata, e giudicando questo capitolo piuttosto cruciale ho voluto dedicarmene in un momento di calma che è arrivato solo in questi giorni. Grazie per la vostra pazienza e per aver letto il quinto capitolo di “Rinne”! Un grazie speciale a chi mi ha inserito tra i suoi preferiti e seguiti, ma soprattutto grazie a chi recensisce. Esprimetemi pure la vostra opinione, sono contenta che tantissima gente (oltre cento persone, cavoli! E’ bel po’ di gente. *ride*) legga questa storia, ma fatemi anche sapere cosa ne pensate. Da come potete vedere, nell’introduzione ho aggiunto qualcosa di nuovo. Pensandoci bene, in questa storia se ne vedranno davvero di ogni, perché vorrei parlare di tantissimi personaggi principali e secondari. Quindi, potreste trovarci anche il vostro preferito.
State leggendo Naruto Gaiden? A me ricorda tantissimo una spanish soap opera che guardavo quando ero piccola assieme a mia nonna. Credo si chiamasse “Celeste” o qualcosa del genere. Non sto scherzando,andate a leggerla per farvi un idea. Figli che si credono illegittimi, padri assenti, drammi familiari… e c’è ancora qualcuno che disegna le fanart con Sasuke che tipo porta i figli a scuola sorridendo! *ride*
Cosa abbiamo visto in questo nuovo capitolo? Beh, un tantino di cose inspiegabili e alquanto strane: Ino sta cominciando a realizzare cosa sia quella strana entità, della “neve blu” cade dal cielo assieme a nuovi personaggi misteriosi…
Come avrete potuto notare, nemmeno in questo capitolo c’è il mondo alternativo, perché sarà presente nel prossimo con molte informazioni su cosa è effettivamente successo in questo capitolo, scientificamente parlando. Mi rendo conto che sia molto facile entrare in confusione, ma vi prometto che più avanti tutto sarà chiaro. Nel prossimo capitolo forse ci sarà anche una piccola impronta “piccante” *ohohoh*. E’ molto piccola, vi avverto. Non aspettatevi chissà cosa!
Alla prossima!
   
 
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