Kourabiedes e
melanomakārona
***
Non
č degno di un Saint della dea Athena esitare davanti ad un nemico.
Neanche
se il nemico č il suo compleanno.
Eppure
Saga, man mano che la strada lo porta vicino alla casa di Kanon, si sente
sempre pių incerto.
La
vede da lontano.
La
casa che Kanon ha scelto č vicino al mare, appena fuori dal villaggio di Perama; non abbastanza lontana dal Santuario da non sentire
se č richiesta la sua presenza e non abbastanza vicina da sentire troppo
fastidiosa la responsabilitā di essere ancora il rimpiazzo della Cloth dei Gemelli.
Kanon
non si fa mai vedere al Santuario.
Per
questo Saga ha deciso di andare a fargli visita il giorno del suo compleanno.
Del loro compleanno.
Non
vuole lasciarlo solo anche quel giorno, eppure Saga esita a bussare quando si
trova davanti alla porta.
La
bottiglia di retsina sotto il braccio gli sembra
allimprovviso incredibilmente ingombrante.
Che
gli deve dire? Sarebbe bello se dopo tanto tempo in cui abbiamo cercato di
ucciderci a vicenda ora ci rivolgessimo almeno la parola?
Bč, ormai che sono arrivato qui
pensa rassegnato.
Non
importa se Kanon non lo vorrā vedere o se la sua visita gli avrā dato fastidio.
Lui
deve fare la cosa giusta, e la cosa giusta č decidersi a bussare.
Uno.
Due. Tre colpi rapidi alla porta di legno.
Poi
lattesa.
Forse
Kanon non č in casa.
Forse
Kanon sa che č lui e finge di non essere in casa.
La
porta si apre dopo pochi secondi.
-Ciao-
Mormora
Saga incerto. Non riesce neanche a chiamarlo per nome.
Kanon
risponde con un ciao altrettanto incerto.
Poi
perō si fa da parte e lo invita ad entrare.
Saga
varca la soglia, ancora senza sapere se ha fatto la cosa giusta o meno.
La
cucina odora di legno, pietra ed erbe aromatiche, e della brezza salmastra che
entra dalla finestra aperta.
Saga
posa il retsina in un angolo della credenza.
E
adesso? Che gli dico?
Ha
paura persino di voltarsi e di incrociare il suo sguardo.
Allimprovviso
un altro odore familiare lo colpisce.
Miele. Mandorla. Cannella.
Allangolo
opposto della credenza cč un sacchetto di carta, ed č quello che emana lodore
dolce.
Saga
sente un improvviso groppo in gola perché č lodore dei biscotti che si
dividevano da bambini.
-Melomakārona?-
Chiede
piano, piacevolmente sorpreso.
Kanon
annuisce.
-Posso
?-
Kanon
gli dā il permesso con un gesto della mano.
Saga
apre il sacchetto e allora capisce: quei biscotti sono troppi per una sola
persona, sono ancora caldi e quindi comprati da poco, ed inoltre in mezzo ai melomakārona ci sono i kourabiedes,
che a lui piacciono di pių.
E
Kanon lo sapeva. Lo aveva sempre saputo.
Saga
č troppo intelligente per credere che sia solo un caso che Kanon abbia comprato
i suoi biscotti preferiti proprio il giorno del loro compleanno.
Suo fratello lo stava aspettando.
Aveva desiderato, aveva sperato che
andasse da lui almeno quanto lui ne aveva avuto paura.
Č
allora che Saga capisce che non cč nessun bisogno di parole, quando con un
biscotto ancora in mano copre la distanza che lo separa da Kanon e lo abbraccia
stretto.
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Cantuccio
dellAutore
Ce
lho fatta! Č la prima volta che faccio in tempo a scrivere e pubblicare
qualcosa per il compleanno dei gemelli.
AUGURI!!!
Oibō,
spero che non sia una roba troppo melensa.
Ho
scritto tutto in unora, pių un altro po di tempo per cercare informazioni sui
biscotti greci.
1-
Perama
esiste davvero: č una piccola cittā vicino Atene.
2-
I Kourabiedes ed
i melanomakārona sono tipici dolci greci. Veramente
sarebbero tradizionali delle feste di Natale, ma non credo che durante il resto
dellanno ci sia un divieto di produrli.
3-
I kourabiedes
sono di pasta frolla con farina di mandorle.
4-
I melanomakārona
sono fatti con miele e cannella e ricoperti di farina di pistacchi.
5-
Il retsina č un
vino greco aromatico.
Spero
che vi sia piaciuta =)
Makoto