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Autore: __Lunatica    30/05/2015    3 recensioni
Nella vita ci sono sempre delle scelte da fare, non sempre si può scegliere la strada più semplice, ma sicuramente Ester scelse la strada più pericolosa. Ester è una ragazza come tante, ma è anche una grande amica del magico trio e di tutta la famiglia Weasley. Cosa può arrivare a fare una ragazza di appena sedici anni per tenere al sicuro le persone che ama? Cosa perderà a causa delle sue scelte? Chi le rimarrà accanto? Quali amicizie finiranno e quali inizieranno quasi per caso?
Questa storia si svolge durante il sesto anno del trio, che è anche il sesto anno di Ester e in parte seguirà gli avvenimenti della storia originale mentre alcuni dettagli saranno aggiunti o cambiati.
Genere: Fantasy, Generale, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altro, personaggio, Draco, Malfoy, George, e, Fred, Weasley, Il, trio, protagonista, Nuovo, personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Da VI libro alternativo
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Ester: Tell You the Truth'
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Come prevedibile eravamo in ritardo e stavamo correndo come pazzi per arrivare in tempo al binario per prendere in treno.
Una volta attraversata la barriera iniziai a guardarmi intorno alla ricerca dei miei gemelli favoriti ma non riuscii a trovarli. Dovevo almeno salutarli dato che li avrei rivisti solo a Natale.
Dietro di noi la signora Weasley ci spingeva e incoraggiava a salire sul treno, cercai di spiegarle chi stavo cercando ma non mi diede retta. Harry, dopo essere salito ed aver trascinato il suo ed il mio baule sul treno, mi porse una mano per aiutarmi a salire, mi girai ancora una volta ma non li vidi, così la afferai e salii sul treno. Un paio di secondi dopo le porte si chiusero ed il treno iniziò a muoversi.
Durante il viaggio fui stranamente silenziosa, avevo troppi pensieri per la testa e non seguii neanche i discorsi che stavano facendo i miei tre amici. 
Prima di tutto ero in ansia per non aver ricevuto alcuna notizia da Piton. Di solito se gli inviavo un messaggio mi rispondeva il prima possibile, ma questa volta era diverso ed in più avevo una brutta sensazione che mi tormentava da quella sera. 
Poi mi dispiaceva non aver salutato Fred e George, dovevo capire perchè quel giorno Fred si era comportato in un modo più strano del solito e avrei voluto chiarire prima di salire sul treno. 
Quando Hermione e Ron ci salutarono per raggiungere la cabina dei prefetti io me ne accorsi a malapena e ricambiai con un gesto della mano. Appena furono usciti sentii lo sguardo indagatore di Harry su di me. 
-Allora...- iniziò a parlare -Cos'hai?- 
Lo guardai torva, cosa li avrei detto ora? Per quanto imbarazzate fosse dovevo svelargli almeno una parte delle mie preoccupazioni. Prensi in mano la mia puffola pigmea e la iniziai ad accarezzare mentre Harry aspettava pazientemente una mia risposta. 
Alzai lo sguardo verso di lui e lo vidi sorridermi incoraggiandomi a parlare. 
Sospirai e -Volevo salutare Fred prima di partire dato che l'altro giorno mi ha fatto uno strano discorso di cui non ho capito il senso ed ora non riesco a darmi pace e la mia puffola pigmea ha il suo profumo- dissi talmente veloce che sicuramente non capì niente ed infatti mi guardò confuso. 
-Ok- disse ridacchiando -Andiamo per gradi e parla lentamente così riesco a capirti- 
-Fred l'altro giorno mi ha fatto un discorso strano- dissi e lui mi invitò silenziosamente a spiegarmi -In pratica quando siete arrivati voi al negozio io ero lì gia da una mezz'oretta e io e Fred..- 
Venni interrotta da qualcuno che bussò al nostro scompartimento e ci girammo entrambi. Un bambino del primo, o forse del secondo, entrò imbarazzato nel nostro scompartimento e ci porse ad entrambi una lettera con sopra scritti i nostri nomi e poi velocemente come era entrato se ne andò via senza proferire parola sotto il mio sguardo dubbioso e colpito. 
Volsi il mio sguardo verso Harry in cerca di una spiegazione ma lui scosse la testa ed alzò le spalle confuso più di me. 
Senza aspettare oltre, entrambi curiosi, aprimmo quindi le buste.
                      
                        Cara Ester Burke, 
                                                                                    Sono il professor Lumacorno e mi piacerebbe averti con me nel banchetto                                                                                                    che si terrò nel mio scompartimento tra mezz'ora. 

                                                                                            A tra poco, spero, Lumacorno.

Guardai Harry e -Professor Lumacorno?- chiesi. 
-E' il nuovo professore di Difesa contro le arti oscure. Ha invitato anche te?- 
-A quanto pare. Ma non capisco cosa possa volere da me, capisco invitare te, dopotutto sei il Prescelto- e gli feci l'occhiolino -ma non capisco come mai abbia invitato anche me- 
-Quanta modestia signorina Burke- mi prese in giro Harry -Sappiamo bene entrambi che sei una delle studentesse migliori del nostro anno, nonchè l'unica discendente della casata Burke, una delle poche famiglie purosangue che oltre a preservare il sangue ha preservato anche il cervello intatto- Risi divertita e consapevole di aver scampato, grazie a quell'invito, un discorso imbarazzante. 
Mezz'ora dopo io e Harry ci trovammo davanti allo scompartimento del nuovo professore e partecipammo per tutto il viaggio ad un banchetto che, per essere gentili, avrebbe ucciso di noia anche Nick-Quasi-Senza-Testa nonostante fosse un fantasma da più di cinquecento anni e più. 

Quando, con non poco sollievo, uscimmo dallo scompartimento Harry mi salutò per andarsi a cambiare mentre io tornai nel nostro scompartimento ancora vuoto. Una volta prese tutte le mie cose e considerato che Harry ancora era intento a cambiarsi decisi di aspettarlo giù dal treno, ma quando scesi mi ritrovai la professoressa Minerva MGranitt davanti.
-Seguimi- fu l'unica cosa che disse ed io senza proferire una singola parola obbedii consapevole che, se si era scomodata a tal punto, sotto quell'invito, o meglio ordine, si celava una decisione del Preside. 
Arrivai nel castello prima di chiunque altro, senza perdere tempo la professoressa mi guidò fino all'ufficio di Albus Silente e dopo che lei ebbe pronunciato la parola d'ordine -Sorbetto al limone- mi fece segno di entrare mentre lei se ne andò.
-Buonasera Ester- mi salutò il preside facendomi segno di sedermi su una delle due sedie che erano di fronte alla sua cattedra. 
-Buonasera signor preside- ricambiai 
-Allora, detesto essere brusco ma come ben sai non abbiamo molto tempo per far passare inosservata la nostra chiacchierata- annuii e lui sorrise -Il professor Piton mi ha detto che hai un problema, vuoi parlarne?- 
Che domanda assurda, erano due giorni che non aspettavo altro. 
-Professore, due giorni fa siamo andati a fare compere a Diagon Alley e al ritorno Harry mi ha detto di aver visto Draco Malfoy. Sostiene che Malfoy abbia ricevuto il marchio nero ed ha intenzione di indagare sulla vicenda. Mi creda, ho cercato di dissuaderlo, ma è veramente testardo -ed il preside ridacchiò divertito -So che non dovrei preoccuparmi perchè è una sciocchezza ma... Perchè signor preside questa è una sciocchezza, vero?-
Il preside sospirò, brutto segno, e -Temo di dovermi scusare Ester ma purtroppo questa non è affatto una sciocchezza. E' da qualche settimana che io stesso nutrivo dei dubbi a riguardo ma una settimana fà, circa, Severus mi ha confermato che i miei dubbi non erano infondati. Anche io volevo parlarti, Severus ha detto che questa notte ha urgente bisogno di parlarti di una faccenda di estrema urgenza, non ti dirò altro- disse rispondendo ad mia muta domanda -Ti raccomando solo di stare attenta e di guardarti le spalle, da nemici ed amici- E così mi congedò ed uscii dall'ufficio ancora più ansiosa di prima. 
Sapevo cosa intendesse dire il preside, dovevo stare attenta a non farmi scoprire da nessuno, nè da coloro che mi avrebbero poi punita nè da coloro che mi avrebbero fatto mille domande se mai mi avessero scoperto. 
Presi un paio di scorciatoie che solo poche persone conoscevano, ed io ero tra quelle grazie ad un accurato studio della Mappa dei Malandrini, e mi ritrovai davanti l'entrata della Sala Grande. Mi affacciai per vedere chi occupava il tavolo dei Grifondoro e notai che i miei amici avevano già occupato dei posti. Così nascondendomi tra le persone che ancora stavano entrando li raggiunsi e mi sedetti vicino ad Hermione. 
La ragazza mi guardò stupefatta e -Dove sei stata?- chiese brusca. Cos'era successo le si era annodata la bacchetta? 
-Vi stavo aspettando alle carrozze -spiegai -ma non vi ho visto, ho preso una delle ultime- 
-Neanche noi ti abbiamo visto in effetti- ribattè lei. Dannata genia di una Hermione, perchè in lei l'istinto di indagatrice non moriva mai? 
-Strano..- iniziai ma quasi mi strozzai con un pezzo di pane quando guardai Harry in faccia, intorno al naso aveva del sangue secco ancora ben vedibile -Ma che accidenti ti è successo?- chiesi con un tono di voce più acuto del solito e infatti qualche studente si girò verso di noi.
-Non attirare l'attenzione di tutta la Sala Grande Ester- mi riprese lui -Dopo vi spiego- aggiunse a bassa voce
-Va bene, come vuoi. Ma avvicinati che ti tolgo quello schifo dal viso prima che lo noti qualcun altro- e con un delicato colpo di bacchetta gli ripulii il viso
-E da quando la nostra Ester sa fare incantesimi domestici?- chiese con un tono leggermente acido Ginny
-Da quando la vostra Ester ha accudito una donna malata per tutta l'estate- risposi scherzando ma senza ottenere neanche l'ombra di un sorriso sul suo viso. 
Durante il corso della serata continuammo a parlare del più e del meno fino ad arrivare all'argomento Quidditch. 
Fu infatti quando Ron disse -Quest'anno che non ci sono più Fred e George dovremmo trovare altri due battitori se vogliamo avere qualche possibilità di vincere la coppa- ed Harry, come se si fosse all'impravviso ricordato il discorso che avevamo iniziato a fare sul treno mi guardò curioso. 
-Già- Convenne Ginny - e anche qualcuno in grado di sostituire Angelina. In realtà stavo pensando di fare i provini- annunciò
-Sarebbe fantastico Ginny- esclamai io e poi -Harry ora che sei il capitano devi decidere tu quando farli- 
-Giusto, bene ditemi quando sarete pronti te, Ron e Ginny e poi deciderò il giorno- disse deciso
-Scusa ma io che c'entro?- chiesi confusa e vidi Ron alzare gli occhi al cielo e il figlio maschio più piccolo dei Weasley rispose con tono ovvio -Beh, se c'è qualcuno che ha qualche possibilità di sostituire Fred e George sei tu, sei la loro degna erede dopotutto-
Quel pazzo di un Weasley stava per caso parlando seriamente? 
Non ebbi tempo di rispondere dato che Silente si alzò dal tavolo dei professori ed il silenzio cadde in tutta la sala.
-Benvenuti e bentornati ai nuovi e ai vecchi studenti. Ora, prima di lasciarvi andare a riposare nei vostri caldi letti avrei un paio di annunci da fare. Prima di tutto diamo un caloroso benvenuto al nuovo professore di Pozioni, Horance Lumacorno e...- Aspettate un attimo, il professore di pozioni? No non era possibile, Harry aveva detto che..
Mi girai di scatto verso Harry e vidi che il suo colorito era diventato funereo e tornai a guardare Silente -e sono lieto di annunciarvi che Severus Piton prenderà il posto di insengnante di Difesa contro le arti oscure- 
No, non era possibile. No.
-No- urlò Harry leggermente troppo forte e molta gente si girò verso di lui guardandolo compassionevole comprendendo e condividendo la sua realzione.
Mi girai verso gli altri miei amici e poi, seguendo il punto in cui era indirizzato lo sguardo di Ron, guardai il tavolo dei Serpeverde e vidi Malfoy e i suoi amichetti sogghignare soddisfatto. Ci volle tutto il mio autocontrollo per non corrergli contro e schiantarlo. 


Dopo aver passato passato un paio di ore a parlare di Severus, e della pazzia appena compiuta da Silente ad assegnargli la cattedra di Difesa contro le arti oscure Ron, Harry ed Hermione andarono a dormire mentre io rimasi in sala comune con la scusa di dover scrivere una lettera, cosa che in effetti era in parte vera. 
Presi una pergamena, una piuma e una boccetta di inchiostro e iniziai a scrivere velocemente 
 
Caro Fred,
                         Mi dispiace tanto non averti salutato oggi, eravamo in ritardo e una volta lì non sono riuscita a trovarvi. Spero di rivedervi presto ragazzi, Hogwarts senza di voi è molto più noiosa.                                                                
                                                                                                   Mi mancherete, Ester.

Semplice e sintetica, come al mio solito, ma non volevo fare domande o parlare di certe cose tramite una stupida lettera, avrei chiarito tutto di persona, magari durante le vacanze di Natale. 
Aspettai ancora mezz'ora, la sala comune era vuota e il coprifuoco era già passato da circa un'ora. Afferrai la mia bacchetta e feci l'incantesimo di invisibilità su me stessa, insegnatomi da Malocchio. Ero diventata abbastanza brava ed ero, obbiettivamente, arrivata ad un livello di apprendimento maggiore rispetto ad una normale ragazza della mia età. Dopotutto facevo incantesimi più difficili, usavo incantesimi non verbali tranquillamente e sapevo far parlare il mio Patronus per recapitare messaggi segreti con l'Ordine. 
Non facevo ufficialmente parte dell'Ordine della Fenice, Silente riputava che avrebbe fatto sorgere parecchie domande, ma lui e Severus mi riferivano tutto ciò che era essenziale che sapessi. 
Uscii dalla sala comune e cercai di essere più silenziosa che potessi. Avevo la bacchetta in mano pronta a rifare l'incatentesimo d'invisibilità in caso fosse terminato l'effetto. 
Presi un paio di scorciatoie di mia conoscenza e arrivai nei sotterranei. Percorsi il lungo corridoio ed entrai nell'aula di Pozioni. Sentii due voci chiaccherare in tono leggermente alterato. Decisi di non bussare ma entrai, ancora invisibile, nell'ufficio del professor Piton che era stranamente vuoto. Giusto, mi ricordai, dal giorno seguente quello sarebbe diventato l'ufficio di Lumacorno e lui avrebbe occupato quello al settimo piano. 
Quando riconobbi la testa biondo platino della persona con cui stava parlando Severus sobbalzai all'indietro e per poco non feci cadere un paio di provette da uno scaffale. Il ragazzo in questione si girò verso la mia posizione, senza riuscire però a vedermi, per poi rivolgersi al professore -Cos'è stato?- chiese lui quasi impaurito. 
-Sarà stato un colpo di vento Draco. Ricorda quello che ti ho detto, ora vai, è tardi e domani iniziano le lezioni- ed il ragazzo, come se non vedesse l'ora si alzò ed uscì velocemente dall'ufficio. 
Passarono una manciata di secondi Severus si girò verso di me e -Ora smettila e fatti vedere- disse quasi divertito. 
-Buonasera Severus- lo salutai 
-Buonasera Ester- ricambiò lui -Ti ho chiesto di venire qui perchè ho una cosa importante da dirti.- 
-Avevo intuito- dissi ironica. Severus era uno di poche parole, ma se parlava diceva sempre una cosa giusta o di estrema importanza.
-Dovrai andare male nella mia materia- disse serio
-Cosa?- chiesi scioccata e sicura di aver capito male la sua richiesta 
-Ascolta, io e il professor Silente abbiamo deciso, di comune accordo, che non possiamo farti uscire ripetutamente dal dormitorio di nascosto, quindi dovrai peccare nella mia materia in modo tale da dover seguire, apparentemente, delle ripetizioni private con me.-
-Ma Severus- dissi in tono degno di una bambina che si lamenta perchè non poteva mangiare delle caramelle -Dopo tutti gli allenamenti fatti questa estate e i miglioramenti. In più sono sempre stata brava in Difesa, ora all'improvviso dovrei diventare la peggiore dell'anno?- 
-Esattamente- disse severo e inremovibile -Inoltre durante le nostre ripetizioni dovremmo, alcune volte, abbandonarme il castello e raggiungere Villa Malfoy- 
Probabilmente la mia faccia doveva essere davvero buffa perchè lo vidi trattenere un sorriso.
-Ma...- cercai una cosa intelligente da dire ma -Non ci si può smaterializzare all'interno di Hogwarts- fu l'unica cosa che riuscii a dire ed ebbi la conferma che Hermione, in tutti quegli anni, aveva avuto una notevole influenza su di me. 
-Di questo non preoccuparti- disse divertito -Piuttosto, come va con l'occlumanzia?- 
-A meraviglia- risposi 
-Lo so, ma se dovrai incontrare più spesso il Signore Oscuro avrai bisogno di maggiore impegno ed allenamento- Annuiii concordando con lui.
-Severus, posso farti una domanda?- e lui annuì -Malfoy, perchè era qui?- 
Lui sospirò e poi -Saprai tutto a tempo debito. Ora torna nel tuo dormitorio e riposati che domani iniziano le lezioni- E così feci. 


Angolo del terrore
Considerando che è ancora l'inizio di questa storia in questo capitolo si capisce meglio fino a quanto Ester sia coinvolta con l'Ordine, certo è che non avrà vita facile in futuro e non per colpa mia. 
Comunque ancora una volta ringrazio nevertrustaduck l'unica anima magnanima che recensisce i capitoli e vi invito a farlo anche voi, ogni consiglio o critica è ben accetto. 
Detto questo vi lascio e spero di trovare presto altri pareri su questa storia. 
Baci, al prossimo sabato, Ambvra. 

  
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