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Autore: _Doki__    30/05/2015    0 recensioni
" Fa scorrere le dita affusolate lungo la parete. Fredda. Tutto intorno a lui è freddo, come se fosse all'interno di un lungo tubo metallico. Dove si trova? E per caso morto? Oh, ma non può essere! Quel luogo è troppo freddo per essere l'inferno e buio per essere il paradiso. Intorno a lui ci sono solo tenebre e il freddo, né una voce e né una sagoma lo circonda. Continua a camminare, camminare, camminare, finché un esile figura posta alla fine di quel freddo corridoi / sempre se c'è una fine / cattura l'attenzione del ragazzo. Qualche raggio che filtra da un punto indefinito del luogo permette di poter scrutare la sagoma dinanzi a lui, assottiglia lo sguardo; è un bambino, Desmond ne è sicuro, agita la mano destra e con la sinistra accarezza le lunghe orecchie / finte /. Perché gli sembra familiare?
- Chi sei? -. Domanda il bruno.
- Te. -. Il bambino rimane in piedi di fronte al ragazzo, l'osserva, gli sorride, agita la mano e scompare. Si dissolve come una frase scritta sul bagnasciuga. "
Genere: Mistero, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Wake up, Desmond.


Desmond, come tanti altri ragazzi della sua età, trova stupido il fatto che prima o poi tutti dobbiamo lasciamo questa terra. Vuoi o non vuoi, per uno sbaglio tuo o di qualcun'altro, muori. Un attimo. Un minuto e tutto è finito. E trova ancora più stupido il porsi le classiche domande " Cosa c'è dopo la morte? ", le trova irritante e sciocche Sa che nessuno, in terra, può dare delle vere e proprie risposte.Per la religione cattolica quando muori la tua anima si distacca da corpo e sale in cielo o scende negli inferi. Per quella buddista tu puoi reincarnarti; ma / c'è sempre un " ma " in tutto / se hai commesso opere buone la tua anima si reincarna in un secondo - o terzo, quarto, quinto - corpo umano. Invece se hai commesso opere cattive diventi, detto in parole spicciole, un animale. Due teorie totalmente opposte. La prima afferma che dopo la morte ci sia una seconda vita, migliore della precede. La seconda contraddice. E allora noi comuni mortali a quale delle due idee dovremmo credere? Abbiamo prove concrete? Desmond Sullivan è sempre stato uno con i piedi per terra definendo il suo pensiero simile a quello aristotelico; la concretezza deve stare alle base di tutto. Lui non ha mai pensato alla morte come qualcosa di cui avere timore, un giorno l'avrebbe accolta come una vecchia amica. [..]



" Fa scorrere le dita affusolate lungo la parete. Fredda. Tutto intorno a lui è freddo, come se fosse all'interno di un lungo tubo metallico. Dove si trova? E per caso morto? Oh, ma non può essere! Quel luogo è troppo freddo per essere l'inferno e buio per essere il paradiso. Intorno a lui ci sono solo tenebre e il freddo, né una voce e né una sagoma lo circonda. Continua a camminare, camminare, camminare, finché un esile figura posta alla fine di quel freddo corridoi / sempre se c'è una fine / cattura l'attenzione del ragazzo. Qualche raggio che filtra da un punto indefinito del luogo permette di poter scrutare la sagoma dinanzi a lui, assottiglia lo sguardo; è un bambino, Desmond ne è sicuro, agita la mano destra e con la sinistra accarezza le lunghe orecchie / finte /. Perché gli sembra familiare?
- Chi sei? -. Domanda il bruno.
- Te. -.                                                                                                                                                              
 Il bambino rimane in piedi di fronte al ragazzo, l'osserva, gli sorride, agita la mano e scompare. Si dissolve come una frase scritta sul bagnasciuga. Desmond è confuso, terribilmente confuso che sente una morsa stringersi all'altezza dello stomaco. Stringe, stringe, stringe fino a fargli mancare il respiro; per la prima volta in diciassette anni si sente debole e minuscolo come un moscerino all'interno una tazza di caffè. Quel dannato posto gli mette i brividi! Vuole correre fino a non far circolare più aria nei polmoni, evadere dalle tenebre, vuole la luce. Ha bisogno della luce. Le mani tremolanti si intrecciano l'una all'altra mentre automaticamente avanza, lentamente, passo dopo passo lungo quel corridoio infinito.
Non ricorda nulla come se qualcuno senza il suo permesso avesse esportato metà della su mente dove all'intero, gelosamente, ci sono custoditi tutti i suoi ricordi; il volto solcato dalle rughe di Nonna Max, lo sguardo ambrato / identico al suo / di suo madre, la prima partita di baseball..Tutto andato perduto, affogato in un mare di pece nera. Perchè tutto questo? E se lui fosse uscito pazzo e i suoi genitori l'avessero rinchiuso in una di quei manicomi ed ora, per scappare dagli antidepressivi dati dal dottore, si ritrova nel sottosuolo dell'edificio? Potrebbe essere un ipotesi valida qualora lui fosse VERAMENTE squilibrato, ma è convinto / anzi si giocherebbe la testa / di essere ancora nelle piene facoltà di poter ragionar e non sentire nessuna presenza ultra terrena o le classiche "vocine" dentro la sua mente. Il panico lascia spazio alla curiosità anche se a novanta percento ha paura, il restante dieci percento gli urla e lo incita a continuare a camminare per quel "tubo metallico". E allora segue l'istinto " animale " - definiamolo così - continuando la sua strada verso l'inferno, se almeno ci fosse una guida come Virgilio nella Divina Commedia sarebbe tutto meno complicato e lui non si lascerebbe prendere dal panico facilmente, come in questi minuti.

- Ciao Desmond. -.

Quella voce inconfondibile, pacata che rimbomba nell'orecchio del bruno impressa nella sua mente come un vecchio timbro postale.  Ma non è la voce in sè ma chi si cela dietro quel timbro. Lei, lei e solo lei. Quella ragazza troppo magra per rientrare dentro gli indumenti dati dall'ospedale..Ospedale..Perchè gli suona cosi / terribilmente / familiare? Infondo è un luogo come l'altro, no? Eppure c'è qualcosa in quella parola che gli procura la pelle d'oca. Pian piano che la voce si avvicina una seconda figura l'affianca; alta, slanciata, capelli all'altezza delle spalle. Nora. Oh sì che è lei, ma questa volta gli indumenti le calzano a pennello quasi fossero stati disegnati solamente per lei. E Dio quel sorriso! Sente la tensione allentarsi mentre la voglia di correre dalla ragazza è talmente tanta che si stupisce di se stesso; non prova più paura o terrore, lui vuole - anzi ha bisogno - di sentire le soffici mani della sua ragazza intralciarsi con le proprie. Sussurra il suo nome una, due, tre, quattro volte aumentando il passo in quella fitta oscurità con un un'unica meta: Lei. Ma più Desmond cammina verso Nora, più lei sembra allontanarsi fino a diventare parte dell'ombra.

-Des perchè non sei venuto? -. Domanda. - ti aspettavo! Sono rimasta lì..Desmond tu non c'eri! - ora il timbro della voce si è fatto cupo, malinconico. - Lui era davanti a me, mi guardava attentamente, sorrideva...In quel momento volevo averti vicino. Sentire la tua voce..Non c'eri! -.

E' lì a pochi metri da lui, allunga la mano per afferrare la sua, manca poco deve fare altri due passi ed è da lei. -  Il lampo si è portato via tutto...Si è portato via noi. Desmond sei stato il mio primo e ultimo pensiero. Ti ho amato, ti amo e lo continuerò a fare. -

L'unica cosa che riesce ad afferrare è solo un mucchio d' aria, niente più niente meno. No, no, no.. "



- No no no! -. Sobbalza dal letto urlando in preda al panico. Le mani, ancora tremolanti, si posano su ambe le tempie premendo contro come se volesse scacciare via quel sogno..Quell'incubo reale, terribilmente reale.                    - Desmond..Desmond è tutto ok! Ci sono qui io, va tutto bene. -. Lo rassicura la ragazza assumendo un timbro di voce dolce, poggia le mani su quelle fredde del ragazzo stringendole. Non è la prima volta che vede il suo ragazzo in quello stato; il colore degli occhi di Desmond perde tutta la loro luminosità trasformandosi in due pozzi scuri, mentre le pupille si dilato creando una finta voragine -- perchè se guardate bene l'occhio, per la precisione la pupilla, sembra davvero una grossa voragine o un cratere. Lo sguardo perso nel vuoto viene accompagnato dal petto che si alza e si abbassa con irregolarità mentre la fronte gronda di tante piccole goccioline di sudore.        
 - Tu scomparivi! Nora tu andavi...Nora io..-.                
- Sssht... Des era un incubo, un brutto incubo ma è finito. Io sono qui con te, guardami! -. Continuò con lo stesso tono di prima regalandogli uno dei suoi sorrisi pieni di amore a calore. Uno di quelli veri. I loro visi sono talmente vicini l'uno all'altro che la punta dei nasi si sfiorano delicatamente. Il bruno alza lo sguardo ambrato su quello cristallino di Nora mordendosi, distratto, il labbro inferiore mentre la crisi di panico lentamente va scemando lasciando spazio al suono melodioso della voce di lei.   - Bravo. - aggiunge annuendo leggermente. - Ricordi cosa ti ho detto la scorsa volta? -           - Sì, lo ricordo ma questa volta era tutto così dannatamente reale! Ho davvero creduto di averti persa per sempre...Quando sei scomparsa nelle tenebre mi sono sentito vuoto. Vuoto come il guscio di una nocciolina. - prende una piccola pausa sospirando. - so che non te lo dico spesso / a volte posso risultare freddo e distaccato / ma ti amo sul serio. -.                                                                     
- Desmond Junior Sullivan, sei terribilmente amabile. E anche io ti amo sul serio. -. Risponde la ragazza prima di schioccargli un bacio sulle labbra. 




 
 

Angolo autrice:

Ciao furetti, ebbene sì sono tornata dopo..Mh mesi, mesi, mesi, mesi. Durante questi mesi ho tentato di sviluppare una storia basate sulla prima on-shot che ho pubblicato ( " L'eclissi lunare " ) ma con scarsi risultati o per lo meno qualche cosa ho scribacchiato, tipo qualche parte del primo capitolo, alcuni dialoghi e roba varia ma... Ma niente mi capita spesso il cosidetto " blocco dello scrittore " e guarda caso durante i giorni/settimana che lavoro su quella storia ( Coincidenza? Io non credo. ). E di nuvo sto divagando, madonna che disastro che sono LOL. Comunque, tornando a noi! Questa storia nasce grazie alla trama del mio adorabile, meraviglioso,stronzetto,  pg che muovo all'interno di un GdR real-life a New York, che grazie all'ingresso di un secondo pg fondamentale per la storia sono riuscita a creare questa cosa.   Per abbreviare i tempi dedico questa on-shot alla mia compagna di role e ai miei due pulcini Nora e Desmond. E un grazie a chi leggerà questa cosetta.


XoXo, _Doki__

 
 



  
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