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Autore: 5 Directions of Vamps    30/05/2015    1 recensioni
A volte non sono solo coincidenze, a volte il destino vuole davvero vedere insieme due persone, facendo accadere eventi straordinari al solo scopo di far nascere un amore.
Genere: Sentimentale, Song-fic | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Harry Styles, Nuovo personaggio
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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                                 Before you leave me

 

                                                                                                “I’ll find the words to say,

                                                          Before you leave me today

 

 

La campanella della ricreazione suonò giusto in tempo per liberarmi dall’interrogazione di storia, a cui io non avevo studiato. In un istante il silenzio dell’aula, limitato solo dalla voce della prof e da alcuni lievi chiacchericci in fondo, si trasformò in un caos, tra urla e rumori di banchi e sedie che si muovevano. Uscii in corridoio e mi diressi ai distributori di snack per prendere qualcosa da sgranocchiare nei 10 minuti di pausa che separavano l’ora di storia da quella di matematica.

“Denise” sentii una voce chiamarmi. Non ci misi tanto a sapere di chi si trattasse e il mio cuore iniziò ad acquistare battiti in eccesso, mentre qualcosa cominciava a muoversi nello stomaco.

In pochi istanti me lo ritrovai davanti con i suoi irresistibili occhi smeraldo che mi fissavano intensamente.

“Harry, che succede?” gli chiesi, cercando di mantenere un tono di voce chiaro e nei limiti del normale, nonostante le innumerevoli emozioni che stavo provando e che provavo ogni volta che parlavo con lui.

“Volevo chiederti se ti andava di fare un giro veloce per i corridoi con me, senza stare sempre in classe.”

Accettai al volo, senza esitare. Come farsi scappare una simile opportunità, sebbene durasse solo 10 minuti?

Iniziammo a camminare parlando poco e niente. C’era una strana tensione. Poi arrivammo davanti all’ascensore e decidemmo di salire al piano superiore con essa.

Appena le ante si aprirono, entrammo e, premuto il pulsante con scritto “1”, l’ascensore cominciò a salire.

Il silenzio che incombeva fastidioso fu interrotto dalla voce roca del ragazzo che mi chiese se avrei avuto problemi a seguirlo nella classe di Liam Payne, uno dei suoi migliori amici con cui io non avevo mai parlato, nonostante lo conoscessi da tanto.

“Non c’è problema Harry, ma facciamo presto che tra poc...” la mia frase fu interrotta da uno strano rumore proveniente da sotto l’ascensore e improvvisamente questo si fermò di colpo, come la frenata brusca di un’auto che non aveva visto il semaforo rosso, e le luci si spensero.

Il mio cuore perse qualche centinaio di battiti, ma cercai di non darlo a vedere e di mantenere la calma almeno affianco ad Harry, dunque riuscii a stare muta e immobile, benché avessi voluto iniziare ad urlare e correre dal terrore come una psicopatica.

“Mhh…sento puzza di due diciassettenni rimasti bloccati in un ascensore qui…”- cercò di ironizzare Harry, accendendo la torcia del suo iPhone – “che si fa, Denise?”

Mi stupii della sua estrema calma anche nonostante la situazione poco serena, ma poi mi ricordai del campanello di aiuto. D’impulso premetti il pulsante dell’SOS, ma questo non emesse alcun suono.

Cominciai a spaventarmi per davvero.

“Non c’è nemmeno campo per chiamare i soccorsi” questa volta il tono di Harry appariva leggermente più preoccupato.

Senza rivolgere parola al riccio che, nonostante sembrasse agitato, era sicuramente molto più tranquillo di me, iniziarono a pizzicarmi gli occhi e qualche lacrima cominciò a scorrere sulle mie guance. Non ero claustrofobica, ma sentivo che non c’erano soluzioni per uscire da lì. Fortunatamente non ero sola, ma cosa fare chiusa in un ristretto posto senza uscita al buio con il ragazzo che mi piace, in attesa di qualcuno che venga a salvarci?

A questo punto, il riccio puntò la torcia nella mia direzione e si avvicinò a me, avvolgendomi le spalle con un braccio.

“Su su, stai tranquilla. Ti prometto che troveremo una soluzione. Ci sono qua io, non accadrà nulla”

Le sue parole apparivano rassicuranti, poi dette da lui, non potei fare a meno di appoggiare la testa sulla sua spalla e subito mi sentii più protetta.

E di nuovo il silenzio.

“Facciamo un gioco?” ruppe il silenzio dopo minuti interminabili. La sua voce roca, che amavo tanto, sembrava quella di un bambino che supplicava la mamma di comprargli un giocattolo, quando mi fece questa domanda.

“Dipende… Se è stupido no. Non mi pare il momento” ribattei, in tono serio.

“Io ti faccio una domanda e tu mi devi rispondere molto sinceramente. Ci stai?”

“Va bene, ma se non voglio non rispondo”

“Ok…Allora inizio”

“Vai!”

“Ti piace qualcuno?”

E qui non sapevo come rispondere, come agire, so solo che arrossii immediatamente e mantenni il silenzio per istanti interminabili. Di certo non potevo dirgli tutto, anche se ci provavo da tanto tempo e quello mi sembrava il momento più opportuno perché eravamo finalmente da soli, solo io e lui. Però le parole non riuscivano ad uscire dalla mia bocca, che restò chiusa fino a quando il ragazzo, capita la mia difficoltà a rispondere, ruppe il ghiaccio, rivelando l’inimmaginabile.

“Ok. Ho capito. Non era una domanda casuale, sai? E’ solo che tu mi piaci tanto da un sacco di tempo e volevo verificare se ricambi”

Ma certo, il modo più astuto e forse uno dei più utilizzati per dichiararsi. Ma io, no, non riuscivo a crederci di piacere al ragazzo che mi piace. Difatti la frase mi arrivò al cervello in ritardo, attivando dentro di me delle strane emozioni , un mix di sensazioni, alcune delle quali mai provate prima. Sicuramente si attivò in me una felicità e un senso di realizzazione così forti che mi si stampò sul volto un inquietante sorriso ebete, il mio cuore, ormai abituato quel giorno a battere irregolarmente, perse qualche battito altro, per non parlare dei respiri che non riuscii a compiere per qualche istante e dei brividi che iniziarono a solleticarmi su tutto il colpo. Tutto questo durò qualche secondo, poi il cuore ricominciò a battere, i polmoni a respirare e il sangue a portare ossigeno al cervello, che ormai poteva considerarsi andato, naufragato tra mille emozioni diverse che non mi lasciavano orientare.

“Lo so. Molto probabilmente non sono il tuo tipo, ma avevo bisogno di dirtelo e questo mi è sembrato il momento migliore, siccome siamo soli”

“Harry….t-tu…mi piaci tanto anche tu” 

Non ci credo, ci sono riuscita.

A queste parole, anche gli occhi del riccio si illuminarono e sul suo volto apparì un sorriso a 32 denti, di quelli che solo lui sa fare, di quelli che illuminerebbero un buco nero.

Per l’ennesima volta, tornò il silenzio, un silenzio diverso dai precedenti perché segnato dalla felicità di entrambi, mentre la tensione diminuì, ma in ogni caso entrambi non sapevamo che dire.

Poi sentii la mia mano essere sfiorata da una più calda e delicata, la quale cominciò ad accarezzare delicatamente prima il mio palmo, poi le mie dita una ad una, per finire intrecciandosi alla mia. Le nostre mani combaciavano perfettamente insieme, il calore della sua avvolgeva la mia ancora fredda per via dell’ansia, riscaldandola. L’altra mano, invece, tornò ad avvolgere le mie spalle, ridonandomi quella sensazione di protezione che solo Harry sapeva darmi, infine appoggiò la sua testa sulla mia, dopo che io mi ebbi accoccolata sulla spalla, avvolta dal suo calore e dal suo profumo.

Rimanemmo in questa posizione per qualche minuto, in silenzio.

Improvvisamente si riaccese la luce e l’ascensore ripartì, riaprendo le ante dopo qualche istante al primo piano della nostra scuola.

 

ANGOLO AUTRICE:

Salve a tuttiii, eccomi tornata con una nuova OS (come al mio solito), questa volta però, a differenza delle altre, un minimo senso lo ha. Spero vi piaccia, ma probabilmente non vi piacerà lol. In ogni caso voi lasciatemi una recensioncina per favore, che sia una critica o un consiglio, tutto è ben accetto. Se non lo farete verrò a rapirvi il cane. Detto questo vi saluto.  Byeee peopleeeee

 

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