The Story Of 22 Kisses...

Era una sera d'inverno, fuori pioveva, avevo già finito di cenare, non avevo niente da fare e perciò iniziai a leggere un libro che mi era stato regalato da Hanji, che distratta com'è l'aveva acquistato per sbaglio e aveva pensato fosse più adatto a me, forse per aiutarmi a risolvere i miei problemi.
Stavo ancora leggendo quando sentii dei passi risuonare nella stanza, posai il libro e vidi che era il caporale Rivaille. Sembrava un po' deluso, forse triste, mi guardò coi suoi occhi grigi e mi disse
-“Petra... ti sei dimenticata il tè?”
Guardai l'orologio che avevo al polso e vidi che erano le 22 passate. Mi alzai immediatamente e gli dissi
-“Mi scusi caporale! Mi ero talmente concentrata nella lettura che non mi sono nemmeno resa conto che è ormai ora di andare a letto e tardi per il tè... ma vado subito! Cinque minuti e sarò di ritorno.”
Corsi in cucina e sperai che non si fosse accorto del libro che avevo scordato di prendere... Sarebbe stato complicato da spiegare.
Preparai il te come tutte le sere, con tutto l'amore possibile.
Disposi con cura su un vassoio la teiera, le tazzine, lo zucchero, i cucchiaini e due biscotti, uno per me e uno per Levi.
Mi avviai verso la mensa domandandomi come mai tutte le sere Levi mangiasse quel biscotto. Forse non era nulla di strano, semplicemente aveva voglia di mangiarlo... ma anche se non me lo aveva mai detto sapevo che non amava i biscotti, anzi li odiava, se non alla sera non mangiava mai biscotti...
Arrivai alla mensa mentre pensavo ancora a queste sciocchezze dal significato tanto ovvio che allora mi sfuggiva.
Solo quando posai il vassoio sulla tavola mi accorsi che stava tenendo in mano il libro e il mio cuore perse un colpo.
-“C...Caporale! N...non legga quel libro!”
Senza rendermene conto glielo strappai di mano e mi sedetti sulla sedia accanto alla sua.
-“Tranquilla Petra non ho letto nulla.”
Mi sentii terribilmente in imbarazzo e iniziai a bere il mio tè cercando di annegarci dentro la vergogna che provavo in quel momento.
Finii il mio tè come sempre prima di lui e così rimasi ad osservarlo con la scusa di dover rimettere in ordine.
Adoravo il modo in cui prendeva la tazzina, se lo avessi fatto io sarei sembrata scema ma su di lui era diverso.
-“Quindi... Scommetto che è un libro illecito, uno di quelli che una soldatessa non dovrebbe perdere tempo a leggere...”
A quelle parole sobbalzai sulla sedia e Levi continuò
-“Sconcio giusto?”
subito gli risposi
-“No caporale. Non è come sembra...”
e gli chiesi
-“Caporale, l'ha letto?
-“Solo il titolo Storia di 22 baci. Ma dove l'hai preso?”
-“Una mia amica l'ha comprato e ha pensato che avrebbe potuto interessarmi così me l'ha regalato, è venuta questa mattina. Ma non è un libro sconcio come avete detto voi... è solo una storia d'amore basata su dei baci...”
-“Su 22 baci giusto?”
-“La protagonista riceve un bacio in una zona diversa ogni volta, ogni luogo ha un significato diverso. Ci sono 22 capitoli, ognuno per ogni bacio col relativo significato.”
Beh alla fine non era stato difficile da spiegare... sembrava addirittura interessato.
-“Uhm... Per esempio?”
Non avevo capito cosa intendesse perchè mi ero distratta.
-“Cosa?”
-“Per esempio il significato di un luogo.”
Ora avevo capito. Non ci pensai molto gli dissi il primo che mi venne in mente.
-“Vediamo... Il dorso della mano per esempio vuol dire adorazione ”
A queste mie parole posò la sua tazza e mi prese la mano, io lo guardavo sorpresa mentre lui avvicinava la mia mano al suo viso e poi mentre mi baciava il dorso della mano sentii che stavo arrossendo e che il mio cuore avevo iniziato a battere un po' più in fretta.
Dopo avermi baciato il dorso della mano mi tirò verso di lui finchè non gli fui addosso e quando il mio viso si avvicinò al suo mi chiese
-“E le labbra?... Cosa vuol dire un bacio sulle labbra?”
Mi si avvicinò, piano piano la distanza fra i nostri volti stava sparendo, il mio cuore batteva all'impazzata e da una parte speravo che si fermasse perchè temevo che sarei svenuta mentre dall'altra morivo dalla voglia che andasse avanti e che mi baciasse come sognavo da tre anni ormai.
Lo sentì accarezzarmi le labbra con le dita e sussurrarmi all'orecchio
-“Se hai il tempo per leggere un libro...allora vieni in camera mia.”
Mi baciò l'orecchio e sussurrò ancora
-“Non hai bisogno di un libro per quello... te lo insegnerò io.”
Io scivolai sul pavimento per l'agitazione e lui si alzò dalla sedia. Si avviò verso la porta e si girò per dirmi
-“Io ti aspetterò lì.”
E se ne andò.
Rimasi un attimo a terra col cuore ancora a mille, poi mi alzai barcollando e mi chiesi se avesse davvero letto solo il titolo.
Presi il libro e lo sfogliai velocemente.
Mi fermai al capitolo quinto: IV BACIO SULL'ORECCHIO – TENTAZIONE .