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Autore: Piuma_di_cigno    31/05/2015    1 recensioni
Raf e Sulfus sono tornati per affrontare un secondo anno alla Golden School, ma il sentimento che li unisce è sempre più una sofferenza: ora le lezioni sono volte ad imparare l'arte del combattimento tra Angels e Devils. Difficile per Raf, che deve andare contro tutte le regole, contro la sua natura, per rimanere con Sulfus, e difficile per lui, costretto a trascorrere le giornate nel dubbio che lei non lo ami più.
Sarà proprio l'ormai dolce Say ad aiutare Raf a dimostrare che lo ama ancora, qualunque cosa succeda. Tra le lezioni e gli amici, comincia infatti a delinearsi una situazione terribile, pericolosa, ma che forse ha il potere di risolvere finalmente tutto.
Genere: Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Arkhan, Raf, Sai, Sulfus, Un po' di tutti | Coppie: Raf/Sulfus, Sai/Tyco
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 3.

Quando arrivai a casa sua, l'albero davanti alla porta si ritirò per lasciarmi entrare. Say mi accolse con un gran sorriso.
“Raf!” esclamò vedendomi. “Che sorpresa, non pensavo saresti tornata così presto!”
Quando però vide i miei occhi rossi di pianto e il mio viso stravolto, capì che qualcosa non andava.
“Che è successo?” chiese, accogliendomi nella sua luminosa cucina. La guardai di sottecchi mentre armeggiava ai fornelli per preparare una cioccolata calda.
Sembrava così felice. Così fiduciosa. Così tranquilla. Tutto quello che volevo essere.
“Ho … Ho parlato con Sulfus.” balbettai. Say si voltò.
“Ti ha detto …?”
“Oh, no, no.” risposi in fretta, ma poi fui costretta ad abbassare lo sguardo. “Ha detto che mi ama ancora.”
Dopo un attimo di silenzio, arrivò la domanda perplessa per cui, sapevo, stava trattenendo un sorriso divertito:”E perché sei così triste?”
Alzai lo sguardo.
“Noi non possiamo, non potremo mai stare insieme. Come posso essere felice all'idea che questo tormento prosegua ancora, giorno dopo giorno, ora dopo ora?” la mia voce si era ormai incrinata, nonostante non volessi assolutamente piangere.
“E' terribile, vero?” chiese Say versando la cioccolata calda in due tazze con le rose rosse.
Riuscii solo ad annuire. La mia voce si era inceppata.
“Lo so, lo so.” sospirò sedendosi di fronte a me. “La solitudine, poi, uccide più di qualsiasi altra cosa.”
Alzai lo sguardo, sorpresa. Lei capiva. Sebbene fosse naturale, non avevo mai pensato che potesse sapere davvero cosa si provava. Le indirizzai un sorriso riconoscente.
Say bevve un sorso di cioccolata.
“Ricordo bene com'era: cancellare, far finta che non fosse vero, recitare. Mentire.” E qui mi lanciò uno sguardo intenso. “E' molto strano che nonostante tu sia un'Angel riesca a mentire.”
“E' vero”, confermai io, “anche Tayco ci riusciva?”
Say sogghignò.
“Mh. Proprio no.”
“E allora come faceva quando qualcuno gli chiedeva qualcosa su te e lui?”
Ridacchiò con una luce divertita negli occhi.
“Cose più disparate. Tutto, pur di non mentire.” bevve un sorso. “Una volta si buttò dalla finestra con la scusa di aver visto qualcosa sulla terra. Un'altra, urlò di colpo dicendo di vedere uno spirito, o qualcosa del genere.”
“Ma non era mentire anche questo?”
“E' vero,” concordò, “ma il più delle volte si trattava di bugie molto più blande, non pareggiabili alla negazione dell'amore tra me e lui: la prima volta, c'era un serpente sulla Terra. La seconda c'era un'ombra dietro di loro. Realtà un po' distorte, ma non tanto da essere bugie.”
Sospirai.
“Tayco deve essere davvero dolce con te.”
“Oh, sì.” confermò Say con un sorriso. “Quando non potevo parlare con le mie amiche di lui ed ero triste, c'era sempre.”
Alzai lo sguardo dalla cioccolata.
“Ma … I vostri parenti e amici sanno dove siete? Sanno che fine avete fatto?”
“Assolutamente no!” rispose Say alzando gli occhi al cielo. “Siamo scappati durante una notte di tempesta.” il suo sguardo parve perdersi per un attimo nei ricordi. “Il cielo era buio, c'erano lampi, tuoni talmente forti da spaventare persino me. Sembrava quasi che Alte e Basse Sfere sapessero cosa stavamo per fare e volessero impedircelo con quella tempesta.” la sua voce, da cupa, si addolcì. “Ma alla fine arrivammo all'asciutto, in quella grotta sotto il teatro … E poi, eccola lì, la porta che si apriva su tutte le nostre speranze.” sorrise, con un barlume negli occhi.
Ricambiai il sorriso.
“Deve essere stato meraviglioso fare quello che desideravate con tanta fiducia e sicurezza.”
“Come no!” esclamò ironicamente Say. “Sono serviti ben cinque anni per prendere questa decisione, comunque molto sofferta.” la sua espressione si fece triste. “In ogni caso, però, nel nostro mondo non c'era più nulla per noi. Ci eravamo isolati da tutto e da tutti e allo stesso tempo eravamo lontani anni luce l'uno dall'altra, abbastanza da soffrire incessantemente. Come potevamo rimanere?” bevve un sorso. “In ogni caso, ce ne saremmo andati da qualche parte, ci saremmo nascosti.”
Le lanciai un'occhiata stupita.
“Cosa intendi dire col fatto che nel vostro mondo non c'era più nulla per voi?” volevo sapere se intendeva lo stesso che percepivo io. Lo stesso che purtroppo stava succedendo anche a me.
“Mh.” respirò a fondo e bevve un sorso di cioccolata. “Non avevamo più nulla da imparare. Non volevamo imparare a combattere l'uno contro l'altra e i nostri amici ormai avevano capito che nascondevamo qualcosa ed erano vicini a scoprirlo. In fondo, cosa potevamo fare?”
Alzai le spalle.
“Non avete pensato di nascondervi in forma umana? Non avrebbero percepito le vostre aure ...”
Scosse la testa prima che finissi la frase.
“Erano tempi diversi. Non erano ancora possibili le trasformazioni in forma umana.”
“Perché?”
“La società umana era troppo primitiva per essere tentata o custodita. Noi rappresentavamo semplicemente il bene e il male, niente di più. Combattevamo tra noi incessantemente, a volte per prevalere gli uni sugli altri, a volte per pezzi di foresta che ci spettavano … Cose così.”
Annuii.
“Invece ...” cominciò, e uno strano barlume le si accese negli occhi, “tu e Sulfus … Come vi siete conosciuti?”
Trattenni a stento un sorriso, mentre cominciavo a raccontare. Fuori si mise a piovere, e io e Say rimanemmo lì, al caldo, tra tè, cioccolata e biscotti, mentre io ricordavo tutto quello che io e Sulfus eravamo stati e che, forse, potevamo ancora essere.
Poi toccò a Say.
“Mi ero addentrata molto più del solito nella foresta,” iniziò, “ma non ero preoccupata. Le uniche creature che potevano farmi del male erano i serpenti, e io sapevo benissimo come individuarli nella vegetazione. Perciò, proseguii tranquilla. Le nuvole si addensavano: si avvicinava la stagione delle piogge.
“La foresta era buia, intricata. Io avanzavo, come guidata dal mio sesto senso. Sapevo che qualcosa di meraviglioso mi sarebbe successo, se fossi andata avanti da quella parte. E così, continuai.”
Si interruppe un attimo, ascoltando la pioggia scrosciare fuori.
“Ancora, ancora, ancora, finché non arrivai all'entrata di una caverna. Entrai. Sapevo di non doverlo fare, ero sempre stata messa in guardia da questo, ma avanzai lo stesso. Ero come … In trance. Esisteva solo il mio sesto senso.”
I suoi occhi erano pieni di ricordi.
“E, ad un certo punto, ci fu un lampo accecante e un tuono spaventoso, accompagnato da un rombo terribile, come provenisse dalle viscere della terra. Mi misi a correre verso l'entrata, ma scoprii di essere in trappola. Un fulmine aveva colpito un gigantesco albero nei dintorni, che, crollando sulla parete rocciosa della grotta, l'aveva fatta franare, bloccando, forse per sempre, la mia unica via d'uscita.”
Silenzio.
“La situazione precipitò.
Non solo non sapevo come uscire, ma” e qui mi guardo negli occhi, “un serpente mi aveva morsa alla caviglia.”
Fece una breve pausa.
“In quel momento, seppi che la mia vita era finita. I serpenti, a quell'epoca, privavano i sempiterni dei loro poteri ed erano letali. Entro poche ore mi sarei indebolita sempre di più, fino ad estinguermi definitivamente.”
Scosse la testa.
“Mi sedetti e cercai di addormentarmi. Volevo andarmene mentre dormivo: era il modo più indolore per farlo.” un sorriso triste affiorò sul suo viso. “E così, mi addormentai.”
Poi tacque. Ad un certo punto, pensai non volesse più proseguire, così la incalzai:”E poi?”
Si rianimò.
“E poi, credevo di non svegliarmi più, ma le cose andarono diversamente. All'improvviso udii una voce lontana e impastata. Mi diceva che sarebbe andato tutto bene.” sogghignò. “Io gli ripetevo che volevo dormire, di lasciarmi in pace, ma lui non ascoltava. Il morso faceva sempre più male, il mio corpo era intorpidito, come se non potessi muovermi.”
“Ma alla fine, ci riuscii. Mi mossi. Dopo essermi riaddormentata, mi svegliai davvero. Il mio corpo non era più intorpidito, la mia testa riusciva a pensare e il veleno non scorreva più nelle mie vene. Quando aprii gli occhi e mi ritrovai davanti un Angel, rimasi esterrefatta. Mi aveva aiutata! Mi aveva aiutata anche se ero una Devil.”
Ormai completamente a mio agio, bevvi un sorso di cioccolata e addentai un biscotto, in attesa che Say continuasse.
“Stranamente, lo ringraziai.” sorrise. “Non mi dava fastidio ringraziarlo, anche se era un Angel, anche se era giusto farlo. Lui, seduto di fronte a me, alzò lo sguardo e per un attimo pensai non volesse rispondere, ma poi disse che era felice che stessi bene.”
Sospirai. Mi ricordava tanto quello che era successo prima che io e Sulfus ci baciassimo.
“Mi presentai e lo stesso fece lui. Gli dissi che il mio sesto senso mi aveva guidata lì, e Tayco replicò che lo stesso era successo anche a lui. Rimanemmo intrappolati per giorni nella grotta. Forse, in fondo, non volevamo davvero uscire.” ridacchiò. “Alla fine, comunque, riuscimmo ad abbattere la parete di rocce che ci bloccava.”
Sorrisi.
“Poi, una volta tornati alla normalità, cosa avete fatto?”
“Io ho cominciato ad evitarlo, per non doverlo attaccare, o peggio, uccidere. Poi … Non so, una sera l'ho incontrato in giro per la foresta. E, fingendo con me stessa che fosse perché gli ero debitrice, non l'ho attaccato.” i suoi occhi si addolcirono. “Lui mi ha ringraziata e abbiamo trascorso la notte insieme: sapeva un sacco di cose sulle creature notturne, sulle loro meraviglie, sui luoghi della foresta … Io gli ho mostrato alcune magie che avevo imparato a fare. Non servivano ad attaccare gli Angels … Erano solo piccoli incantesimi, come fiammelle blu o far diventare i miei occhi luminosi o illuminare le pietre.”
“E poi vi siete incontrati ogni notte?”
Annuì.
“In realtà, andavo sempre in un luogo diverso, per evitare di incontrarlo, ma lui mi trovava sempre.” Sospirò. “Il resto, più o meno, lo sai.”
Lanciai un'occhiata all'orologio. Le sei. Tra qualche ora avrei dovuto andare a cena e incontrare le mie amiche. O, peggio, sarebbero venute in camera mia. Non potevo farcela. Non avrebbero capito.
Say lesse la preoccupazione nei miei occhi.
“Se non ti senti pronta per affrontare il Sentiero delle Metamorfosi, perché non lasci per un po' la scuola?”
La lanciai un'occhiata intimorita.
“E dove andrei?”
“Non ho problemi a costruire un'altra casa. Saremmo vicine.”
Feci un debole sorriso.
“E cosa direi alle mie amiche, agli insegnanti, a Sulfus?”
Say alzò le spalle.
“Sulfus saprà sempre dove trovarti, e gli altri … Potresti non dire niente. Sparire e basta.”
Sgranai gli occhi dalla paura.
“Ma percepirebbero la mia aura!”
“Ti trasformeresti in umana!”
A questo non trovai obiezioni. Effettivamente era una buona idea, ma non ero certa di essere già pronta per metterla in atto. Alzai lo sguardo e incontrai quello in attesa di Say.
“Lasciami un po' di tempo per prepararmi.”

Quando tornai alla Golden School era ormai molto tardi, quindi nessuno mi vide entrare dalla finestra e intrufolarmi in camera mia.
Mi addormentai subito, ma feci sogni molto agitati, in cui vedevo Say venire morsa dal serpente. Quando mi svegliai, ero più stanca di prima e, anche se era presto, non riuscii a riaddormentarmi.
A pancia in su, riconsiderai la proposta di Say.
E fu in quel momento che lo sguardo mi cadde sul borsone sotto il letto. Già pronto. Il mio sesto senso sapeva. Era destino.
Era solo questione di tempo.

 

Spazio autrice: il capitolo è stato scritto completamente di getto e spero tanto che la storia di Tayco e Say vi piaccia. Ricordate di scrivere recensioni e di informarmi in caso di errori di battitura! =) Scriverò molto presto anche il quarto capitolo! Intanto, saluti e prepariamoci a dire addio alla scuola, ora che finalmente si avvicina l'estate!
   
 
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