Creusa sorride.
E’ l’alba di un giorno nel quale non sono ammessi dolori, e il profumo dei fiori inebria la stanza nella quale si sta preparando.
A Giasone andrà in sposa, la giovane Creusa. Ha la pelle lattea e soffice e occhi grandi che svelano purezza, il sorriso di chi dalla vita si aspetta solo dolcezza.
Le mani sottili sfiorano la delicatezza dei petali di rosa che indosserà, ridendo e abbracciando l’immaginario Giasone che presto sarà con lei.
E’ breve il dolore della spina che si conficca sul suo palmo. Una lacrima gentile le sfugge dagli occhi, ma Creusa torna a sorridere.
Quando sente il sangue bruciare, è lì che muore anche il sorriso.
Il mio unico peccato è quello di averti amato, o Giasone.
{Blood, my love is hate now
A volte, quando è sola e c’è silenzio, la signora di Micene si osserva allo specchio. Ciò che le viene restituito è solo la pallida imitazione di una sorella divina, occhi pieni di furore e guance pallide, stanche di lacrime.
Clitennestra non se ne accorge nemmeno di aver rotto lo specchio, nella maggior parte dei casi. Si ritrova a terra, la mano esitante di qualche servo che tenta di aiutarla, le nocche livide e colorate di un rosso carminio.
Non sente nemmeno il dolore nello stringere la lama, quasi non percepisce l’odore del sangue che sporca la terra.
Immagina che sia la rossa linfa vitale di un altro a sgorgare dalla pelle, soffio di vita che abbandona il corpo di lui, dell’empio Agamennone.
Non c’è delitto più grande di cui tu possa macchiarti, Clitennestra.
Non c’è dolore più grande che tu possa soffrire, Clitennestra.
Clitennestra non se ne accorge nemmeno di aver rotto lo specchio, nella maggior parte dei casi. Si ritrova a terra, la mano esitante di qualche servo che tenta di aiutarla, le nocche livide e colorate di un rosso carminio.
Non sente nemmeno il dolore nello stringere la lama, quasi non percepisce l’odore del sangue che sporca la terra.
Immagina che sia la rossa linfa vitale di un altro a sgorgare dalla pelle, soffio di vita che abbandona il corpo di lui, dell’empio Agamennone.
Non c’è delitto più grande di cui tu possa macchiarti, Clitennestra.
Non c’è dolore più grande che tu possa soffrire, Clitennestra.