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Autore: Ehris    31/05/2015    3 recensioni
Dopo aver miseramente fallito nella conquista del potere assoluto, le Trix, troveranno nuovi potenti e temibili alleati. Amici e nemici, non ci si potrà fidare di nessuno...
Tratto dal capitolo 18:
-Vogliamo il potere; vi chiediamo aiuto a conquistare una delle scuole più prestigiose ed importanti dell’intera Dimensione Magica ed in cambio vi ridaremo la libertà che tanto agognate e che vi è stata strappata molti anni fa- spiegò Icy con molta calma e con fare suadente.
-Impossibile!- urlò lo spettro furente -La nostra libertà è andata persa per sempre! Il nostro destino ci impone queste condizioni per l’eternità. Una vita insulsa, fra le pareti di queste montagne. Una vita che non può essere vissuta ma allo stesso tempo che non ci dà pace. Una vita da non morti!-
Una storia che racconta di come il desiderio di vendetta dia sfogo alla malvagità più oscura; di come a volte occorri tirare fuori coraggio e grinta. Una storia incentrata sulla forza dell'amore e dell'amicizia.
Genere: Avventura, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Musa, Riven, Specialisti, Trix, Winx
Note: Missing Moments, What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Capitolo 31 – Uno spettacolo magico
 

-Cosa Aisha? Cosa hai capito?- domandò Bloom avvicinandosi con curiosità all’amica, mentre non perdeva di vista i suoi occhi pieni di vita.

-Guardate, forse ci sono- rispose Aisha. La fata si avvicinò alla sfera che emetteva la melodia di Musa e la plasmò con il suo potere Morphix fino a trasformarla in una vera e propria figura umana.

-Fantastico!- esclamò Helia ma dopo appena una manciata di secondi la struttura di quella che poteva sembrare una donna cominciò ad afflosciarsi su sé stessa.

-Rami portanti!- disse istintivamente Flora lasciando che dalle sue mani si sprigionasse il potere della natura che donò alla creatura uno scheletro in grado di sorreggerla.

-Più che fantastico- Timmy con quelle parole corresse l’osservazione del nipote di Saladin.

A quel punto Tecna e Stella aggiunsero il loro potere dando alla figura, sempre più somigliante ad una giovane donna, l’intelligenza e la vista. Vedendo come quella bizzarra creazione reagiva le due fate si guardarono e si sorrisero. Lo scontro che le aveva viste protagoniste soltanto qualche istante prima ora era già dimenticato. Faceva parte del passato e con quello scambio di sguardi era evidente la tacita e reciproca promessa di non attaccarsi mai più in quel modo. 

-Direi che manchi solo tu Bloom- disse Aisha. La fata di Domino dentro di sé temeva di rovinare tutto con il suo potere.

-Forza!- esclamò Flora, appoggiandole delicatamente una mano sulla spalla -Donale la fiamma della vita!-

Bloom attese ancora qualche secondo poi finalmente agì. Quando anche il suo potere si mischiò a quello delle compagne la figura magica iniziò a danzare e a volteggiare con una grazia infinita sulle note della melodia che aveva dato inizio a tutto quanto, dando inizio ad uno spettacolo magico.

-Ma è assolutamente spettacolare!- disse Sky, completamente rapito da ciò che i suoi occhi stavano osservando.

-Era ciò che mi aspettavo di vedere da voi!- esclamò Griselda, che nel frattempo era entrata nella stanza per vedere come le sue allieve se la stessero cavando. Le Winx avevano superato anche quella prova. Non poteva essere più fiera di loro.

-Ispettrice ha visto? È…- disse Bloom con entusiasmo, non trovando tuttavia le parole giuste per proseguire.

-Incredibile- terminò Musa che era rimasta letteralmente incantata davanti alla creatura che con una leggerezza quasi regale ballava.

-Direi che avete raggiunto lo scopo dell’esercitazione odierna perciò potete andare a riposare se ne sentite la necessità- esclamò Griselda che poi si voltò a guardare gli specialisti -Saladin vorrebbe parlare un momento con voi-

-Va bene, andiamo subito da lui- disse Sky e insieme ai suoi quattro compagni uscì dalla stanza per dirigersi nell’ufficio del preside. Poco dopo anche Griselda se ne andò e le Winx rimasero da sole nella stanza delle esercitazioni, dove vi era ancora la figura che danzava.

-Noi cosa facciamo?- chiese Flora rivolta alle amiche.

-Io avrei una certa fame, voi no?- disse Stella, portandosi una mano sulla pancia.

-È incredibile! Tu pensi sempre a mangiare- scherzò Aisha.

-Vabbè possiamo andare nel salone centrale e aspettare i ragazzi- propose Musa.

-Già mi domando cosa voglia Saladin da loro- esclamò Bloom distratta.

***


-Preside voleva vederci?- domandò Sky entrando nell’ufficio dell’anziano mago.

-Si, vi prego di chiudere la porta- rispose Saladin che proseguì non appena i cinque specialisti non furono tutti in piedi davanti a lui -Helia cosa mi puoi dire di Jared?-

-Ieri sera ha mangiato coi suoi compagni, poi si è appostato sulla torre dell’ala est dove gli era stato assegnato il turno di guardia e stamane, poco prima dell’alba, è andato in camera sua per dormire- spiegò Helia.

-Niente di sospetto dunque- affermò Riven, lievemente seccato. Non amava il suo modo di ronzare attorno a Musa perciò non sperava altro che venisse colto con le mani nel sacco a fare qualsiasi cosa lo potesse mettere in cattiva luce davanti alla fata della musica.

-Esattamente- confermò il nipote del preside che aveva eseguito il pedinamento dello specialista mantenendo le dovute distanze ma allo stesso tempo abbastanza da vicino per poter osservare eventuali comportamenti sospetti.

-Codatorta si è preoccupato di rafforzare tutti i turni di guardia. Non c’è minuto che noi passiamo scoperti, tuttavia alla luce degli ultimi fatti, che mettono in dubbio la lealtà di alcuni di noi, voglio chiedervi di prendere parte ad ulteriori appostamenti- spiegò il preside.

-Non c’è alcun problema!- esclamò Sky a nome di tutta la squadra.

-Dovrete controllare ogni movimento al di fuori delle mura di Fonterossa come avete fatto fin’ora ma non solo, dovrete anche tenere gli occhi puntati sui vostri compagni e riferirmi qualsiasi cosa sospetta!-

I cinque giovani si inchinarono davanti al preside, in segno di rispetto. Avrebbero eseguito quelle direttive con l’impegno e la devozione che contraddistingue uno specialista di Fonterossa, ma soprattutto avrebbero scovato la talpa, se era vero che ve ne fosse una fra le mura della fortezza.

Una volta usciti dall’ufficio di Saladin i ragazzi cercarono Codatorta e ascoltarono con attenzione le nuove disposizioni; dopodiché ognuno raggiunse la sua postazione.

-Brandon dove vai?- domandò Riven rimasto solo con lo scudiero di Eraklyon, vedendo che quest’ultimo stava prendendo una direzione non prevista.

-È ovvio, da Stella!- rispose il giovane -Sono di guardia tutta la notte e vista questa assurda situazione potremmo anche non riuscire a vedere l’alba di domani- queste parole fecero pensare lo specialista dai capelli color magenta: in effetti era ormai certo che Fonterossa da lì a poche ore sarebbe stata attaccata dai non morti. Riven colse allora quell’occasione al volo e seguì la direzione dell’amico, certo che dove ci sarebbe stata Stella si sarebbe trovata anche Musa.



Brandon raggiunse il salone centrale e fu lieto di vedere lì la sua fata. Senza un attimo di esitazione il ragazzo attraversò la sala a grandi passi, per raggiungere il tavolo al quale si erano sedute le Winx. Non appena Stella si accorse del giovane si alzò e gli corse incontro, felice come sempre di vederlo.

-Ciccino!- esclamò con gioia la fata, certa che nella sala tutti quanti si erano voltati a guardarli. La loro era una delle coppie più invidiate: lei era la fata più radiosa di Alfea con sangue reale che le scorreva nelle vene; lui soltanto uno scudiero ma con una posizione di estremo prestigio dato che era il braccio destro del principe di Eraklyon.

Non appena le braccia del giovane incontrarono il corpo della ragazza si strinsero intorno a lei, avvolgendola in un abbraccio caldo e confortevole.

Riven osservò la scena da qualche metro di distanza. Il suo rapporto con Musa si era fatto profondo in un qualche modo, ma non così pubblico.  Lui sapeva di averla convinta della sua presenza: infatti le aveva fatto capire di poterci essere ogni qualvolta lei ne avesse avuto bisogno e la dimostrazione che lei lo aveva accettato era l’episodio della notte prima. Riven ripensò in che stato l’aveva trovata davanti alla porta della sua camera e con che facilità si era lasciata andare alla disperazione con lui, accogliendo con sollievo le sue premure.

-Stella devi sapere che ti amo e che ti amerò per sempre, qualsiasi cosa accada da qui ai prossimi giorni!- Il ragazzo non diede il tempo alla giovane di replicare che la travolse in un bacio che in altre condizioni, se i due innamorati si fossero trovati soli, li avrebbe portati certamente oltre.

Lo sguardo sempre duro ed imperturbabile di Riven incontrò gli occhi dolci di Musa. Il bacio fra Stella e Brandon, gli occhi di Musa e la sua bellezza diedero vita ad un pensiero nella mente dello specialista che in qualche modo lo mandò in confusione: la voleva sua, più sua di quanto già non fosse.

Riven infatti desiderava anche lui poter stringere la fata della Musica fra le sue braccia  e vederla sotto un’altra luce. Una luce diversa. Una luce più intima.

Brandon si staccò da Stella e per la prima volta lei si dimostrò letteralmente senza parole. Rimase in silenzio a guardare sbalordita il suo uomo anche se i suoi occhi urlavano tutti i suoi sentimenti.

Lo specialista di Eraklyon si voltò e fece qualche passo fino a raggiungere Riven che aveva ancora lo sguardo puntato su Musa.

-Andiamo?- domandò Brandon.

-Sì- rispose Riven, girando i tacchi ed incamminandosi insieme al compagno. Ancora una volta nella sua mente si fece largo l’idea di sentire Musa vicina; molto vicina. Quell’idea l’istante successivo si trasformò in esigenza e così senza pensarci troppo lo specialista torno indietro e si avvicinò alla fata di Melody. Le posò una mano sulla schiena e l’attirò a sé.

-Sono di guardia fino alle dieci. Fatti trovare in camera mia per quell’ora- sussurrò il giovane nell’orecchio della fata che rabbrividì.
Riven rimase un momento a fissarla e quando lei emise un leggero cenno d’assenso col capo lui la lasciò e insieme a Brandon si allontanò dal salone.

-Non vi è sembrato strano?- chiese Musa alle amiche, ancora sbigottita dall’atteggiamento del ragazzo.

-Vuoi dire più del solito?- rispose prontamente Stella che pareva aver ritrovato le parole dopo il bacio che l’aveva lasciata senza.



Le ore successive per le sei fate del Winx Club trascorsero con una lentezza infinita. Approfittarono di quel tempo libero per esercitarsi ancora un po’ sulla convergenza, certe che avrebbero potuto trarne soltanto profitto. Inoltre il fatto di lavorare sulla loro magia e sulla loro forza era l’unico modo per placare la tensione dell’attesa. 

Musa si concesse una pausa, sedendosi in un angolo della stanza insieme ai suoi pensieri. La mente la riportò immediatamente alle parole di Riven, che le erano suonate così dure, in un certo senso, ma non solo: infatti la fata era quasi sicura di aver percepito anche dell’emozione.

La giovane allora non riusciva a fare a meno di domandarsi per quale ragione Riven la volesse vedere con tanta urgenza: non avrebbe per caso voluto scaricarla? Ma perché? La cosa per la fata non aveva molto senso.

-Sembri pensierosa sai?- esclamò improvvisamente la voce di Aisha e Musa sussultò.

-Giusto un po’- confessò la giovane -Riven prima ha detto di volermi vedere non appena finisce il suo turno di guardia. Non capisco, mi è sembrato così strano che ora ho una brutta sensazione. Cosa dovrà mai dirmi con tanta urgenza?-

Aisha scoppiò in una fragorosa risata -Davvero ti stai preoccupando per questo?-

-Forse non dovrei?- domandò Musa con una certa irritazione -Hai visto anche tu quanto la sua espressione fosse seria no?-

-A dire il vero a me pareva piuttosto che avesse l’aria di chi ha tutt’altri desideri che farsi quattro chiacchiere- esclamò Aisha sempre sogghignando.

-Scusa ma cosa intendi dire?- chiese allora ingenuamente la fata della musica.

A quella domanda Aisha si voltò sorpresa verso l’amica, incredula di doverle spiegare veramente il senso delle sue parole.

-Credo che Riven voglia vederti non per parlare ma per trascorrere del tempo con te, voi due da soli- disse la principessa di Andros, facendo arrossire la giovane di Melody.

-Tu pensi… che lui…- balbettò Musa, palesemente in imbarazzo.

-Perché no? Stiamo per affrontare uno scontro duro; uno scontro che causerà una marea di vittime. Morti che molte famiglie si ritroveranno a piangere... o forse no; in effetti dipende tutto da chi avrà la meglio e da come evolveranno le cose nell’intera Dimensione Magica. Non ci trovo quindi niente di strano se Riven voglia trascorrere un po’ di tempo con te. È quello che le persone che si vogliono bene fanno nei momenti difficili- spiegò Aisha; la sua espressione si era fatta seria e il suo tono era sincero. Nelle sue parole era comunque percettibile l’ansia che stava travolgendo un po’ tutti, causata dalla consapevolezza dell’imminente battaglia.

-Si, questo si…- Musa ora aveva perfettamente capito l’amica ma la sua mente la riportò al suo scontro con Darcy e alle parole che lei le aveva rivolto. Improvvisamente la travolse il panico: quale atteggiamento avrebbe dovuto assumere se Riven avesse tentato di condurla verso una strada che non avevano mai percorso insieme? Un sentiero sul quale lei non aveva mai camminato. Quella strega aveva effettivamente insinuato nella fata il dubbio di non essere all’altezza di Riven. Un dubbio che però, una volta uscita dalla foresta di Selvaoscura, Musa credeva privo di senso, o forse addirittura insesistente.

-Musa- disse con dolcezza Aisha -Musa!- disse una seconda volta, vedendo che la giovane era completamente assorta nei suoi pensieri.

-Sì- si risvegliò la giovane.

-Il tuo sguardo è lontano, cosa ti preoccupa?- esclamò Aisha e per un secondo Musa desiderò aprire completamente il suo cuore per rivelare all’amica le sue preoccupazioni che tuttavia l’istante dopo le sembrarono tanto sciocche e prive di significato da rischiare di annoiare soltanto la giovane principessa.

-Niente, hai ragione! Mi preoccupo inutilmente di ciò che Riven possa dirmi. È certamente come dici tu: vorrà solo trascorrere del tempo con me!- rispose Musa aprendosi in un sorriso che mascherò perfettamente le sue paure e i tuoi timori, dopodiché guardò l’ora: mancavano 20 minuti alle dieci perciò la fata della musica si alzò a salutò le compagne.

-Dove vai?- chiese Tecna.
-Ho appuntamento con Riven- borbottò la giovane, nella speranza che le amiche non la capissero.

-Oooh, un appuntamento romantico?- scherzò Flora.

-Scherzi? Questa battuta spettava a me!- esclamò Stella voltandosi verso la fata della natura con il volto imbronciato.

Musa approfittò di quello scambio di battute fra le sue amiche per dileguarsi, mentre sentiva le guance arrossarsi per l’imbarazzo e l'agitazione invaderle il corpo.






Note dell'autrice: Buonasera cari lettori! Un nuovo capitolo, forse più breve degli altri e chi lo sa, magari a tratti può apparire privo di particolari informazioni su quello che è l'imminente battaglia. Una cosa è certa: è molto chiaro su cosa andrà a parare il prossimo aggiornamento. Ho deciso che volevo provare a spingermi un po' oltre e vedere come avrei potuto cavarmela.
Un grande grazie col cuore a tutti coloro che leggono sempre la mia storia e che la recensiscono :)
Un abbraccio,
Ehris

  
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