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Autore: Thesinandtheshame1952    01/06/2015    4 recensioni
31 dicembre 1999...Martin e Maria sono ormai cresciuti,hanno vissuto la loro vita e sono rimasti sempre insieme.Al volgere del secolo,i ricordi di una vita assieme ritornano nella loro mente,come un film vecchio,ma ancora ben visibile.
Genere: Introspettivo, Malinconico, Song-fic | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Maria Castañeda, Martin Castro
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Martin Castro guardò fuori dalla finestra mezza innevata davanti alla quale era seduto e sospirò.Non era che gli pesasse la vecchiaia,ma aveva paura,anche se di cosa...non ne aveva idea.Aveva superato di peggio...forse della morte.Bah.Scacciò via quei pensieri e si concentrò sul paesaggio bellissimo che si prospettava davanti a lui.Centotre.I suoi anni e i veglioni di capodanno che aveva visto.Ottanta dei quali con la sua adorata moglie.Si appoggiò pesantemente al bastone e comincio a camminare verso il corridoio.Eppure prima che potesse salire le scale,fu bloccato dalla visione che gli si parò davanti.Insomma non era che non le avesse mai notate.Quelle foto erano li da decenni,ma mai come quella sera stranamente gli avevano fatto salire il cuore in gola.La risposta gli arrivò poco dopo.Non era paura della morte o di chi sa cosa...era la paura di perdere l unica donna che avesse mai amato nella sua vita.I suoi occhi si riempirono di lacrime e di nostalgia mentre riguardava la sua vita scorrergli davanti come un fiume in piena.Le avevano messe loro quelle foto.Ricordava ancora il giorno in cui le avevano messe.Era il marzo del 1946 e quel gran signore di suo suocero,Alfonso Castaneda,si era spento a 73 anni,dopo aver passato tutta la vita ad amarli.Allora lui aveva deciso di fare qualcosa per Maria...perchè credeva,sperava di andarsene prima...così che quando l'avesse fatto la sua sposa non si sarebbe sentita sola.La rassegna cominciava con una piccola cornice con due foto.A destra di essa i suoi suoceri(1920),a sinistra i suoi genitori nel giorno del loro matrimonio(1903).Volse lo sguardo a destra e vide la loro prima cornice...a destra lei a 5 e 16 anni(in abiti da cavalcata),a sinistra lui a 7(nell'unica foto che gli fosse rimasta di sè da bambino) e 23 anni...Poi venne la volta di una grande cornice dorata e una grande stampa in seppia dentro.Le loro nozze.Estate 1921.Si stavano guardando mentre aprivano le danze del ricevimento.E poi vicina un'altra bellissima cornice...in avorio...con le foto della loro figlia.Una grande scattata per festeggiare il suo primo anno con loro ai suoi lati.Poi la loro Esperanza a cavallo per la prima volta,suonando il violoncello con Maria che le insegnava...con i nonni e bisnonni e zii...festeggiando la sua laurea nel '34.Il matrimonio della loro bambina...il suo pizzo...e la divisa da militare di suo marito...così bella e lucida da ricordargli quella di suo padre.E altro altro...così tanto da coprire l'intera parete...quasi da far paura.Di foto loro ne avevano fatte tante per sicurezza e ora che le guardava ringraziava Dio per averle fatte e per avergli dato abbastanza coraggio perchè potesse combattere per la sua donna.Scosse la testa.La sua piccola Maria.Stavolta salì in stanza per davvero e si soffermò sulla porta a guardarla.Cammino dritto e sedette accanto a lei.
"Martin..."
"Vita mia..."
"Tu resterai qui con me vero?"disse con la sua gracile vocina.Non aveva  più forze.Non riusciva più a sostenere neanche quella,ma se solo avesse chiuso gli occhi per un minuto sarebbe riuscito ad immaginarsela ancora calda,com'era solita essere da ragazzi.
"Fino alla fine ed oltre"
"Amore...io...sei stato la cosa migliore della mia vita."
"E tu mi hai salvato...me ne hai data una nuova."disse baciandole la mano.
"Che giorno è?"
"Dicembre,31,1999,qualche minuto a mezzanotte"
Mise il bastone via e si sdraiò accanto a lei,voltandosi per guardarla.La malattia le aveva tolto tanto,ma non il suo bel sorriso.Quello non lo aveva mai perso.
"I woke and you were there,beside me in the night.You touched me and calmed my fears.Turned darkness into light."Cantò Martin accarezzandole il viso.
"I woke and saw you there beside me as before,my heart leapt to find you near,to feel you close once more"
"Your strenght has made me strong,though life tore us apart..."
"and now when the night will seem long...your love will shine in my heart"
"...your love will shine in my heart"
Ennio Morricone.Quel genio italiano.Avevano guardato "Once upon a time in the west" nel 1968 e gli era sembrato di star rivivendo un pezzo della loro vita.Avevano deciso di non guardarlo più,ma non avevano potuto dimenticare la colonna sonora e più di tutte "Your love" gli era entrata nel cuore e avevano cercato d'impararla,trovando anche di essere bravi in inglese.Martin la fissò sorridendo...mai e poi mai....avrebbe potuto desiderare di meglio.Maria gli rispose altrettanto sicura.Voleva che i suoi occhi fossero l'ultima cosa che avrebbe visto,come nel giorno che era nata di nuovo....quello in cui l'aveva incontrato.Non ebbe bisogno di immaginarselo.Le bastò un attimo e il suo uomo,ai suoi occhi,si trasformo di nuovo nel ragazzo che le aveva sorriso incantato dall'altro lato della piazza quando  aveva appena 16 anni,sotto il sole che spaccava le pietre di una mattina d'agosto del 1919.Guardò i soi occhi riempirsi di lacrime.
"Non piangere...ti aspetto....vedrai...non vado da nessuna parte senza di te."Martin si piegò,anche se con difficoltà,e le premmette un bacio sulle labbra.La sentì rispondere e poi il suo respiro rallentare e cadere sulle sue labbra ancora caldo.Sua moglie...la donna che aveva amato per 80 anni ed alla quale era stato unito nel sacro vincolo del matrimonio per 78,se n'era andata.
"Ti amo vita mia"
Dietro di lui una nuova anima sorrise tristemente.
"Ti amo anch'io...per sempre"
Martin abbracciò il suo corpo e diede un'occhiata al grande pendolo.Mezzanotte esatta.Sentì le bombe esplodere fuori dalla sua casa,mentre lui esplodeva dentro dal dolore.
"Buon anno amore mio"

I due ragazzi risero mentre salivano sul campanile della chiesa.L'aria era fresca e vi erano molte stelle,che brillavano,illuminando i volti dei due giovani.Maria si appoggiò al parapetto e guardò fuori.Martin l'abbraccio da dietro e le baciò il collo.Il loro sogno stava diventando realtà.La ragazza rise di nuovo e lo baciò.Mentre loro facevano ciò,gli addetti cominciarono a sparare molte bombe,di tutti i colori,che andarono ad illuminare ancora di più i loro volti.Nulla era impossibile.Loro ce l'avevano fatta.
"Buon anno amore mio"
"Buon anno vita mia."
Martin si inginocchiò davanti alla sua pancia che cresceva e le sorrise
"Buon anno nostra più grande speranza".
Martin Castro,grande uomo,marito,padre si spense il 1° di gennaio del 2000.Il suo cuore non aveva retto alla perdita e cosi egli aveva seguito nella morte la sua amata moglie,Maria Castaneda.Fu grande il dolore per i loro pro e pro-pro nipoti,ma allo stesso tempo furono in grado di capire.Il loro amore era così grande che il loro povero nonno non aveva potuto resistere un giorno in più senza la nonna.La notte del funerale,Maria,16 anni,pro-pronipote,che portava lo stesso nome della sua adorata nonna,senti di dover guardare in alto e quando lo fece,vide infinite stelle brillare.Sentì lacrime calde bagnarle il viso,e le asciugò furiosamente.Corse fuori dal Jaral e cominciò a correre per tutti i luoghi e con nessuna meta in particolare.Non riusciva neanche a vedere la strada,e la strada si fece sentire.Andò a sbattere contro qualcuno.
"Scusa,scusa,non ti ho vista"
"Non importa.Non fa niente."
Era un ragazzo.Aveva gli occhi color nocciola,i capelli lunghi alle orecchie,con le basette,era molto alto.Lui notò subito la sua tristezza e attratto dalla sua bellezza,le pose una mano sotto al mento e fece in modo che lei lo guardasse.
"Tutto ok?"
"Si...no...ma insomma non ti conosco nemmeno,tu chi saresti?"disse la ragazza,mezza infastidita e mezza affascinata.
"Piacere,Martin Casado"le porse la mano,sorridendo.
"Maria Libertad"

                                                                                       La speranza ha due bellissime                                                                                                               figlie:lo sdegno e il coraggio....
                                                                                                             Lo sdegno per la realtà delle cose;
                                                                                                             il coraggio...per cambiarle.
                                                                                                                       (Pablo Neruda)
                                                                                                         
   
 
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