Notte viene con il suo buio penetrante, copre ogni cosa, annerisce ogni colore. Nelle chiazze di luce rimaste a schiarire storie a pezzettini si muovono velocemente.
Nel tuo letto morbido e un po' sfatto, il pianto scuote gli esuli pensieri, tremolante d'amore e piena di desideri, nascondi il tuo viso dalla tristezza plasmato.
Lontani viviamo come spiriti dannati, tu fra gli astri, oltre il vento sfuggente, io sulla terra nuda e pesante. Toccarci solo con sguardi infatuati.
Bramosie si ripetono a sol calato. Non sfiorarci e stare accoccolati, mi fa annegare nei lamenti strozzati. Non c'č il tuo calore che mi ha intiepidito.
Freddo il metallo che mi avvolge scintillante, solo copertura, delle stelle mascheratura, io non ho luce dentro me forte e duratura, non sono come te, astro illuminante.
Viaggiare veloce, oltre le nuvole fumose, č stato corto per me, un giro soltanto, breve la notte perenne, portatrice d'incanto, li appari maestra delle volte maestose.
Ti ho vista, eravamo insieme e con sguardi contenti, poi son precipitato senza poterti salutare, come una goccia infuocata mi sono visto cadere. Ci siamo visti, innamorati, ora divisi e distanti.
Caduto, dannato, angelo di metallo dalle ali spezzate, le nostri notti di fuoco ora rimembranze allontanate. Un satellite come me, per quanto in alto possa volare, solo una luce, della sua stella, lo potrā veramente illuminare.