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Autore: MadHatter96    01/06/2015    4 recensioni
Il mio sogno ad occhi aperti, il sogno che tanti hanno fatto almeno una volta: solcare il mare su uno scuro veliero, accompagnando un certo Capitano.
Genere: Introspettivo, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Jack Sparrow, Nuovo Personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Ho visto il mare.
 

Ero davanti alla vecchia casa.
Il sole batteva sulle mattonelle rotte e io me ne stavo seduta sul basso gradino polveroso davanti all’entrata.
Il cortile era vuoto, solo un gatto spelacchiato giocherellava con dei cocci di piastrella. Il solito odore di erba marcia di umidità e di fumo aleggiava nell’aria mentre le formiche correvano frenetiche attorno ai miei piedi.
Gli unici rumori che arrivavano erano quelli lontani della città che correva implacabile e dello zampettare dei passeri sul portico di policarbonato rovinato.
Tutto era vuoto, mediocre, noioso, e chiedeva di non pensare, di non affrontare una realtà troppo insopportabile per essere davvero reale. Tutto era monotono.
Ma all’improvviso, ecco, un semplice soffio di vento più forte degli altri, che fece oscillare i rami stanchi di quell’albero davanti a me.
Ed ecco che non c’era più la ghiaia grigia cosparsa da pezzi di vetro verde, e il canto del merlo diventò il verso dei gabbiani lontani.
Ho visto il mare a pochi passi da me. Un mare che mai avrei sognato di vedere; limpido, cristallino, baciato dai caldi raggi solari, mentre la sabbia chiarissima risaltava le onde spumose che la accarezzavano dolcemente, danzando con la brezza salmastra.
Mi alzai, per osservare meglio, e mi accorsi che mi stavo muovendo, che la costa non era dove io sedevo, ma all’orizzonte. Sotto di me solo l’oceano, un limpido oceano di cristallo verde.
Le fronde smeraldine degli alberi sembravano avvolgersi di una patina dorata sotto il sole splendente, e la nave si allontanava.
Me ne stavo a poppa, osservando l’orizzonte senza farmi domande. Era bellissimo. Persino l’odore di salsedine, pesce e legno umido.
Dietro di me canti discordanti di pirati, e il gorgogliare dell’alcol nelle gole.
Poi, qualcuno accanto a me.
Qualcuno che conoscevo benissimo, senza nemmeno guardarlo.
Sentivo che il suo sguardo si univa al mio, osservando quell’ ormai quasi inesistente costa color perla. Nessun rimpianto. Solo un forte desiderio di spingersi più in là, ancora più lontano.
Conoscevo l’orgoglio piratesco che si ergeva lì di fianco, dai penetranti occhi neri e la pelle ambrata, con quel sorriso furbo e sprezzante di cui bisogna solitamente diffidare.
Un capitano strambo, che profumava di rum e libertà.
Il miglior pirata di tutti i tempi.
Mi sono sforzata di non guardarlo. Mi sono sforzata di non rispondere a quella voce che mi chiamava, perché sapevo che sarebbe accaduto.
Ma era troppo forte, e voltandomi ho visto solo una rete arrugginita.
Sotto i miei piedi le travi scure erano diventate di nuovo mattonelle rotte, e il mare cristallino si era fatto ghiaino grigio e sporco.
E tutto è tornato ad essere un sogno.





 
  
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